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NO PLASTIC AT SEA

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Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

Elementi di malacologia – parte II

Reading Time: 5 minutes

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livello elementare
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ARGOMENTO: MALACOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO

AREA: DIDATTICA
parole chiave: Conchiglie
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Per gli appassionati di malacologia, continuiamo oggi con la seconda parte dell’articolo di Pamela Baiocchi (pubblicato originariamente su Nautilus).

Scafopodi

dentaspp

scafopode, Antalis dentalis (?) My biology: Mollusca (garnisah.blogspot.com)

Gli Scafopodi (Scaphopoda), che avrete sicuramente ritrovato qualche volta tra le sabbie delle spiagge, costituiscono un piccolo gruppo di Molluschi affini ai Gasteropodi che abbiamo descritto precedentemente. Essi sono caratterizzati da un corpo simmetrico con il sacco dei visceri allungato, leggermente incurvato ma senza l’avvolgimento a spirale di altre famiglie. Esistono  esemplari fossili risalenti al Triassico e si pensa che la sua comparsa sia avvenuta ben 440 milioni di anni. Il mantello e la conchiglia sono cilindrici o tubulari con l’apertura basale più ampia e quella terminale più piccola; il piede è allungato e cilindrico. Allo stadio larvale la conchiglia si presenta bivalve ma si salda durante la crescita dando luogo al tubo unico. Dall’apertura basale della conchiglia, insieme al piede, sporge un ciuffo di cirri filiformi (detti captacoli) che terminano a clava; essi sono portati da due lobi cutanei e fungono da organi tattili.
La bocca degli Scafopodi è munita della radula, di mascelle e di ghiandole. Il tubo digerente è distinto in un esofago, uno stomaco (in cui sbocca l’epatopancreas) ed un intestino che termina nella cavità del mantello. Le branchie sono assenti e la sua respirazione è cutanea. Il cuore è rudimentale, privo di atrio, mancano i vasi e la circolazione è puramente lacunare. Sono presenti due reni privi di nefrostoma e non connessi con la cavità pericardica. Il loro sistema nervoso comprende i gangli cerebrali, boccali, plurali, pedali e viscerali. Mancano occhi e tentacoli ma sono presenti statocisti ed organi gustativi. I cirri sono dotati di cellule sensitive.

Gli Scafopodi hanno sessi separati; la gonade unica si unisce al rene destro e per mezzo di questo i gameti vengono versati nella cavità del mantello. La sua larva assomiglia alla trocofora. I rappresentanti di questa classe sono tutti marini e vivono, come premesso, col piede affondato nel fango e con l’apertura della conchiglia rivolta verso l’alto. Si nutrono prevalentemente di Foraminiferi. In  sintesi gli scafopodi sono una sorta di ponte evolutivo fra i gasteropodi ed i bivalvi.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è 2013-polpessa-allElba-plus-1024x667.jpg

polpessa. photo credit andrea mucedola

Cefalopodi
I Cefalopodi sono anch’essi molluschi esclusivamente marini, e sono tra i più evoluti. Dotati di una conchiglia ridotta internamente o del tutto assente, sono prettamente nectonici (come le seppie ed i  calamari) o bentonici (come il polpo e il moscardino). Si svilupparono in una grande moltitudine di forme durante il Mesozoico, colonizzando praticamente tutti gli ambienti marini con i gruppi dei nautiloidi, ammonoideabelemnoidi, di cui gli ultimi due totalmente estinti. Ipotesi recenti considerano i cefalopodi derivati direttamente da monoplacofori con una conchiglia a spiralizzazione più accentuata.

Si ipotizza che la regione apicale del sacco dei visceri di questi molluschi si ritirasse di tanto in tanto e il mantello che li ricopriva formasse una serie successiva di setti calcarei interni, delimitando cavità ripiene di gas. Ciò produsse una sempre maggiore leggerezza, caratteristica  che gli permise di acquisire un assetto neutro per potersi spostare nel liquido con minor sforzo. Durante questi primi stadi evolutivi, i cefalopodi acquisirono velocità e capacità di predazione, sviluppando un capo dotato di lobi prensili. Le dimensioni sono molto variabili, da pochi millimetri a vari metri nel caso del calamaro gigante. Nelle dimensioni è superato solamente dal calamaro colossale, Mesonychoteuthis hamiltoni, che può avere un mantello lungo quasi il doppio.

mimmo roscigno mod (7)

seppia, foto credit Mimmo Roscigno

I cefalopodi sono predatori intelligenti e estremamente efficienti, capaci di propulsione a getto e provvisti di tentacoli per trattenere la preda che portano la preda  alla loro bocca armata da robuste mascelle a forma di becco. Rispetto agli altri molluschi l’apparato digerente ha migliorato la sua resa affidando gran parte dell’azione alla  sua muscolatura liscia. Lo stomaco è costituito da due camere comunicanti e la digestione è esclusivamente extracellulare. Si è sviluppato un grosso cervello, prodotto dalla fusione di più gangli nervosi e protetto da una formazione cartilaginea, connesso a grandi globi ottici altamente evoluti, sicuramente i più complessi fra gli invertebrati, capaci di una risoluzione simile a quella dei vertebrati. Grosse fibre nervose distribuiscono gli impulsi al corpo, regolando i giochi cromatici dei cromatofori, piccole sacchette elastiche piene di pigmento che, espandendosi o contraendosi, permettono all’organismo di cambiare colore in base agli “stati d’animo”. La respirazione avviene attraverso le branchie, il cui numero è un carattere tassonomico.

Gli unici rappresentanti viventi di cefalopodi provvisti di conchiglia esterna sono i nautiloidi, gruppo di molluschi un tempo assai diffuso e diversificato del quale sopravvivono solo due generi e sette specie.

La conchiglia dei Nautilus è sottile e liscia, avvolta dorsalmente su uno stesso piano, ma senza  la torsione dei visceri presente nei  gasteropodi. Inoltre, il nicchio è concamerato, presenta un canale che collega i vari compartimenti e permette al gas azotato ivi contenuto di passare tranquillamente attraverso i setti trasversali che delimitano le camere, favorendo il galleggiamento dell’animale tramite opportune regolazioni di pressione.

L’ultima camera, la più grande, è l’unica occupata dalle parti molli dell’organismo, dotato di circa 90 tentacoli privi di ventose. Analogo significato funzionale hanno gli ossi di seppia e la conchiglia delle Spirula, che permettono gli spostamenti verticali. Nei calamari, invece, la conchiglia perde anche tale funzione ed appare ancora più ridotta. Le femmine del genere Argonauta, invece, secernono all’evenienza un’ooteca calcarea simile ad una conchiglia, che serve solo per trasportare le uova. I cefalopodi sono sempre a sessi separati, le gonadi sono localizzate all’estremità posteriore del corpo e si aprono direttamente nella cavità celomatica. Da qui, i gameti vengono espulsi attraverso i pori genitali nella cavità palleale. Il maschio non libera gli spermi ma li impacchetta in spermatofore che deposita, tramite un tentacolo apposito detto ectocotile, nella cavità palleale della femmina. Per questo motivo rappresenta un particolare modello di fecondazione interna senza copulazione. La femmina depone grappoli di uova fissandole a substrati rigidi, dalle quali si originano tipicamente discoblastule che portano alla nascita di progenie simile alle forme adulte, priva di stadi larvali particolari. Anche il famosissimo Nautilus, mostrato in fotografia, è un cefalopode, ma in questa caso si parla di una vera e propria conchiglia esterna.
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Se volete approfondire il meraviglioso mondo delle conchiglie vi invito a contattare Pamela Baiocchi

 

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Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

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