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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: HMS Ursula
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Abbiamo raccontato di navi che combatterono sotto due bandiere. In questo caso racconteremo la storia dell’HMS Ursula, un sommergibile britannico che entrò in servizio nella Royal Navy nel 1938 e partecipò, durante la Seconda Guerra Mondiale, nelle operazioni nel Mare del Nord e nel Mediterraneo. Come vedremo, dopo una lunga attività, nel 1944, fu trasferito alla Marina sovietica dove rimase in servizio fino al 1950 quando fu restituito al Regno Unito e poi mandato in disarmo.
L’HMS Ursula apparteneva alla classe U (ufficialmente “War Emergency 1940 and 1941 programmes, short hull”), comprendente 49 piccoli battelli che vennero costruiti poco prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. La classe era conosciuta come classe Undine, dal nome del primo sottomarino costruito.
Lieut A R Hezlett, RN (centro), Comandante del HMS URSULA, con membri dell’equipaggio al rientro in porto durante la 2 guerra mondiale – autore Lt Beadell, S J – Fonte Imperial War Museum © IWM A 6508HM Submarine Ursula al rientro in porto a Gibilterra dopo aver terminato il suo pattugliamento … | Imperial War Museums (iwm.org.uk)
Successero temporalmente alla classe H che utilizzati per l’addestramento nella guerra antisommergibile e stavano raggiungendo la fine del loro utile servizio. Il contrammiraglio Noel Laurence richiese lo sviluppo di una classe di sommergibili di limitate dimensioni per l’addestramento, armati di siluri che avrebbero potuto essere impiegati per pattugliamenti a corto raggio. La richiesta fu facilitata dal fatto che la Royal Navy era limitata dal Trattato navale di Londra del 1930 a non possedere battelli con tonnellaggio maggiore di 52.700 tonnellate lunghe (53.500 t). Nel marzo 1934 venne approvata la specifica per un “Sommergibile piccolo, semplice, per addestramento antisommergibile, ecc.” e il 5 novembre 1936 furono ordinati i primi tre battelli: HMS Undine, Unity e Ursula costruiti nel cantiere navale di Barrow-in-Furness. Il fatto che i nomi di tutti e tre i battelli iniziassero con la lettera U non era un caso ma una richiesta dell’Hopwood Committee del 1926-
I battelli classe U avevano uno scafo in acciaio rivettato spesso mezzo pollice per immersioni fino a 200 piedi (61 m), con i serbatoi del carburante e sei zavorre all’interno. Lo scafo era diviso da cinque paratie con accesso dalla torre di comando; i portelli nel compartimento di stivaggio dei siluri e nella sala macchine avevano bauli di tela apribili per le emergenze. Erano dotati di un periscopio bifocale da 8 pollici (200 mm) con ingrandimento alto/basso per la ricerca e un (da 150 mm) periscopio a basso ingrandimento per la fase di attacco. Furono montati degli idrofoni, uno su ciascun lato vicino alla prua rivolto verso l’esterno e uno sulla torre di comando rivolta a poppa e installato l’Asdic Type 129 a prua della chiglia. Per la propulsione aveva due motori diesel-elettrici Paxman da 400 CV (300 kW) che generavano 615 CV (459 kW) e motori elettrici da 825 cavalli (615 kW) che fornivano una velocità di superficie di 11,25 nodi e una velocità di velocità in immersione di 10 nodi. I motori diesel erano collegati alle eliche da due generatori che mantenevano carica una batteria da 112 celle posta sotto la sala di controllo e gli alloggi dell’equipaggio.
HMS Ursula alla boa tra il 1939 e il 1945 – autore Royal Navy official photographer – Fonte IWMhttp://media.iwm.org.uk/iwm/mediaLib//19/media-19970/large.jpg
L’HMS Ursula fu impostata il 19 febbraio 1937 e entrò in servizio il 20 dicembre 1938. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu assegnato alla 6a flottiglia sottomarini. Dal 26 al 29 agosto 1939, la flottiglia si schierò nelle sue basi di guerra a Dundee e Blyth per cui iniziò la guerra operando nelle acque nazionali. Il 9 settembre 1939 lanciò i primi siluri britannici della guerra attaccando il sommergibile tedesco U-35 ma senza successo. Il 14 dicembre 1939 l’HMS Ursula era in pattugliamento al largo dell’estuario dell’Elba e il suo ufficiale in comando, il capitano di corvetta (LtCdr) G.C. Phillips avvistò un incrociatore leggero tedesco, scortato da sei cacciatorpediniere.
Sebbene le acque dell’estuario dell’Elba fossero poco profonde con il rischio di incagliarsi sui bassi fondali, insidiosi a causa dello spostamento dei banchi di sabbia, Phillips decise di immergersi e penetrare lo schermo difensivo della formazione per arrivare alla distanza di lancio dei siluri contro l’incrociatore. La fortuna lo aiutò in quanto la profondità dell’acqua era appena sufficiente al suo passaggio. Risalito a quota periscopio si ritrovò a distanza ravvicinata dall’incrociatore e lanciò una salva di sei siluri. Ne risultarono due esplosioni ravvicinate ma il periscopio non mostrò alcun segno dell’incrociatore tedesco, mentre i quattro cacciatorpediniere di scorta incominciarono ad avvicinarsi ad alta velocità per attaccare il sommergibile. In seguito si comprese che gli scoppi erano dovuti all’urto dei siluri contro una delle unità di scorta, l’F 9, che stava affondando. Ancora una volta, rischiando i banchi di sabbia, l’HMS Ursula scese in profondità e, manovrando abilmente, riuscì a eludere le bombe di profondità. Dell’incrociatore Leipzig non si videro ulteriori tracce, ma in seguito si scoprì che tornò a Kiel per essere sottoposto a riparazioni, essendo stato silurato e danneggiato dal sommergibile HMS Salmon.
il LtCdr George Phillips indossa un “abito Ursula” al ritorno del pattugliamento del 1939, quando il sommergibile attaccò l’incrociatore tedesco “Leipzig” nel Mare del Nord – Fonte http://www.seayourhistory.org.uk/component/option,com_gallery2/Itemid,402/g2_itemId,6410/type,search/ Ursula suit.jpg – Wikimedia Commons
Ecco la storia di come nacque: all’inizio della guerra Philips e il suo equipaggio erano insoddisfatti dell’abbigliamento convenzionale che consisteva in semplici cerate e avevano progettato un abbigliamento più adatto ai sottomarini. L’ufficiale di navigazione dell’HMS Ursula, il tenente Lakin, era un appassionato motociclista e indossava una tuta da motociclista in cotone cerato monopezzo realizzata da Barbour. Philips chiese quindi all’azienda di adattare la tuta, suddividendola in giacca e pantaloni e aggiungendo un cappuccio. L’abito divenne in seguito l’abbigliamento standard del personale di guardia nei sottomarini della Royal Navy. |
L’HMS Ursula continuò il suo pattugliamento nel Mare del Nord, affondando il mercantile tedesco Heddernheim, e fu poi riassegnato nel Mediterraneo dove affondò il cacciasommergibili ausiliario italiano V 135/Togo e i mercantili tedeschi Sainte Marguerite II (un’ex nave francese) e Odysseus (l’ex norvegese Gran). Danneggiò anche il mercantile italiano Sabbia, ma fu danneggiato da bombe di profondità italiane durante il contrattacco della torpediniera italiana Generale Carlo Montanari.
Il 26 giugno 1944 fu consegnato all’Unione Sovietica nell’ambito del programma alleato di sostegno bellico e fu ribattezzato V-4 “Svanetia sovietica”, in onore di una provincia montuosa della Georgia da cui proveniva il comandante assegnato al suo comando, Yaroslav Iosseliani, eroe dell’Unione sovietica. Pochi mesi dopo, durante un pattugliamento, il 20 ottobre 1944 il sommergibile V-4 affondò il cacciasommergibili tedesco UJ-1219, un’unità specialistica appartenente al progetto Kriegs-U-Jager realizzata modificando un peschereccio per la caccia ai sommergibili. Per migliorare la navigabilità il castello di prua era stato allungato ed il ponte spostato in avanti. Le navi erano dotate di VTE monoalbero con propulsione a carbone, e un sonar. Ne furono costruiti 25 esemplari, molti affondati, e l’OJ 1219 fu una delle prime vittime del V-4.
Il vecchio sommergibile sopravvisse alla guerra e fu poi restituito alla Gran Bretagna per essere poi demolito a Grangemouth nel maggio 1950, dopo aver servito con onore sotto due bandiere.
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