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livello elementare.
ARGOMENTO: NAUTICA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: MDF, Plotter
Negli anni ’90 del secolo scorso, l’evoluzione dei Geographic information system (sistemi di rappresentazione cartografica di dati georeferenziati) portò all’introduzione dei nuovi sistemi MDF – Multi Function Display – che consentono l’utilizzo dei dati di posizione dei GPS alla nuova tecnologia digitale 2 e 3D. Questi sistemi possono essere integrati da molti altri strumenti: radar, pilota automatico, ecoscandaglio, e permettono il monitoraggio e utilizzo dei dati del motore, di navigazione, del vento, sensori dei livelli, telecamere ed ovviamente con il sistema di navigazione elettronico. La tecnologia cartografica digitale consente una maggiore definizione integrando in alcuni casi i vantaggi della cartografica tridimensionale.
Il sistema GPS
Il sistema di radionavigazione elettronica più diffuso oggigiorno è il GPS. Molte delle sue funzioni eccedono le necessità del comune navigatore ma, vista la sua presenza ormai immancabile su ogni imbarcazione, voglio ricordare le funzioni base (realmente utili) di un GPS:
– Indirizzare la prua con maggior precisione sull’obiettivo e quindi abbreviare i tempi di navigazione.
– Stimare con precisione i tempi e l’ora di arrivo (ETA).
– Fornire latitudine e longitudine istantanea in caso di emergenza per indicare via radio il punto nave (oggi esiste la funzione DSC e il tasto rosso Distress del VHF per queste emergenze). Attenzione che le coordinate sono riferite rispetto ad un datum geografico che potrebbe differire da quello della cartografia di bordo.
– Dare la velocità istantanea rispetto al fondo (SOG). Ricordatevi che tra correnti e scarroccio conoscere la velocità rispetto all’acqua (LOG) invece che rispetto al fondo è un dato trascurabile nella pianificazione della rotta e spesso motivo di confusione, di imprechi ad elichette bloccate e un foro in più nello scafo. La velocità stimata varia secondo le perturbazioni alla rotta e avere la possibilità di valutare la velocità rispetto al fondo del mare può esservi molto utile.
Detto questo, non pensiate di poter risolvere tutto affidandovi ciecamente al vostro sistema di tracciamento/plotter. Oggi la principale causa di malfunzionamento dei dispositivi MFD è il software. Questo non è costituito da un solo programma ma da un insieme di questi: dal sistema operativo a diversi applicativi utente che, lavorando insieme, consentono di soddisfare e informare l’utente. Può accadere che possano andare in conflitto (come con i nostri computer, smartphone) bloccandosi sul più bello. In quel caso è sempre meglio resettare il tutto, sperando che la situazione intorno a voi ve lo consenta. Prima guardate sempre fuori e poi tornate al sistema. Per assurdo quelli datati sono spesso più affidabili semplicemente perché meno complessi. Non ultimo l’alimentazione. Assicuratevi che possano lavorare in caso di emergenza. Poche centinaia di euro in più vi assicureranno spiacevoli spegnimenti in caso di blackout.
In sintesi, valutate quello che comprate considerando le vostre esigenze (anche un pò maggiorate per restare in sicurezza). I costi dei Chart-plotter MFD sono oggi talmente alla portata di tutti che è quasi impossibile navigare senza la loro compagnia diventando così il miglior antidoto alla paura di rimanere soli a bordo. Ma non dimenticate le basi della navigazione … i sistemi elettronici possono improvvisamente spegnersi e lasciarvi in mezzo al mare. Evviva la tecnologia, perché può sicuramente migliorare la sicurezza in mare e rendere la navigazione sempre più alla portata di tutti, ma impariamo a non fidarci totalmente degli strumenti ad essa correlati, operando sempre controlli di plausibilità rispetto ai dati più importanti forniti, perché alcuni dispositivi possono smettere di aggiornare le coordinate se perdono il segnale o peggio essere spenti volontariamente in casi ancor più seri!
in anteprima MFD Garmin File:Multi Function Display Garmin G1000.jpg – Wikimedia Commons
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architetto, yacht designer, perito navale ed ex ispettore di sicurezza del diporto per il rilascio delle certificazioni di sicurezza, è un appassionato e profondo conoscitore delle imbarcazioni a vela che effettua valutazioni tecniche e stime commerciali. Dal 2000 esercita la professione di architetto, tra terra e mare, impegnato nell’architettura come nel refitting di barche.
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