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livello elementare
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ARGOMENTO: FOTOGRAFIA
PERIODO: XX – XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: fotografia subacquea, modelle
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Tra i vecchi fotografi girava un tempo questo detto: “mai lavorare con animali o bambini a causa del loro comportamento spesso imprevedibile”. Noi sappiamo quanto possa essere difficile fotografarli ma i risultati ripagano ogni fatica anche se richiedono molta preparazione per ottenere ciò che si vuole realizzare. Nel campo della fotografia subacquea creativa, le sfide sono ancora maggiori. Scattare fotografie con delle modelle sott’acqua crea un livello di complessità forse ancora maggiore. Se la silhouette di una bella ragazza, correttamente posizionata nel momento dello scatto, ingentilisce le foto, dando spesso un tono onirico o accattivante, la giusta sincronia nella fase di scatto richiede molta preparazione e professionalità da ambedue gli attori.
Queste modelle, dai capelli fluttuanti nell’acqua, con abiti che ci ricordano le fate delle favole, sono serie professioniste che uniscono all’amore per il mare la voglia di diventarne parte, anche se temporaneamente, come novelle sirene. Per posare sott’acqua non serve avere un fisico da “pin up” ma armonia, eleganza dei movimenti, professionalità e, soprattutto, una complicità con il fotografo probabilmente superiore a quella delle altre colleghe fuori dell’acqua. Un mestiere certamente non facile che richiede preparazione ed esperienza ma che può anche dare grandi soddisfazioni. L’aspirante modella dovrà capire a priori il progetto artistico ed aiutare il fotografo a realizzarlo, esprimendo le proprie sensazioni e difficoltà e suggerendo le proprie impressioni. Una simbiosi necessaria per poter ottenere appieno il progetto desiderato.
Fino a poco tempo fa le modelle erano spesso le fidanzate, figlie o mogli dei fotografi; in Italia ne abbiamo avute bravissime e bellissime di fama internazionale (Maria Rosaria Di Natale Gargiulo, Anna Moccia Cipriani, Raffaella Schiller per citarne solo qualcuna). Con lo sviluppo della subacquea ricreativa e, in parallelo, di attività artistiche come la fotografia e la video ripresa subacquea, la figura professionale della modella sta cambiando. Oggigiorno, le modelle subacquee possono trovare un mercato di lavoro non inferiore a quello di quelle fuori dell’acqua. All’estero molte modelle tradizionali si sono avvicinate alla subacquea e si sono poi specializzate. Inoltre stanno nascendo in tutto il mondo corsi di preparazione per formare le future sirene che calcheranno professionalmente i set subacquei del futuro. Il mercato è quindi in evoluzione.

photo credit Smartshot – Tahiti
Ma andiamo per ordine. Nella nostra rapida carrellata sulla foto artistica subacquea con modelle, possiamo identificare due diverse tipologie :
– foto in acqua confinata dolce o di mare in apnea;
– foto in acqua dolce o di mare con l’ausilio di autorespiratori autonomi o con dei rebreather.
Le foto possono essere semplici (con una sola modella) o complesse con interazione di più soggetti e con la presenza di pesci o altre creature marine. Si possono poi avere foto a figura intera o con tagli di immagine sul viso o sul corpo. In ogni caso, sia che la foto venga effettuata in una piscina sia in alto mare, fattore comune è la necessità di preparare mentalmente il futuro set subacqueo in base al progetto creativo. L’argomento è molto articolato e complesso ed essendo questo il primo articolo sull’argomento, mi limiterò a descrivere sommariamente alcuni dei fattori di maggior importanza che influenzano questo tipo di fotografia, tralasciandone i particolari che saranno poi oggetto di altri scritti da parte dei professionisti del settore.
La Pianificazione
Quando l’obiettivo è ottenere immagini ad uso commerciale o artistico non ci si può affidare all’istinto delle foto scattate al volo. Come sempre vanno ben identificati e chiariti gli scopi del progetto, i mezzi tecnici necessari e gli attori (assistenti e modelle).
Che la foto sia mirata ad una ricerca amatoriale o ad un attività professionale (ad esempio per una campagna pubblicitaria), l’analisi di tutte le fasi è fondamentale per non incorrere in spese inutili e risultati di scarso valore. Non basta quindi saper scattare ma ci vuole un’adeguata preparazione del set, ideazione creativa ed una vivida immaginazione. Una volta chiarito ciò che si vuole ottenere, effettueremo una nostra prima immersione “di ricognizione” per identificare il punto del set di preferenza ed i suoi limiti naturali.
Di particolare importanza è l’illuminazione naturale presente e l’identificazione dell’orario più indicato. L’orario è importante non solo perché ci da un’idea della luce in un certo periodo di tempo (ed a parità di condizioni meteorologiche) ma anche perché potrebbe lo scatto potrebbe essere obbligato (ad esempio nei soli momenti di stanca di corrente quando la visibilità è normalmente migliore e gli attori possono operare più tranquillamente).
In sintesi, il fotografo dovrà di massima seguire uno schema simile a quello di un fotografo esterno: immaginando la foto e le sue finalità, identificare le necessità e le limitazioni, esplicitare alla modella ciò che si vuole ottenere, costruire mentalmente il suo set fuori dall’acqua (tenendo conto che le occasioni di scatto non saranno sempre ripetibili), valutare i tempi e le circostanze più favorevoli (in particolar modo in mare) e quindi dare vita al progetto. Gli scatti dovranno essere quindi pianificati ed il concetto creativo deve essere spiegato allo staff (in particolare alla modella) in modo di poter agire all’unisono.
Va comunque detto, che questa pianificazione non può esser esaustiva in quanto l’illuminazione ambiente, le ombre, le variazioni della visibilità dell’acqua e la presenza di vita animale non possono essere predette. Una certa flessibilità e quindi necessaria per aggiustare la scena tenendo comunque conto delle limitazioni fisiche degli attori. La costruzione del set richiederà degli assistenti addestrati che dovranno posizionare gli strobe di lavoro in posizioni ben precise e forniranno aria alla modella sott’acqua (nel caso non abbia un sistema di respirazione).
Ci sono ambienti tropicali che si prestano particolarmente grazie alla presenza di creature marine particolarmente colorate. La visibilità è notevole (almeno in certe ore) ed è possibile trovare set naturali che si prestano per realizzare il progetto artistico. Ma anche il mar Mediterraneo può regalare spot ideali … pensiamo alle acque cristalline della Sardegna e della Sicilia.

il sapiente uso della luce naturale può far realizzare foto suggestive, photo credit Christian Vizl McGregor – Quintana Roo, México.
Fine parte I – continua
Andrea Mucedola
in anteprima Photo credit Francesco Pacienza
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).