.\
livello elementare
.
ARGOMENTO: PROTAGONISTI DEL MARE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: NA
parole chiave: Jacques Cousteau
Jacques Yves Cousteau è forse il personaggio del mare più amato e conosciuto grazie ai suoi documentari che hanno portato nei salotti il mare e le sue creature, ispirando generazioni di amanti del mare e subacquei.
Un passato da militare
Da giovane venne ammesso alla Scuola navale francese di Brest e divenne un ufficiale della Marine Nationale francese, professione che gli diede l’opportunità di fare i suoi primi esperimenti subacquei. Era un epoca in cui ipotizzare di poter immergersi in maniera autonoma era ancora considerato un’utopia. Ma Cousteau era un visionario e nel 1936 sperimentò un modello di occhiale subacqueo, che potrebbe essere considerato uno dei progenitori delle moderne maschere.
Cousteau prese parte alla seconda guerra mondiale e durante il conflitto sviluppò, nel 1943, con Emile Gagnan, il primo equipaggiamento per effettuare immersioni autonome, l’Aqua-lung. Il famoso erogatore monostadio Cousteau-Gagnan “Mistral” diverrà negli anni a seguire il prezioso strumento che aprirà le porte del mondo sommerso a migliaia di appassionati. Nel dopo guerra, ancora ufficiale di marina, sviluppò delle tecniche per lo sminamento dei porti francesi e l’esplorazione dei relitti. Queste esperienze sono descritte nel suo libro più famoso, Il mondo silenzioso, pubblicato nel 1953, che costituirà la base per il fortunato documentario del 1956, Il mondo del silenzio che vinse il primo premio al Festival di Cannes.
Nominato presidente delle Campagne Oceanografiche Francesi, nel 1950, il Comandante Cousteau ricevette da un milionario irlandese Thomas “Loel” Guinness, un vecchio cacciamine costruito dalla Royal Navy. Cousteau, lo ribattezzò “Calypso”, lo ristrutturò e trasformò in una nave da ricerca e base di supporto per le sue missioni oceanografiche.
Con la Calypso, Cousteau esplorò le acque più interessanti del pianeta, compresi alcuni fiumi. Durante questi viaggi vennero realizzati molti libri e documentari che furono di grande aiuto nel rendere popolare la biologia sottomarina.
Nel 1959, per il grande prestigio acquisito in campo subacqueo e scientifico, fu coinvolto nella fondazione e nominato presidente della CMAS (Confederation Mondiale des Activitè Sous Marine), che in realtà aveva come scopo principale quello di organizzare gare di pesca subacquea a livello internazionale, contrariamente a quello che Cousteau stesso voleva che fosse, e cioè un organismo per la diffusione della subacquea e della ricerca in campo marino. Tale argomento assunse sempre i toni della polemica e venne sempre messo in discussione, tanto che Cousteau chiese che tale attività venisse eliminata dallo statuto e che non fosse più praticata a livello agonistico. Per grandi interessi di molti, questo non venne mai accettato dalla maggioranza del Consiglio e nel 1973 Cousteau rassegnò le dimissioni. Nell’ottobre 1960 venne a conoscenza che un grosso quantitativo di scorie radioattive stava per essere scaricato in mare. Le Commandant, come veniva giustamente chiamato per il suo grado militare, organizzò una campagna pubblica che ottenne ampio supporto popolare. Il treno che trasportava le scorie venne bloccato da donne e bambini seduti sulle rotaie e rispedito indietro. Il rischio di contaminazione radioattiva del mare venne così evitato.
Nel settembre del 1962 diede vita al primo esperimento Précontinent, in cui i suoi collaboratori Albert Falco e Claude Wesny alloggiarono per una settimana alla profondità di 10 metri all’interno di una campana subacquea battezzata Diogene, dotata di elettricità, telefono, televisione ed acqua dolce. La campana veniva alimentata elettricamente dalla superficie e gli acquanauti vivevano all’interno in un ambiente ad aria compressa. Durante il giorno effettuavano escursioni subacquee fino alla profondità di 25 metri. Nel 1963, assieme a Jean de Wouters, Cousteau sviluppò la “Calypso-Phot”, una macchina fotografica subacquea che venne poi brevettata dalla Nikon diventando la “Calypso-Nikkor” e quindi la “Nikonos”. Nello stesso anno Cousteau mise in opera l’ambizioso progetto Précontinent II, dove in Mar Rosso nella laguna di Shaab-Rumi, vicino a Port Sudan, vennero poste sul fondo due case subacquee: la prima a dieci metri di profondità in grado di ospitare fino a otto acquanauti e l’altra a venticinque metri destinata ad ospitarne due.
La casa grande era a forma di stella marina con una sala centrale dotata di apparecchiature, schermi televisivi, telefono, manometri per il controllo del gas ecc. con grandi oblò a forma di finestre in cui si effettuavano le riunioni e si consumavano i pasti. Da questa sala centrale si dipartivano quattro corridoi cilindrici, di cui due riservati agli alloggi, il terzo adibito a cucina con un laboratorio di biologia ed il quarto come via comunicante con il mare grazie a un passaggio aperto sul pavimento.
La casa piccola era come una campana subacquea con due ambienti, il piano inferiore come uscita per l’esterno e quello superiore come abitazione. La miscela respirabile era composta da aria e elio a circuito chiuso con il tasso di ossigeno controllato e il biossido di carbonio eliminato con calce sodata. I primi acquanauti compirono parecchie immersioni a 25 metri per costruire la casa minore, dove i 2 uomini rimasero per più di una settimana compiendo immersioni fino alla profondità di 50 metri. L’esperimento durò in totale 28 giorni e gli acquanauti furono riportati alla superficie. Assieme a Jean Mollard costrui’ la Soucoupe plongeante, un sottomarino biposto che poteva raggiungere una profondità di 35o metri. I test ebbero successo e vennero proseguiti nel 1965 con due nuovi veicoli che raggiunsero la profondità di 500 m.
In seguito, il Comandante Cousteau divenne direttore del Museo Oceanografico di Monaco, creò un Gruppo di Ricerca Sottomarina a Tolone, fu il capo del Conshelf Saturation Dive Program (esperimenti di immersione a lunga durata nelle prime colonie sottomarine abitate) e fu uno dei pochi stranieri ad essere ammesso nella National Academy of Sciences. Nel 1973 Cousteau fondò negli Stati Uniti la Cousteau Society per la protezione della vita oceanica, un associazione che oggi conta più di 300.000 membri con sede a Chesapeake. Nel 1981, fondò la Fondation Cousteau(fondazione francese non a scopo di lucro) sita a Parigi che dal 1992 ha cambiato il suo nome in Equipe Cousteau. Alla sua morte la Cousteau Society e la Fondation Cousteau sono gestite da Francine Cousteau. Jacques Cousteau morì il 25 giugno 1997 ed è sepolto nella cappella di famiglia al cimitero di Sain-Andre de Cubzac in Francia.
Cousteau amava definirsi un “tecnico oceanografico“. Egli fu in realtà un sofisticato amante della natura, specialmente di quella marina. Il suo lavoro permise a molte generazioni di visitare la vita ed il continente blu attraverso i suoi filmati. Oggi la figura di Cousteau è ammirata e benvoluta in tutto il mondo (grazie a lui molti amano e si sono avvicinati al mare) e viene considerata con una sorta di devozione in quanto simbolica dell’avventura, della natura e dell’esplorazione. La sua “Carta dei diritti delle generazioni future” fu approvata dall’UNESCO nel 1991 ed ha ricevuto ad oggi l’adesione di più di cento Paesi.
,
Una sorpresa per te su Amazon Music unlimited Scopri i vantaggi di Amazon Prime
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
,
for English readers please follow the link – more languages can be reached on wikipedia sites

ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare.