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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: U Boote 65
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Tempo fa abbiamo raccontato la storia della HMS Eurydice, una corvetta a vela della Royal Navy che affondò nella Manica e … la cui nave fantasma sembra aleggiare ancora in quelle acque. Questo tipo di leggende circolano da centinaia di anni, frutto dell’alone di mistero che spesso si è voluto creare sui media per far … sognare i lettori. Tra le tante storie misteriose del mare, si annovera anche quella di un sommergibile tedesco della prima guerra mondiale, l’UB-65, che si diceva fosse infestato da fantasmi.
La leggenda del sommergibile infestato dai fantasmi
Secondo le storie che incominciarono a circolare sulle riviste negli anni ’20 del secolo scorso, il sommergibile fu fin dall’inizio, quanto meno, sfortunato. Si racconta che prima del suo varo, avvenuto forse a Kiel nel 1915, due uomini morirono in un incidente a causa di una pesante trave che, scivolando da una gru, ne uccise uno sul colpo, e ne ferì gravemente un altro (che morì giorni dopo in ospedale). Ma la malasorte sembrò non voler abbandonare il sommergibile. Durante il viaggio inaugurale dell’U-Boot, un uomo fu trascinato fuori bordo ed altri due furono uccisi da una perdita di fumi tossici dalle batterie della nave. Nei test in mare, tre membri dell’equipaggio rimasero chiusi nella sala macchine dal blocco di un portellone e morirono per asfissia. Quando i soccorsi arrivarono sul posto il portellone che li aveva imprigionati si aprì però senza alcun sforzo. Dopo alcuni giorni, durante delle manovre congiunte con altri due U-Boot, il capitano ordinò ad un ufficiale di ispezionare i boccaporti ed il ponte prima di immergersi. Non si sa bene cosa accadde ma molti videro il terrore negli occhi del giovane ufficiale, che con calma, attraversò il ponte e si lanciò fra le eliche dell’U-Boot che lo dilaniarono. Informato dall’evento, il capitano ordinò immediatamente di interrompere la manovra di immersione e di fermare i motori ma il sottomarino continuò ad affondare fino al fondo del mare, con una crepa nella cisterna di zavorra anteriore. L’U-Boat rimase quindi per 12 ore sul fondo e solo quando ormai si stavano esaurendo le scorte di ossigeno, il battello poté staccarsi dal fondo emergendo.
Il sottomarino tedesco tornò al cantiere per le riparazioni dei danni a seguito della collisione con il fondale e per ricercare eventuali problemi ai motori ma non fu trovato nulla di anormale e il battello fu rimesso in servizio. Nel febbraio 1917, l’Oberleutnant Karl Honig fu nominato comandante dell’UB-65, ed un nuovo equipaggio, non senza timori, imbarcò. Presto alcuni di loro affermarono di aver visto il fantasma dell’ufficiale in piedi sul ponte con le braccia incrociate. Poco tempo dopo, mentre la nave veniva equipaggiata per la sua seconda missione, un siluro esplose accidentalmente, uccidendo l’ufficiale in seconda, Lieutenant Richter, e ferendo nove membri dell’equipaggio e molti marinai affermarono di aver visto il fantasma a bordo del sottomarino e scomparire al suo interno.
Durante la prima guerra mondiale, mentre l’UB-65 operava alla ricerca di navi alleate, il fantasma apparve molte volte, incluso durante una violenta tempesta quando fu visto in cima alla torretta di comando. Ma uno spettro non bastava … e dopo la morte del capitano, colpito da proiettili di mitragliatrice durante un raid aereo mentre era a terra, improvvisamente i fantasmi a bordo dell’U65 divennero due. A questo punto l’equipaggio era così scosso dalle frequenti esperienze paranormali che si rifiutarono di imbarcare ed il Comando della Marina tedesca arrivò ad inviare un pastore luterano a bordo per far esorcizzare il battello.
Il 18 agosto 1917 il Kapitänleutnant Martin Schelle assunse il comando e il battello incominciò la sua attività operativa in Atlantico collezionando numerosi successi. Il 14 luglio 1918, un sommergibile americano, l’USS AL 2, in pattugliamento al largo delle coste irlandesi, a quota periscopica, scoprì l’U-Boat tedesco. Il capitano americano del USS AL-2 Paul Foster affermò di aver scorto sul ponte del battello un uomo con le braccia incrociate. Prima che potesse confermare l’ordine di lancio dei siluri, l’U-Boat tedesco esplose. Una perdita che fu poi confermata dalla marina imperiale tedesca. Dopo la fine della prima guerra mondiale, diversi marinai dell’UB-65 confermarono di aver disertato, raccontando di aver visto strane luci all’interno del sommergibile, comprese terrificanti visioni. Inutile dire che questi racconti divennero molto popolari e divennero una storia intrigante per molti narratori.
Verità o fantasia?
La storia misteriosa del sommergibile infestato da fantasmi fu rivelata dai media dell’epoca ma molte delle cose che ho raccontato nella prima parte non trovarono un riscontro effettivo. In verità i fatti accertati sono questi. Innanzitutto sembra che il sommergibile tedesco UB-65 ebbe in realtà un’interessante vita operativa. Il suo primo comandante fu il Kapitänleutnant Martin Schelle (e non l’Oberleutnant Karl Honig che non viene nemmeno nominato tra i comandanti operativi). Schelle effettivamente compì numerose missioni di guerra ed affondò ben sei navi mercantili, danneggiandone altre sei. Di Schelle non si trova un ritratto ma solo una descrizione dettagliata della sua carriera. In particolare, emerge che Schelle affondò, con il sommergibile UC 33, in acque irlandesi un vapore inglese il 14 aprile 1917 … che si chiamava Hermione, proprio come il vascello fantasma.
Il 14 luglio 1918, durante un pattugliamento in acque irlandesi, nei pressi di Padstow, il sommergibile affondò per cause non chiare (probabilmente per l’esplosione di un siluro). Nel 2004 una spedizione archeologica subacquea di Channel 4 Wreck Detectives su un relitto scoperto accidentalmente dalla Royal Navy, identificò inequivocabilmente il battello. Questo grazie all’identificazione di alcune caratteristiche progettuali (il tipo di cannone di coperta e i numeri di identificazione impressi su una delle sue eliche) che dimostrarono che il relitto era quello del UB-65. L’indagine sul relitto indicò un possibile tentativo di fuoriuscire dal sommergibile da parte di almeno alcuni membri dell’equipaggio (alcuni portelli aperti) e stabilì che probabilmente affondò per cause accidentali (come sostenuto dalla Marina tedesca) e non per l’attacco da parte di un’unità nemica.
La storia del fantasma appare essere stata un’abile invenzione giornalistica
Negli anni ’60 e ’70 la leggenda del fantasma dell’UB-65 si diffuse rapidamente. La versione più nota di questa favola della Grande Guerra fu pubblicata per la prima volta nel luglio 1962, sulla rivista “Blackwood’s“, presumibilmente da parte di G. A. Minto, un autore sconosciuto che, a quanto pare, iniziò a scrivere in pensione, dopo una vita dedicata al servizio pubblico. Altri attribuiscono la paternità della storia allo scrittore newyorkese Charles Berlitz, famoso per i suoi libri sui fenomeni paranormali tra cui il celebre “The Bermuda Triangle“. Secondo George Behe (un ex vice presidente della Titanic Historical Society) e Michael Goss, studioso di folklore marittimo, la storia sui fantasmi del U-65 fu in realtà un’abile invenzione del giornalista inglese Hector Charles Bywater, ex spia inglese e bravo narratore che sembrerebbe avesse inventato di sana pianta il ritrovamento di un opuscolo del dopoguerra scritto da un certo “Dr. Hecht” che descriveva la storia del sommergibile. Giusto per aggiungere un tocco di mistero H. C. Bywater, secondo il rapporto del medico legale dell’ospedale, morì poco più di un anno prima dell’attacco giapponese a Pearl Harbor per “cause indeterminate” … ma stranamente non fu mai eseguita alcuna autopsia. Di fatto la storia giovò a molti … sicuramente il fantasma non danneggiò la carriera del comandante Foster dell’USS AL 2 che si congedò con il grado di vice ammiraglio (ammiraglio di squadra) nel 1946.
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in anteprima … era questo l’UB 65?
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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