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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: X MAS
B.G. 5 operazione Gibilterra
L’idea di usare l’Olterra come base occulta per i S.L.C. avrebbe potuto fornire migliori probabilità di evitare la prigionia, facendo ritorno a bordo dopo aver attaccato le unità nemiche.
ufficio storico della marina : mezzi in uscita dall’Olterra
disegno delle uscite dall’Olterra
Purtroppo, la prima missione così programmata si concluse tragicamente con la morte di tre uomini, tra cui il T.V. Licio Visintini, comandante del contingente. Alle 23.15 del 7 dicembre 1942, Visintini e Magro lasciarono l’Olterra per iniziare l’operazione “B.G. 5“. Visintini diresse il suo siluro a lenta corsa verso il porto di Gibilterra con obiettivo la corazzata inglese Nelson. Con il secondo operatore, sottocapo palombaro Giovanni Magro, avevano già superato le ostruzioni esterne ed erano entrati nel porto. Le azioni di pattugliamento inglesi all’interno del porto comprendevano il lancio di cariche esplosive da parte della sorveglianza agli sbarramenti foranei. Fu proprio a causa di una di quelle esplosioni che Visentini e Magro perirono durante l’attacco. La seconda coppia, Manisco e Varini, usciti alle 00:15, avvistati da una sentinella furono oggetto di lancio di bombe di profondità e colpi di artiglieria. Riuscirono a salvarsi ma furono catturati. La terza coppia, Cella e Leone, usciti in ritardo per un guasto al maiale, cercarono di penetrare nella rada ma furono anch’essi colpiti dalle cariche e solo Cella riuscì a rientrare.
S.L. 1 operazione Haifa
Nell’agosto del 1942 fu pianificata l’”Operazione S.L. 1” con obiettivo il porto di Haifa in Palestina. Il sommergibile Scirè partì da Lero il 6 agosto con a bordo undici operatori “Gamma” ma il 10 agosto del 1942, durante l’avvicinamento al porto di Haifa, venne scoperto da alcuni ricognitori britannici a poche miglia dall’imboccatura del porto.
ufficio storico della marina: lo Scirè in rotta da La Spezia, a traverso di Panigaglia, verso Haifa … la sua ultima missione
Quattro cacciatorpediniere inglesi lo obbligarono con l’impiego di bombe di profondità a riemergere per poi affondarlo con i cannoni di bordo. Le vicine batterie costiere fecero il resto, dandogli il colpo finale e provocandone il rapido affondamento prima ancora che l’equipaggio avesse il tempo di abbandonarlo. Per completarne la distruzione, una corvetta inglese, l’Islay effettuò un ultimo passaggio con il lancio di altre sei cariche di profondità. Una vera ecatombe. Con lo Scirè perirono il comandante Zelich, altri 6 ufficiali, 15 sottufficiali, 19 sottocapi, 8 marinai dell’equipaggio e due ufficiali, 4 sottufficiali, 2 sottocapi e 3 marinai incursori della X MAS. Veniva quindi perso il sommergibile che più di ogni altro aveva operato con gli uomini della Decima Mas.
La missione in Mar Nero
Nel primo semestre del ’42 la componente subacquea rimase praticamente ferma. I problemi tecnici degli mezzi S.L.C. non erano ancora risolti ed il rischio era che i mezzi potessero finire in mano al nemico.
ufficio storico della marina: i MAS vengono trasferiti via terra in mar Nero
Il Comando di SUPERMARINA, che era responsabile della condotta della guerra sul mare, decise di inviare due squadriglie di barchini esplosivi e siluranti in Mar Nero, unitamente ad una squadriglia di MAS, posta al comando del capitano di vascello Francesco Mimbelli, e sei sommergibili tascabili tipo “CB” con il compito di bloccare dal mare i rifornimenti a Sebastopoli che era assediata dalle forze tedesche.
Il 6 maggio l’autocolonna “Moccagatta” denominata 101 squadriglia, appartenente alla X MAS, partì da La Spezia. Al suo comando il C.C. Salvatore Todaro, con autocarri ed automezzi che trasportavano cinque MTSM e cinque MTM. In tutto, con il personale tecnico e dei servizi, quarantotto uomini. Il distaccamento si installò nella base operativa di Foros, in Crimea, ed iniziò le sue operazioni il 4 giugno. Il 12 giugno un MTSM silurò una motonave sovietica che fu poi affondata da aerei tedeschi. I “CB” ed i MAS affondarono in quell’estate tre sommergibili sovietici e danneggiarono gravemente l’incrociatore Molotov. I barchini, tranne uno perduto in azione, rientrarono in Italia nel 1943. Complessivamente, durante l’attività della 101 Squadriglia in Mar Nero, vennero affondate tre navi da trasporto nemiche, il sommergibile ShCh-203, oltre al Molotov e il Kharkov, a fronte della perdita di un solo sommergibile CB e di due MAS, mentre le perdite umane ammontarono a due marinai uccisi e dieci feriti. In sintesi anche le operazioni condotte in Mar Nero furono un successo per le forze della X MAS.
ufficio storico della marina: CB 4 in mar Nero
Tra di esse voglio ricordare l’azione del sommergibile CB 4, al comando del T.V. Armando Sibille che, nella notte tra il 25 e il 26 agosto 1943, fu l’artefice dell’affondamento del sommergibile russo ShCh-203 con il lancio di due siluri.
fine quarta parte – continua
Andrea Mucedola
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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