Ocean for Future

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

Vediamo che tempo fa o farà

Diamo un’occhiata al tempo meteorologico

Meteo facile per tutti: vediamo che tempo fa o farà prossimamente con un insieme di link per aggiornarvi in tempo reale sulle condizioni meteorologiche locali e marine 

  Address: OCEAN4FUTURE

Battaglia di mezzo giugno: l’Operazione Harpoon

tempo di lettura: 7 minuti

.

livello elementare

.

ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: SECONDA GUERRA MONDIALE
parole chiave: Mezzo giugno

.

L’approntamento del convoglio occidentale
I cinque piroscafi, Troilus, Burdwan, Orar (britannici),  Tanimbar (olandese) e Chant (statunitense), assegnati all’operazione e inquadrati nel convoglio WS.19Z, salparono dal Firth of Clyde il 5 giugno, inoltrandosi nell’Atlantico sotto la scorta degli incrociatori HMS Liverpool e HMS Kenya e dieci cacciatorpediniere; la petroliera Kentucky raggiunse invece per conto proprio Gibilterra il 2 giugno dove fu sottoposta a lavori per incrementarne l’armamento imbarcato. Le unità si riunirono a Gibilterra l’11 giugno, dove i mercantili del convoglio, rinominato GM4, passarono sotto la responsabilità del capitano di vascello Campbell Hardy, imbarcato sul HMS Cairo e comandante della scorta ravvicinata che comprendeva anche quattro dragamine; i due incrociatori giunti dalla Gran Bretagna si unirono invece alla Force H del viceammiraglio Curteis, che si accinse a fornire protezione a distanza al convoglio.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è STORIA-NAVALE-UK-640px-HMS_Cairo.jpg

HMS  Cairo, prima della conversione del 1939 – Autore Photo non noto ma “Commercial photograph” HMS Cairo.jpg – Wikimedia Commons

Le unità britanniche si inoltrarono quindi nel Mediterraneo, rallentate dalla ridotta velocità (13 nodi) che i mercantili potevano sviluppare; il 13 giugno i cacciatorpediniere della Force X si rifornirono in mare dalla Brown Ranger, con un certo ritardo dovuto all’errato posizionamento della petroliera; l’unità fu poi distaccata con le sue due corvette di scorta perché provvedesse al rifornimento delle navi britanniche durante il loro viaggio di ritorno.

Di fatto, il loro spostamento era stato notato. L’11 giugno il Servizio Informazioni Militare intercettò un messaggio dell’addetto militare statunitense al Cairo, il colonnello Bonner Fellers, che decrittò essendo in possesso del codice Black Code dove si dava notizia di due convogli alleati verso Malta. Le prime notizie, che confermavano il movimento del convoglio, raggiunsero l’alto comando della marina italiana (SUPERMARINA) la mattina del 12 giugno; benché imprecise queste informazioni segnalavano il passaggio per lo Stretto di Gibilterra di una trentina di unità britanniche dirette su Malta.

SUPERMARINA si accinse quindi a prendere le disposizioni del caso: nove sommergibili furono disposti in due linee parallele tra le isole Baleari e la costa dell’Algeria, con il compito di segnalare il passaggio delle unità nemiche e di lanciare un primo attacco; nel pomeriggio del 13 giugno una formazione di aerosiluranti italiani fu fatta decollare dagli aeroporti della Sardegna, ma rientrò alla base senza aver intercettato il nemico. Quella sera due ricognitori italiani, inviati a pattugliare il tratto di mare verso cui si presumeva fossero dirette le unità nemiche, riuscirono infine ad avvistare due incrociatori britannici che si erano spinti in avanti per perlustrare gli approcci al Canale di Sicilia: alle 16:30 del 13 giugno, da Cagliari, fu fatta salpare la VII Divisione incrociatori dell’ammiraglio di divisione Alberto da Zara, con gli incrociatori leggeri Eugenio di Savoia (nave ammiraglia) e Raimondo Montecuccoli scortati da sette cacciatorpediniere della XIV e X Squadriglia (ridotti poi a cinque a causa delle avarie al motore di due di loro, il Vincenzo Gioberti e il Nicolò Zeno, che rientrarono in porto), ma le unità italiane non intercettarono le navi britanniche, che si erano nel frattempo ritirate, e Da Zara rientrò a Palermo quella notte stessa.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è STORIA-MARINA-UK-HMS-ARGUS-The_Royal_Navy_during_the_Second_World_War_A18888.jpg

L’hangar dell’HMS Argus con la base dell’ascensore in primo piano, e una fila di Hawker Sea Hurricanes, con diversi meccanici al lavoro – Data tra il 1939 e il 1945 – Fonte fotografia A 18888 collezioni dell’Imperial War Museums – Autore Beadell, SJ (Lt), fotografo ufficiale della Royal Navy The Royal Navy during the Second World War A18888.jpg – Wikimedia Commons

Nelle prime ore del 14 giugno le unità britanniche entrarono nel raggio d’azione dei sommergibili italiani; dislocato al largo di Philippeville, il sommergibile Uarsciek avvistò una formazione britannica intorno alle 01:40, ma i tre siluri lanciati non colpirono alcun bersaglio. Alla sua prima missione operativa, il sommergibile Giada avvistò alle 04:40 le unità della Force H ed il tenente di vascello Gaspare Cavallina portò il battello in emersione ad appena 2.500 metri dalle navi britanniche, lanciando una salva di quattro siluri contro la portaerei Eagle; subito immersosi per sfuggire all’immediato contrattacco dei cacciatorpediniere avversari, il Giada riferì di aver udito due esplosioni ma nessuna unità britannica riportò danni. Il battello subì diversi attacchi con bombe di profondità da parte dei cacciatorpediniere, ma riportò solo lievi danni.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è STORIA-NAVALE-ITALIA-640px-Savoia-Marchetti_S.M.79_flight_in_formation.jpg

due Savoia Marchetti S.M. 79 in formazione – fotografia scattata da Andrea Nicola (1916 – 1972), osservatore-fotografo della Regia Aeronautica nel periodo 1940/1942 – foto di famiglia Savoia-Marchetti S.M.79 flight in formation.jpg – Wikimedia Commons

A partire dalle 09:00 del 14 giugno la formazione britannica iniziò a subire anche gli attacchi aerei dei velivoli dell’Asse di base in Sardegna, inizialmente otto Fiat C.R.42 con bombe alari accompagnati da due Savoia-Marchetti S.M.79 del 36º Stormo. Questi aerei non solo mancarono i bersagli ma vennero anche falcidiati dai caccia Fulmar decollati dalla portaerei HMS Argus

Alle 10:00 giunsero quindici bombardieri Savoia-Marchetti S.M.84, sempre del 36º Stormo, ma la reazione nemica ne abbatté sei, tra cui quello del colonnello Giovanni Farina; solo uno, quello pilotato dal tenente Oliviero Donati, riuscì ad ammarare evitando la morte dell’equipaggio. Subito dopo, alle 10:15, sopraggiunsero altri aerosiluranti S.M.79, bombardieri CANT Z.1007 e Junkers Ju 88: la prima ondata contava 18 bombardieri, 32 aerosiluranti e una scorta di caccia, ma in più ondate successive e fino alla fine della giornata furono coinvolti 250 aerei italiani e 48 tedeschi.

Il piroscafo Tanimbar, da 8.200 tonnellate di stazza e 13.000 t di carico, fu centrato con un siluro da un SM.79 del 130º gruppo spezzandosi immediatamente in due ed affondando per l’esplosione del carburante avio e delle munizioni a bordo, mentre l’incrociatore HMS Liverpool incassò un siluro sul lato di tribordo, probabilmente lanciato dall’aereo del pilota Arduino Buri, imbarcando un gran quantitativo d’acqua che provocò il blocco del timone e uno sbandamento di 7°; con una velocità ridotta a 4 nodi l’incrociatore fu preso a rimorchio dal cacciatorpediniere HMS Antelope, e lentamente cercò di rientrare verso Gibilterra sotto la protezione di un secondo caccia, il HMS Westcott.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è STORIA-NAVALE-UK-HMS_Liverpool_FL_004984.jpg

HMS Liverpool il 14 giugno venne colpita alla sala macchine da un aerosilurante italiano. L’esplosione bloccò il timone e gli apparecchi di punteria delle torrette X e Y per cui la velocità venne ridotta a quattro nodi e la nave iniziò ad inclinarsi lateralmente a causa della falla nello scafo. Rimorchiata dal cacciatorpediniere Antelope verso Gibilterra, venne fatta oggetto di ulteriori attacchi aerei, venendo ulteriormente danneggiata da bombe cadute vicino allo scafo. Il 17 giugno giunse infine a Gibilterra – autore foto Royal Navy official photographer – Fonte FL 4984 dalle collezioni del Imperial War Museums HMS Liverpool FL 004984.jpg – Wikimedia Commons

Alle 18:00 passarono all’azione 92 aerei della Regia Aeronautica e 48 della Luftwaffe. In particolare da Castelvetrano presero il volo quattordici S.M.79 del 132º Gruppo Autonomo Aerosiluranti che, incontratisi in cielo con la scorta di 17 Reggiane Re.2001 del 2º Gruppo Caccia Terrestre (2º Gruppo volo) al comando del Tenente Colonnello Aldo Quarantotti, assieme a sette Macchi M.C.202 del 54º Stormo con il Maggiore Pier Giuseppe Scarpetta che abbatte un Hurricane, avvistarono la flotta britannica sopra l’isola tunisina di La Galite verso le 19:00.

Mentre i Reggiane rivendicavano undici Sea Hurricane con la perdita di un solo velivolo (ma non del pilota), gli S.M.79 sganciarono i loro siluri, che però non esplosero perché, come venne poi accertato, provenienti da una partita di ordigni sabotati usciti dal silurificio di Baia. Nel frangente venne abbattuto l’S.M.79 del sottotenente Giannino Negri.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è STORIA-MARINA-MILITARE-ITALIANA-640px-Kentucky_shelled_and_in_flames.jpg

Il 15 luglio, la petroliera Kentucky colpita da aerei italiani in fiamme – Fonte e autore Regia Aeronautica italianaKentucky shelled and in flames.jpg – Wikimedia Commons

Nel pomeriggio del 15 il rimorchiatore Salvonia salpato da Gibilterra prese in consegna l’incrociatore Liverpool, raggiunto il giorno successivo anche dal cacciatorpediniere HMS Panther e da altre unità di scorta: la formazione giunse poi felicemente a Gibilterra alle 17:30 del 17 giugno. Agli attacchi contro il convoglio cercò di prendere parte anche il sommergibile italiano Alagi, ma i suoi tentativi di portarsi a tiro furono vanificati dalla sorveglianza delle unità di scorta; solo dopo il tramonto il sommergibile riuscì ad avvicinarsi abbastanza da lanciare due siluri contro una portaerei, che tuttavia non andarono a segno.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è STORIA-NAVALE-UK-HMS_Welshman.jpg

Il posamine HMS Welshman – FL 4485 dalle collezioni dell’Imperial War Museums (collection no. 8308-29) – Autore non noto Royal Navy official photographer HMS Welshman.jpg – Wikimedia Commons

Al tramonto del 14 giugno, con il convoglio ormai giunto all’altezza di Biserta e all’imboccatura del Canale di Sicilia, la Force H invertì la rotta e diresse per Gibilterra: l’alto comando britannico riteneva che la marina italiana avrebbe impiegato solo forze leggere nel canale, facilmente contrastabili dal Cairo e dai cacciatorpediniere della scorta ravvicinata, senza quindi la necessità di rischiare ulteriormente le principali unità da battaglia. Il posamine Welshman, capace di una velocità molto più elevata dei mercantili, si separò dal convoglio alle 20:00 e proseguì in solitaria per Malta: giunto a La Valletta, consegnò il suo carico e ripartì alle prime luci del 15 giugno, onde fornire protezione contraerea al resto del convoglio in arrivo.

Virginio Trucco 

 

in anteprima il relitto in fiamme della petroliera Kentucky e del piroscafo Burdwan visto dall’incrociatore italiano Raimondo Montecuccoli all’indomani della battaglia di Pantelleria, 15 giugno 1942 – Fonte Marinai D’Italia – October 2021, p. 4 – Autore foto  marinaio italiano sconosciuto Aftermath of the battle of Pantelleria.jpg – Wikipedia

Una sorpresa per te su Amazon Music unlimited   Scopri i vantaggi di Amazon Prime

 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

PAGINA PRINCIPALE

 

Loading

(Visited 184 times, 1 visits today)
Share
0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
vedi tutti i commenti

Translate:

Legenda

Legenda

livello elementare
articoli di facile lettura

livello medio
articoli che richiedono conoscenze avanzate

livello difficile
articoli di interesse specialistico

 

Attenzione: È importante ricordare che gli articoli da noi pubblicati riflettono le opinioni e le prospettive degli autori o delle fonti citate, ma non necessariamente quelle di questo portale. E’ convinzione che la diversità di opinioni è ciò che rende il dibattito e la discussione più interessanti, aiutandoci a comprendere tutti gli aspetti della Marittimità

Chi c'é online

2 visitatori online

Ricerca multipla

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
Archeologia
Associazioni per la cultura del mare
Astronomia e Astrofisica
Biologia
Cartografia e nautica
Chi siamo
Climatologia
Conoscere il mare
Didattica
Didattica a distanza
disclaimer
Ecologia
Emergenze ambientali
Fotografia
Geologia
geopolitica
Gli uomini dei record
I protagonisti del mare
Il mondo della vela
L'immersione scientifica
La pesca
La pirateria
La subacquea ricreativa
Lavoro subacqueo - OTS
Le plastiche
Letteratura del mare
Malacologia
Marina mercantile
Marine militari
Materiali
Medicina
Medicina subacquea
Meteorologia e stato del mare
Miti e leggende del mare
nautica e navigazione
Normative
Ocean for future
OCEANO
Oceanografia
per conoscerci
Personaggi
Pesca non compatibile
Programmi
Prove
Recensioni
Reportage
SAVE THE OCEAN BY OCEANDIVER campaign 4th edition
Scienze del mare
Sicurezza marittima
Storia contemporanea
Storia Contemporanea
Storia della subacquea
Storia della Terra
Storia Navale
Storia navale del Medioevo (post 476 d.C. - 1492)
Storia Navale dell'età antica (3.000 a.C. - 476 d.C,)
Storia navale dell'età moderna (post 1492 - oggi)
Storia navale della prima guerra mondiale (1914-1918)
Storia navale della seconda guerra mondiale (1939 - 1945)
Storia navale Romana
Subacquea
Subacquei militari
Sviluppi della scienza
sviluppi tecnologici
Sviluppo compatibile
Tecnica
Uomini di mare
Video
Wellness - Benessere

I più letti in assoluto

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

> Per contatti di collaborazione inviate la vostra richiesta a infoocean4future@gmail.com specificando la vostra area di interesse
2 visitatori online
2 ospiti, 0 membri
Complessivo: 742 alle 21-09--2018 06:47 pm
Numero max di visitatori odierni: 18 alle 01:42 am
Mese in corso: 65 alle 05-07--2024 10:16 am
Anno in corso: 120 alle 20-06--2024 08:56 pm
Share
Translate »
0
Cosa ne pensate?x