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Il Cristo degli abissi di San Fruttuoso

tempo di lettura: 8 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: REPORTAGE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: Cristo degli abissi

 

Una meta imperdibile e ricca di emozioni è l’immersione al Cristo degli abissi, una statua bronzea che giace sul fondo del mare, non molto distante dalla costa, nella acque della baia di San Fruttuoso. Oggi vi racconterò la storia di questa statua, meta ogni anno di molti subacquei, che fu ideata con grande passione, fede ed amore per il mare dai più grandi protagonisti della subacquea italiana del tempo.

Il Cristo degli abissi
Nei fondali dello specchio d’acqua antistante l’abbazia di San Fruttuoso si trova una grande figura con le braccia protese verso l’alto in segno d’invocazione, una statua bronzea raffigurante il Cristo che fu posta a ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita in mare e di quanti gli hanno dedicato la propria vita.

E’ tradizione che, nell’ultima domenica di luglio, in suffragio delle vittime del mare, nella piccola baia di San Fruttuoso si svolga una suggestiva processione. Partendo dall’antica Abbazia, alla luce delle torce, essa raggiunge la piccola spiaggia dove prende il largo un’imbarcazione con a bordo il Parroco di San Fruttuoso, seguito da un corteo di subacquei. Dopo la benedizione delle acque, i subacquei si immergono e raggiungono la statua del Cristo dove depongono una corona di alloro. Al termine, viene celebrata la Santa Messa sulla battigia in un’atmosfera semplice e suggestiva.

La sua storia
La statua fu posata nelle acque del borgo di San Fruttuoso, nel lontano 1954, per iniziativa di Duilio Marcante, uno dei padri della subacquea italiana, diventando un simbolo per tutti i subacquei.

DSC01213CORRETTA

photo credit andrea mucedola

La storia del Cristo degli Abissi ebbe inizio nell’agosto 1947, quando un carissimo amico di Duilio Marcante, Dario Gonzatti, perse la vita proprio in quelle acque, durante un’immersione con l’ARO.

1947 Isola di Vulcano – Egidio Cressi e Dario Gonzatti a destra con A.R.O. La foto fu scattata probabilmente da Luigi Ferraro con una custodia artigianale

Dario Gonzatti, dal 1943, assieme a Egidio Cressi e Duilio Marcante, avevano iniziato a sviluppare i primi prototipi civili di autorespiratore ad ossigeno (ARO), sulla base del modello usato dalla Regia Marina Militare durante la guerra, tra l’altro testandoli spesso di persona. Fu proprio durante un’immersione profonda con l’ARO (si dice a 45 metri)  che Dario Gonzatti perse tragicamente la vita nei fondali del promontorio di Portofino.

Si racconta che Duilio Marcante, durante il funerale, si allontanò dalla cerimonia per andare a immergersi ed a meditare sott’acqua. Mentre pregava gli venne l’idea di creare un luogo adatto al raccoglimento ed alla preghiera nella profondità dei mari, collocandovi una statua del Cristo.

Duilio Marcante

Duilio Marcante

In pochi giorni l’idea cominciò a prendere forma e, grazie all’appoggio dell’armatore Giacomo Costa, che comprese che il progetto era di interesse assai più vasto, andando a toccare tutte le persone che rischiano la vita sul mare, come i pescatori, i marinai e i subacquei, fu formato un comitato d’onore, con vari enti e personalità, e un comitato esecutivo che comprendeva: l’Ansaldo, la Società di navigazione Italia,  il prof. Luigi Ferraro, la Marina Militare e le altre Forze Armate.  

Il Cardinale Siri informò anche Papa Pio XII che volle dare un simbolico contributo inviando un medaglione con impressa la propria effige che venne poi murato sul basamento (dove si trova ancora oggi). Dopo accurate ricerche e studi dei fondali e delle correnti da parte dei subacquei e di ufficiali della Marina Militare, venne individuato un sito nella Baia di San Fruttuoso posto di fronte alla storica Abbazia dei Doria, a circa venti metri di profondità.

Fu quindi stabilita la data della posa della Statua, che fu fissata per domenica 22 agosto del 1954. Purtroppo un forte mare, a causa del Libeccio, vento maledetto ben noto ai marinai liguri, fece rinviare la cerimonia, ed il 22 fu effettuata solo la benedizione della Statua e la celebrazione di una Messa officiata da un Vescovo Missionario.

cristodegliabissi

Ristabilite le condizioni meteorologiche, la domenica successiva, il 29 agosto 1954, la chiatta con la Statua giunse, alle nove del mattino, nella Baia di San Fruttuoso dove si trovavano in attesa un centinaio di barche e natanti di ogni tipo insieme al pontone “Progresso” che, con la sua imponente gru, avrebbe provveduto alla posa della Statua.

Il rimorchiatore trainò il pontone in prossimità della gru alla quale, con solidi cavi, fu assicurata la pesante massa di bronzo e cemento armato che venne poi calata col basamento sul pelo dell’acqua. Si racconta che chi assistette alle operazioni ad un certo punto ebbe l’impressione di vedere il monumento sorgere dalle onde. Verso le undici del mattino arrivarono nella baia, provenienti dalla base navale di La Spezia, la torpediniera Sagittario, con a bordo l’Ammiraglio De Pace, ed i dragamine Faggio e Daino.

posa cristo abissi

Sul pontone, ancorato a fianco del pontone “Progresso”, presero posto le autorità con un gruppo di alti Ufficiali, un drappello di marinai, la Banda della Marina Militare di La Spezia, il Presidente del Comitato Esecutivo Giacomino Costa e numerose personalità; tutto intorno una folla di oltre tremila persone. I subacquei della Marina Militare si occuparono della posa in sicurezza (ndr tra di essi c’era anche mio padre).

Forse fu anche per questo motivo che, ripensando a questo evento di tanti anni fa, l’immersione sul Cristo degli abissi, che feci nel 2006 con i subacquei del COM.SUB.IN., mi emozionò particolarmente. Le foto subacquee che ho inserito sono tratte da quella immersione decisamente suggestiva. 

Ma torniamo a quella mattina. La statua di bronzo alta, 2,50 metri e del peso di oltre 260 chilogrammi, era stata realizzata dallo scultore Guido Galletti e venne posta a circa diciassette metri di profondità su un grande basamento di cemento a forma di piramide tronca di 90 tonnellate, adagiato su un fondale roccioso.

abyss

photo credit andrea mucedola

Per realizzare il manufatto nel crogiolo della fonderia vennero fuse medaglie di marinai, di atleti, ed oggetti navali come campane e cannoni, perfino eliche di sommergibili americani donate dalla Marina Statunitense. A seguito della morte di Duilio Marcante venne posta una targa sul basamento della statua in sua memoria.

Un’immersione che non può mancare
Il Cristo si presenta rivolto verso la superficie con le braccia aperte rivolte in alto, idealmente a Dio in cielo. Le mani della statua si trovano circa dodici metri di profondità mentre il basamento sfiora i diciotto. La statua può essere facilmente raggiunta in apnea o essere ammirata, se la visibilità è buona, anche dalla superficie con la maschera subacquea. Per consentire a tutti di ammirare la statua, il 13 agosto 1974,  una sua copia fu collocata nella cappella della Chiesa di San Fruttuoso.

Una chicca, Vincenzo Cardella dell’HDS Italia ci ha segnalato che la statua in gesso originale del Cristo degli Abissi, ritrovata da HDS Italia, è ora esposta presso il Museo Nazionale delle Attività Subacquee di Marina di Ravenna. Il Museo è visitabile tutto l’anno, previa prenotazione al n. 338 7265650 – fax 0544.531013. L’associazione organizza anche convegni, mostre, iniziative didattiche, letture e accoglie oltre a turisti ed appassionati del settore provenienti da tutto il mondo, anche scolaresche, studenti universitari e associazioni subacquee sportive.

San Fruttuoso original (2)

photo credit andrea mucedola

Restauro successivo
Nel 2003 la statua fu restaurata per preservarla dalla corrosione e dalle incrostazioni e, soprattutto, per riattaccarle una mano staccata da un’ancora, ritrovata dal subacqueo Enea Marrone. Venne quindi riposizionata sott’acqua il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento, ad una profondità inferiore a quella precedente. Purtroppo come tutti gli oggetti metallici immersi in mare, essendo in bronzo, è soggetta al fenomeno del biofouling (termine tecnico per indicare l’incrostazione biologica) che con il tempo provoca problemi di bio deterioramento e di corrosione biologicamente influenzata, potenzialmente dannosi per il metallo. Si è visto che dopo un anno dall’ultimo intervento la statua ha ripresentato diverse specie di organismi marini ed a stento se ne riescono ad apprezzare i dettagli. Questo comporta la necessità di effettuare ogni anno interventi di pulizia mediante una speciale tecnica ad idrogetto che consente di rimuovere una grande percentuale di organismi incrostanti senza deteriorare meccanicamente la superficie del bronzo. Ma la manutenzione annuale è solo una parte dell’azione di tutela del monumento, e si ritiene necessario effettuare uno studio dedicato all’ottimizzazione del sistema di pulizia monitorando la tipologia di insediamento degli organismi che ricoprono la superficie della statua.

pulizia della statua, photo credit ISMAR – CNR

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L’immersione

L’immersione per osservare la statua è una delle escursioni subacquee più famose del litorale ligure ed il Cristo, per credenti e non, è diventato negli anni il simbolo della passione per la subacquea e il mare. Il Cristo si presenta rivolto verso la superficie con le braccia aperte rivolte in alto idealmente a Dio in cielo. Le mani della statua si trovano circa dodici metri di profondità mentre il basamento sfiora i diciotto. La statua può essere facilmente raggiunta in apnea o essere ammirata, se la visibilità è buona, anche dalla superficie con la maschera subacquea. L’immersione è relativamente semplice e poco profonda e può essere effettuata da subacquei in possesso di brevetto di primo livello.  Non richiede particolari accorgimenti se non la presenza degli accompagnatori iscritti alla Regione Liguria, in quanto ci si trova all’interno dell’Area naturale marina protetta Portofino.  Per le escursioni è sempre meglio rivolgersi ai diving locali.

Per consentire a tutti di ammirare la statua, il 13 agosto 1974,  una sua copia fu collocata nella cappella della Chiesa di San Fruttuoso.  Con l’occasione si possono anche ammirare, nella parte meridionale, delle pareti tappezzate di corallo e spugne, e molto pesce (sparidi, orate, cernie, murene). Non lontano dalla spiaggia, a circa 18 metri di profondità, si trovano i resti dello scafo del Croesus, una nave a vapore britannica che fu impiegata per trasportare truppe durante la Guerra di Crimea. 

PREGHIERA AL CRISTO DEGLI ABISSI
Gesù, sceso negli Abissi, Ti ringraziamo di dare il conforto della tua presenza protettrice a noi che, per il servizio del nostro prossimo o per ardimento sportivo, viviamo ed osiamo il mare.
Preservaci dalle insidie e dalle temerarietà di chiedere troppo alle nostre fragili risorse umane.

Fa che nel pericolo ci sorregga il coraggio, per la salvezza nostra e dei nostri fratelli.
Aiutaci a comprendere ed amare i nostri simili, a rispettare le bellezze che nel mondo sommerso ha posto la prodigalità del Padre Tuo.
A coloro che nell’acqua avvolti si sono addormentati, dona la pace eterna nel tuo fraterno abbraccio.
Amen

Andrea Mucedola

 

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