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Reportage: l’isola di Ventotene

tempo di lettura: 9 minuti

 

livello elementare

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ARGOMENTO: REPORTAGE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: TIRRENO CENTRALE
parole chiave: Ventotene

 

Il mare, voce di una grandezza libera”, come diceva Giuseppe Ungaretti, uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo. Un elemento che ti avvolge, ti coccola fra le sue onde come una madre ma che può essere spietato e crudele, accompagnandosi con vento e tempeste; un dio che dà e toglie senza che ci si possa opporre alla sua volontà, capace di divorare le terre emerse cambiandone la fisionomia, restituendo spiagge e rocce che si ergono dalle acque quasi a voler simboleggiare un’ultima difesa contro la sua potenza.

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Osservando le ripide falesie, erose dal vento e dalle onde, Ventotene, perla del Tirreno appartenente alle isole Pontine, sembra quasi ribellarsi al suo destino. Dopo l’ultima eruzione avvenuta circa mezzo milione di anni fa, il grande vulcano da cui è nata, incominciò a sfaldarsi lasciando solo le parti più alte emergere dalle acque. Nel tempo i venti e le onde la stanno erodendo, causando il crollo dei tufi lungo le loro pareti. Da secoli i ventotenesi convivono con questa situazione che, forse, ha preservato la conservazione dell’isola mostrandoci ancora la sua bellezza senza tempo che voglio provare a raccontarvi. 

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Un viaggio nel tempo
Dopo un breve tragitto via nave da Formia, l’antico porto romano mi ha accolto in questa prima metà di settembre, con una leggera brezza di Grecale. Camminando attraverso il porticciolo, dove si affollano negozietti e ristoranti, e lungo la salita verso il faro dove alloggerò per una settimana, mi sembra di vivere in un sogno: tra i cento colori del mare, che circondano una terra senza tempo, ed i profumi inebrianti dei fiori di capperi, dei fichi di fine stagione lasciati ad essiccare sugli alberi e delle erbe selvatiche.

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La stretta strada, frequentata solo dal traffico locale, è patrimonio dei passanti che, a quest’ora, rientrano nelle variopinte case arroccate l’una sull’altra, dopo una mattinata passata al mare; alla prima curva sopra il Pozzillo, la piccola insenatura che chiude il porto, si apre una finestra sul passato quando gli antichi Romani scelsero l’isola come punto strategico per i loro traffici commerciali. Uno straordinario porto scavato nel tufo ed ancora ben conservato, circondato da saline e peschiere costruite con incredibile maestria.

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L’isola di Ventotene era già frequentata dai Greci e forse anche dai Fenici ma non era stata mai abitata per la mancanza di acqua; quando arrivarono i Romani, grazie al loro pragmatismo, decisero di costruire grandi cisterne, collegate fra di loro per la distribuzione e conservazione di questa risorsa strategica. La rete idrica era così ben ideata che l’acqua non solo forniva il necessario per bere e mantenere le coltivazioni, ma alimentava le terme, gli splendidi giardini ed una grande cascata ai piedi della villa imperiale che Augusto si fece costruire per il suo riposo estivo.

In realtà essa venne poi utilizzata come luogo di esilio per sua figlia Giulia e, in seguito, per altre donne appartenenti alle famiglie imperiali ma non più gradite a corte; un esilio di lusso in cui le “sventurate” potevano comunque godere di grandi ambienti, teatri, terme personali e ninfei resi ancora più straordinari dalla bellezza selvaggia e naturale dell’isola.

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Durante la settimana a Ventotene avrò modo di approfondire altri aspetti: dalla sua storia geologica a quella archeologica; ma di questo parlerò più ampiamente in un secondo articolo. Oggi vi racconterò invece alcune delle immersioni effettuate nelle sue acque cristalline. Grazie alla collaborazione del locale Comando delle Capitanerie di Porto ho appreso dettagli della Area Marina Protetta che circonda l’isola; istituita nel 1997 nel mare circostante le isole di Ventotene e Santo Stefano, l’Area Marina Protetta che occupa una superficie di ben 2.799 ettari, suddivisa in tre zone (A, B e C) ognuna con un livello di protezione diverso.

La Zona A è di riserva integrale e corrisponde all’area di mare antistante la parte meridionale dell’isola di Santo Stefano dove è vietata la pesca di ogni specie vivente, nonché il transito di imbarcazioni e le immersioni subacquee, se non per scopi scientifici;
la Zona B è protetta da una tutela generale, interessa solo metà della costa dell’isola di Ventotene, vi è consentito il traffico di navigazione solo oltre i 500m di distanza dalla costa e sono permesse visite guidate e immersioni esplicitamente autorizzate;
la Zona C si estende nella parte occidentale dell’isola e comprende il porto, è riserva parziale ed in essa sono consentite navigazione, pesca, e immersioni; in questa zona si susseguono punti di immersione molto interessanti con grande ricchezza di fauna marina.

Cosa fare?

Visite culturali
Come utile riferimento il punto di informazione turistica al termine della salita dal porto romano verso Cala Pozzillo che offre molte informazioni e consente la prenotazione per le tante attività culturali disponibili. Tra di esse, l’isola offre un piccolo ma interessantissimo museo archeologico che racconta la sua storia millenaria. Nel Museo è possibile prenotare visite alla villa di Giulia e a due delle grandi cisterne romane (da non perdere, ottime guide che offrono uno spaccato della storia romana imperiale del I secolo rimarchevole).

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Per gli amanti dell’ornitologia (ma non solo) consiglio la visita al museo della migrazione, sito nella parte alta dell’isola, in prossimità di un’area oggetto di sosta di molte specie di uccelli migratori, visitabile su prenotazione con una guida specializzata. Dalla terrazza sovrastante il Museo è possibile osservare spettacolari tramonti.

Non ultimo la possibilità di visitare l’antico carcere dell’isola di Santo Stefano, con 99 celle, fatto costruire nel periodo borbonico (circa 1794–95) da Ferdinando IV ed in uso fino al 1965, dove criminali comuni e prigionieri politici di diversa estrazione furono reclusi. Durante il ventennio fascista alcuni dissidenti furono esiliati anche a Ventotene; tra di essi Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi che nel 1941, in pieno conflitto mondiale, elaborarono il cosiddetto Manifesto di Ventotene, un documento visionario che chiedeva l’unione dei paesi europei e costituì, in seguito, un riferimento per il processo di integrazione continentale. 

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Immergersi a Ventotene

Sebbene ci siano almeno altri due centri immersioni sull’isola, mi sono servito del Diving World Ventotene, uno dei diving più vecchi d’Italia (nato nel 1968), frequentato da subacquei “storici” dell’area romana e partenopea. Facile da trovare (di fatto è il primo centro sub che incontrate dopo essere sbarcati dalla nave), si trova sotto gli archi dell’antico porto romano, sulla banchina. Gestito da Valentina Lombardi, è dotato di una comoda reception, spogliatoi, bagni e docce e di un’aula per le lezioni teoriche dove vengono preparati i sub alle prime immersioni. Le immersioni sono effettuate grazie a tre comode barche ben attrezzate che fornisce assistenza ai subacquei anche più evoluti; il personale, sempre cortese e disponibile, è formato da istruttori che hanno una conoscenza profonda dell’area nonché grande capacità di comunicazione notevole. Poiché la distanza fra il porto ed i punti di immersione è breve il ritorno in porto avviene in genere al termine di ogni attività; le uscite (tre al giorno) consentono di potersi organizzare in maniera ottimale senza mai affaticarsi, grazie alla disponibilità da parte del diving.

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Il Diving offre:

  • stazione di ricarica nitrox, trimix;
  • ricarica Oxygen 100% con booster;
  • parco bombole di fase, bailout, bibombola 10+10, 12+12 e Diver Propulsion Vehicle;

Indirizzo: Via Porto Romano 7 – 04020 Ventotene (LT) – telefono 0771 85178 – tel: +3903483850846
info@dwventotene.com

Nel mio breve (sic) periodo di permanenza, mi sono dedicato all’isola di Santo Stefano (Zona A), che si trova a circa dieci minuti di navigazione dal porto; tra le immersioni effettuate, tutte di alta qualità, voglio citare quella della Molara, semplice e su fondale relativamente basso, che offre la possibilità di numerosi incontri ed è particolarmente adatta ai fotografi subacquei che possono scegliere i loro soggetti tra grandi cernie, barracuda e piccoli nudibranchi.

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Altra immersione interessante è quella di Punta Falcone che consente di scendere oltre i 40 metri alla scoperta di incredibili spaccature che si perdono nel blu profondo, abitate da grandi cernie, dentici, letterate e ricciole spesso in competizione fra di loro; oltre i 40 metri, si possono incontrare belle gorgonie rosse e gialle (Paramuricea clavata – Risso, 1826) e anche stelle gorgone (Astrospartus mediterraneus – Risso, 1826).  Le immersioni disponibili sono numerose e diversificate: dalle costiere alle profonde effettuabili sui relitti locali, tra cui il Santa Lucia.

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Ristoranti

Come premessa generale, va considerato che Ventotene è un’isola turistica per cui i prezzi sono più alti della media delle città continentali in cui viviamo. Di contro il pesce è freschissimo (ahimè raro da trovarsi altrove) per cui fare raffronti di prezzo è molto relativo. Uno sguardo alla carta è sempre consigliato ma il prezzo vale la candela. Nella mia settimana, essendo nuovo dell’isola, ho voluto cambiare spesso per fare raffronti ed ho selezionato (per il mio personale gusto e aspettative) questi ristoranti che ritengo meritevoli di una visita.

Inizio con il Borgo Cacciatori, situato nella parte nord dell’Isola di Ventotene, nei pressi del museo della migrazione (meritevole di una visita prima della cena). Il ristorante si trova in una struttura a conduzione familiare dotata di ristorante, piscina estiva all’aperto, con un giardino mediterraneo, ed una splendida terrazza arredata con vista sul mare. Essendo al di fuori del paese, l’hotel fornisce un servizio navetta gratuito per il porto di Ventotene, da dove partono i traghetti per Formia e per le vicine isole di Ponza e Ischia, a disposizione anche degli avventori del ristorante. Ho sperimentato il ristorante (tra l’altro con prenotazione dell’ultimo minuto) ed ho trovato personale gentilissimo (il proprietario Armando è un ex marinaio della marina militare); sapori genuini con prodotti a km zero, piatti di ottima qualità (pesce freschissimo e sapientemente cucinato. Lo consiglio per una serata spensierata e romantica in un ambiente tranquillo e distante dalla movida di Ventotene. Indirizzo: Via Olivi 120 Località Montagnozzo Faro Romano, 04020– in pratica a circa 600 metri dalla piazza principale del paese – cellulare +39 397 718 5140.

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In prossimità della piazza del Comune troviamo, Le terrazze di Mimì, per una serata più elegante ed una cucina diversa. I piatti sono originali e ricercati, dagli antipasti ai dolci (straordinari). La vista dalla terrazza è notevole poiché essa si affaccia sulla prospiciente isola di Santo Stefano e sulla sottostante cala Nave. La fascia di prezzo è più alta, per cui è un locale indicato per serate speciali, ma il prezzo è giustificato dalla qualità indiscussa e dal servizio. Indirizzo: Piazza castello 5, Piazzetta XX settembre, 04020, Ventotene Italia cell. +39 392 202 7003.

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Non ultimo il ristorante/pizzeria Mast’Aniello, sito lungo la discesa verso la spiaggia di Cala Nave – +39 0771 854007. Ottima posizione panoramica, servizio impeccabile con personale cortese e professionale, ottimo cibo con un buon rapporto qualità – prezzo. Consiglio gli antipasti ed i primi piatti ma anche le pizze ed i calzoni alla ricotta. La prenotazione è fortemente consigliata. Per non fare torto a nessuno, vi sono naturalmente altri esercizi commerciali che però non ho avuto modo di testare, una ragione di più per tornare a Ventotene.

 

Dopo questa prima visita a Ventotene mi sono reso conto di aver solo iniziato un viaggio che non si è ancora concluso; un’isola da scoprire, a terra ed in mare per immergerci nel suo splendido mare incontaminato e nella sua storia millenaria.

 

Riferimenti utili

Per qualsiasi informazione nautica rivolgetevi all’Ufficio Locale Marittimo di Ventotene
comandante: Luogotenente Np. CARBONE Renato
Ufficio sulla banchina di arrivo dei traghetti – E-mail : lcventotene@mit.gov.it

Il personale è estremamente disponibile e cortese e vi consiglierà al meglio per una permanenza marina rispettosa delle regole all’interno della area marina protetta.
Orari di apertura: dal lunedì al giovedì: dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 16:00; il venerdì dalle 09:00 alle 11:00.

L’isola, non lontana da Formia (Latina), può essere raggiunta su comode navi in meno di due ore o con l’aliscafo in circa un’ora.

Andrea Mucedola

 

photo credit @andrea mucedola

 

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