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livello elementare
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ARGOMENTO: PROTAGONISTI DEL MARE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: ITALIA
parole chiave: Raimondo Bucher
Raimondo Bucher nasce da padre italiano, il 15 marzo 1912 in Ungheria, ma trascorre la sua giovinezza in Austria dove pratica molti sport.
Nel 1932, entra nella Regia Aeronautica italiana, iscrivendosi alla scuola di pilotaggio aereo di Bergamo. Risultato il primo del corso, nel 1937 diviene istruttore di volo e di acrobazie. E’ nel 1937, che i suoi allievi del corso di aviazione gli regalano la prima maschera subacquea. Il comandante inizia così a fare le prime immersioni e la sua passione è tale che non si accontenta solo di immergersi ma incomincia a modificare le sue attrezzature subacquee, studiando come migliorarle. Appassionato apneista, perfeziona la manovra della compensazione con lo stringinaso, che gli permette di scendere in apnea fino alla profondità di 25 metri.
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Nel frattempo, i primi venti di guerra soffiano irruenti. Nel 1939, viene assegnato al reparto caccia e durante la seconda guerra mondiale partecipa a numerose azioni belliche. Dopo l’8 settembre si unisce agli Alleati nella guerra di liberazione, rimanendo in servizio nella Aeronautica Militare italiana anche nel dopoguerra. Nel 1942, recupera da relitto di un aereo tedesco Stuka la macchina fotografica di bordo, la Robot. Questa macchina, avendo un meccanismo di carica della pellicola automatico, si scopre essere idonea anche ad un utilizzo marino.
Bucher con la Robot, anno 1942
Bucher 1942 robot.jpg – Wikipedia
Bucher costruisce uno scafandro per portarla con se durante le sue immersioni ed inizia a scattare le sue prime foto subacquee. Fu Bucher che, prendendo spunto dalle guarnizioni dei carrelli dei velivoli statunitensi, fu il primo ad utilizzare guarnizioni o-ring per rendere stagne le custodie subacquee. Negli anni a seguire progetterà, costruirà ed utilizzerà con successo numerosi scafandri e flash subacquei per diverse macchine fotografiche e cineprese, diventando un precursore e sperimentatore della fotografia subacquea. Nel 1950, accettando la sfida del Circolo Subacquei Napoletani, scende alla profondità di 30 metri ottenendo il primo record mondiale ufficiale d’immersione in apnea. Nel 1952, stabilisce un nuovo record mondiale scendendo fino alla quota di 39 metri. Il tentativo ebbe successo e fu documentato da Folco Quilici e Bruno Vailati. Nel 1956, sorvolando con un aereo P 51 la baia di Pozzuoli, Bucher scopre l’antica città romana di Baia. Partecipa in seguito alla spedizione SESTO CONTINENTE con gli inseparabili amici Bruno Vailati e Folco Quilici. Ormai la sua vita è il mare e Bucher continuerà a dedicarsi all’esplorazione, alla divulgazione ed alla ricerca e sviluppo tecnico dei materiali della subacquea. Si dice che abbia totalizzato oltre 3000 immersioni effettuate tra gli 80 e i 115 metri di profondità. Nonostante fosse ultranovantenne, il “Comandante Bucher” continuò a praticare le immersioni ad aria, insieme a sua moglie, Luciana Civico, fino alla fine della sua vita.
Luciana Civico alla pesca di profondità del Corallo Rosso lungo le coste della Sardegna negli anni 1970 – foto credit Raimondo Bucher Luciana Civico corallo pesca alte profondità.jpg – Wikimedia Commons
Apro una parentesi su questa grande campionessa. Luciana Civico entrò nella vita del comandante … giovanissima. Aveva infatti poco più di vent’anni anni quando questa nobildonna romana affascinò il Comandante e si avvicinò alla subacquea. Nel 1993, questa donna dal fisico minuto ma con un carattere d’acciaio, divenne la primatista mondiale di immersione con autorespiratore ad aria, ottenendo il suo record nelle acque di Pozzuoli (Napoli). Era l’11 novembre del 1962, quando Luciana raggiunse la quota di 80 metri di profondità. Il record le fruttò la Medaglia d’Oro al Valore Sportivo della Marina Militare (per molto tempo l’unica donna ad averla ricevuta).
Ma ritorniamo al comandante Raimondo Bucher
La natura gli donò uno straordinario carisma, un fisico eccezionale, una volontà di ferro unita ad una fervida intelligenza ed un intuito tecnico unito ad una onestà intellettuale non comuni. Il suo carattere, a volte affabile, disponibile, pronto ed aperto ai consigli di tutti, in certe situazioni mostrava un animo forte e ribelle; per la sua abitudine a dire in faccia quello che pensava, specialmente contro quelli che lui chiamava “la sporcizia umana”, spesso si inimicò molti personaggi, anche famosi, ma senza mai perdere l’aplomb da gentiluomo che lo caratterizzava. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo lo ricorderà sempre come un uomo speciale … un vero protagonista del mare.
in anteprima Raimondo Bucher – Bucher rolleiflex.jpg – Wikipedia
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