ARGOMENTO: RELITTI
PERIODO: XIX – XX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: relitti, navi tedesche
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Il nome SMS Grosser Kurfürst fu dato a due unità navali della marina germanica la cui fine operativa avvenne per entrambe, ma per diverse ragioni, nel mare del Nord. Se per la prima unità restano molti dubbi sulle responsabilità degli ufficiali di guardia al momento del disgraziato incidente nel secondo l’affondamneto fu volontario come risposta ad un’umiliazione insopportabile per la marina tedesca.
La prima nave da guerra a portare il nome SMS Grosser Kurfürst fu un possente ironclad da 6663 tonnellate costruito alla fine del XIX secolo. L’unità tedesca, dopo un lungo allestimento, trovò il suo ferale destino vittima di alcuni pescherecci e di una nave amica in quella che doveva essere la sua prima missione.

l’affondamento del SMS Grosser Kurfürst
Il SMS Grosser Kurfürst fu una nave corazzata costruita per la marina imperiale tedesca presso l’Imperial Dockyard di Wilhelmshaven nel 1870 e, potremmo dire finalmente completata dopo un lungo allestimento nel 1878. I lunghi tempi di costruzione furono infatti in parte dovuti alla necessità di una necessaria riprogettazione della nave che fu effettuata dopo l’inizio dei lavori sulla nave. Questo tipo di navi militari furono caratteristiche della fine del XIX secolo in un periodi di transizione che portò poi alla costruzione delle navi da battaglia protagoniste delle grandi battaglie navali dell’inizio del XX secolo. Il suo armamento principale era composto da quattro cannoni da 10 pollici che dovevano inizialmente essere collocati in una batteria corazzata centrale ma, durante la riprogettazione, fu modificato con l’adozione di due torrette gemelle collocate a centro nave.

l’ironclad SMS Grosser Kurfürst
Una vita decisamente breve
L’SMS Grosser Kurfürst fu affondato durante il suo viaggio inaugurale quando fu accidentalmente speronato dalla corazzata SMS König Wilhelm. Un tragico incidente che, col senno del poi, fa riflettere sulla capacità degli ufficiali di plancia di quelle navi che non considerarono sufficientemente gli spazi necessari per manovrare in caso di emergenza. Sebbene all’epoca i sistemi radar non fossero stati ancora inventati, esistevano comunque delle regole di manovra al fine di evitare gli abbordi in mare, norme che evidentemente non furono pienamente rispettate.
Raccontiamo la storia di questo drammatico evento basandoci sulle fonti storiche disponibili. Nel 1878 Gran Bretagna e Germania erano in pace e tre unità navali tedesche si stavano preparando per le esercitazioni estive annuali al largo della costa britanniche del Kent. Il mattino del 31 maggio 1878 il SMS Grosser Kurfürst e il SMS König Wilhelm insieme all’SMS Preussen stavano navigando nella Manica quando si imbatterono in alcuni pescherecci a vela al largo di Folkestone. Nel tentativo di disimpegnarsi avvenne però il disgraziato incidente. Il SMS Grosser Kurfürst accostò a sinistra per evitare le imbarcazioni a vela mentre il König Wilhelm cercò di passare le due barche. Non essendoci sufficiente distanza fra le due unità il Wilheim accostò quindi a sinistra per evitare il Grosser Kurfürst, ma l’azione non fu presa abbastanza rapidamente e speronò il Grosser Kurfürst causandogli una larga falla. In altre parole l’incidente fu causato dalla mancanza di sufficiente spazio fra le due unità e dalla non tempestività degli ordini di manovra, errori che comportarono l’urtò sulla fiancata del SMS Grosser Kurfürst facendola affondare nel giro di pochi minuti.

il SMS König Wilhelm che entra in porto dopo la collisione (notare la vela avvolta sulla prua inferiore per limitare l’ingresso di acqua)
A bordo del SMS Grosser Kurfürst c’erano circa 500 membri dell’equipaggio. Alcuni furono salvati dai pescherecci e trasportati nei porti del Kent, ma si stimò che almeno 284 morirono affogati nelle gelide acque, restando intrappolati sottocoperta al momento della collisione. Molti dei corpi dei marinai tedeschi recuperati sulle spiagge inglesi furono sepolti nel cimitero di Cheriton Road a Folkestone, Inghiterra, dove fu costruito in seguito un memoriale, sovvenzionato dai marinai tedeschi e realizzato dallo scultore Eduard Lürssen.
La perdita del SMS Grosser Kurfürst comportò nella marina tedesca molte polemiche ed una serie di indagini sulle circostanze della collisione. Alla fine le inchieste portarono all’assoluzione sia del contrammiraglio Karl Ferdinand Batsch, comandante della squadra tedesca in mare, sia del conte Alexander von Monts, comandante del Grosser Kurfürst. Le lotte che si scatenarono sulla vicenda politiche (anche allora ogni scusa era buona per attaccare la controparte) portarono alla cacciata del contrammiraglio Reinhold von Werner dalla Marina tedesca. Il danno per la marina tedesca fu maggiore della perdita della nave. Di fatto il “Cancelliere di ferro”, Bismarck, vedeva il neo-costituito Impero tedesco principalmente come una potenza terrestre, senza significative ambizioni marittime, per cui l’occasione fu ghiotta per limitarne la crescita, dando enfasi principalmente alla difesa costiera. In pratica, all’epoca un limitato numero di ironclad costituiva la spina dorsale della flotta tedesca e, alla fine degli anni 1870, la strategia tedesca prevedeva in caso di guerra di integrare la loro capacità bellica con il potenziale difensivo, protettivo e offensivo dato delle mine/torpedini navali.
Un’immersione autorizzata ma con rispetto
Il relitto è stato aggiunto alla lista del patrimonio nazionale storico per l’Inghilterra, il che significa che i subacquei ricreativi possono immergersi nel relitto ma gli oggetti che vi sono ancora contenuti sono protetti. Secondo Meara il relitto della nave giace sottosopra sul fondo del mare, “è molto probabile che la sovrastruttura si sia preservata. Potrebbe essere schiacciato dal suo peso ma non è stato esposto alle maree, quindi ci sono (al suo interno) molte informazioni interessanti da ottenere “.
Il relitto del SMS Grosser Kurfürst, facilmente raggiungibile vista la sua profondità tra i 15 e 25 metri di profondità, è interessante perché rientra in un periodo di passaggio della storia della guerra navale, quando velieri in legno armati con cannoni e le corazzate Dreadnought solcavano i mari.
Ma, come abbiamo premesso, non fu l’unica nave tedesca con lo stesso nome ad affondare nelle acque del mare del nord
Nelle acque inglesi terminò la sua vita operativa anche un’altra unità con lo stesso nome, la seconda di quattro corazzate della classe König della Marina imperiale tedesca durante la prima guerra mondiale.

la corazzata SMS Grosser Kurfürst, classe König
La corazzata fu commissionata nell’ottobre 1911 e varata il 5 maggio 1913. Entrò formalmente nella Marina imperiale il 30 luglio 1914, pochi giorni prima dello scoppio della guerra tra Germania e Regno Unito.
Le quattro corazzate di classe König furono la quarta generazione di corazzate dreadnought tedesche costruite in risposta alla classe britannica Orion, commissionata nel 1909.
Queste corazzate rappresentavano un perfezionamento della precedente classe Kaiser, il cui miglioramento principale era costituito da una disposizione più efficiente della batteria principale. Le navi dovevano in origine utilizzare un motore diesel sull’albero dell’elica centrale per aumentare la loro autonomia di crociera ma lo sviluppo si rivelò più complicato del previsto e quindi fu mantenuta la propulsore a turbina interamente a vapore. Il nuovo SMS Grosser Kurfürst era armato con dieci cannoni da 30,5 centimetri (12,0 pollici) in cinque torrette gemelle e poteva raggiungere grazie alle sue tre turbine a vapore una velocità massima di 21 nodi.

una bella immagine della SMS Grosser Kurfürst
Insieme alle sue tre navi gemelle, König, Markgraf e Kronprinz, il Grosser Kurfürst prese parte alla maggior parte delle azioni della flotta durante la guerra, inclusa la battaglia dello Jutland avvenuta tra il 31 maggio ed il 1 giugno 1916. La nave fu colpita dal fuoco nemico ma, nonostante numerosi incendi, non fu seriamente danneggiata e potè rientrare in porto.
In seguito, nell’ottobre 1917, partecipò all’Operazione Albion, per l’occupazione da parte delle forze navali e terrestri dell’Impero Tedesco delle isole estoni di Saaremaa, Hiiumaa e Muhu che erano allora sotto il controllo della Repubblica Russa, eseguendo nel 1917 il bombardamento dal mare delle posizioni russe.

il contrammiraglio Ludwig Von Reuter
Dopo la sconfitta della Germania e la firma dell’armistizio del novembre 1918, il SMS Grosser Kurfürst e la maggior parte delle navi della flotta tedesca d’alto mare furono internate dalla Royal Navy a Scapa Flow. La storia dolorosa della flotta tedesca (che abbiamo raccontato in questo altro articolo), umiliata dall’Ammiragliato britannico, portò il 21 giugno 1919, il comandante della flotta tedesca, contrammiraglio Ludwig von Reuter, ad ordinarne l’affondamento per assicurarsi che gli Inglesi non potessero usare le loro navi. A differenza delle sue navi gemelle, la Grosser Kurfürst fu però recuperata nel 1938 per essere demolita e successivamente smantellata a Rosyth.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).