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livello elementare
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ARGOMENTO: RELITTI
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR BALTICO
parole chiave: sommergibili, marina russa, Baltico, OCEAN X

la torretta del Som, fotografata dal team OCEAN X
Abbiamo spesso parlato del Mar Baltico, un mare interno dell’oceano Atlantico settentrionale che si trova nell’Europa nord-orientale, circondato dalla Penisola scandinava, dalla terraferma dell’Europa centrale e orientale e dalle Isole danesi. Un mare che, come abbiamo scritto molte volte, nasconde molti segreti che raccontano storie di guerre e di naufragi avvenute nei secoli in quelle gelide acque.
Ritorniamo oggi sulla storia di un misterioso relitto trovato nelle acque svedesi il 27 luglio 2015 la cui identità suscitò, come vedremo, molte speculazioni politiche e mediatiche. Si tratta del Som, un vecchio sommergibile russo la cui scomparsa in quelle acque era ben nota ma, come tante, dimenticata. Non racconteremo il suo ritrovamento, da parte dei ricercatori subacquei di OCEAN X, ma le storie che scaturirono dopo la sua scoperta che fanno comprendere come la verità a volte è superata dalla fantasia.
Storia
Le fonti storiche dicono che il Som affondò a causa di una collisione con il piroscafo svedese Ångermanland proveniente dall’allora Granducato di Finlandia appartenente alla Russia, che trasportava vettovaglie per i prigionieri di guerra russi internati in Germania.
Il Som non era un sommergibile qualsiasi. Costruito dalla leggendaria Electric Boat Company, era stato chiamato Fulton, dal nome dell’inventore del Nautilus, servì come prototipo per una delle prime classi di sommergibili della Marina statunitense, la classe Plunger. In seguito fu venduto alla Russia, tagliato in sezioni che vennero poi assemblate nei cantieri navali di San Pietroburgo.
Nacque così la classe Som, una classe di sette piccoli sommergibili costruiti per la Marina Militare Imperiale zarista nel 1904-1907, ordinati nel programma di emergenza varato nel 1904 al tempo della guerra russo-giapponese. Questi piccoli sommergibili furono tutti costruiti a San Pietroburgo e per le loro dimensioni potevano essere trasportabili in treno. Dopo una parentesi a Vladivostok, il Som venne destinato nel Mar Baltico dove affondò per un incidente il 10 maggio del 1916. Le cause dell’affondamento erano note sia alla marina russa che svedese, ma la posizione esatta del relitto non era stata ancora determinata.

membri del celebre team OCEAN X
Arriviamo al ritrovamento a parte della OCEAN X.
Il relitto è stato scoperto usando un ROV (veicolo subacqueo operato a distanza) chiamato V8 Sii della Ocean Modules, Åtvidaberg. Il ROV era equipaggiato con una videocamera ed un sonar Blueview realizzati dalla Teledyne. A seguito della scoperta, sui giornali apparvero molte speculazioni sull’origine e l’età del relitto. Il sommergibile sembrava “moderno”, era in buono stato, non mostrava danni allo scafo, ed era stato trovato a circa 1,5 miglia nautiche dalla costa, all’interno delle acque svedesi con i portelli chiusi. Il battello appariva lungo circa venti metri e largo circa tre metri, con delle interessanti (e vedremo perché) lettere cirilliche sullo scafo.
Si sparse la voce che il relitto potesse appartenere ad un midget russo, un minisommergibile impiegato per operazioni speciali durante la guerra o forse … dopo. Ma perché si trovava in prossimità delle acque svedesi? Un ritrovamento politicamente preoccupante in quanto avrebbe potuto dimostrare un’infiltrazione da parte russa delle acque territoriali svedesi.
Stabilire l’età di un sottomarino
Stabilire l’identità di un relitto subacqueo non è sempre facile, ma nel caso dei sommergibili l’architettura delle loro strutture fornisce molti spunti per la loro identificazione. I primi battelli subacquei avevano uno scafo a forma di sigaro o di supposta, con torrette completamente assenti o molto basse. Ricorderete tutti il Nautilus di Fulton.

John Philip Holland fuoriesce da una torretta … da questa immagine si può comprendere la grandezza di quegli spazi – wikipedia
Il principale progettista dei primi sommergibili fu un ingegnere irlandese John Philip Holland. Holland era impegnato politicamente nel Fratellanza Repubblicana Irlandese (in inglese Irish Republican Brotherhood, in sigla IRB) , una setta segreta anti britannica. Emigrato negli Stati Uniti ideò un piano per costruire un piccolo sottomarino che potesse essere contenuto in una nave mercantile di grandi dimensioni. Il piano era di ancorare la nave nei pressi di una base inglese e rilasciare il sottomarino sul fondale sottostante per poi attaccare l’unità militare. Nel 1875, il primo progetto per un sottomarino fu sottoposto alla considerazione dell’U.S. Navy, ma venne declinato perché considerato irrealizzabile. Nel 1875, il primo progetto per un sottomarino fu sottoposto alla considerazione dell’U.S. Navy, ma venne declinato perché considerato irrealizzabile. I feniani, comunque, continuarono a finanziare le ricerche di Holland, tanto che gli consentirono di dimettersi, per la seconda volta, dal suo incarico di insegnante. Nel 1881 venne realizzato il Fenian Ram, (oggi conservato al Paterson Museum, New Jersey) m anon ebbe seguito, finendo in un magazzino nel New England.
Holland continuò a sviluppare i suoi progetti e realizzò un modello privato di sottomarino, completato il 17 maggio 1897, in grado di percorrere tratte considerevoli sott’acqua combinando un motore elettrico (per viaggiare immerso) ed uno a benzina (per viaggiare in superficie). Venne acquistato dalla U.S. Navy l’11 aprile 1900, dopo vari test a cui venne sottoposto il progetto, e fu commissionato il 12 ottobre 1900 con la denominazione di USS Holland (SS-1). I sommergibili vennero realizzati dalla Electric Boat Company, ed ebbero molto successo, tanto da essere venduti o riprodotti da molte Marine, influenzando molti progetti futuri. Il Som fu un esempio di quel successo.
Durante la prima guerra mondiale, la forma dello scafo iniziò ad evolversi, con la parte superiore dello scafo che diventava più piatta e l’arco e la poppa che diventavano sempre più simili a quelli delle navi. I sommergibili erano considerati delle strane navi che potevano immergersi e celarsi alla visione degli avversari. Curiosamente il loro maggiore vantaggio, il potere attaccare le navi in immersione, non era sempre usato … anzi veniva considerato poco onorevole silurare una nave stando in immersione. I comandanti usavano avvicinarsi alle navi, emergere ed attaccare il loro bersaglio con il cannone prodiero. Nel tempo i tradizionali rivetti furono sostituiti dalle prime saldature, fino a quando negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale i sommergibili divennero di costruzione interamente saldata. Questi battelli subacquei raggiunsero il loro apice nei primi anni ’40. Gli U-Boot tedeschi delle classi Type VII e Type IX appartengono a questo gruppo.
Dall’analisi di questi dettagli è quindi possibile comprendere l’età di un relitto di un sommergibile. Nel caso specifico, i sottomarini midget apparvero durante la seconda guerra mondiale e furono realizzati da diverse nazioni. Le loro caratteristiche strutturali erano quindi facilmente riconoscibili.
Il ritrovamento del Som
Il relitto sembrava per dimensioni un midget e non presentava vegetazione e sedimenti. Questo non sorprese molto i ricercatori: come è noto, tutti i relitti nel Mar Baltico che si trovano a profondità più profonde di 40 metri presentano una crescita vegetativa molto lenta se non inesistente. Questo fattore non era quindi significativo per stabilire l’età di quel relitto di mini sommergibile.
Dall’analisi del suo scafo, dopo poche ore dalla scoperta, fu presto chiaro che il relitto non era moderno, escludendo quindi la possibilità che fosse un midget russo o tedesco. Le dimensioni, la struttura ed il luogo di affondamento facevano propendere per quel vecchio sommergibile zarista scomparso cent’anni prima in un tragico incidente. La conferma venne dalla scoperta di una lettera sulla torretta. L’ortografia pre-1918, “Сомъ“, includeva infatti anche il segno “Ъ“, ben visibile nei video del relitto. Si trattava quindi di un sommergibile russo, ma quanto antico? Nacquero delle voci che si potesse trattare di un battello recente … forse molto recente. Si ipotizzò che fosse un modello sconosciuto di un midget russo. Una notizia che alimentò le voci di sconfinamenti spionistici da parte di Mosca in acque svedesi, in un gioco mediatico sicuramente funzionale al momento storico.
Fu un tentativo di pubblicità dell’OCEAN X per attirare maggiore attenzione sulle loro ricerche, o forse per trarre vantaggio del recupero del battello? Alcuni ipotizzarono adirittura un piano machiavellico da parte di Mosca per sfruttare il ritrovamento con false informazioni. Sapendo che non potevano esserci sottomarini moderni in quell’area il gioco di Mosca sarebbe stato di far diffondere nei media svedesi la notizia di un midget russo, montando la caccia alle streghe che si stava diffondendo, per poi screditarli all’ultimo momento mostrandogli le prove che il relitto era quello del vecchio Som. Il gioco durò per un certo tempo, tra dichiarazioni e rettifiche che fecero innervosire molto gli scopritori.
Il 28 luglio 2015, l’Ufficio Pubbliche relazioni delle forze armate svedesi rilasciò una dichiarazione in cui confermava che il relitto era “molto probabilmente” quello del sommergibile Som della Marina Militare russa (Сомb). Il Ministero degli Affari Esteri svedese nel contempo informò l’ambasciata russa a Stoccolma. La cosa ovviamente non piacque a OCEAN X che aveva sempre sostenuto di aver ritrovato il Som e sperava di crearci un suo business milionario.
Una storia intrigante che ruotò sui mass media per settimane … l’unica cosa certa è che il relitto di quel vecchio sommergibile, che ebbe la sfortuna di collidere in quella maledetta notte del 1916, giace da oltre un secolo in fondo al mare, con ancora i resti dei suoi 18 membri dell’equipaggio. Riposino in pace.
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Fonti
Som class wikipedia
https://www.theguardian.com/world/2015/jul/27/sweden-wreckage-russian-submarine
https://corporalfrisk.com/2015/07/30/ocean-x-team-and-the-midget-submarine-that-wasnt/
https://sputniknews.com/videoclub/201508061025479211/

ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. E’ docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione scientifica.
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