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livello elementare.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XVI SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: Killigrew, pirati, corsari, Queen Elizabeth I
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Ci fu un tempo che in Cornovaglia governò una potente famiglia, i Killigrew, che si fecero una reputazione piuttosto cattiva, soprattutto nei secoli XVI e XVII, diventando famosi per razziare qualsiasi nave di valore naufragasse sulle coste vicino alla loro tenuta di Arwenack.
Raccontiamo la storia di due ladies Killigrew, decisamente particolari. Nel XVI secolo, nella fredda e nebbiosa Cornovaglia, vissero due donne la cui storia è spesso confusa avendo avuto in comune lo stesso spirito “imprenditoriale” e il matrimonio con uomini della famiglia Killigrew, per caso, ambedue di nome John.
The old Lady Killigrew
La prima si chiamava Elizabeth Trewinnard, nota come “old Lady Killigrew”, sposò Sir John I Killigrew di Arwenack nel 1534 circa. La coppia ebbe dieci figli, John II, Peter, Thomas, Henry, William, Jane, Grace, Amy, Alice e Margaret. Originaria di St Erth, Elizabeth visse nella Arwenack House, un grandioso edificio, costruito da suo marito per sostituire la casa molto più antica che aveva ereditato. Completato intorno al 1567, l’ampio maniero era circondato da giardini e da un alto muro merlato e, all’epoca, era considerata la proprietà più costosa della Cornovaglia.
La famiglia Killigrew fu la prima realizzare la potenzialità di usare Falmouth come porto e centro per il commercio. Con i loro profondi legami con la monarchia dai tempi del regno di Enrico III nel XIII secolo, ottenne un notevole potere in Cornovaglia annoverando nella famiglia numerosi cavalieri, politici, comandanti militari, magistrati e uomini d’affari, ma fra di essi ci furono anche delle mele marce: cospiratori, ladri e pirati come nel caso di Sir John.
Enrico VIII pagò a John I un affitto per la terra su cui sorgeva il castello di Pendennis e lo nominò primo governatore. In realtà John I non era esattamente un integerrimo funzionario del regno, ma si dedicava apertamente alla pirateria nel Canale della Manica, e non solo. Un vizio di famiglia visto che il loro figlio Peter, era visto da molti come figlio di criminali che “vagavano per la Manica in cerca di navi spagnole da saccheggiare” ma, fortunatamente per loro, l’appartenenza ad un’antica famiglia benestante aveva i suoi vantaggi. La moglie Elizabeth non era da meno e si prendeva cura diligentemente della amministrazione della refurtiva che veniva sepolta nei giardini della casa fino a quando non era più sicuro rivenderla. Eventuali accuse penali contro di loro venivano rapidamente insabbiate in tribunale grazie ai potenti parenti.
Tuttavia, nel 1556, John I e suo figlio maggiore, John II, furono portati davanti al Consiglio della regina Mary e gli fu chiesto di rispondere della loro attività di pirateria. Il figlio Peter confessò di aver razziato navi spagnole e fiamminghe e di averne rubato la lana e il ferro.
Dopo la morte di John nel 1567, Lady Elizabeth continuò a gestire gli “affari” di famiglia insieme ai suoi figli. Era considerata scaltra e astuta, guadagnandosi il soprannome di “Old Lady Killigrew“. Lady Elizabeth morì nel 1582 e fu sepolta nella chiesa di Budock con suo marito, dove l’unica immagine conosciuta di lei è raffigurata su una targa di ottone. Ma John ed Elizabeth avevano insegnato bene ai loro figli e la tradizione familiare della pirateria passò facilmente alla generazione successiva.
Mary Wolverston Killigrew
La seconda “gentildonna” della famiglia fu Mary Wolverston, figlia d’arte in quanto il padre Philip Wolverston era descritto come un “pirata gentiluomo” di Wolverston Hall nel Suffolk. Mary era nata nel 1525 circa, ed era rimasta vedova in giovane età dal primo marito, Henry Kynvett. Quando sposò Sir John Killigrew II, lui era già governatore del castello di Pendennis e membro del parlamento. Il regno di Inghilterra era governato da Elisabetta I, una grande regina che aveva però spesso chiuso un occhio sulle attività dei corsari. D’altronde pecunia non olet dicevano i Latini. I Killigrew erano stati fermi sostenitori della sua ascesa al trono, per cui si sentivano protetti dalla potente sovrana.
John II, dapprima con l’aiuto della madre Elizabeth e poi con la moglie Mary, continuò così le tradizioni di famiglia. Mary assunse il suo nuovo ruolo prendendo esempio dalla sua amata suocera, diventando una spregiudicata donna d’affari, intelligente e spietata. Lo storico Neville Williams la descrisse come una “donna d’affari dura e senza principi” che gestiva Arwenack House e supervisionava con accuratezza la sepoltura dei bottini delle azioni di pirateria nel loro giardino. Sembrerebbe che questa attività criminale continuò anche dopo la morte del marito, avvenuta nel 1567; in altre parole Mary non perse il vizio.
Nel 1582 una nave spagnola, la Maria di San Sebastian, si era ormeggiata davanti al castello di Arwenack, ed il capitano e l’equipaggio erano stati amabilmente invitati e trattenuti da Lady Mary Killigrew. I due mercanti proprietari del mercantile, Chavis e De Oryo, furono invitati a cenare al maniero ma, mentre venivano distratti con cibi prelibati e abbondante vino, Mary radunò i suoi uomini e, attraverso un passaggio segreto dalla casa al mare, raggiunse il mercantile. Chiunque provò a fermarli fu ucciso e gettato in mare. Finita la rapina, Mary si cambiò il vestito e, come se niente fosse, da buona padrona di casa, ritornò sorridente alla festa.
Ma la storia venne scoperta
Il fatto fu così clamoroso che Mary Killigrew e il suo equipaggio furono arrestati con l’accusa di pirateria. Da notare che all’epoca non esisteva ancora il concetto moderno delle acque territoriali per cui quello che avveniva in mare era sempre considerato pirateria, poco importava se era incominciato nelle acque costiere o in un porto. Sembra che oltre a lei furono coinvolti anche i suoi figli, John III, Peter e Thomas, suo nipote John, e la moglie di suo nipote, Dorothy Monk, che furono tutti accusati di aver partecipato a quell’infame atto di pirateria.
Mary fu processata e inizialmente condannata a morte. Alla fine fu però graziata, nel 1582, dalla regina Elisabetta I, forse perché due dei suoi figli, Sir Henry e Sir William, ne assicurarono la scarcerazione dopo aver pagato cospicue tangenti alla Corona. Per dare un cenno di giustizia, due dei suoi servitori furono però impiccati a Launceston.
In realtà è probabile che la regina Elisabetta I si ricordasse del sostegno che la famiglia Killigrew le aveva dato in passato e, sebbene furiosa per l’evento accaduto, non era poi così disposta ad inimicarsi quella potente famiglia della Cornovaglia.
Ancora una volta Mary la fece franca e morì in data sconosciuta nella parrocchia di St. Budock, in Cornovaglia, lasciando numerosi discendenti. Fra di essi, Elizabeth Killigrew, divenne l’amante del re Carlo II d’Inghilterra, al quale diede una figlia nel 1650, il drammaturgo Thomas Killigrew ed il poeta Sidney Godolphin, I conte di Godolphin. Quando si dice che il delitto non paga.
Andrea Mucedola
Riferimenti
Calendar of State Papers, Domestic, 15 January 1582 & 2 March 1582, sul suo processo
Whitley, H. Michell, Journal of the Royal Institution of Cornwall, Vol.VII, 1881-3, pp. 282–7).
Baring Gould, Sabine, Cornish Characters and Strange Events, London, 1909, Dame Killigrew
Anna Wallace Sharp, Daring Pirate Women, Google Books, recuperato il 24-12-09 pp. 44-45
The notorious women of the Killigrew family da The Cornish Bird
Wikipedia
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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