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livello elementare.
ARGOMENTO: ASTRONOMIA NAUTICA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: ora celeste, astronomia pratica, stella polare, Gran Carro
Lo sapete che, con il cielo sereno di notte, non disponendo di alcun orologio, è possibile stimare l’ora istantanea con un’approssimazione di circa quindici minuti? Vi domanderete come sia possibile … esiste una spiegazione astronomica ma mi limiterò a insegnarvi questo piccolo artifizio che, provare per credere, funziona.
Sebbene l’inquinamento luminoso nelle nostre città ci impedisce spesso di osservare la volta celeste, con un pò di attenzione e pratica potrete identificare il Grande Carro di cui abbiamo già parlato in altri articoli.
Vedremo come, nel nostro emisfero boreale, partendo dalla data (giorno e mese) potremo determinare l’ora locale. Sarà infatti sufficiente osservare l’orientamento del Grande Carro della costellazione dell’Orsa Maggiore rispetto alla Stella Polare.
Grazie alla loro facilità di “reperimento” in cielo, le stelle del Grande Carro sono infatti un punto sicuro di riferimento astronomico, conosciuto sin dall’antichità. La Stella Polare, riferimento del nord astronomico, può essere identificata con grande facilità immaginando una linea che parte da due stelle del Gran Carro, Merak (β) a Dubhe (α), prolungando per cinque volte la distanza delle due stelle.
In altre parole, come potete vedere dalla figura, le ultime due stelle (“ruote del carro” Merak (β) a Dubhe (α)), si trovano sempre allineate con la Stella Polare.
Possiamo ora immaginarci questo allineamento come una enorme lancetta “cosmica” (in rosso) che compie, nell’arco delle 24 ore, un intero giro in senso antiorario sulla volta celeste. Ponendo la Stella Polare al centro di un quadrante di questo orologio possiamo quindi stabilire l’ora in base all’orientamento della sua “lancetta”.
Facciamo un esempio pratico
Supponiamo di essere nella notte del 7 Ottobre ed osservare il Grande Carro disposto come nella figura. Come faremo a sapere che ore sono? Vi descriverò il procedimento in sei semplici passi:
1) Individuato l’allineamento delle due stelle del Gran Carro con la stella Polare, immaginiamoci una “lancetta” dei minuti incernierata sulla stella Polare in direzione dell’allineamento Merak (β) a Dubhe (α), che ci “indicherà” nel quadrante immaginario di dodici ore (vedi figura) un orario:
In questo caso leggeremo 6h e 30m (espresso in ore e minuti).
2) Calcoliamo ora il tempo trascorso (in mesi e giorni) tra la data del giorno (7 ottobre) e l’11 marzo precedente (attenzione questa data vale per il fuso orario italiano, negli Stati Uniti calcolare dal 6 marzo). In questo caso saranno quindi trascorsi 6 mesi e 30 giorni. Si considera un’ora per ogni mese (1 x 6) e 2 minuti per ogni giorno trascorso dall’11 marzo (2 x 30) ed otterremo quindi 6 h e 60 m ovvero 7 h.
3) Sommiamo i risultati dei due passi precedenti: 6 h 30 m + 7 h = 13 h 30 m;
4) Moltiplichiamo per 2 (raddoppiamo) il risultato del punto precedente ottenendo 13 h 30 m x 2 = 27 ore
5) Sottraiamo quest’ultimo risultato a 48, se il risultato dovesse superare 24 come in questo caso, oppure a 24: 48 h – 27 h = 21:00
6) Aggiungiamo un’ora se è in vigore l’ora estiva “legale” (almeno fino a quando ci sarà) ed otterremo come risultato finale (21h + 1h) ovvero le 22:00
Questo orario, le 22:00, sarà quindi l’ora locale di osservazione (più o meno 15 minuti).
Naturalmente la precisione dell’orario dipenderà dall’accuratezza della lettura dell’ora con le stelle (la lancetta stellare che ho citato al punto 1) e dalla precisione dei calcoli seguenti. Dopo un pò di pratica non si dovrebbe superare il quarto d’ora di errore. Semplice vero? Un saluto dal mare verso le stelle e … sempre cieli sereni.
Paolo Giannetti
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entrato in Accademia nel 1977 (Corso SAOREN) ha prestato servizio e comandato numerose unità navali, specializzandosi nel tempo in Idrografia (Idrographic Surveyor di categoria “A”) e Oceanografia con un Master presso la Naval Postgraduate School di Monterey, California. Appassionato divulgatore ha creato Capitan Bitta, detto il “Gianbibbiena”, un personaggio immaginario che racconta con brevi scritti curiosità di nautica, meteorologia e astronomia
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