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La battaglia navale di Valcour, le premesse – parte II

tempo di lettura: 4 minuti

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livello medio
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XVIII SECOLO
AREA: NORD AMERICA
parole chiave: Valcour
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Piani della galea Washington, eseguiti dalla Royal Navy dopo la sua cattura; H. Chapelle, “The History of the American Sailing Navy”.

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Piani del cutter Lee, eseguiti dalla Royal Navy dopo la sua cattura; H. Chapelle, “The History of the American Sailing Navy”.

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La goletta Royal Savage, da un disegno trovato tra i documenti di P. Schuyler; J. Lossing, “The Life and Times of Philip Schuyler” 1873. Da notare la bandiera alquanto inusuale inalberata dalla goletta, dove alle strisce delle colonie ribelli si affianca ancora la bandiera britannica, utilizzata forse in un periodo in cui le colonie non avevano ancora dichiarata la loro indipendenza.

La flottiglia britannica che il 9 ottobre si affacciò sul lago Champlain era costituita dallo sloop armato a nave (corvetta a batteria scoperta) Inflexible (18 cannoni), che era stato assemblato in 28 giorni, da due golette, la Maria (14) e il Carleton (12), dalla gondola Loyal Convert (7), dal grande radeau Thunderer (14) e da 24 cannoniere armate con un cannone ciascuna di calibro variabile tra 9 e 24 libbre.

L’Inflexible era un vero e proprio bastimento d’alto mare e, benché la sua presenza sul Richelieu fosse nota a Washington, Arnold e i suoi ufficiali ne erano del tutto all’oscuro.

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Piani della gondola Loyal Convert, che dopo la cattura i britannici armarono a ketch. H. Chapelle, “The History of the American Sailing Navy”.

La gondola Loyal Convert, era stata catturata ai continentali dopo la loro ritirata ed era stata armata a ketch; era lunga 19 m tra le perpendicolari; il Thunderer era un radeau (dal francese radeux), ossia un tipo di battello pontato a fondo piatto e scafo a spigolo derivato dalla chiatta; i britannici lo dotarono di un armo velico a ketch e lo armarono con due grossi obici, 6 cannoni da 24 libbre e 6 da 12; era lungo 28 m tra le pp e largo 10 m; la stazza era di 422 t. Sulla flottiglia erano imbarcati 690 marinai, di cui quasi la totalità era di primordine. L’armamento complessivo era di 89 cannoni. Anche se il numero di pezzi che armavano le due flottiglie era equivalente, molti dei cannoni britannici erano da 24 libbre, mentre la flottiglia continentale aveva pezzi del calibro massimo di 18 libbre, e di questi ne contava solamente 4; secondo un autore moderno il peso totale della fiancata britannica era maggiore di 1.000 libbre (473 kg), mentre quello dei loro avversari era solamente di 600 (272 kg).

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Il radeau Thunderer; H. Chapelle, “The History of the American Sailing Navy”

Gli ordini impartiti ad Arnold dal generale Gates erano di impedire il passaggio ai britannici ma entrambi erano ben consapevoli che stante la superiorità numerica dei britannici sia in uomini che in bastimenti il massimo che Arnold avrebbe potuto fare era di ritardarne il più possibile l’avanzata. A metà di agosto Arnold salpò da Crown Point con i bastimenti disponibili con l’intenzione di prendere posizione all’altezza di Isle-aux-Tètes (attuale Ash Island), un’isola che si trova sul fiume Richelieu poco a nord della punta settentrionale del lago, ma, trovandola già occupata dai britannici, si dovette arrestare a Windmill Point, che si trova nel punto in cui il lago Champlain diventa il fiume Richelieu. Poiché le pattuglie inviate in esplorazione segnalavano una sempre più numerosa presenza di soldati britannici e di bande di indiani lungo le rive boscose del Richelieu, Arnold si ritirò all’isola La Motte, 10 km a sud; subito dopo però decise di abbandonare anche quella posizione e di arroccarsi ancora più a sud, all’isola Valcour.

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“The attack and defeat of the American fleet under Benedict Arnold, by the King’s fleet commanded by Capt. Thos. Pringle, upon Lake Champlain, the 11th of October, 1776”, mappa pubblicata a Londra da William Faden nel 1776.

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La battaglia di Valcour Island, quadro coevo di Henry Gilder; https://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Valcour_Island….

Nella nuova posizione “… se gli Americani avessero avuto successo nel loro attacco i Britannici non avrebbero avuto via di fuga, se gli Americani fossero stati sopraffatti la via di fuga sarebbe stata aperta e libera…”. L’isola si trova tra la riva occidentale del lago e la più grande La Grande Isle, lungo la rotta generalmente utilizzata dalla navigazione lacustre proveniente dal Canada che costeggiando la riva passava tra Grand Isle e Valcour; il canale tra quest’ultima e la riva del lago era largo circa 1,2 km ed era nascosto alla vista dei bastimenti diretti a sud fino a quando questi non si erano alquanto allontanati dalla punta meridionale di Grand Isle. Arnold fece ancorare i suoi bastimenti affiancati in una linea che occupava l’intera larghezza del canale.

Fine Parte II – continua
Aldo Antonicelli 
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