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Quaternario, dal mare ai ghiacci – Parte III

tempo di lettura: 3 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: GEOLOGIA
PERIODO: 2,58 MILIONI DI ANNI  AD OGGI
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Quaternario

 

Nei primi due articoli (link 1link 2) abbiamo fatto una breve analisi del Periodo Quaternario, sia da un punto di vista delle successioni geologiche marine (descritte principalmente lungo la costa italiana), sia della copertura glaciale, che durante quel Periodo interessò il globo (specialmente l’Europa e il Nord America). Esiste un terzo settore da analizzare che riguarda principalmente gli animali che vissero in questo Periodo geologico (specialmente sui continenti). Sia i geologi che i paleontologi sono concordi con il raggruppare i siti geopaleontologici mediante Unità Faunistiche (UF). Nella trattazione mi limiterò a quelle italiane che si vanno a collocare con una buona precisione nella scala geologica del tempo che potete leggere nella tabella.

La tipica Unità faunistica (UF) raggruppa una fauna locale, raggruppando taxa particolari o importanti sia da un punto di vista evolutivo che biologico. Per quanto riguarda la penisola italiana non bisogna dimenticare che nel Quaternario l’orogenesi appenninica era ancora attiva (seppur nella sua fase finale), un aspetto che porta a un’ulteriore disarticolazione delle sequenze affioranti in campo.

Lpareto

Lorenzo Pareto (Genova 1800-1865) geologo e uomo politico italiano che viene ricordato anche per il suo patriottismo in epoca risorgimentale.
Come uomo politico fu, nella II e nella III legislatura del Regno di Sardegna, presidente della Camera dei deputati. Ricoprì anche la carica di Ministro degli affari esteri nel primo Gabinetto costituzionale affidato a Cesare Balbo. Come uomo di scienze, è considerato uno dei padri della moderna geologia e il suo nome è iscritto fra quello dei soci dell’Accademia nazionale delle scienze – autore sconosciuto – Camera dei deputati
Lorenzo Pareto.jpg – Wikimedia Commons

Nella prima metà del 1800, il geologo italiano Lorenzo Pareto descrisse una serie di depositi lacustri e alluvionali nei dintorni di Villafranca D’Asti (da cui Villafranchiano). Vennero scoperti anche resti di mammiferi, tra cui spiccavano il Genere Elephas (Elefante), Bos (un tipo di bue noto come Uro) e il Genere Equus (Cavallo). Dopo la prima metà del XIX secolo, Lorenzo Pareto istituì ufficialmente il Villafranchiano: ovvero un Piano geologico Non-Standard che copre un intervallo temporale compreso tra i 3.3 milioni di anni e i 900.000 anni fa. Lorenzo Pareto, genovese di nascita, non fu solo un valente geologo ma anche un fervente politico, tra i fondatori della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Al Villafranchiano seguì il Galeriano (altro Piano Non-Standard compreso tra un milione di anni e 380.000 anni fa), descritto nell’area di Ponte Galeria (Roma). Al Galeriano, seguì un altro piano Non Standard, l’Aureliano, lungo la Via Aurelia (Lazio) compreso tra i 380.000 e gli 11.000 anni fa. 

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GEOLOGIA-FOSSILI-1280px-Anancus_arvernensis_-1024x768.jpg

Molare di Anancus arvernensis, mastodonte d’Avernia, un grande animale proboscidato del Pliocene – autore hechtonicus – foto propriaAnancus arvernensis .JPG – Wikimedia Commons  

L’importanza del Villafranchiano fu soprattutto nel fatto che segnò il rinnovamento di tutte le mammalo-faune fino ad allora documentate; questo rinnovamento biologico avvenne in concomitanza sia dell’aumento della copertura glaciale (stricto sensu) che dei nuovi ospiti freddi nelle sequenze marine.

Riepilogando: nel Quaternario, tutti i tre ambienti (ghiaccio, mare, terra) mutarono significativamente. All’interno del Villafranchiano si possono distinguere molte Unità Faunistiche che descriverò nell’ultima parte di questo articolo. 

Fine parte III – continua

Aaronne Colagrossi

 

in anteprima teschio fossile di Bison schoetensacki – Staatliches Museum für Naturkunde Stuttgart – foto di Ghedoghedo
Bison schoetensacki.JPG – Wikimedia Commons

 

 

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PARTE III PARTE IV

 

 

 

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