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Emergenza da eutrofizzazione in Florida: minacciate anche le spiagge

tempo di lettura: 4 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: ECOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: FLORIDA
parole chiave: emergenza

 

Il governatore della Florida, Rick Scott, ha dichiarato lo stato di emergenza  a Martin, St. Lucie, Lee e nelle contee di Palm Beach a causa della fioritura di alghe tossiche che ha avuto origine nel lago Okeechobee e si stanno diffondendo sulle spiagge. La portavoce di Earthjustice, Alisa Coe, ha detto alla CNN che gli ammassi di alghe sono favoriti ​​dal rilascio di fertilizzanti nelle acque reflue e dall’inquinamento a causa del letame che lo Stato non è riuscito a regolare correttamente.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Okeechobee-visto-dal-satellite-algae-florida.jpg

lago Okeechobee visto dal satellite mostra aree di inquinamento da cianobatteri 20 volte maggiori del passato http://www.circleofblue.org/2016/north-america/toxic-algae-flourish-everglades-solution-eludes-florida/

Secondo il Florida Department of Environmental Protection, le fioriture tossiche possono influenzare  il fegato, il sistema nervoso gastrointestinale e la pelle. L’impatto ambientale è pesante e molte specie animali, come i Manati, sono a serio rischio di sopravvivenza. Nel video una famiglia si è adoperata per aiutarli a sopravvivere.

Ma cosa si  intende per eutrofizzazione?
Il termine deriva dal greco eutrophia (eu = “buono” e trophòs = “nutrimento”) ed indica la condizione di ricchezza di sostanze nutritive in un dato ambiente, in particolare una sovrabbondanza di nitrati e fosfati (soprattutto la presenza nell’acqua di Na₂P₃O₁₀) in un ambiente acquatico. Oggi viene correntemente usato anche per indicare le fasi successive del processo biologico conseguente a tale arricchimento, vale a dire l’eccessivo accrescimento degli organismi vegetali che si ha per la presenza nell’ecosistema di dosi elevate di sostanze nutritive come azoto, fosforo o zolfo, provenienti da fonti naturali o antropiche (come i fertilizzanti, alcuni tipi di detersivo, le acque reflue di origine domestica o industriale)  con un conseguente grave degrado dell’ambiente.

L’accumulo di elementi come l’azoto e il fosforo causa la proliferazione di alghe microscopiche che, non essendo smaltite dai consumatori primari, determinano una maggiore attività batterica; aumenta così il consumo globale di ossigeno provocando la morte di molte specie ittiche per asfissia. Il fenomeno dell’eutrofizzazione (eutrophication in inglese) iniziò in Europa e in America del Nord verso la metà del XX secolo e da allora si è andato sviluppando. Ricordiamo tutti le sgradevoli e maleodoranti invasioni di mucillagine in Adriatico … ma il fenomeno è ormai diffuso in tutti i mari ed acque interne dove assistiamo ad un abnorme sviluppo della vegetazione e del fitoplancton.

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mucillagine su eunicella, photo credit andrea mucedola

Ciò  provoca una limitazione degli scambi gassosi a livello  superficiale. Quando le alghe muoiono, a causa della diminuzione di ossigeno dovuta alla decomposizione e dei processi di putrefazione e fermentazione, vengono liberate grandi quantità di ammoniaca, metano e acido solfidrico, rendendo l’ambiente inospitale anche per altre forme di vita. Al posto dei microrganismi aerobici (che hanno bisogno di ossigeno) subentrano quindi quelli anaerobici (che non hanno bisogno di ossigeno) che sviluppano quindi quelle sostanze tossiche e maleodoranti che caratterizzano le aree con presenza di mucillagine.

Gli effetti negativi includono anche la scomparsa di alcune specie ittiche pregiate. Per contrastare l’eutrofizzazione vanno ridotti i nutrienti, come ad esempio i fertilizzanti usati in agricoltura, ed  effettuata la depurazione degli scarichi civili ed industriali  trattando le acque di deflusso delle colture con agenti sequestranti ed impianti di fitodepurazione. Purtroppo il riscaldamento globale, con l’aumento delle temperature superficiali dei mari e delle acque, contribuisce a far aumentare tale fenomeno facendo diminuire la solubilità dei gas (e quindi anche dell’ossigeno).

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alghe tossiche (cianobatteri) raccolte nelle acque costiere, da http://enviroscienceinc.com/services/bioassay/harmful-algal-blooms/

Ad esempio, uno dei sintomi più comuni dell’eutrofizzazione dei laghi e delle acque interne è lo sviluppo di fioriture di alghe blu-verdi (Cianobatteri) che sono in grado di vivere vicino alla superficie dell’acqua per mezzo di speciali vacuoli pieni di gas che permettono alle piante di galleggiare. Una volta che le fioriture di cianobatteri (o più generalmente di alghe) raggiungono alte concentrazioni possono interferire con i processi di trattamento delle acque. Quando le popolazioni batteriche raggiungono proporzioni molto elevate possono anche produrre tossine in grado di rendere l’acqua pericolosa per il consumo alimentare.  Questi livelli elevati di nutrienti possono stimolare altre forme di produzione primaria come lo sviluppo di macrofite acquatiche che possono influenzare le attività ricreative ed industriali. Da amanti del mare, sappiamo  che un eccessivo sviluppo  di fitoplancton e di piante macroscopiche può anche influenzare le attività ricreative come il nuoto o l’immersione. Le alte concentrazioni del fitoplancton aumentano infatti la torbidità dell’acqua e aumentano il back scattering in caso di attività fotografiche subacquee.

In sintesi, l’eutrofizzazione è una delle principali minacce per gli ecosistemi costieri di tutto il mondo. Fenomeni eutrofici si verificano sempre più di frequente in aree dove l’arricchimento di nutrienti (soprattutto dei composti dell’azoto e/o del fosforo nelle acque) determina un aumento della produzione primaria e della biomassa algale con conseguenze negative sugli organismi marini e, più in generale, sulla qualità dell’acqua stessa.

in anteprima Alghe verdi a Sewell in Florida. (Richard Graulich/The Palm Beach Post via AP)

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