Ocean for Future

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

che tempo che fa

Per sapere che tempo fa

Per sapere che tempo fa clicca sull'immagine
dati costantemente aggiornati

OCEAN4FUTURE

La conoscenza ti rende libero

su Amazon puoi trovare molti libri sulla storia del mare (ma non solo) e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

i 100 libri da non perdere

NO PLASTIC AT SEA

NO PLASTIC AT SEA

Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

Salviamo l’Artico

Reading Time: 5 minutes

.
livello elementare
.
ARGOMENTO: ECOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: ARTICO
parole chiave: Cambiamenti climatici, Artico

 

Oggi l’Artico è in pericolo come non lo è mai stato prima: negli ultimi 30 anni ha perso più di tre quarti del volume dei ghiacci e, nel 2012, il loro livello ha toccato un triste minimo storico. Secondo molti scienziati il ghiaccio potrebbe svanire totalmente entro il 2020.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Polar_bear_sottacqua-wikimedia.jpg

Gli orsi artici rischiano l’estinzione. Questa madre con il suo cucciolo cercano un appoggio su un blocco di ghiaccio alla deriva sono immagini drammatiche di un evento in corso.  Fra 50 anni resteranno solo nei documentari. Pensateci quando qualcuno vi proporrà politiche egoistiche e non curanti dell’ambiente – da Commons wikimedia – autore Grzegorz PolakFile:Polar bear under water.jpg – Wikimedia Commons

Mentre i cambiamenti climatici in corso accelerano lo scioglimento dei ghiacci, le compagnie petrolifere, incuranti dei danni all’ambiente, ne approfittano per trasferirsi al Polo Nord per estrarre quei combustibili fossili a loro volta co-responsabili di dell’innalzamento delle temperature. Eppure nell’Artico le rigide temperature, il ristretto spazio a disposizione per trivellare, la mancanza di infrastrutture e la difficile accessibilità fanno sì che una possibile perdita di petrolio sia poi impossibile da contenere. È una catastrofe annunciata e Greenpeace sta lavorando per rallentare gli effetti dei cambiamenti climatici e per fermare questa azione scandalosa sul tetto del mondo.

albatross-graham

Albatross Graham – una specie in pericolo di estinzione. Esistono molti progetti di conservazione tra cui quelli della Artic Foundation di Sandra Birhnak – photo credit Artic Foundation

L’Artico si sta riscaldando più velocemente che mai rispetto al resto del Pianeta e uno degli impatti più significativi che subisce è il rapido declino nello spessore dei ghiacci e della loro estensione. I ghiacci di fatto sorreggono l’intero ecosistema marino dell’Artico, e più si ritirano e si assottigliano, maggiori sono le ripercussioni per le popolazioni locali e le specie animali. Oltre all’effetto naturale dei cambiamenti climatici, bisogna considerare nell’insieme il crescente  e non sufficientemente controllato inquinamento dell’aria e dell’acqua, una pesca industriale non sostenibile, i livelli crescenti delle radiazioni ultraviolette dovute al buco dell’ozono, l’alterazione dell’habitat e l’inquinamento dovuti all’estrazione di risorse fossili. La somma di questi fattori minaccia ancora di più il fragile ecosistema artico.
.

Effetti sulla vita delle popolazioni e della fauna dell’Artico

Un pinguino imperatore visto da sott'acqua ... formidabili nuotatori necessitano della banchisa per vivere .. anche la loro specie è a rischio

Un pinguino imperatore visto da sott’acqua … sono formidabili nuotatori che necessitano della banchisa per poter sopravvivere .. anche la loro specie è a rischio – foto di Paul Nicklen – courtesy Sandra Birhnak – Artic Foundation

Molte popolazioni indigene subiscono e subiranno ancora impatti negativi, perché la diminuzione dei ghiacci fa sì che gli animali dai quali essi dipendono per il cibo siano sempre più rari. Alcune specie stanno già affrontando l’estinzione. Le comunità costiere sono inoltre costrette ad emigrare a causa dell’erosione del suolo, delle onde sempre più alte causate dall’innalzamento dei livelli dell’acqua e dalle tempeste che si abbattono sempre più frequentemente sulle coste.

Gli orsi polari sono completamente dipendenti dai ghiacci per il loro intero ciclo vitale: dalla caccia alle foche, la loro preda principale, all’accudimento dei cuccioli. Gli scienziati ed i ricercatori stanno registrando un crescente numero di orsi polari che annegano perché devono nuotare per distanze più lunghe fra un banco di ghiaccio e l’altro. Altri passano più tempo sulla terraferma a digiuno, mentre aspettano che l’acqua torni a ghiacciarsi alla fine dell’estate. Alcune ricerche hanno anche trovato che per la prima volta gli orsi polari si stanno cannibalizzando a causa della mancanza di cibo, un effetto diretto della perdita di ghiaccio causata dai cambiamenti climatici.

Anche molte altre specie come foche, balene e trichechi dipendono dai ghiacci. Le foche sono particolarmente vulnerabili alla diminuzione dei ghiacciai artici, dato che partoriscono e nutrono i cuccioli sul ghiaccio e lo usano come una piattaforma per riposarsi. Inoltre vanno alla ricerca di cibo sotto il ghiaccio. È davvero improbabile che queste specie possano adattarsi alla vita sulla terraferma in assenza di ghiaccio durante la stagione estiva.

Effetti sul clima globale
L’Artico è stato soprannominato “il frigorifero del mondo”, visto il ruolo che ricopre nella regolazione del clima globale. Il ghiaccio riflette la luce, mentre l’oscuro Oceano Artico la assorbe. Se il ghiaccio si fonde, una superficie più ampia di Oceano Artico è esposta e quindi una maggior quantità di luce solare viene assorbita. Questo contribuisce ad aumentare il riscaldamento globale, che a sua volta causa la fusione dei ghiacci. Un circolo vizioso, una situazione in cui le conseguenze del riscaldamento ne diventano anche le cause. Un altro circolo vizioso nell’Artico è costituito dallo scioglimento del permafrost. Il permafrost è lo strato ghiacciato che ricopre le regioni artiche. La sua fusione causerebbe il rilascio del metano, un gas molto potente responsabile dell’effetto serra, che a sua volta amplificherebbe gli effetti del riscaldamento globale con gravi danni agli ecosistemi, all’agricoltura, alle infrastrutture e a tutti noi che ci costerebbero ben 60 mila miliardi di dollari.
ORSO POLARE: è l’orso più grande del mondo. Dipende quasi completamente dai ghiacci per la propria sopravvivenza. Lo scioglimento di questi è una grave minaccia per la vita di questo animale.

TRICHECO: I trichechi passano la maggior parte della loro vita sui ghiacci. Se questi continuano a ritirarsi, le femmine si troveranno in difficoltà nel nutrire se stesse e i propri cuccioli.

VOLPE ARTICA: le volpi vivono nella tundra e cacciano lemming e piccoli roditori. Il ritiro dei ghiacci costituirebbe un ostacolo al percorrimento di lunghe distanze, necessario al nutrimento e all’accoppiamento.

FOCHE: le foche dipendono dal ghiaccio per allevare i cuccioli, fare la muta e riposare; per fare queste cose è necessario che le piattaforme di ghiaccio siano sufficientemente stabili.

BALENE: le balene sono presenti nell’intero Circolo Artico. Storicamente hanno sofferto per la caccia che le ha sempre prese di mira ma oggi il pericolo maggiore è lo scioglimento dei ghiacci. L’aumento della temperatura e delle radiazioni solari ha infatti effetti negativi su questa specie.

NARVALO: il Narvalo è un odontoceto che vive tutto l’anno nell’Artico.  Nuotatore lento, la sua abilità di immergersi per cacciare ne fa l’abitante per eccellenza delle gelide acque più profonde. Col riscaldamento globale le prede a sua disposizione diminuiscono, e col ritiro dei ghiacci diventa più esposto ai predatori.

per maggiori informazioni:
Greenpeace Artic projects
The Foundation for Antarctic research, Inc

 

 

in anteprima foto emblematica dello scioglimento dei ghiacci artici … autore christian pfeifer Foto gratuita . (pexels.com)

 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

PAGINA PRINCIPALE

print

(Visited 590 times, 1 visits today)
Share
0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
vedi tutti i commenti

Legenda

Legenda

livello elementare
articoli per tutti

livello medio
articoli che richiedono conoscenze avanzate

livello difficile
articoli specialistici

Traduzione

La traduzione dei testi è fornita da Google translator in 42 lingue diverse. Non si assumono responsabilità sulla qualità della traduzione

La riproduzione, anche parziale, a fini di lucro, e la pubblicazione per qualunque utilizzo degli articoli e delle immagini pubblicate è sempre soggetta ad autorizzazione da parte dell’autore degli stessi che può essere contattato tramite la seguente email: infoocean4future@gmail.com


If You Save the Ocean
You Save Your Future

OCEAN4FUTURE

Salve a tutti. Permettetemi di presentare in breve questo sito. OCEAN4FUTURE è un portale, non giornalistico e non a fini di lucro, che pubblica articoli di professionisti e accademici che hanno aderito ad un progetto molto ambizioso: condividere la cultura del mare in tutte le sue forme per farne comprendere la sua importanza.

Affrontiamo ogni giorno tematiche diverse che vanno dalla storia alle scienze, dalla letteratura alle arti.
Gli articoli e post pubblicati rappresentano l’opinione dei nostri autori e autrici (non necessariamente quella della nostra redazione), sempre nel pieno rispetto della libertà di opinione di tutti.
La redazione, al momento della ricezione degli stessi, si riserva di NON pubblicare eventuale materiale ritenuto da un punto di vista qualitativo non adeguato e/o non in linea per gli scopi del portale. Grazie di continuare a seguirci e condividere i nostri articoli sulla rete.

Andrea Mucedola
Direttore OCEAN4FUTURE

Chi c'é online

4 visitatori online

Ricerca multipla

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
Archeologia
Associazioni per la cultura del mare
Astronomia e Astrofisica
Biologia
Cartografia e nautica
Chi siamo
Climatologia
Conoscere il mare
Didattica
Didattica a distanza
disclaimer
Ecologia
Emergenze ambientali
Fotografia
Geologia
geopolitica
Gli uomini dei record
I protagonisti del mare
Il mondo della vela
L'immersione scientifica
La pesca
La pirateria
La subacquea ricreativa
Lavoro subacqueo - OTS
Le plastiche
Letteratura del mare
Malacologia
Marina mercantile
Marine militari
Materiali
Medicina
Medicina subacquea
Meteorologia e stato del mare
nautica e navigazione
Normative
Ocean for future
OCEANO
Oceanografia
per conoscerci
Personaggi
Pesca non compatibile
Programmi
Prove
Recensioni
Reportage
SAVE THE OCEAN BY OCEANDIVER campaign 4th edition
Scienze del mare
Sicurezza marittima
Storia della subacquea
Storia della Terra
Storia Navale
Storia navale del Medioevo (post 476 d.C. - 1492)
Storia Navale dell'età antica (3.000 a.C. - 476 d.C,)
Storia navale dell'età moderna (post 1492 - oggi)
Storia navale della prima guerra mondiale (1914-1918)
Storia navale della seconda guerra mondiale (1939 - 1945)
Storia navale Romana
Subacquea
Subacquei militari
Sviluppi della scienza
Sviluppo compatibile
Tecnica
Uomini di mare
Video
Wellness - Benessere

I più letti di oggi

 i nodi fondamentali

I nodi fanno parte della cultura dei marinai ... su Amazon puoi trovare molti libri sul mare e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

Follow me on Twitter – Seguimi su Twitter

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

> Per contatti di collaborazione inviate la vostra richiesta a infoocean4future@gmail.com specificando la vostra area di interesse
Share
Translate »
0
Cosa ne pensate?x