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livello medio
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ARGOMENTO: BIOLOGIA
PERIODO: 500 MILIONI DI ANNI AD OGGI
AREA: DIDATTICA
parole chiave: cefalopodi, Nautilus, seppie, polpi, calamaro gigante
Per gli amanti dei Cefalopodi, oggi pubblichiamo un articolo basato sia sulla scheda tematica di Lucio Pesce sia su quella redatta da Richard E. Young, Michael Vecchione, and Katharina M. Mangold (1922-2003) a cui vi rimandiamo per maggiori informazioni.
Fossile di Trachyteuthis hastiformis, forma giurassica, affine agli attuali calamari, il cui ottimo stato di fossilizzazione permette di osservare i tentacoli – Autore Ghedoghedo – Fonte Jura Museum Eichstaett Trachyteuthis hastiformis 1.JPG – Wikimedia Commons
I Cefalopodi sono un gruppo antico e di grande successo evolutivo tra i Molluschi. Comparsi milioni di anni fa nei proto oceani, furono tra i grandi predatori dominanti nelle varie ere del Pianeta. I Cefalopodi sono, da un punto di vista anatomico e comportamentale, forse il gruppo piรน sofisticato dei Molluschi e, molto probabilmente, di tutti gli Invertebrati. Questa classe biologica comprende le specie marine di maggiori dimensioni, tra le quali il calamaro gigante che puรฒ superare i 24 metri di lunghezza. Tra di essi troviamo i simpatici polpi (octopus, dal greco numero otto, “octo” (ฮฟฯฯฯ) e “pous, podos” (ฯฮฟฯฯ, ฯฮฟฮดฯฯ) che significa otto piedi) appartenenti all’ordine degli Octopodi. Animali estremamente intelligenti il cui comportamento fa comprendere quanto ancora poco conosciamo del mondo animale.
Oggi esistono due sottoclassi di Cefalopodi:
conchiglia di Nautilus – photo credit @andrea mucedola
i Nautiloidea, in massima parte estinti, con conchiglie esterne, cirtoconiche, ortoconiche, giroconiche, spesso a spira elicata di tipo torticonico o planospirale (evoluto, convoluto o involuto) endo o esogastriche. Attualmente รจ costituita da un solo ordine, quello dei Nautilida di cui conosciamo il Nautilus (foto a lato), ed i Coleoidea, che contengono due superordini: quello dei Belemnoidea e i Neocoleoidea. Al primo superordine appartengono esclusivamente forme fossili, molto comuni nelle acque neritiche del Cretacico, estintosi alla fine di quel periodo. Il secondo superordine (Coleoidea) รจ invece costituito da quattro ordini: Sepiida, Teuthida, Vampyromorpha e Octopoda.
Vediamoli brevemente
L’ordine Sepiida (quello delle seppie) รจ caratterizzato da conchiglie piccole, ridotte o assenti. Talvolta, la conchiglia รจ planospirale evoluta (Spirula), presenta camere separate da setti concavi, rostro e proostraco assenti, sifuncolo marginale ventrale. Nel caso della seppia (Sepia), la conchiglia si presenta appiattita, ridotta solo alla metร dorsale, con setti ravvicinati, cavitร intersettali riempite di depositi calcarei porosi e conserva un piccolo rostro. Il sifuncolo รจ assente. Il corpo รจ generalmente ovalare compresso e possiede 10 braccia, 8 brevi, 2 piรน lunghe e retraibili (tentecolari), provviste di ventose senza spine. E’ presente un solo gonodotto.

Sepia officinalis, Photo Credit: Matthieu Sontag, Licence CC-BY-SA.Sepia officinalis – Carantec-2.jpg – Wikimedia Commons
Ordine dei Teuthida (calamari e totani) รจ caratterizzato dalla progressiva riduzione della conchiglia che si riduce ad una sottile lamina di conchiolina non mineralizzata, priva di setti, detta gladio o penna. Il corpo รจ generalmente tubolare e reca 10 braccia, 8 brevi, 2 piรน lunghe e retraibili (tentacoli), provviste di uncini o di ventose con margine spinescente.Talvolta le femmine presentano due ovidutti. Tra di essi il calamaro gigante.
L’ordine Vampyromorpha รจ caratterizzato da conchiglia ridotta ad una sottile lamina non mineralizzata. Il corpo รจ piccolo, raccorciato e, per forma, si colloca a metร strada tra un polpo e un calamaro. Possiedono dieci braccia, otto di queste sono lunghe e collegate fino quasi all’apice, da larghe membrane. Le restanti due (tentacoli) sono ridotte a livello di esili filamenti. Il sacco del nero รจ regredito.
L’ordine Octopoda (polpi e argonauti) รจ caratterizzato da conchiglie ridotte a piccoli bastoncelli o completamente assenti. Il corpo รจ globulare e sono presenti otto braccia, munite ciascuna di una o due file di ventose e, talvolta, di due file di cirri (Cirrati). Le braccia possono essere collegate da membrane molto estese o ridotte. Le femmine presentano talvolta due ovidutti funzionanti.
I cefalopodi sono i piรน attivi tra i molluschi e possono battere in velocitร alcuni pesci grazie alle loro incredibili capacitร di movimento. Sono tutti animali marini, in parte costieri (Octopus, Sepia), in parte pelagici (Argonauta, Loligo), talvolta abissali (Spirula, Architeuthis). Nel caso dei Nautiloidei essi vivono a profonditร comprese tra i 50 e i 650 metri mantenendosi vicini al fondo marino per meglio cacciare crostacei o pesci morti. Raramente si portano in superficie e sono oggetto di pesca per la vendita della loro conchiglia.
In genere, i Coleoidi preferiscono i mari con salinitร elevate e temperature non troppo basse. Mancano, infatti in mari come il Mar Nero ed il Mar Baltico, mentre abbondano nel Mediterraneo, rappresentando una specie storicamente ed economicamente molto importante, e nelle regioni costiere degli Oceani. Le singole specie sono infatti stagionalmente molto abbondanti e forniscono importanti obiettivi per la pesca marina. la loro storia รจ molto antica e si ritiene che apparvero per la prima volta circa 500 milioni di anni fa nell’Alto Cambriano.
Caratteristiche generali dei Cefalopodi
Il corpo dei Cefalopodi รจ simmetrico e si presenta distinguibile in due parti distinte: il capo e il tronco.
Quest’ultimo, detto sacco palleale, รจ talvolta interamente contenuto nell’ultima camera della conchiglia (Nautilus); talvolta รจ libero, con o senza un residuo piรน o meno evidente della conchiglia, avvolto da una duplicatura della regione dorsale del mantello (Sepia, Loligo). Il piede ha perduto l’aspetto primitivo di suola strisciante e si รจ trasformato in una sorta di ugello, detto imbuto, sifone o iponoma, tramite il quale viene espulsa l’acqua dalla cavitร palleale.
Generalmente parlando i cefalopodi presentano:
– un imbuto derivato dal piede di mollusco (Salvini-Plawen, 1980) o dalla regione del collo dei molluschi (Shigeno et al., 2007).
– braccia circumorali che partono dalla testa (J.Z. Young, 1965) o dal piede di mollusco (Shigeno et al., 2007).
– tutti i cefalopodi esistenti hanno un becco chitinoso composto da due parti, situato nella massa buccale e circondato dalle appendici muscolari della testa.
– una conchiglia con un phragmocone ovvero la parte camerata del guscio di un cefalopode. ร diviso per setti in camere che, nella maggior parte dei nautiloidi e degli ammonoidi, era ed รจ una struttura lunga, diritta, curva o arrotolata, in cui le camere interne sono collegate da un sifone che determina la galleggiabilitร dell’animale per mezzo dello scambio di gas al loro interno. Nonostante questo beneficio, un guscio cosรฌ grande si aggiunge alla massa dell’animale, e quindi รจ svantaggioso nel catturare prede in rapido movimento.
Alcuni nautiloidi, come gli ascocerida (Pseudorthoceratidae), lasciarono cadere il phragmocone alla maturitร , presumibilmente per aumentare la velocitร e manovrabilitร . Divennero cosรฌ il primo equivalente paleozoico dei coleoidi. I primi coleoidi e belemnoidi adottarono un approccio diverso: il phragmocone fu mantenuto ma divenne interno e ridotto. In generale il guscio dei cefalopodi tende ad essere rudimentale o assente.
– occhi evoluti in grado di formare immagini che presentano una struttura complessa, simile a quella dei vertebrati; รจ infatti presente una pupilla, un iride, una lente (simile al cristallino) che ha la funzione di mettere a fuoco gli oggetti ed una retina rivolta verso la luce, contrariamente a quanto accade nell’occhio dei vertebrati.
Tassonomia
Gran parte della classificazione dei cefalopodi recenti รจ ancora in discussione. Vari autori hanno suggerito legami molto diversi. Richard E. Young, Michael Vecchione, and Katharina M. Mangold (1922-2003) suggeriscono questa classificazione:
La scoperta di nuove specie arricchisce la loro distribuzione tassonomica. Per gli studiosi della tematica fu redatta da Richard E. Young, Michael Vecchione, and Katharina M. Mangold (1922-2003) una nutrita bibliografia ed una lista di siti internet per approfondire i vari aspetti. A voi la scelta.
Riferimenti
– Salvini-Plawen Lv. 1980. A reconsideration of systematics in the Mollusca (Phylogeny and higher classification). Malacologia 19:249โ278.
– Shigeno, S., T. Sasaki, T. Moritaki, T. Kasugai, M. Vecchione, & K. Agata. 2008. Evolution of the cephalopod head complex by assembly of multiple molluscan body parts: evidence from Nautilus embryonic development. Journal of Morphology 269:1-17.
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Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne lโautore o rimuoverle, puรฒ scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dellโarticolo
Maggiori fonti di informazioni sui cefalopodi
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Inoltre le seguenti compilazioni sui cefalopodi:
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Fonti su internet:
- Interactive KEY to families of the Decapodiformes
- Cephalopods at the National Museum of Natural History
- Smithsonian cephalopod bibliography
- CIAC WWW home page
- International Directory of Cephalopod Workers.
- Eurosquid WWW home page
- Encyclopedia of Life, Cephalopoda
- Hoyle, W. E. 1886. Report on the Cephalopoda collected by H.M.S. Challenger during the Years 1873-76.
- Smithsonian Giant Squid electronic exhibition
- Laboratory of Roger Hanlon
- TONMO.com: The Octopus News Magazine Online
- James Wood’s Cephalopod WWW page
- Squid fishing community
- GLOBEFISH: Squid Market Report
NOTA
Le parti riferite allo studio di Young, Vecchione e Mangols, sono state concesse dagli autori in licenza sotto la licenza Creative Commons Attribution-Non Commercial – Versione 3.0. Per poter approfondire si suggerisce la lettura della PAGINA ORIGINALE in lingua Inglese).Per la lettura del testo completo dell’articolo di Lucio Pesce seguire questo LINK
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), รจ laureato in Scienze Marittime della Difesa presso lโUniversitร di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude allโUniversitร di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. ร docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare.