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L’impiego dei sistemi radar nel soccorso in mare.

tempo di lettura: 5 minuti


livello elementare
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ARGOMENTO: NAUTICA e SICUREZZA MARITTIMA
PERIODO: XX -XXI SECOLO
AREA: TECNOLOGIA
parole chiave: SAR, radar di sicurezza marittima, SART, EPIRB

 

SART
Una funzione molto importante dei sistemi radar marittimi è il loro impiego nelle operazioni di ricerca e salvataggio (SAR) di naufraghi dopo un sinistro in mare.
Uno dei sistemi impiegati in caso di sinistro è un tipo di radar, il SART (Search and Rescue Radar Transponder), un ricetrasmettitore radar che può essere rilevabile da altri radar operanti in banda X (9.2 – 9.5 GHz), favorendo la localizzazione del luogo del sinistro.

Per le sue caratteristiche viene da molti considerato il miglior apparato destinato alla sicurezza dopo l’EPIRB ed è comunque a questo complementare, perché i soccorritori possono avere una migliore percezione nell’avvicinamento ai naufraghi. Il SART, una volta attivato, entra in modalità standby e, quando investito da un segnale radar, scansiona rapidamente lo spazio circostante per poi iniziare a trasmettere ad intervalli dei cicli a 12 impulsi (Fig. 1-2-3)

Il radar dei soccorritori identifica, a circa otto miglia di distanza, la direzione della posizione dei naufraghi attraverso una linea, detta pattern,  distintiva di dodici punti (uno per ogni impulso emesso dal SART).

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è SART-DISPOSITIVO-DA-UNIVERSOMARE.IT-.png

Quando il mezzo di soccorso si avvicina a meno di 5 miglia (ma a meno di un miglio) i punti si trasformano in archi di cerchio sempre più estesi, per poi diventare dei cerchi concentrici quando il SART è entro il raggio di un miglio dal mezzo di soccorso. Gli standard prevedono una durata delle batterie minima di 96 ore in standby ed 8 ore in trasmissione. Il SART fa parte dell’equipaggiamento obbligatorio nelle navi soggette al sistema GMDSS. Sono richiesti due trasponder SART sulle navi superiori alle 500 tsl, mentre una sola unità sulle navi tra le 300 tsl e le 500 tsl. Inoltre, sulle navi passeggeri, è richiesto un sistema SART per ogni zattera di salvataggio. In caso di sinistro deve essere posto ad una altezza di almeno un metro sul livello del mare e settato immediatamente in modalità Standby. Questo permetterà al SART di rispondere efficacemente alle trasmissioni di un mezzo di soccorso durante le operazioni SAR.

EPIRB
L’EPIRB (Emergency Position Indicator Radio Beacons) è un trasmettitore di soccorso COSPAS-SARSAT usato in ambito marittimo per localizzare un’imbarcazione in una situazione di reale emergenza.

Il sistema SARSAT utilizza satelliti nelle orbite terrestri basse e geostazionarie per rilevare e localizzare aviatori, marinai e utenti terrestri in difficoltà. Il sistema è progettato per fornire allerta di soccorso e dati di posizione per assistere le operazioni di ricerca e soccorso (SAR), utilizzando satelliti e strutture di terra per rilevare e localizzare i segnali dei fari di soccorso che operano su 406 MHz – autore Darcie Middleton – estratto da https://www.slideserve.com link

L’EPIRB viene considerato in ambito marittimo come il più efficace dispositivo di bordo tra quelli destinati alla sicurezza della navigazione, grazie soprattutto all’organizzazione internazionale del COSPAS-SARSAT (COSPASS Cosmicheskaya Sistyema Poiska Avariynikh Sudov – Sistema Spaziale per la Ricerca di Navi in Difficoltà – SARSAT Search And Rescue Satellite-Aided Tracking), nata nel 1962. EPIRB è basato su di un sistema di satelliti geostazionari a copertura globale, molto efficiente nel coordinamento dei soccorsi grazie ad un insieme di procedure affinate e collaudate da quasi 30 anni.

modello si EPIRB GME MT603G da https://www.magellanostore.it link

Lavora sulle frequenze di emergenza 121,5 MHz e 243,0 MHz o 406,025 MHz). I satelliti in orbita bassa coprono la superficie terrestre ad intervalli regolari, in modo da garantire (alle medie latitudini) tempi di attesa per il rilevamento della posizione inferiori all’ora. La rete di satelliti geostazionari (GEOSAR) comunque, sebbene non possa sfruttare l’effetto Doppler per la localizzazione del trasmettitore, è in grado di rilevare istantaneamente la segnalazione e, se trasmessa, anche la posizione del sinistrato, allertando il servizio di ricerca e soccorso.

Esistono due categorie di EPIRB: quelli di I Categoria, che possono essere attivati automaticamente o manualmente, e quelli di II Categoria che si attivano solo manualmente. Gli EPIRB automatici (I Categoria) sono posizionati all’interno di un contenitore. La loro attivazione avviene attraverso un sensore idrostatico che si attiva con la pressione dell’acqua, prima che raggiunga una profondità di 4 metri. L’attivazione fa scattare una serie di meccanismi che provocano l’espulsione dell’EPIRB dal suo contenitore, permettendogli di risalire in superficie. Alcuni EPIRB vengono integrati di un Sea Switch, un sensore che consente di attivarlo al contatto con l’acqua, quando questo viene staccato dal suo supporto. Da qualche anno sono inoltre presenti in commercio modelli con integrato un ricevitore GPS che consente di ridurre l’errore di localizzazione da 5 Km a 100 metri.

L’EPIRB è obbligatorio per le imbarcazioni da diporto abilitate alla navigazione senza limiti (tipo manuale od automatico), per le unità da pesca abilitate alla navigazione oltre le 6 miglia (solo modelli automatici), per le imbarcazioni da noleggio (Charter) abilitate alla navigazione oltre le 12 miglia o quelle che ospitano più di 12 passeggeri (solo modelli automatici). Sebbene per tutte le altre imbarcazioni o natanti sia facoltativo, è comunque consigliato per incrementare il livello di sicurezza durante la navigazione. Per l’utilizzo dell’EPIRB è necessaria la licenza RTF (la stessa ottenuta a domanda per l’utilizzo del VHF). L’utente EPIRB deve registrarsi presso il centro COSPAS-SARSAT di Bari. Annualmente occorre procedere alla revisione annuale dell’apparecchiatura.

Si consiglia di conservare l’EPIRB nelle immediate vicinanze della plancia in un punto di facile accesso, in modo da poter essere facilmente prelevato per poter essere portato a bordo di una lancia di salvataggio. Se si tratta di un modello automatico va verificato che sia libero da sovrastrutture che ne ostacolino la risalita in superficie durante lo sgancio automatico ed inoltre che lo sportello si chiuda e si riapra correttamente. 

Ogni mese è consigliabile verificare il suo funzionamento tramite la procedura di self-test descritta nel manuale dell’apparato. L’attivazione manuale va invece fatta prima di abbandonare l’imbarcazione, estraendo l’EPIRB dal suo supporto ed imbarcarlo sulla zattera di salvataggio assicurando sempre la sagola dell’EPIRB alla zattera. Se l’EPIRB è dotato di Sea Switch, per attivarlo basterà metterlo in acqua oppure rompere il sigillo e portare l’interruttore in posizione “ON” di trasmissione operativa. L’EPIRB così attivato, inizierà ad attivare la luce stroboscopica con una intermittenza a seconda del modello. La sua maggiore efficienza si ha quando galleggia in acqua, senza ostruzioni che impediscano il suo funzionamento. In caso di attivazione accidentale, va subito interrotta la trasmissione e va avvisato immediatamente il centro COSPAS-SARSAT di Bari al 080-53.41.571 segnalando il codice MMSI e la posizione, per evitare spiacevoli conseguenze giudiziarie per incauto utilizzo e procurato allarme. Quindi fate attenzione.

 

in anteprima sistema SART estratto da https://commons.wikimedia.org  autore S. Shigematsu 

 

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