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1942 Nuovo attacco a Gibilterra: le azioni che cambiarono la guerra navale – quinta parte

tempo di lettura: 5 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: seconda guerra mondiale, mezzi di assalto, Algesiras, Visintini
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La fine del 1942 riservava ancora sorprese per gli uomini della Xa Flottiglia MAS. Nella più assoluta segretezza si preparavano alla prossima missione denominata B.G. 4, un nuovo attacco alla base britannica di Gibilterra da condurre con le stesse modalità della precedente missione. Gli obbiettivi erano quattro navi da battaglia della Royal Navy. Precedentemente i gravi problemi tecnici agli S.L.C. non avevano permesso agli assaltatori di coronare con successo i loro sforzi e i tecnici della Marina lavorarono lungamente per risolvere i tantissimi problemi. Era il 10 settembre 1942, era appena finita l’estate e lo Scirè e il suo equipaggio lasciarono segretamente La Spezia. Gli operatori Gamma partirono per Cadice quattro giorni più tardi. Il 17 sera furono prelevati dal sommergibile ed il giorno successivo iniziò l’avvicinamento dello Scirè verso la base britannica di Gibilterra.

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credito Ufficio storico della marina militare: R. Smg Scirè

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Attacco a Gibilterra
Alle 01:00 del 20 settembre gli operatori gamma furono rilasciati in prossimità delle navi britanniche ma la situazione reale apparve immediatamente diversa. Le navi da battaglia  erano restate in rada per cui fu deciso di dirigersi verso le petroliere.

Come concordato, il sommergibile Scirè, dopo il rilascio in mare degli operatori, si ri-immerse e intraprese il suo rientro verso l’Italia. I tre siluri a lenta corsa, pilotati rispettivamente dal T.V. Dino Catalano – Sc. Giuseppe Giannoni, T.V. Amedeo Vesco – Sc. Antonio Zozzoli e dal T.V. Licio Visintini – Sc. Giovanni Magro, riuscirono a raggiungere gli obbiettivi ed a posizionare le cariche sotto gli scafi nemici. Questa volta i congegni di scoppio a tempo funzionarono perfettamente: la prima unità attaccata, per effetto dell’esplosione, si immerse di poppa e dovette essere rimorchiata in secco. Si trattava di una motonave armata, la Durham, di ben 15.893 tonnellate. L’altra unità, attaccata dal secondo S.L.C., era la petroliera Fiona Shell di circa 5.000 tonnellate, che, dopo l’esplosione, si spezzò in due parti all’altezza del fumaiolo. Una larga falla si aprì anche nell’ultima unità attaccata, la petroliera Dembydale di 17.000 tonnellate, L’esplosione coinvolse anche una piccola petroliera che le era affiancata e che si appoggiò sul basso fondale. Insomma un pieno successo per i tre team di operatori.

Giunti a terra, i Gamma si avviarono per incontrare il personale di supporto inviato ad attenderli ma, scoperti dai carabineros spagnoli, vennero arrestati e condotti alla tenenza di La Linea. La situazione era delicata dal punto di vista diplomatico e gli operatori dichiararono di essere dei naufraghi italiani. Non si sa se gli Spagnoli credettero a quanto dichiarato ma di fatto furono condotti a Siviglia e subito dopo autorizzati a rimpatriare in Italia.

1942_12_11

credito Ufficio storico della marina militare: Scirè

La missione sebbene completata con successo (30.000 tonnellate di naviglio cisterna colarono a picco) non colpì gli obbiettivi  principali ovvero la portaerei, la corazzata e due incrociatori. Questo fu dovuto al rafforzamento dei sistemi difensivi inglesi che costrinsero i sei operatori a districarsi tra le ostruzioni. Borghese rientrato a La Spezia dopo cinque giorni, fu accolto con tutti gli onori e promosso capitano di fregata per meriti di guerra. Passò quindi il comando della Decima al capitano di fregata Ernesto Forza, mantenendo però il Comando del reparto subacqueo.

SLC Sotto chiglia

raffigurazione di un S.L.C. sotto chiglia, quadro ad olio Claudus


Operazione N.A. 1

Il momento era opportuno e, tra l’11 e il 12 dicembre 1942, fu attivata una nuova operazione, la N.A. 1 contro il porto di Algeri. Per la prima volta l’attacco sarebbe stato svolto impiegando nello stesso tempo sia i S.L.C. sia i “Gamma”; il sommergibile avrebbe rilasciato gli operatori sul fondo del porto di Algeri. Il tenente di vascello Augusto Jacobacci salì in superficie e, a bordo di un canottino, tramite un telefono, guidò i movimenti del sommergibile che procedeva a lento moto, strisciando sul basso fondale.

rsmg ambra

credito Ufficio storico della marina militare: i cassoni che ospitavano gli S.L.C. sul R. Smg Ambra

Fu così che i tre siluri a lenta corsa e dieci operatori Gamma, trasportati dal Regio Sommergibile Ambra, al comando del capitano di corvetta Mario Arillo, penetrarono nella rada di Algeri. Intorno alle 22:20 i primi Gamma lasciarono il battello, seguiti alle 23:00 dai tre S.L.C.. Ancora una volta si ripeterono dei problemi tecnici:  due S.L.C. su tre ebbero delle avarie ai mezzi o agli autorespiratori ad ossigeno dei piloti e non poterono portare a termine alcun attacco, unitamente a cinque dei “Gamma”; inoltre, uno dei sommozzatori che per avaria aveva dovuto rinunciare ad attaccare le navi fu fatto prigioniero dalle forze di sicurezza che diedero subito l’allarme.

L’unico S.L.C. ed i rimanenti Gamma riuscirono ad applicare le cariche esplosive e provocarono l’affondamento del piroscafo britannico Ocean Vanquisher (da 7.174 tonnellate di stazza lorda), del norvegese Berto (da 1.493 tonnellate), oltre al grave danneggiamento dei piroscafi britannici Empire Centaur (da 7.014 tonnellate) e Harmattan (da 6.587 tonnellate). Alla fine tutti e sedici gli operatori della Xª MAS furono catturati mentre tentavano di ritornare verso l’Ambra.

Salvatore Todaro
Anche i barchini in quei mesi fecero la loro parte, operando da Pantelleria con il Cefalo, al comando del C.C. Salvatore Todaro, il corsaro gentiluomo, come veniva chiamato da amici e nemici a seguito delle azioni condotte con il Regio Sommergibile Cappellini in Atlantico.

todaro

credito Ufficio storico della marina militare: il comandante Todaro 

Il Gruppo navale si spostò a Biserta, con l’intenzione di attaccare le linee di rifornimento alleate. Il 12 dicembre un’azione di “Gamma” e di MTSM, l’”Operazione BO.G. 1” prese di mira il porto di Bona ma senza successo. L’avvicinamento fu condotto con il MTSM 268 al comando del CC Todaro, con tre operatori gamma, Ten. R.E. Aldo Coceani, S.C. Pal. Giuseppe Mistroni, S.C. Smz. Vago Giarima ma, a causa delle pessime condizioni del mare, l’attacco venne rinviato al giorno seguente. Durante il rientro, due aerei spitfire inglesi scorsero il MTSM mitragliandolo. Il comandante Todaro fu ucciso ferito da una scheggia, chiudendo così la sua gloriosa carriera al servizio del Paese. Di lui parleremo più approfonditamente in un articolo dedicato alla sua vita.

fine parte quinta – continua

Andrea Mucedola 

 

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