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Protagonisti del mare: Luigi Ferraro raccontato dai suoi figli

tempo di lettura: 8 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: PROTAGONISTI DELLA SUBACQUEA
PERIODO: XX SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: subacquea, Luigi Ferraro
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Dopo aver raccontato la vita di Luigi Ferraro nei due articoli  precedenti, ho contattato i suoi figli, Italo e Paolo Ferraro, anche loro noti nomi del mondo della subacquea del dopoguerra, che hanno vissuto in prima persona e autorevolmente quegli anni straordinari. 

Ocean4future: Buongiorno, permettetemi di dire che è un piacere conoscervi e poter parlare con voi di Luigi Ferraro. La prima domanda che vi vorrei fare è su come Luigi Ferraro visse il congedo nel dopoguerra?

Italo Ferraro:
Papà non era un ufficiale di carriera ma di complemento e poi aveva la colpa imperdonabile di essersi schierato con la Repubblica Sociale dopo l’8 settembre. Quindi non è esatto dire che si congedò; in realtà fu epurato e cacciato più o meno in malo modo e ci vollero anni perché venisse “perdonato”, si fa per dire. Un perdono tutto sommato dovuto al fatto che fu di gran lunga l’operatore gamma di maggior successo (durante la guerra) quindi, una volta acquietate le acque, tutti dimenticarono.

Paolo Ferraro:  Aveva fatto il militare perché c’era la Guerra e sentiva il dovere di difendere la Patria. Terminata la Guerra dedicò la nuova vita da civile allo sviluppo della subacquea cui dedicò i restanti 61 anni di vita, vissuti molto intensamente.

Ocean4future:
Ho raccontato brevemente le attività di Luigi Ferraro del dopoguerra, semplicemente straordinarie. Tutto accadde grazie alla sua non comune visione, un’eredità che tutti dovremmo conoscere e riconoscere. Quali sono i vostri ricordi di quei periodi in cui siete stati anche voi dei protagonisti?

Italo Ferraro:
Eravamo da poco a Genova e papà aveva preso a frequentare i subacquei genovesi fra i quali, vuoi per la sua personalità vuoi per la preparazione professionale, preso un ruolo di spicco. Un giorno torna a casa e dice a mamma: ” Ho parlato con Cressi e gli ho offerto la mia collaborazione.
E lui?’ disse mamma. Papà rispose: “Subito era perplesso perché temeva che gli avrei richiesto centomila lire al mese, ma quando gli ho detto che me ne sarebbero bastate per cominciare 25.000 ha detto subito di sì” (in soldi attuali credo che sarebbero stati 800 – 1000 €).

Così cominciò l’avventura con Egidio Cressi che fu un’avventura a tempo pieno per 15 anni e che portò la ditta CRESSI SUB dal piccolo scantinato di Corso Torino al ben più grande insediamento di via Majorana, fino allo stabilimento vero e proprio di Quinto. Quando dico tempo pieno parlo del fatto che noi non siamo mai andati in ferie insieme: una volta era un congresso, una volta una conferenza, una volta un campionato.

Ferraro e Cressi

A proposito di campionati c’è un aneddoto poco conosciuto: nel 1957 si svolsero i primi campionati del mondo di pesca subacquea. Il commissario tecnico nazionale italiana era Luigi Ferraro che, tenendo conto delle caratteristiche del campo di gara, mise in squadra Mario Catalani che aveva due caratteristiche difficilmente perdonabili: era genovese come papà ed aveva almeno altre quattro persone davanti a lui come possibili candidati. Ma quell’anno Mario Catalani divenne Campione del Mondo.

Paolo Ferraro:
Nel libro “Luigi Ferraro, un Italiano” la dedica scritta di suo pugno dice: “A mia moglie Orietta, ai figli Italo e Paolo il mio grazie per aver compreso …. che avevo da fare” ed è stato così, ha fatto molto, moltissimo. Nei 61 anni del dopoguerra ha inventato prodotti che hanno permesso lo sviluppo della subacquea, inventato la didattica subacquea, organizzato lo sport subacqueo mondiale ma questi sono i risultati concreti visibili. Ha lasciato un archivio di oltre diecimila lettere che scriveva a mano fino a notte fonda e che poi la sua fedele segretaria Graziella batteva a macchina il giorno dopo. Rispondeva a tutti quelli che gli scrivevano, tutti, nessuno escluso. Scriveva a giornalisti e politici per complimentarsi o contestare, o puntualizzare affermazioni che aveva sentito. Una volta a Roma in un ristorante vide Fellini e gli rinfacciò una sua affermazione sarcastica sulle Medaglie d’Oro al Valor Militare. Questo per dire che non trascurava nulla, era “sempre sul pezzo” come si suol dire.
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Ocean4future: Ferraro inventore ma soprattutto innovatore?

Italo Ferraro

Italo Ferraro:
Per quanto riguarda la creazione della maschera Pinocchio e delle pinne Rondine posso portare pochi contributi. Papà disegnava da cani ma sarebbe stato un discreto scultore. Pinocchio e Rondine sono nati subito in tre dimensioni in plastilina anziché da schizzi fatti sulla carta. Bisogna precisare che prima delle pinne Rondine aveva già inventato una pinna a scarpetta ma con pala diritta anziché inclinata come poi avrebbe fatto con la Rondine (sono incerto sul nome ma doveva essere qualcosa come Genova o Lanterna). Luigi Ferraro non era un affarista (ha certamente guadagnato qualche soldo comunque molti meno di quelli che avrebbe potuto guadagnare se il guadagno fosse stata la sua principale motivazione). Era piuttosto una specie di Onlus il cui scopo principale era propagandare il mondo subacqueo. Una volta gli capitò di fare un’immersione insieme a Mike Bongiorno con cui aveva un rapporto di amicizia personale. Un’occasione eccezionale per noi TECHNISUB di sfruttare la documentazione come strumento pubblicitario. Peccato che lui, ormai da anni lontano da CRESSI, continuasse ad indossare tranquillamente una maschera Pinocchio.

Un’altra prova del disinteresse di papà è rappresentata dalla ragione del suo mettersi in proprio lasciando la CRESSI SUB: erano anni che faceva tutto (o quasi) lui tranne l’amministrazione saldamente in mano ad Egidio, faceva tutto (o quasi) lui, dalla parte commerciale a quella tecnica, lavorando dieci ore al giorno 340/345 giorni all’anno per un semplice stipendio senza cointeressenza o partecipazione agli utili. Erano anni che gli dicevamo:” Mettiti per conto tuo, ti conviene di molto“. Sì decise a farlo solo quando durante una discussione, di cui non conosco i dettagli, uno dei fratelli CRESSI gli disse che valeva meno di quello che lo pagavano. Il resto è storia.

Paolo Ferraro

Paolo Ferraro:
Non solo inventore e innovatore ma anche Pioniere delle Attività Subacquee e Imprenditore. A conferma delle sue doti di modellista citate da Italo esiste un filmato girato nella cucina di casa in cui si vede nostro padre modellare con la plastilina una pinna a scarpetta (a pala già inclinata): è la Rondine che sta prendendo forma. Quel modello venne poi portato da uno stampista che, senza macchine utensili perché erano i primi anni del dopoguerra e le industrie erano disastrate e prive di attrezzature idonee, con martello e scalpello ricavò da un blocco di acciaio “l’impronta” della pinna. Luigi Ferraro viene giustamente ricordato per l’invenzione delle pinne Rondine e della maschera Pinocchio che furono due innovazioni fondamentali.

La subacquea sarebbe mai diventata uno sport popolare se la gente avesse dovuto utilizzare lo stringinaso? Per non parlare della tenuta che permetteva. Fra l’altro è prodotta ancora oggi, esattamente come era nel 1952 quando uscì. Ma inventò ed innovò molte altre attrezzature subacquee: le pinne Caravelle (le prime in plastica a due componenti), l’iniezione negli erogatori, la tecnologia di assemblaggio delle maschere cerchietto/corpo (introdotta con Bella e Nova), e gli occhialini da nuoto con tenuta a polmoncino (Poly) che sono uno standard su tutti gli occhialini da nuoto oggi prodotti.

un documento storico del febbraio 1982, isla de la Juventud, Cuba, Luigi Ferraro alla profondità di 80 metri – fotografia di Rino Gamba – archivio di famiglia


Ocean4future: In quel periodo brillava nel mondo della divulgazione e ricerca subacquea il comandante Cousteau. Quali furono i loro rapporti?

Italo Ferraro:
Per i rapporti personali tra i due devo il fatto di aver partecipato come riserva all’operazione Precontinente 3 e di aver vissuto sei mesi in casa del comandante Cousteau. La CMAS era nata come costola della Confederazione Internazionale Pesca Sportiva ed alla nascita era soprattutto un’organizzazione di pescatori poi Cousteau ha preso altre strade che ne hanno fatto uno degli uomini più popolari degli Stati Uniti Mentre la CMAS si è pian piano rinsecchita. Sono emerse nuove realtà e mentre quelli della CMAS diventavano vecchi idealisti sorpassati i nuovi giovani leoni (PADI ecc. ecc.) devoti al dio marketing si impossessavano del West che non era più Far visto che qualcuno aveva costruito le ferrovie.

Ricordo un certo diffidente imbarazzo di papà di fronte alle prime manifestazioni commerciali della didattica subacquea che sintetizzava dicendo che se i maestri di sci e di tennis venivano pagati similmente avrebbero potuto esserlo i maestri di subacquea. Ma in quel “potuto” c’era tutto il suo disaccordo, un po’ la stessa differenza che passa tra un missionario Francescano e i neo predicatori che negli Stati Uniti girano in Rolls Royce.

Cousteau e Ferraro

Paolo Ferraro:
Furono sempre ottimi e improntati a reciproca stima. E furono anche amiche le rispettive mogli: Simone Cousteau e Orietta Ferraro. Nel 1987 ricorreva il 25° anniversario della TECHNISUB ed organizzammo una grande festa a Roma con molti invitati fra cui Cousteau che in quel periodo stava montando a Los Angeles (USA) dei documentari ed era in ritardo sulla tabella di marcia. Ciò nonostante volle volare fino a Roma, partecipare ai festeggiamenti culminati con una sua conferenza al cinema Metropolitan di via del Corso con così tanta affluenza di pubblico che fummo costretti a chiudere le porte per capienza esaurita. Il mattino dopo ripartì per Los Angeles ringraziandoci per l’invito alla festa. Personaggi d’altri tempi.
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Ocean4future: Quale pensi sia l’eredità di Luigi Ferraro?
Italo Ferraro:
Credo che (col tempo) quasi nessuno dei frequentatori dei diving conosca il nome di Luigi Ferraro così come pochi automobilisti pensano a Barsanti e Matteucci quando girano la chiavetta d’avviamento. Però i motori funzionano grazie a loro e se la subacquea esiste è anche molto grazie a papà.

Paolo Ferraro:
In campo tecnico alcune sue innovazioni sono ancora adottate universalmente; nella didattica l’impostazione di base e diversi principi introdotti da nostro padre nei primi corsi dei Vigili del Fuoco Sommozzatori e poi nei corsi Federali sono ancora alla base della struttura didattica in vigore.

Grazie per la vostra disponibilità a parlare di Luigi Ferraro, un protagonista del mare la cui eredità resta e resterà sempre con tutti noi. 

Andrea Mucedola

Foto credit @ famiglia Ferraro

 

  

 

PARTE I PARTE II

 

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