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Giulio Garau, un protagonista della subacquea

tempo di lettura: 7 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: PROTAGONISTI DEL MARE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: LAVORO COMMERCIALE SUBACQUEO 
parole chiave: Ricerca ordigni

 

Il 20 febbraio 2023 ci ha lasciato, dopo una lunga malattia che ha combattuto fino all’ultimo giorno, Giulio Garau, un dinamico protagonista della subacquea, ex palombaro disattivatore mine del COM.SUB.IN. poi divenuto un brillante imprenditore nel campo della subacquea civile operativa, specializzato nella bonifica sistematica di ordigni nelle aree marine e nei litorali. Lo avevamo incontrato l’autunno scorso a Mogoro, Sardegna, dove aveva la sua sede operativa, e ci aveva illustrato la sua attività e i suoi progetti. Ci aveva accompagnati Domenico Cubeddu, un altro protagonista del mare la cui storia racconteremo presto, che era stato suo mentore nel periodo in Marina Militare e aveva continuato a seguirlo anche nella vita civile, consigliandolo nelle sue nuove attività. Giulio Garau era una persona straordinaria, dotata di grande coraggio e caparbietà che in questi ultimi anni, nonostante l’aggravarsi della malattia, si è battuta per una disciplina sempre più professionale nel campo della bonifica di aree con ordini sommersi. La sua intervista, che pubblichiamo postuma, vuole essere un riconoscimento alla sua bella persona e al suo operato che ne fa un protagonista del mare. Addio Giulio che la terra ti sia lieve.

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un sommozzatore del GOS, nucleo Sdai (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) mentre controlla l’operazione di imbragatura durante un’intervento di bonifica di una mina navale dell’ultima guerra – cortesia Marina Militare italiana

Intervista a Giulio Garau, a caccia di ordigni nelle profondità dei nostri mari 

” Mogoro, ottobre 2022

Grazie di averci incontrato nonostante i suoi numerosi impegni che la portano in tutti i mari italiani. Ci può raccontare la sua storia professionale? Come si è formato?
La mia storia professionale si può riassumere in un solo numero, 908. È il numero del mio brevetto da Palombaro conseguito nel 1968 nella Scuola Subacquei del COMSUBIN, La Spezia. La mia formazione è stata plasmata dalla Marina Militare italiana, così come i miei valori. In quegli anni conseguii i brevetti di subacqueo completo, con le specializzazioni di palombaro, sommozzatore e sommozzatore disattivatore mine (SDM). Dopo dieci anni di servizio operativo, mi congedai ed iniziai la mia carriera di imprenditore. Negli anni ’90 conseguii il corso BCM (bonifica campi minati) alla Scuola di Eccellenza di GENIODIFE della Cecchignola, e da allora caratterizzai la mia attività nel campo della bonifica bellica sistematica terrestre e subacquea. Date le mie competenze marine, dedicai la maggior parte del servizio nella bonifica bellica sistematica subacquea ed al suo sviluppo regionale.

La pericolosità delle bonifiche in mare ha un duplice aspetto: il pericolo legato agli ordigni e la falsa sicurezza di aver eliminato per sempre la minaccia. Non a caso la percentuale di bonifica non è mai al 100%. Quali sono secondo lei i fattori più importanti per ottenere un risultato quanto più ottimale?
Parlare di bonifica subacquea e risultati attesi, senza tener presente la sicurezza subacquea, non porta da nessuna parte. La bonifica bellica sistematica subacquea è una procedura di immersione conforme alla norma UNI 11366 che fornisce, innanzitutto, le linee guida minime delle procedure di sicurezza di una squadra di operatori,  e quindi il metodo e le dotazioni indispensabili. A queste norme UNI poi si aggiungono le procedure di ricerca previste per la bonifica bellica sistematica edite da GENIODIFE da applicare a seconda del tipo di ricerca subacquea e profonda dello strato del fondale da garantire.

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L’anno scorso lei ha organizzato a Ravenna un convegno per parlare del problema delle bonifiche in mare, può riassumere i risultati più importanti?
Il 17 febbraio 2022, assieme alle società iscritte a UNIBONSUB, Unione Italiana Bonifica Subacquea, del quale sono presidente, abbiamo organizzato una giornata di informazione sulla sicurezza nei cantieri di bonifica bellica sistematica subacquea. Vorrei chiarire: una sicurezza con la doppia valenza che comprende quella della vita umana in mare degli addetti alle immersioni e quella derivante dall’efficacia della bonifica bellica.

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La giornata eseguita a bordo di una barca di 18 mt si è svolta in navigazione nel canale Candiano, dove le società stavano eseguendo una bonifica bellica sia terrestre per la costruzione di nuove banchine sia subacquea nel canale fuori dei bracci frangiflutti, dove doveva essere eseguito il dragaggio per l’approfondimento del fondale. I relatori, dirigenti delle società impiegate, hanno spiegato il metodo usato per la bonifica, conforme alla Direttiva Tecnica GEN-BSS 001/2020 prevista nel progetto di bonifica, ed a MARICOMLOG, che da parere vincolante. In contemporanea, sono state date le informazioni sull’evoluzione dei lavori che si stavano svolgendo in cantiere in tempo reale, inerenti le operazioni della squadra.

La squadra composta da personale misto, dipendenti delle tre società coinvolte (Sub Service Srl, Drafinsub Srl, Sub Technical Edil Service Srl) ha eseguito i lavori di ricerca degli ordigni in base ai target (contatti sospetti sotto il sedimento scoperti della magnetometria georeferenziata), secondo una procedura brevettata dalla Sub Service Srl (MUPS brevetto europeo n. EP3563183 del 24/11/2020) che assicura il 95% della sicurezza di bonifica, lasciando tutte le procedure impiegate documentate nel dettaglio in modo da poter risalire, anche dopo molti anni, alle operazioni svolte. Così come i risultati della gradiometria espressi, oltre che dalla relazione magnetica, anche dalla possibilità di analisi dei dati grezzi del rilievo geo posizionato.

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A Ravenna nel canale di evoluzione è stata trovata una bomba inglese a circa 13 mt di profondità, interrata di circa due metri;  voglio sottolineare, in un’area dove erano già state condotte in passato diverse altre bonifiche belliche con risultato negativo.

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I partecipanti al convegno hanno così avuto modo di apprezzare l’applicazione delle procedure di sicurezza secondo le norme UNI 11366, sia nella composizione della squadra che nell’organizzazione del cantiere di pronto soccorso; inoltre hanno potuto assistere dal vivo una simulazione di emergenza in tempo reale, con recupero del subacqueo infortunato, da parte del subacqueo in stand-by, il suo recupero dal gommone a bordo banchina ed il primo trattamento a terra.

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Come si diventa neutralizzatore e distruttori di ordigni a mare. Qual è il loro iter formativo?
Le imprese private iscritte all’Albo della bonifica subacquea possono eseguire solo la ricerca degli ordigni, secondo un progetto di bonifica bellica da loro proposto all’approvazione di MARICOMLOG. Per iscriversi basta avere tre operatori BCM nel proprio organico (un dirigente tecnico BCM SUB (non obbligato a partecipare in cantiere), un assistente tecnico BCM SUB ed un rastrellatore BCM SUB, due apparecchi di ricerca Fluxgate a induzione magnetica tipo Ferex 4021/4032 o similari. La ditta deve essere iscritta alla camera di commercio e avere un’adeguata capacità finanziaria per aver diritto all’iscrizione alla cat. 1 potenziale 50.000,00 euro, tabella B del D.M. n.82 del 11 maggio 2015. Per avere i brevetti BCM bisogna iscriversi ai corsi BCM indetti periodicamente da GENIODIFE (quasi ogni anno). I corsi di dirigente tecnico hanno una durata di circa due settimane di cui una presso la scuola di alta formazione della Cecchignola con un esame finale. I corsi di assistente tecnico e rastrellatore BCM hanno una durata di tre settimane di cui due presso la scuola di alta formazione della Cecchignola, sempre con un esame finale. Per avere l’iscrizione alla cat. 2 (250.000,00 euro) bisogna avere un dirigente tecnico BCM SUB, un assistente tecnico BCM SB, due rastrellatori BCM SUB, e tre apparecchi di ricerca tipo Ferex 4021/4032 o similari. La ditta deve essere iscritta alla camera di commercio, e possedere una adeguata capacità finanziaria, dimostrando di aver eseguito un lavoro di bonifica subacquea dell’importo di ¼ dell’importo di iscrizione e un totale di cantieri nel triennio precedente che copra l’importo dell’iscrizione richiesta.

Gli ordigni ritrovati durante le operazioni di bonifica devono essere segnalati secondo le procedure previste nell’annesso III e vengono poi distrutti e smaltiti dalle squadre della Marina Militare del GOS.

 

Per concludere, vorrei sottolineare che per aver successo e credibilità la bonifica deve essere radicale e di alto valore morale (osservando quindi integralmente le regole previste). Per raggiungere questo stadio di eccellenza si devono dividere le responsabilità e gestire le fasi dal cuore della società. La dirigenza tecnica deve curare le operazioni in modo che rispondano sempre al massimo delle diverse esigenze tecniche. In particolare la ricerca gradiometrica, l’elaborazione dei dati, la verifica dei target da parte della squadra, e il riporto dei risultati che dovranno essere riportati giornalmente target per target alla Direzione.

I risultati conseguiti devono essere documentati sulla relazione di bonifica con tutti i dettagli di lavorazione, in modo che tutti i livelli di controllo possano capire immediatamente le vicissitudini del cantiere (ente appaltante, Direttore dei Lavori, MARICOMLOG, dirigenza della società, squadra).

La ringrazio per la sua intervista che sicuramente attirerà l’attenzione di molti. Un lavoro, come lei ha detto, pericoloso e non facile che deve essere effettuato con serietà, etica e professionalità. Un lavoro in cui l’improvvisazione non è un opzione. “

In memoria di Giulio Garau, un protagonista del mare.

foto subacquee della ditta Garau e DRASS 

 

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