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NO PLASTIC AT SEA

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Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga piรน di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di lร  delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

Come combattere il fouling – parte I

Reading Time: 7 minutes

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livello elementare

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ARGOMENTO: NAUTICA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Antivegetativo, manutenzione dello scafo, antifouling

 

Da sempre il peggior nemico degli scafi, il fouling ha trovato nei giorni d’oggi diverse soluzioni pratiche, relativamente poco costose e rispettose dell’ambiente. Ce ne parla in questi due articoli l’architetto e perito navale Sacha Giannini. Buona e attenta lettura.

Una soluzione antivegetativa rispettosa dell’ambiente
Lโ€™ossido di rame รจ il principio attivo piรน utilizzato nelle pitture antivegetative attualmente diffuse. Il Regolamento di esecuzione UE (2016/1089) del 5 luglio 2016, ha approvato e autorizzato dal 1 gennaio 2019 un nuovo elenco di biocidi e โ€œarticoli trattatiโ€ meno inquinanti e testati a livello dermico per la sicurezza degli operatori. Lโ€™ossido di rame e di “dirame” vengono riconfermati validi e tra i piรน diffusi principi attivi esistenti e destinati ad essere utilizzati nei prodotti di tipo 21 (16CE1724) โ€œanticrostantiโ€.

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La svolta epocale nellโ€™uso sostenibile e โ€œverdeโ€ delle antivegetative non รจ tanto il 2019, come spesso molti considerano, ma รจ il risultato di un lungo percorso di date a partire dal Regolamento UE sui biocidi n. 528/2012 (in sostituzione della Direttiva Biocidi 98/8/CE), e ancor prima nel 5 ottobre 2001, quando a Londra lโ€™IMO adottava la Convenzione internazionale per il controllo delle vernici antivegetative (Anti Fouling System Convention, AFS) bandendo di fatto il TBT (stagno), largamente utilizzato per oltre 30 anni nelle carene di barche e navi, ritenuto da quel momento e, improvvisamente, come โ€œil piรน potente inquinante tossico che sia mai stato deliberatamente riversato in mare dallโ€™Uomoโ€. Nel 2003, e ancora nel 2008, si rafforzava tale divieto ma siamo arrivati al 2012 (finalmente) per far recepire anche in Italia questo regolamento. Dunque, gli aggiornamenti al 2019 nellโ€™utilizzo dei 22 prodotti BPR (European Biocide Product Regulation) usati come biocidi, divisi in quattro gruppi, riguardano in particolare molti altri settori specifici piuttosto che la nautica (disinfettanti, preservanti per alimenti, repellenti, pesticidi, โ€ฆ). Il 4ยฐ gruppo (prodotti 21 e 22 ) relativo ad โ€œaltri biocidiโ€ รจ quello di nostro interesse nautico per quanto riguarda almeno il prodotto 21 di โ€œprevenzione della fissazione di organismi incrostanti su scafi e imbarcazioniโ€; meno il 22 che, sebbene appartenente allo stesso gruppo, รจ relativo alle โ€œimbalsamazioni di cadaveri umani e animaliโ€. Con un tocco di humour inglese poteremmo dire che sempre di preservazione si tratta!

La legge n.163/2012 รจ dunque la vera svolta nazionale, anno in cui lโ€™Italia ratifica la Convenzione di Londra e vieta lโ€™applicazione e lโ€™utilizzo di composti organostannici (OTC) proibiti dallโ€™IMO, in particolare il temibile e utilizzato tributil-stagno (TBT), pena lโ€™arresto fino a due anni o lโ€™ammenda fino a 15.000โ‚ฌ con sanzioni estese anche allโ€™armatore e al comandante.

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Nella nautica diportistica e commerciale lโ€™ossido di rame รจ ormai da anni il piรน diffuso, consolidato e confermato componente nella miscelazione delle vernici antivegetative. Ad oggi piรน del 90% delle pitture antivegetative attualmente in commercio contiene rame. Al momento, non cโ€™รจ alcuna proposta da parte della IMO di bandire o restringerne lโ€™uso. Il rame รจ quindi riconosciuto e registrato a livello internazionale ancora come un componente sicuro ed efficace.

Tutte le attuali antivegetative in commercio si basano essenzialmente su due principi.

Antiadesione ottenuta prevalentemente basandosi sulle proprietร  dei siliconi, teflon e similari o sulla solubilitร  e sfogliabilitร  delle superfici (auto leviganti).

Biotossicitร  di sostanze โ€œammesseโ€ come i composti del rame (o di zinco) e un certo numero di composti organici (fungicidi, battericidi, alghicidi) come i tannini, terpeni, nicotinammide o il temibile dichloro-N-[(dimethylamino) sulphonyl] fluoro-N-(p-tolyl) methanesulphenamide che, in questo caso, giร  il nome รจ prevenzione!

Negli anni passati la “cura” si รจ rivelata, come abbiamo visto, a volte piรน temibile della “malattia” (vedi lโ€™uso dello stagno), ma fortunatamente oggi la tutela e protezione della natura ha arrestato un processo di lenta ed invisibile distruzione dellโ€™ambiente marino.

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Il fouling รจ il tentativo dellโ€™ambiente marino di “appropriarsi” dei corpi estranei, in esso introdotti, creandosi un proprio invitante e disabitato nuovo habitat. Per noi invece รจ un danno e ciรฒ che viene immerso in acqua marina o dolce deve necessariamente essere trattato (in pratica avvelenato) per la propria resistenza

Un tempo (anni 60/70 fino agli anni ’90 ) cโ€™erano meno barche da diporto e anche un pรฒ meno moda di โ€ฆ dover fare carena! Cโ€™erano i sommozzatori che raschiettavano a mano le navi per eliminare quei maledetti  denti di cane (ma non solo), tanto che in una sola giornata, mentre si eseguiva lo sbarco o lโ€™imbarco delle merci, si โ€œfaceva scafoโ€. Il problema era che veniva asportata anche parte della pittura antivegetativa (composta da rame e piombo) che era dannosa per lโ€™ambiente marino. 

Oggi chiunque pulisce (in proprio) la carena in acqua puรฒ incorrere in una denuncia per inquinamento e sostenere un processo o una sanzione amministrativa. Lโ€™unica pittura antivegetativa su cui รจ consentito intervenire, anche a barca galleggiante, รจ quella siliconica o a base dโ€™acqua o limitati prodotti certificati e sperimentali che non contengono inquinanti.

Quali sono gli eventi che si verificano dopo lโ€™immersione di uno scafo in mare?
Entro pochi minuti inizia la deposizione di un biofilm macromolecolare organico che si trova disciolto nellโ€™acqua e deriva dalla decomposizione di organismi vegetali ed animali, che rappresenta la โ€œvita invisibile del mareโ€. Il processo di formazione di questo primo involucro, che si realizza nel tempo di 1-3 giorni, rappresenta un evento “condizionante”, in quanto nessun organismo, vivente, morto o inorganico, puรฒ depositarsi prima che tale rivestimento sia completato. Studi particolari stanno valutando come ritardare questo processo naturale e mantenere lo scafo in uno stato di protezione permanente, evitando che si completi il ciclo di rivestimento del biofilm primordiale (Slim).

La fase successiva, anche questa della durata di pochi giorni, consiste nellโ€™attecchimento al biofilm primario di organismi unicellulari tra cui prevalgono inizialmente batteri corti il cui numero diviene progressivamente dominante. La crescita del biofilm microbico, anche grazie allโ€™aumento dimensionale degli organismi filamentosi, si realizza non solo come aumento di spessore, ma รจ generalmente caratterizzata dalla formazioni di vere e proprie appendici filamentose che agevolano la cattura e lโ€™adesione di spore, microalghe, funghi e protozoi, oltre che di particelle inorganiche.

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Il fouling (dal verbo inglese to foul, che significa insudiciare, incrostare) รจ ben noto a tutti i diportisti, almeno nel suo aspetto esteriore, visibile nelle formazioni che “ornano e decoranoโ€ la superficie dellโ€™opera viva delle imbarcazioni e la linea di galleggiamento. Si parla di “biofouling”, poichรฉ lโ€™intero processo รจ determinato dalla colonizzazione dinamica delle superfici sommerse ad opera di numerosi organismi viventi. Si parla di โ€œantifoulingโ€ per indicare i veleni atti a combattere e contrastare questo naturale fenomeno. Infine di โ€œbiocidaโ€ dal greco bios = vita e il latino caedere = uccidere indicando quindi qualcosa che โ€œuccide la vitaโ€.

Lโ€™ultimo stadio di sviluppo รจ rappresentato dalla crescita di organismi piรน complessi, tra cui tipicamente macro alghe e numerosi invertebrati marini come i Balanidi, detti per la loro forma “denti di cane“. In genere i materiali sommersi sono tutti potenzialmente colonizzabili, anche se con alcune differenze. Quelli che presentano bassa energia superficiale (polimeri come il teflon, silicone o il carbonio) resistono meglio allโ€™iniziale formazione del biofilm, al contrario di quelli che hanno una elevata energia di superficie come i materiali acrilici.

Gli effetti dannosi del Fouling
Il fouling aumenta lโ€™attrito, riduce la manovrabilitร , la velocitร , aumenta il consumo di carburante, di inquinamento e il tempo di percorrenza. Le imbarcazioni possono subire danneggiamenti, in particolare quelle in legno ma anche quelle in ferro, per effetto dellโ€™attivitร  corrosiva di molti batteri che “attaccano” il metallo. Al fine di prevenire e ritardare questo fenomeno esistono le vernici antivegetative che tutti i diportisti conoscono essere un appuntamento, come anche una spesa fissa, annuale.

Le vernici antivegetative sono dunque i prodotti in assoluto piรน importanti per la cura dello scafo della nostra barca. Per il momento il mercato รจ ancora improntato quasi esclusivamente su pitture contenenti sostanze tossiche nella loro matrice. La tossina (come il rame, lo zinco, โ€ฆ) viene inglobata tra gli โ€œingredientiโ€ della pittura (leganti, pigmenti, addensanti, solventi) che a contatto con lโ€™acqua di mare si libera in acqua. I leganti sono le resine o polimeri che rappresentano la vera base della vernice. I pigmenti danno il colore. Nero o rosso sono i piรน puri perchรฉ sono del colore del veleno di cui sono fatti. Molto utilizzato รจ il blu o il bianco come le murate ma sono questioni mimetiche e di vestito. I solventi garantiscono la โ€œstendibilitร โ€ e la viscositร  del prodotto, e che evaporano dopo lโ€™applicazione e lโ€™asciugatura.

La tecnica piรน diffusa รจ quella di creare dei film chimici in grado di dissolvere in acqua i composti tossici e inibire con efficacia repellente o letale organismi indesiderati. Auto levigante, erodibile, a solubilitร  controllata, a rilascio progressivo, autopulente, self polishing sono tutti sinonimi di vernici antivegetative che rilasciano nell’acqua sostanze che inibiscono, respingono o ritardano l’attacco e lo sviluppo delle incrostazioni vegetali (alghe) o animali (molluschi). Per ottenere questo rilascio le pitture devono essere parzialmente solubili. Nelle imbarcazioni veloci (oltre i 25 nodi), o con navigazione costante, o che si fermano in acque caratterizzate da forti correnti (fiumi) sono indicate antivegetative non solubili o a bassissima solubilitร  o erodibilitร : quelle chiamate a matrice dura. Qui il rilascio degli agenti inibitori รจ ottenuto con meccanismi non correlati alla solubilitร  del legante ma ad esempio, attraverso alte concentrazioni di biocidi per cui il rilascio delle particelle avviene per contatto.

Nel tempo perรฒ sulla carena rimane solamente la matrice non attiva dell’antivegetativa e quindi vi sarร  un accumulo di spessore con i successivi carenaggi che a discrezione andranno rimossi e carteggiati se si volesse ripristinare e mantenere sempre le solite due mani!

Le vernici โ€œauto levigantiโ€ nel tempo si riducono di spessore e sono progettate per “sfogliarsi” durante l’utilizzo, e quindi, finchรฉ rimarrร  uno strato di vernice sullo scafo, per quanto sottile, questo sarร  sempre protettivo. In pratica, lโ€™azione chimica dellโ€™acqua, collegata allโ€™azione meccanica causata dal movimento della barca, rigenera ogni mano di antivegetativa (azione ablativa).

Fine parte I – continua

Sacha Giannini

photo credit in anteprima e nel testo  @andrea mucedola

 

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Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne lโ€™autore o rimuoverle, puรฒ scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dellโ€™articolo

 

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PARTE I PARTE II

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