livello elementare
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ARGOMENTO: PERSONAGGI DELLA SUBACQUEA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: APNEA
parole chiave: Stefano Makula
Il 14 agosto 2023 si è spento all’Ospedale Gemelli Stefano Makula, grande campione di apnea italiano, 28 volte primatista mondiale di free diving in varie specialità, considerato, insieme a Maiorca e Mayol, uno dei precursori dell’apnea moderna.

Trevignano, 2027 Evento Vintage organizzato da Pippo Cappellano
Ho avuto l’onore di conoscerlo a Trevignano, sul lago di Bracciano, in un evento organizzato da Pippo Cappellano, in cui si raccontò in breve, lasciando un impressione di una persona umile e gioviale di cui ho mantenuto un ricordo piacevole. Da quell’evento non ebbi più occasione di incontrarlo ma non nascondo che, sapendo che abitavamo nello stesso comune, mi venne spesso la tentazione di contattarlo anche solo per un caffè. Non fraintendetemi, non per il grande campione che era ma per la sua persona, per la serenità e semplicità con cui si poneva con gli altri. Cosa rara negli ambienti ristretti come quelli sportivi o in generale della subacquea dove le “prime donne” spesso vivono in castelli inaccessibili. Non era il suo caso, il mio ricordo di Stefano Makula è di un Uomo semplice, sereno e cordiale come confermato da un suo grande amico, Alessandro Sabucci, compagno di avventure in tanti tentativi di record, che lo descrive come “Una persona con un sorriso e una dedizione assurda al suo mondo, ai suoi molteplici allievi a cui ha aperto un mondo nuovo facendoli avvicinare al mare e ai suoi tesori“.
Un amore nato sul lago di Bracciano
Il suo amore per la disciplina acquatica nacque nel lago di Bracciano quando da ragazzo incominciò a sentire il fascino di immergersi in quelle scure acque Nella foto lo vediamo su un canotto proprio in quello specchio d’acqua). Nato nel 1954, romano ma di padre di origini ungheresi e madre tedesca, iniziò ad immergersi molto giovane, iniziando la sua carriera agonistica nel 1977 ed ottenendo il suo primo record di immersione in assetto costante già nel 1978, raggiungendo la profondità di 50 metri di profondità (record omologato dalla FIPS) come testimoniato dall’estratto del giornale del 28 settembre 1977.
Ricordo che all’epoca in molti pensavano che il limite massimo sarebbe stato proprio di 50 metri ma Makula non si fermò e nel 1981 raggiunse i 58 metri, migliorandosi ulteriormente negli anni successivi fino ai 66 metri il 31 maggio 1987 a Capri. Il suo primo record in assetto variabile risale al 1988, quando Makula raggiunse i 102 metri nelle acque di Giannutri, superando di un metro il precedente primato di Maiorca.
In quegli anni, Stefano Makula non fu solo un atleta, ma un precursore iniziando una fruttuosa collaborazione con l’Istituto Scienze dello Sport del CONI, mettendo a sua disposizione la sua esperienza maturata nella sua attività e condivisa co in grandi campioni dell’epoca, in particolare con Mayol. Un periodo di grande competizione che non risparmiava gli errori altrui. Se vogliamo Makula ruppe la lotta tra i due mostri sacri, Mayol e Maiorca, e diede fastidio. Ma non ci fu rancore, Stefano Makula dopo la morte di Maiorca dichiarò: ”Oggi si chiude un’epoca con la scomparsa di Enzo Maiorca. Siamo stati sempre acerrimi nemici sportivi e mai amici ma ci siamo sempre rispettati. Sono certo che senza di LUI i record di apnea non avrebbero mai avuto lo sviluppo che hanno invece avuto. Sicuramente non mi sarebbe mai passato per la mente di farli se non fosse esistito Enzo Maiorca. Voglio profondamente rendergli omaggio e ringraziarlo per quanto ha fatto per l’apnea ed il mare. Spero che quando verrà il mio momento ci rincontreremo finalmente amici per fare immersioni per l’eternità“.
Una data importante nella sua vita fu il 21 ottobre 1989 a Ponza quando, durante un tentativo di ottenere il nuovo record di profondità a 110 metri in assetto variabile, avvenne un evento che sotto un certo aspetto cambiò la sua vita. Raggiunta la profondità di 108 metri, avvertì un fortissimo dolore e fu costretto ad una risalita rapida … Stefano rivelò di essere morto, un’esperienza che aveva già avuto a causa di una grave crisi allergica anni prima, e di essersi trovato in un tunnel con alla fine una luce bianchissima che emanava un senso di pace … da quella luce riferiva di aver ascoltato una voce che lo incitava ad avere cura di se … Di fatto, raggiunta la superficie fu immediatamente soccorso ma il suo cuore non batteva più. Fu il provvidenziale rapido intervento dello staff medico a salvargli la vita. Ma per Stefano ci fu qualcosa di più, un intervento spirituale, come rivelò in numerose interviste. Stefano era credente e non lo nascose mai in tutta la sua vita.

l’incontro con Papa Woytila
In seguito all’incidente Stefano interruppe per un certo periodo la sua attività, quasi avesse compreso la necessità di preservare i suoi limiti ma, da grande sportivo, si specializzò in una nuova sfida di apnea (che già aveva intrapreso sul finire degli anni 80) non più verso gli abissi ma su distanze orizzontali, lanciando di fatto i record di lunghezza, realizzati sia in piscina che in mare.
Il 12 maggio del 2007 il 52enne Stefano Makula si immerse nel Pozzo del Merro, una voragine piena d’acqua situata a 20 km da Roma nel territorio delle rocce calcaree del Parco Naturale di Gattaceca, in località Sant’Angelo Romano. Il progetto nacque al fine di conoscere meglio una parte ancora poco conosciuta del territorio romano. Nell’ambito di una serie di ricerche idrogeologiche il Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco grazie ad un robot hanno potuto stabilire che la profondità della voragine misura almeno 392 metri. Makula dopo aver raggiunto lo specchio d’acqua, posto in fondo ad un dirupo di 80 metri, in queste impervie condizioni toccò i 48 metri di profondità al termine di una serie di immersioni – da sito FB di Stefano Makula
In quel periodo la sua collaborazione con il mondo scientifico continuò e il 12 maggio 2007 Makula si immerse nel Pozzo del Merro, nel Parco Naturale di Gattaceca, dove toccò i 48 metri di profondità al termine di una serie di immersioni che permisero ad un importante team di fisiologi, patologi, neurologi, psicologi e medici iperbarici di raccogliere campioni di sangue e di saliva molto particolari sia di Makula che di alcuni sommozzatori impegnati nel progetto.
Metodo Makula
Stefano Makula deve essere anche ricordato per il metodo da lui ideato, in stretta collaborazione con medici e tecnici sportivi del Comitato Olimpico Italiano, sviluppato per rendere più facile e sicura l’immersione in apnea basandosi sul training autogeno, la respirazione autogena, e nella tecnica di allenamento mutuata dall’atletica leggera, soprattutto per gli atleti dei 100 e 200 m. In parole semplici, il metodo si basava su un rilassamento fisico e psicologico riducendo così l’utilizzo di ossigeno e quindi il livello di anidride carbonica emesso con lo sforzo. Questo metodo ha ispirato le didattiche moderne di apnea. Un altro importante aspetto da lui curato fu la cura degli aspetti nutrizionali, creando con nutrizionisti di fama internazionale, come Mark McDonald, un piano alimentare con il concorso di medici iperbarici e dello sport. Un piano che gode dell’approvazione della S.I.M.S.I. (Società Italiana Medicina Subacquea e Iperbarica).

si prestò all’attività a favore dei diversamente abili per cui ricevette il premio Sirena
Nella sua vita ricevette numerosi premi nazionali ed internazionali come il SIRENA per l’attività in favore dei disabili, il FAIR PLAY come Ambasciatore del Fair play sportivo, il premio GIOVENTU’ EUROPEA ed il premio ECCELLENZA ITALIANA.
Nel giorno della sua scomparsa voglio riportare la comunicazione della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) che gli aveva riconosciuto in passato un’importante attestato di Benemerenza: “ Insieme a Maiorca e a Mayol – sottolinea la Federazione in una nota – viene giustamente considerato uno dei precursori dell’apnea, alla quale ha dedicato tutta la sua vita, prima come agonista e poi come formatore. Ha sempre avuto una marcia in più: suoi i primi corsi di apnea con i disabili, continuati fino al maggio scorso, dove, insieme alla Fipsas, ha proposto il format “DisabilidaMare” a Castellammare del Golfo. Persona estremamente ironica e genuina, Stefano Makula, oltre che per le numerosissime imprese sportive, merita di essere ricordato anche per le sue straordinarie doti umane, che lo hanno reso un grandissimo uomo prima ancora che un formidabile campione“.
Ciao Stefano
immagini tratte dal sito FB di Stefano Makula o inviate da Pippo Cappellano
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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