Ocean for Future

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

che tempo che fa

Per sapere che tempo fa

Per sapere che tempo fa clicca sull'immagine
dati costantemente aggiornati

OCEAN4FUTURE

La conoscenza ti rende libero

su Amazon puoi trovare molti libri sulla storia del mare (ma non solo) e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

i 100 libri da non perdere

NO PLASTIC AT SEA

NO PLASTIC AT SEA

Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

Ultimi articoli

  Address: OCEAN4FUTURE

La guerra dei convogli, la protezione aerea ed il contributo tedesco

Reading Time: 5 minutes

.

livello elementare
.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: battaglia dei convogli, Nord Africa, Malta, Regia Marina italiana, Royal Navy

.

A seguito dell’attacco della base di Taranto nella notte dell’11-12 novembre 1940 fu finalmente compresa l’importanza della aviazione imbarcata e venne deciso di dotare la Regia Marina di una nave portaerei.  Sebbene esistessero  navi appoggio idrovolanti, l’Europa ed il  Giuseppe Miraglia, esse erano prive di ponte di volo e dovevano calare e recuperare dall’acqua i propri idrovolanti mediante una gru, per le operazioni di decollo o di atterraggio. L’Aquila non entrò mai in operazione e questa importante carenza operativa fu colmata solo in tempi recenti con l’introduzione  in Squadra Navale  della porta aeromobili Garibaldi e, recentemente, del Cavour. 

La Regia Marina non possedeva velivoli. Dopo un’iniziale autonomia, con una legge del 1931, la Forza Aerea della Regia Marina venne posta sotto le dipendenze di un generale della Regia Aeronautica. Dal 1931 tutti i reparti aerei, compresi quelli cooperanti con le altre Forze Armate, furono quindi unificati nella Regia Aeronautica ed i compiti dell’aviazione “per” la Regia Marina furono limitati alla sola ricognizione.

Inoltre,  furono abrogati i compiti di protezione del traffico marittimo e di difesa delle coste metropolitane e coloniali. I piloti provenivano dai quadri della Regia Aeronautica mentre gli osservatori erano ufficiali di Marina. Gli aerei appartenevano all’Aeronautica ma dipendevano operativamente dalla Marina e per tale motivo non costituivano una priorità per la Regia Aeronautica. Curioso il fatto che i primi ufficiali aeronautici erano stati formati proprio nell’Accademia Navale di Livorno dal 1923 fino al 1926.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è accademia-navale-1-corso-aeronautico-e1648381938899-1024x575.jpg

Nel giugno del 1940 l’aviazione per la Regia Marina era suddivisa in una componente da ricognizione marittima ed in una componente imbarcata. Alla ricognizione marittima erano assegnati 237 idrovolanti di cui 207 Cant Z 501 e 30 Cant Z 506, una componente giudicata assolutamente inadeguata anche ai soli compiti di ricognizione.

Cant Z 501, gabbiano

Oltre alle carenze numeriche pesarono quelle tecnologiche infatti all’aviazione ausiliaria, nonostante le crescenti necessità di lotta ai sommergibili, per indisponibilità di aerei e strumentazioni adeguate sarebbe stato assegnato solo il ruolo di sorveglianza e non quello offensivo. Una volta segnalata la presenza di sommergibili nemici, con fumate o tiro delle armi, per mancanza di apparati per il collegamento in fonia, l’attacco era demandato alle unità navali di superficie.

La sola presenza di un aereo poteva avere un effetto deterrente e indurre un sommergibile a sospendere l’attacco ed un efficacia le scorte aeree la avevano visto che gli Z 501 contribuirono all’affondamento di due sommergibili e al danneggiamento di sei; tuttavia nessun sommergibile alleato sarebbe stato perso per esclusiva azione aerea (malgrado il 70% delle missioni avesse avuto finalità antisommergibili). Questa obbligata condotta operativa avrebbe contribuito al successo dei battelli degli Alleati che furono responsabili dell’affondamento del 56% del tonnellaggio dell’Asse in navigazione.

Dall’11 giugno 1940 all’8 settembre 1943, la ricognizione marittima effettuò 31107 missioni per complessive 125893 ore di volo. Anche i reparti dell’Arma aerea svolsero missioni a protezione di unità navali in navigazione.

Cant Z 506 b Airone

Bombardieri, aerosiluranti e ricognitori strategici svolsero complessivamente 3730 voli per scorta antisommergibile e 11390 per esplorazioni e ricognizioni. I caccia eseguirono 33930 voli per la scorta antiaerea e 2120 per esplorazioni e ricognizioni.

Confrontando i circa 37000 voli di scorta aerea effettuati con tutti i tipi di velivoli e i circa 4400 convogli navali da e per i porti italiani d’oltremare si ottiene una media di circa otto velivoli per convoglio. Nell’ipotesi che tutti i voli di scorta aerea fossero andati a beneficio dei circa 1250 convogli per l’Africa settentrionale, si otterrebbe un rapporto di 30. Valori molto bassi se coinvolgevano monomotori da caccia.

Macchi C 200, Saetta

Infatti, considerando il traffico per la Libia e il caso più favorevole di un convoglio diretto a Tripoli per la rotta di ponente, utilizzando la scorta di velivoli M.C. 200, sarebbero occorse dieci pattuglie. In particolare, questo utilizzando solo Pantelleria per 8 ore o, utilizzando sia Pantelleria 13 ore  o Lampedusa 12 ore e mezza. Impiegando pattuglie di sei velivoli ciascuna, per un totale di 60 o 78 velivoli complessivi, rispettivamente.

Il contributo tedesco
All’inizio del 1941 i rovesci italiani in Grecia e in Libia avevano spinto i Tedeschi ad inviare propri reparti in Mediterraneo. Da gennaio e fino a maggio, era stato schierato in Sicilia il X Fliegerkorps (X Corpo Aereo Tedesco, C.A.T.), mentre da novembre era giunto sempre in Sicilia il II Fliegerkorps (II C.A.T.) che, pur con organici variabili, sarebbe rimasto fino al termine della guerra.

Junker 52 del II Fliegerkorps

Il contributo aereo tedesco si sarebbe concretizzato prevalentemente nell’attacco alle forze navali britanniche, alle basi navali di Alessandria e di Malta, al traffico marittimo e al canale di Suez mediante la posa di mine. Modesto era stato invece il contributo delle unità tedesche di superficie.

Relitto del KT 12, Sardegna. Il KT12, partito da Livorno con direzione il Nord Africa, non arrivò mai a destinazione. Era il 10 giugno del 1943 quando questa nave tedesca, che trasportava 30 uomini e molto carburante, venne colpita da un sommergibile britannico, il HMS Safari. La nave si spezzò in due: la prua, colpita dal siluro, andò a fondo subito, mentre il resto dell’imbarcazione sparì sott’acqua circa 40 minuti dopo. Il relitto si trova nei pressi di Orosei e, data la profondità,  è una meta ambita per i subacquei 

Prima dell’armistizio italiano, le unità da guerra di superficie tedesche in Mediterraneo furono un caccia ex greco (Vassilefs Georgios, denominato dai tedeschi Hermes), tre ex torpediniere francesi (Bombarde, La Pomone e L’Iphigenie) cedute nell’aprile del 1943 dalla Regia Marina, qualche cacciasommergibili (in genere ex pescherecci trasformati), poche navi ausiliarie, alcune squadriglie di motosiluranti (Schnellboote) e di motodragamine (Raumboote), un buon numero di motozattere da sbarco (Marinefahrprahme) e di pontoni semoventi (Farhen-Ferries, tra i quali i Siebel-Farhen) e infine, alcuni trasporti militari armati del tipo “Kriegs transport”, meglio conosciuti come “KT”, costruiti in cantieri italiani. KT erano unità trasporto militare. Il progetto prevedeva la costruzione di circa 60 navi, ma non vennero completate tutte. Un bel relitto si trova  a circa 34 metri al largo di Orosei.

In sintesi, le missioni di scorta diretta furono quindi poche ma aerei e sommergibili tedeschi però ottennero cospicui risultati ai danni del nemico contribuendo alla protezione indiretta dei convogli.

Gianluca Bertozzi

 

PAGINA PRINCIPALE - HOME PAGE

print

(Visited 574 times, 1 visits today)
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Legenda

Legenda

livello elementare articoli per tutti

livello medio articoli che richiedono conoscenze avanzate

livello difficile articoli specialistici

Traduzione

La traduzione dei testi è fornita da Google translator in 42 lingue diverse. Non si assumono responsabilità sulla qualità della traduzione

La riproduzione, anche parziale, a fini di lucro, e la pubblicazione per qualunque utilizzo degli articoli e delle immagini pubblicate è sempre soggetta ad autorizzazione da parte dell’autore degli stessi che può essere contattato tramite la seguente email: infoocean4future@gmail.com


If You Save the Ocean
You Save Your Future

OCEAN4FUTURE

Salve a tutti. Permettetemi di presentare in breve questo sito. OCEAN4FUTURE è un portale, non giornalistico, che pubblica articoli e post di professionisti e accademici che hanno aderito ad un progetto molto ambizioso: condividere la cultura del mare in tutte le sue forme per farne comprendere la sua importanza.

Affrontiamo ogni giorno tematiche diverse che vanno dalla storia alle scienze, dalla letteratura alle arti.
Gli articoli e post pubblicati rappresentano l’opinione dei nostri autori e autrici (non necessariamente quella della nostra redazione), sempre nel pieno rispetto della libertà di opinione di tutti.
La redazione, al momento della ricezione degli stessi, si riserva di NON pubblicare eventuale materiale ritenuto da un punto di vista qualitativo non adeguato e/o non in linea per gli scopi del portale. Grazie di continuare a seguirci e condividere i nostri articoli sulla rete.

Andrea Mucedola
Direttore OCEAN4FUTURE

Chi c'é online

10 visitatori online

Ricerca multipla

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
Archeologia
Associazioni per la cultura del mare
Astronomia e Astrofisica
Biologia
Cartografia e nautica
Chi siamo
Climatologia
Conoscere il mare
Didattica
Didattica a distanza
disclaimer
Ecologia
Emergenze ambientali
Fotografia
Geologia
geopolitica
Gli uomini dei record
I protagonisti del mare
Il mondo della vela
L'immersione scientifica
La pesca
La pirateria
La subacquea ricreativa
Lavoro subacqueo - OTS
Le plastiche
Letteratura del mare
Malacologia
Marina mercantile
Marine militari
Materiali
Medicina
Medicina subacquea
Meteorologia e stato del mare
nautica e navigazione
Normative
Ocean for future
OCEANO
Oceanografia
per conoscerci
Personaggi
Pesca non compatibile
Programmi
Prove
Recensioni
Reportage
SAVE THE OCEAN BY OCEANDIVER campaign 4th edition
Scienze del mare
Sicurezza marittima
Storia della subacquea
Storia della Terra
Storia Navale
Storia navale del Medioevo (post 476 d.C. - 1492)
Storia Navale dell'età antica (3.000 a.C. - 476 d.C,)
Storia navale dell'età moderna (post 1492 - oggi)
Storia navale della prima guerra mondiale (1914-1918)
Storia navale della seconda guerra mondiale (1939 - 1945)
Storia navale Romana
Subacquea
Subacquei militari
Sviluppi della scienza
Sviluppo compatibile
Tecnica
Uomini di mare
Video
Wellness - Benessere
 i nodi fondamentali

I nodi fanno parte della cultura dei marinai ... su Amazon puoi trovare molti libri sul mare e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

Follow me on Twitter – Seguimi su Twitter

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

> Per contatti di collaborazione inviate la vostra richiesta a infoocean4future@gmail.com specificando la vostra area di interesse
Share
Translate »