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La famiglia Strombidea nel Mar Mediterraneo – parte II di Mauro Brunetti e Pamela Baiocchi

tempo di lettura: 9 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: MALACOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: Strombidi, Mediterraneo
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Continuiamo con la seconda parte del breve saggio sulla famiglia degli Strombidi. Gli Strombidae (Rafinesque, 1815), dal punto di vista tassonomico, sono inquadrati nel Regno animale:

Phylum Mollusca
Classe Gastropoda
Clade Caenogastropoda
  Hypsogastropoda
  Littorinimorpha
Superfamilia Stromboidea
Familia Strombidae Rafinesque, 1815 

Descrizione generale
La caratteristica tipica di questa famiglia, particolarmente esaltata nei generi  Strombus Lambis, è costituita da una evidente incisione (intaccatura) nel labbro chiamata “strombus notch”. Da questa, il mollusco, protende uno dei suoi due occhi. Ed è questa particolarità conchigliare che caratterizza l’intera famiglia ad eccezione del genere Terebellum che, al pari dei Lambis, qui non saranno trattati.

Strombidae Rafinesque, 1815

L’anatomia è comune all’intera famiglia. Tutti i rappresentanti hanno un piede particolarmente stretto e arcuato che culmina in un opercolo osseo relativamente piccolo. Questa particolare forma del piede permette agli Strombus di procedere anche a saltelli dando l’impressione di scalciare.

Il sistema risulta particolarmente efficace per sfuggire ai predatori. Possiedono anche  occhi complessi che, come già detto, può’ essere esteso da una peculiare intaccatura, canale, situata nella parte anteriore della conchiglia. Gli occhi sono estremamente mobili e capaci di una visione acuta, la più acuta fra tutti i molluschi. Rilascia uova raccolti in lunghi nastri gelatinosi. Vivono in ambiente intertidale o sotto la zona di bassa marea,  in acque tropicali cibandosi di alghe o detriti. Si nascondono completamente o parzialmente sotto la sabbia ad eccezione del gigantesco Strombus gigas che lo fa solamente in età giovanile.

Persistrombus exbonelli (Sacco, 1893) (68 mm) , del Miocene ungherese.

Persistrombus exbonelli (Sacco, 1893) (68 mm) del Miocene ungherese

Genere Persistrombus
(
Kronenberg & Lee, 2007)
Il genere sembra avere avuto una diffusione a partire dall’Oligocene. I gusci sono allungati e piuttosto delicati di 60-90 cm altezza negli esemplari adulti con spirali di crescente convessità. Spirale nepionica leggermente infossata. Vicino alla sutura abituale si osservano deboli tracce di una decorazione a spirale. Le costole a spirale della teleoconca iniziano bruscamente dopo la chiusura lievemente opistocirica della protoconca. La guglia ha un angolo apicale di 51-65 ° con una media di 57°. A lato un esemplare di Persistrombus exbonelli (Sacco, 1893) (68 mm)  del Miocene ungherese.

Persistrombus coronatus (Defrance, 1827)
Per la sua grandezza e pesantezza, per i grossi tubercoli e per il robusto labbro alato la specie non è confondibile con altre specie di famiglie e generi differenti presenti nel Pliocene del Bacino mediterraneo. La specie presenta una certa variabilità sia nel numero dei tubercoli sia a livello dimensionale.

Persistrombus coronatus (Defrance, 1827) Pliocene 141 mm

Ciò portò alcuni autori del passato a descriverne diverse varietà. Sacco, 1893 (I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Torino, Ed. C. Clausen, vol. 14, 42 pp.), ne descrisse e figurò otto e  tutte rientranti nella variabilità della specie, alcune delle quali abbastanza distinguibili dalle forme tipiche come, per esempio, la varietà perspinosonana, Sacco, 1893, caratterizzata da ridotte dimensioni, una spira più bassa ed un  maggior numero di tubercoli.

coronatus 152 mm e var. perspinosonana 67 mm Pliocene

P. coronatus Pliocene 141 mm – coronatus 152 mm e var. perspinosonana 67 mm Pliocene.

La specie ebbe una diffusione cronostratigrafica certa solo a partire dal Tortoniano (Miocene superiore), le segnalazioni di Brébion [1983, Etude d’une faune de Gasteropodes Miocenes recoltes par M.M. Feio dans le sud de l’Angola. Comunicacoes dos Servicos Geologicos de Portugal, 69 (1): 161–171.] per il Miocene medio dell’Africa occidentale (Angola) andrebbero controllate [Harzhauser & Kronenberg, 2007. A Note on Strombus coronatus Defrance, 1827 and Strombus coronatus Röding, 1798 (Mollusca: Gastropoda). The Veliger, 50 (2): 120-128.] e se verificate e se l’identificazione fosse corretta, potrebbe suggerire che il Persistrombus coronatus sia un taxa dell’Africa occidentale che in seguito si sia diffusa nel Mediterraneo. Con il raffreddamento climatico iniziato nel Piacenziano, questa specie, si estinse.

Persistrombus latus (Gmelin, 1791)

latus Pleistocene Spagna 83 mm a

P. latus Pleistocene Spagna 83 mm

La specie si distingue dall’affine Persistrombus coronatus (Defrance, 1827) di cui potrebbe essere un discendente, per la differente forma della spira, più stretta e allungata, dell’apertura e dei tubercoli.

latus Pleistocene Spagna 83 mm

latus Pleistocene Spagna 83 mm

La specie ebbe una notevole diffusione in tutto il Bacino mediterraneo, indicata da molti autori del passato [Gignoux, 1913, (Les formations marines pliocénes et quaternaires de l’Italie du Sud et de la Sicilie, Thèses Faculté des Sciences de l’Université de Lyon, I A. Rey, Lyon, 393 pp.),  Leonardi, 1935 (I molluschi pleistocenici della Barma Grande, estratto da “I Balzi Rossi”, Firenze, Tip. Parenti, 41 pp. ) come Strombus bubonius (Lamarck, 1822)

latus recente Capo Verde 122 mm

latus recente Capo Verde 122 mm

Secondo Cuerda [1987, Moluscos Marinos y Salobres del Pleistoceno Balear. 421 pp. Caja de Baleares ‘Sa Nostra’, Mallorca], l’associazione di esemplari di Persistrombus latus con altre specie di molluschi costituivano il complesso faunistico senegalese, che indica il riscaldamento del Mar Mediterraneo durante gli episodi interglaciali lungo il Pleistocene, che corrispondeva a periodi in cui il livello marino del mare era più alto. Attualmente si ritrova alle basse profondità nei fondali dell’Africa occidentale, da Capo Verde all’Angola.

STROMBOIDEA RECENTI
Una sola specie vive stabilmente in Mar Mediterraneo, anche se, in letteratura, ne sono citate almeno altre quattro, note per singoli ritrovamenti evidentemente accidentali. L’unica specie vivente nel mar Mediterraneo è il Conomurex persicus. Specie diffusa nel Golfo Persico fu segnalata per la prima volta in Mediterraneo nel 1978 per le acque di Bozborum, Kemer ( Sud Turchia). Li furono ritrovati esemplari viventi da parte di due nomi storici della malacologia italiana che tanto hanno contribuito alla diffusione di questa disciplina in Italia grazie anche a una famosa pubblicazione periodica, La Conchiglia”. Stiamo parlando di Nicolay & Romagna –Manoja che allora lo determinarono come una nuova sottospecie di decorus: Strombus decorus raybaudii, Nicolay & Romagna-Manoja, 1983 ( Nicolay K. & Romagna Manoja L., 1983- Strombus decorus raybaudii n. ssp. La Conchiglia, Roma, 15 (176-177):17-18). Già nel 1985 Piero Bazzocchi segnalava il ritrovamento di 15 esemplari pagurati per le acque di Girne, costa settentrionale di Cipro (Bollettino Malacologico, 1-4, 1985).

Conomurex persicus ( Swainson, 1821)

Conomurex persicus ( Swainson, 1821)

 Nuovi ritrovamenti hanno ulteriormente esteso l’areale di distribuzione della specie alle acque della Libia (2007), Israele( 1984), Libano (1987) e in Grecia per le acque del Golfo di Saronikos (2007) ed oggi, la specie, può ritenersi definitivamente stabilita in mediterraneo.  Verosimilmente non si tratta di un immigrato lessepsiano giacché la specie non è mai stata segnalata per il Mar Rosso. Si è ritenuto quindi che si fosse introdotta accidentalmente in Mediterraneo grazie ai trasporti marittimi dal Golfo Persico occupando, subito, una nicchia biologica “vuota”. Anche questa possibilità è ritenuta poco probabile poiché i primi ritrovamenti sono stati fatti lontano dai terminali petroliferi turchi.  Ricerche più recenti invece fanno ritenere più plausibile l’introduzione volontaria. Qualunque sia stato il mezzo certo è che ormai forma colonie piuttosto numerose, fino a 33 esemplari per metro quadrato, tanto da essere venduto anche a scopi alimentari,a 2-3 euro il chilo, nei mercati ittici di Yafo, Israele (Mienis H.K.1999, Strombus persicus on the fish market of the Yafo, Israel. De Krenkel 37(7):112).
Descrizione: Forma conoidale, spira depressa che generalmente non supera 1/3 dell’altezza totale del nicchio. Generalmente la conchiglia è liscia e solo raramente presenta dei tubercoli e costolature sui giri apicali. Profondo l’intacco stromboidale (strombus notch ). L’apertura, fauce, si presenta generalmente bicolore con un settore arancione che segue quello bianco del peristoma. Dorso e ventre spesso a strisce color mogano, periostraco solitamente giallastro. Mediamente lunga 40 mm.
Habitat: è specie litorale di ambienti rocciosi con circolazione idrica moderata. Tuttavia studi di Crucitti & Rotella (1991) dimostrerebbero che comunque invece prediliga le pozze di scogliera con substrato a fango o sabbia.

Altre specie di Strombidae sono state segnalate per le acque mediterranee ma sono, a tutt’oggi, da ritenersi occasionali o fortuite oppure addirittura letteralmente forzate!

Tricornis tricornis (Humphrey, 1786)
Nel 2004 Mienis H.K. riporta il ritrovamento di un esemplare per le acque di Israele di questa tipica specie del Mar Rosso. Ne fa menzione in “New data concerning the presence of lessepsian and other Indopacific migrants among the molluscs in the Mediterranean Sea with emphasis on the situation in Israel”- 2004,Turkish Journal of Acquatic Life, 2(2):117-131”.

Tricornis tricornis (Humphrey, 1786). Misura media 90 mm ( average 90 mm)

Tricornis tricornis (Humphrey, 1786). Misura media 90 mm ( average 90 mm)

La specie non è stata mai più ritrovata ne è mai citata in letteratura recente o antica. Rimane questa sola segnalazione. La specie è stata esclusa da quelle viventi in mediterraneo anche in forza del fatto che trattatasi solo di frammenti di conchiglia!     Riferimento bibliografico: S. Gofas & A. Zenetos, “Exotic molluscs in the mediterranean basin. Current status and perspectives”- Oceanographic and Marine Biology: an annual review,41,237-277

Doxander vittatus vittatus (Linnaeus,1758).
La specie è comune nella regione Indo-pacifica dal N al NE Australia fino alle Molucche, Sulu, Nuove Ebridi, Fiji ed Est Indonesia. È segnalata per le acque di Gokova Bay, SW Turchia.

Doxander vittatus vittatus ( Linnaeus,1758). Misura media 60 mm ( Average 60mm)

Doxander vittatus vittatus ( Linnaeus,1758) – misura media 60 mm

La raccolta risale al settembre del 2004 ad una profondità di 5 metri da sub e trattasi di un unico esemplare senza mollusco. La specie non è mai stata più ritrovata ne è mai stata citata in nessuna pubblicazione che si occupi di specie aliene per il mar Mediterraneo. Chissà come sia arrivata li … verosimilmente è cascata da un cestino di conchiglie per turisti. ( H.Kabasakal, S.U.Karhan, E. Kabasakal, E.Kalkan & G.Buzzurro.- First record of Strombus (Doxander) vittatus vittatus Linnaeus, 1758 from the Mediterranean Sea, with a brief Review of Strombidae in the Levant Basin. Nachrichtenblatt der Ersten Vorarlberger Malacolofischen Gesellschaft,13,63-66,Rankweil, 20.Dez.2005)

Canarium mutabilis (Swainson, 1821). 
Una specie con una ampia distribuzione nell’Indo-pacifico e nel Mar Rosso. Fu segnalata  nel Mar Mediterraneo sulla base di un esemplare, privo di parti molli, raccolto nel 1991 in Hal Bonim, Israele ( Mienis H.K.-2001-Marine mollusch from the Eastern Mediterranean: first record of Strombus mutabilis, Spirula, 323-118).

Canarium mutabilis (Swainson, 1821). Misura media 30 mm (average 30 mm)

Canarium mutabilis (Swainson, 1821) – misura media 30 mm 

Ancora nel 2003 gli autori Gofas-Zenetos* lo annoverano fra le specie aliene del mediterraneo.  Tuttavia nel 2005, Zenetos ed altri**, lo escludono dalla fauna del mediterraneo liquidando la questione come reperti del tutto insignificanti per la ricerca poiché ,verosimilmente ,trattasi di esemplari provenienti da monili finto esotici e/o cestini di conchiglie, souvenir venduti regolarmente in tutto il mondo e quindi anche lunghe le coste mediterranee.

* S. Gofas & A. Zenetos, “Exotic molluscs in the mediterranean basin. Current status and perspectives”-Oceanographic and Marine Biology: an annual review,41,237-277”
** A.Zenetos, M.E.Cinar, M.A. Pancucci-Papadopolou, J.G.Harmelin, G. Furnari, F. Andaloro, N. Bellou, N. Streftaris and H. Zibrowius- “ annotated list of marine alien species in the Mediterranean with records of the worst invasive species”-Mediterranean Marine Science, volume 6/2, 2005, 63-118.

Lentigo letiginosus (Linnaeus,1758)
La specie è comune nella regione Indo-pacifica compreso il Mar Rosso. Aharoni J., riporta il ritrovamento di un esemplare di questa specie , in Mediterraneo, per le acque di Israele.( Aharoni J.-1934-“From Asquelon to Rubin” – Nature and Country,2: 473-476).

Lentigo letiginosus (Linnaeus,1758). Misura media 50 mm (Average 50mm)

Lentigo letiginosus (Linnaeus,1758) – misura media 50 mm

Dopo quell’unico esemplare nessun altro ritrovamento e sicuramente riconducibile alle acque mediterranee quindi la specie è stata rigettata come vivente in questo mare (S. Gofas & A. Zenetos, “Exotic molluscs in the mediterranean basin. Current status and perspectives” – Oceanographic and Marine Biology: an annual review, 41,237-277”). Nello specifico, il lentiginosus ha bisogno, per vivere e riprodursi, di un peculiare habitat che in mediterraneo non esiste. Lo esclude anche il CIESM-Atlas of exotic mollusca motivando, testualmente: “A single Mediterranean record by Aharoni (1934), with no follow-up.”. Ciò nonostante, sorprendentemente, questa specie è presente in molte collezioni mediterranee! Tutte , assicurano i loro possessori, provenienti dalle coste mediterranee dell’Egitto e di Israele e tutte con la nota di raccolta” da pescatori locali”. Anche l’esemplare in foto, collezione Wieneke, proviene dalle coste mediterranee dell’Egitto, El Harish, Mar Mediterraneo. Paradossale!! Recentemente, su un noto sito di aste di conchiglie on line è stato offerto : Strombus lentiginosusMEDITERRANEAN ZONE , Linné, 1758- Size 62.5 mm- Locality Egypt- Note STROMBIDAE F ++ The first items found in the Mediterranean Sea. 3 mt. Port Said 1998. Old collection .

Fonti

« I Balzi Rossi », Firenze, Tip. F.lli Parenti, 41 pp., ecc.) come Strombus bubonius (Lamarck, 1822).

Estratto da « I Balzi Rossi », Firenze, Tip. F.lli Parenti, 41 pp., ecc.) come Strombus bubonius (Lamarck, 1822). Secondo Cuerda [1987, Moluscos Marinos y Salobres del Pleistoceno Balear. 421 pp. Caja de Baleares ‘Sa Nostra’, Mallorca].
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PARTE I PARTE II

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