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livello elementare.
ARGOMENTO: BIOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: murene
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È stato recentemente pubblicato, il 7 giugno 2021, sul Journal of Experimental Biology un curioso studio sulla capacità di alcune specie di anguille (appartenenti alle Muraenidae) di fuoriuscire per breve tempo dall’ambiente marino, per catturare prede terrestri come i granchi sulla battigia. Due scienziati del Dipartimento di Ecology and Evolutionary Biology, dell’Università di Santa Cruz, California hanno effettuato una serie di esperimenti per studiare se le murene possano imparare (adattandosi) a consumare le loro prede fuori dall’acqua.

La murena fiocco di neve (Echidna nebulosa) è una specie di pesce di mare della famiglia Muraenidae. È diffuso in tutta l’area indo-pacifica dalla costa orientale dell’Africa in tutta la Micronesia, inclusi il Mar Rosso e le Hawaii. La specie si trova anche nel Pacifico centrale orientale dalla Bassa California meridionale, in Messico e dal Costa Rica alla Colombia settentrionale. Questa specie raggiunge una lunghezza di 100 centimetri, ma la sua dimensione comune è di 50 centimetri. Vive a profondità comprese tra 2 e 30 metri. da wikipedia
I test sono stati eseguiti con delle simpatiche murene fiocco di neve, Echidna nebulosa, ed hanno dimostrato come questi pesci, fuoriuscendo dall’acqua, siano in grado di afferrare le prede, mordendole e ingoiandole usando la mascella faringea. Sebbene le murene a fiocco di neve mostrino angoli di rotazione della mascella più piccoli a terra (quando catturano la loro preda) la cinematica del movimento, che coinvolge la flessione dorsoventrale della testa per protrarre le mascelle faringee, ed i tempi di alimentazione sembrano non differire con le predazioni normalmente effettuate in ambiente acquatico.
Le murene hanno una seconda serie di fauci nascoste che, osservandole da vicino, sono abbastanza inquietanti. Come in un film dell’orrore (ricorda il mostro di Alien), queste “ulteriori” mascelle possono scattare in avanti in un istante per bloccare la preda e trascinare l’animale nell’esofago dell’anguilla. Ciò consente a questo tipo di murena di fare qualcosa che è impossibile per la maggior parte dei pesci, ovvero ingoiare la loro preda mentre sono a terra. È uno spettacolo inquietante, con il video dei ricercatori che mostra la preda che viene lentamente strattonata nella gola dell’anguilla mentre la bocca della murena si apre.
I pesci in genere hanno bisogno di acqua in movimento per trasportare il cibo dalla loro bocca nelle loro viscere, ma le murene fiocco di neve (Echidna nebulosa) ma sembrerebbe possano tendere un’imboscata ai granchi a terra, divincolandosi dal mare (non potrebbero fare diversamente non avendo zampe) per catturare la loro preda durante la bassa marea. Quello che appare straordinario è che l’azione delle mascelle secondarie delle anguille è abbastanza forte da aiutare le murene a deglutire il loro pasto fuori dall’acqua senza dover rientrare in acqua.
Tutti i pesci ossei – quelli con scheletri fatti principalmente di ossa, piuttosto che di cartilagine – hanno mascelle faringee oltre alle loro mascelle principali. Le mascelle faringee si trovano dietro la faringe. Sono più piccole di quelle che possiamo osservare nella bocca degli altri pesci e sono usate per afferrare e perforare o schiacciare il cibo.
In particolare, secondo Rita Mehta, professore associato presso il Dipartimento di ecologia e biologia evolutiva dell’Università della California di Santa Cruz (UCSC) e autrice di questo particolare studio con Kyle R. Donohoe, assistente di ricerca presso il Pinniped Cognition and Sensory Systems Laboratory dell’UCSC, quelle delle murene “sono altamente mobili” e possono elongarsi oltre la gola fuoriuscendo dalle bocche delle murene.
Lo studio, che descrive le metodologie impiegate per addestrare negli esperimenti di laboratorio le murene fiocco di neve a nutrirsi dall’acqua, ha necessitato ben sei anni. Come potrete vedere nel filmato, le murene sono state poste in acquari dotati di piattaforme e rampe al di sopra dell’acqua. Hanno quindi addestrato le anguille (per i curiosi chiamate Benjen, Marsh, Qani, Jetsom, Frosty, Flatsom e LB) a risalire sulle rampe per afferrare dei bocconcini di calamaro. Nel corso del tempo, il test si è specializzato, ed il cibo è stato spostato più in alto lungo la rampa, fino a quando alla fine le anguille sono uscite dall’acqua in maniera indipendente, scivolando su per le rampe per afferrare il cibo.
“Per la maggior parte delle prove terrestri, le murene fiocco di neve hanno portato il terzo superiore del loro corpo dall’acqua per catturare la preda sulla rampa“, hanno riferito i ricercatori.
Non si è trattato di un esperimento di ammaestramento, ma per verificare che questi animali sono in grado di uscire dall’acqua, quindi in privazione temporanea di ossigeno, per potersi nutrire. Studi su un parente della murena fiocco di neve, la murena mediterranea (Muraena helena), hanno dimostrato che i lipidi e il muco nella loro pelle possono proteggerle dall’essiccamento quando sono esposte all’aria.

murena mediterranea (Muraena helena)
Questa scoperta suggerisce che le murene potrebbero combinare tratti anfibi, con la loro mascella estraibile, per renderle predatori versatili in ambienti umidi o asciutti come gli scogli o sul bagnasciuga. Questa capacità adattativa potrebbe consentire alle murene di trovare anche nuovi tipi di cibo in caso di mancanza di prede, evitando la competizione negli ecosistemi oceanici e permettendo loro di nutrirsi in habitat con caratteristiche fisiche diverse. Un’altra considerazione è legata all’estrema mobilità delle mascelle faringee, che si dimostrata altamente specializzata nelle murene.
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