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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: I SECOLO a.C – I SECOLO d.C.
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Ville romane, Baia, Pozzuoli, Stabia
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In una sua lettera del 10 maggio 51 a.C., Cicerone 1 riferì ad Attico le sensazioni e le preoccupazioni avvertite nell’imminenza della partenza per il lungo viaggio che doveva far lo giungere a fine luglio in Cilicia, essendo stato incaricato del governo di tale provincia per un anno in qualità di proconsole. In quelle convulse giornate, prima di staccarsi dal suo ambiente abituale, egli si era soffermato in una delle tre ville che possedeva in Campania 2, ed in particolare in quella alle porte di Baia 3, laddove era stato confortato dalla presenza di un gran numero di esponenti dell’aristocrazia romana, tanto da fargli scrivere che quel luogo era diventato come una “piccola Roma” 4.
Questa evidente iperbole era forse scaturita dal magone che attanagliava l’ormai non più giovane Cicerone, per un allontanamento ch’egli avrebbe voluto rendere quanto più breve possibile. È tuttavia interessante notare ch’egli aveva inconsapevolmente attribuito, all’ancor esiguo microcosmo prossimo alla sua villa nel Cumano, quel carattere che Baia avrebbe realmente assunto alcuni decenni dopo, con l’avvento dello straordinario periodo di pace, di prosperità e di splendore coincidente con il secolo di Augusto.
rappresentazione del porto di servizio di Ventotene, ad uso della grande villa imperiale di Giulia, dove arrivavano le merci necessarie alla piccola isola per soddisfare i bisogni dell’insediamento – museo archeologico di Ventotene
La costruzione di qualche importante villa marittima romana sulla costa Flegrea era difatti iniziata fra la seconda metà del II secolo a.C. e la prima metà di quello successivo, per iniziativa di alcuni personaggi che erano particolarmente in vista 5 o che comunque seppero farsi notare. In questa seconda categoria rientrano quelli che dovremmo ora considerare dei pionieri dell’itticoltura, anche se fecero allora parlare di sé, più che altro perché apparvero come degli eccentrici scialacquatori.
Quelli più noti 6, per le loro iniziative anomale e sorprendenti intese ad ottenere la riproduzione dei pesci in grandi vivai realizzati sulle rive del mare, sono: Gaio Lucilio Irrio, che si dotò di piscine riservate alle murene, di cui poté fornire seimila esemplari per le cene trionfali di Cesare; Lucio Licinio Murena e Gaio Sergio Orata, accomunati dall’aver tratto il proprio cognome 7 dalla loro attività da piscicoltori, sebbene il primo avesse inventato dei vivai per ogni tipo di pesce, mentre l’altro fece fortuna con la coltura delle ostriche nel lago Lucrino; Lucio Marcio Filippo, che ebbe dei vivai rinomati; Marco Terenzio Varrone Lucullo, le cui vasche risentirono forse di uno scarso ricambio di acqua marina; Quinto Ortensio Ortalo, il celebre oratore, che utilizzò per la sua villa di Bauli (odierna Bacoli) delle peschiere per dei pesci molto diversi – dalle orate alle murene – che allevò con tanto amore da non destinarli mai alla tavola (ma, poiché era ghiotto di pesce, lo mandava a comprare tutti i giorni al mercato di Pozzuoli); ed infine Lucio Licinio Lucullo, che, reduce dalle sue vittorie navali e terrestri nella III guerra Mitridatica, si distinse per le ardite soluzioni prescelte per modificare il litorale davanti alle sue ville marittime in funzione dell’efficienza dei relativi vivai. Si parlò di lavori immani, inclusi la perforazione di un monte e lo scavo di un canale 8, ciò che indusse Pompeo ad attribuire scherzosamente a Lucullo l’epiteto di “Serse togato”.
Pompeo, Venezia Museo Archeologico Nazionale
Naturalmente tutte le predette strutture protese nel mare erano pertinenti a ville costruite sulla costa e variamente sparse lungo il litorale. Nel caso di Lucullo, ad esempio, ve ne erano due abbastanza prossime a Baia, mentre la terza era nei pressi del porto di Napoli. Quest’ultima doveva probabilmente estendersi fra Pizzofalcone e l’isola di Megaride (sede dell’odierno Borgo Marinari e Castel dell’Ovo) 9; un’altra villa era quella di Miseno, sul versante sud-orientale dell’omonimo monte 10 – affacciata quindi sul canale di Procida – ed era forse rifornita d’acqua dalla cisterna detta grotta della Dragonara; a metà strada fra le due precedenti, vi era sull’isola di Nisida una terza villa marittima, presumibilmente acquistata dallo stesso Lucio Lucullo e passata in eredità al figlio Marco, che la mise a disposizione di Bruto 1, il parricida.
Fine I parte – continua
Domenico Carro
in anteprima, affresco del porto di Stabia nel I secolo, Pompei – da J. M. Roberts: Kelet-Ázsia és a klasszikus Görögország (East Asia and Classical Greece) wall painting from Stabiae, 1st century.jpg – Wikimedia Commons
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Originariamente pubblicato su https://www.academia.edu/44405459/Ville_marittime_more_baiano_2020_
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Note
1 Cicerone. Att. 5,2.
2 Egli chiamava quelle ville Pompeianum (sulle alture a NW di Pompei, con ampia vista panoramica sul golfo di Napoli perlomeno fino a Pozzuoli: Cic. ac. 2,80), Cumanum (a NE di Baia, sulla riva del Lucrino, con vista sul mare: Cic. Att. 14,16,1) e Puteolanum (in riva al mare: Ibid.).
3 È la residenza ch’egli chiamò anche Academia nel comporre i suoi dialoghi platonici (Plin.nat. 31,6).
4 «Habuimus in Cumano quasi pusillam Romam» (Cic. Att. 5,2,2).
5 Fra le prime ville vi furono quelle di Cornelia, madre dei Gracchi, a Miseno (Plut. C.Grac. 19,1-2) e di Caio Lelio a Pozzuoli (Suet.vita Ter. 3).
6 V. soprattutto Varro rust. 3,17,3-9 e Plin. nat. 9,169-172.
7 Colum. 8,16,5. Per l’attività di Orata v. anche Val. Max. 9,1,1.
8 Vell. 2.33.4; Plin. nat. 9,170.
9 J.H. D’Arms, Romans on the bay of Naples and other essays on Roman Campania, Bari, 2003, p. 178.
10 Phaedr. 2.5.8-10.
11 Cic. Att. 16,1,1; 2,3; 3,6 e 4,1; Cic. Phil. 10,8.
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ammiraglio di divisione della Riserva della Marina Militare Italiana, dal momento del suo ritiro dal servizio attivo, assecondando la propria natura di appassionato cultore della Civiltà Romana, ha potuto dedicarsi interamente all’approfondimento dei suoi studi storiografici, nell’ambito dei quali ha pubblicato numerosi libri e saggi, creato l’interessantissimo sito ROMA AETERNA ed il foro di discussione FORVM ROMAETERNA (2001-2013), poi sostituito dall’istituzione di pagine estratte da “Roma Aeterna” nelle maggiori reti sociali, quali Linkedin, Facebook, Twitter, Youtube, Flickr, etc. Non ultimo, l’ammiraglio Carro è relatore in importanti convegni, nazionali ed internazionali sui temi della storiografia romana e della salvaguardia della cultura marittima.
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