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livello elementare.
ARGOMENTO: BIOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Longevità animale
In un articolo pubblicato su Live Science è stata creata una classifica degli animali che hanno una vita più longeva della nostra. La cosa che colpisce è che una buona parte sono animali marini.
Nel regno animale ci sono organismi che hanno una durata di vita incredibilmente lunga che può superare di gran lunga quella media umana. Secondo gli scienziati la nostra specie ha un “limite biologico assoluto” di 150 anni, un periodo decisamente lungo per le nostre metriche ma insignificante rispetto ai secoli e ai millenni che possono vivere altre forme viventi. In particolare alcune specie possono persino rallentare o invertire il loro processo di invecchiamento. L’articolo citato, a titolo di esempio, elenca alcune specie interessanti che, ovviamente, non possono essere considerate esaustive considerando la grande biodiversità degli animali che vivono nel nostro pianeta.
Iniziamo con una specie di mammifero decisamente longevo: la balena della Groenlandia.
due specie di grandi balene: Balaena mysticetus (a destra) ed Eubalaena australis (a sinistra) dall’articolo Balanidae su Wikipedia – CC 4.0 – autore del montaggio PaleoNeoliticBalaenidae Diversity.png – Wikimedia Commons
Vita stimata + 200 anni
La balena della Groenlandia (Balaena mysticetus), nota anche come balena franca della Groenlandia o balena artica, è una misticeto appartenente alla famiglia delle balene franche, balenidi caratterizzati da una corporatura robusta di colore scuro. Questa specie, non provvista di una pinna dorsale, può raggiungere la lunghezza di 20 metri e può arrivare ad un peso massimo di 152 tonnellate. In quanto a grandezza è seconda solo alla balenottera azzurra, nonostante sia superata in lunghezza da altre specie. Molto stanziale, trascorre la sua lunga vita nelle fertili acque artiche, diversamente da altre balene che migrano per motivi alimentari o di riproduzione. Di certo è il mammifero più longevo. Sottoposta nel tempo ad una caccia spietata, nel suo corpo sono state ritrovate punte di arpioni che hanno dimostrato che alcuni esemplari erano vissuti oltre 100 anni. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) la sua vita può essere stimata intorno ai 200 anni. Il loro segreto? I genetisti hanno scoperto che presentano mutazioni di un gene, l’ERCC1, che è noto essere coinvolto nella riparazione del DNA danneggiato, e quindi può aiutare a proteggere le balene da gravi malattie come il cancro. Inoltre possiedono un altro gene, chiamato PCNA, che ha una sezione duplicata. Questo gene, coinvolto nella crescita e nella riparazione cellulare, grazie a questa duplicazione potrebbe rallentare il suo invecchiamento.
pesce scorfano gola nera (Sebastes aleutianus) – disegno Rocco Leandre Aguilera Red rockfish.jpg – Wikimedia Commons
Il pesce scorfano gola nera (Sebastes aleutianus), noto anche come scorfano punta nera, secondo il Washington Department of Fish and Wildlife, è uno dei pesci più longevi con una vita massima stimata di almeno 205 anni. Questo scorfano è così chiamato a causa delle dieci spine che si trovano sulla palpebra inferiore. È di color rosa, marrone chiaro o brunastro con macchie irregolari di marrone di colore più scuro e spesso una macchia più scura nella parte posteriore dell’opercolo. La parte posteriore della linea laterale è di color rosa. La sua taglia media da adulto è di circa 80 cm ma sono stati pescati esemplari record di 97 centimetri. Secondo il Committee on the Status of Endangered Wildlife canadese, la sua alimentazione è basata principalmente su gamberetti e pesci più piccoli. Vive nel nord del Pacifico e, in alcuni periodi dell’anno si riunisce in branchi, anche se durante gran parte dell’anno i pesci più grandi sono solitari o vagano in piccoli gruppi.
Vita stimata + 250 anni
Il mitile perlifero d’acqua dolce (Margaritifera margaritifera) è un bivalve filtratore che vive principalmente in fiumi e torrenti e può essere ritrovato in Europa e Nord America. E’ considerato uno degli invertebrati più longevi esistenti. L’esemplare più antico conosciuto in Europa fu raccolto nel 1993 in Estonia quando aveva 134 anni.
mitile perlifero d’acqua dolce (Margaritifera margaritifera) – The molluscs collection (IM) of the Muséum national d’Histoire naturelle (MNHN – Paris) – autore fotografia Manuel Caballer Margaritifera margaritifera (MNHN-IM-2000-22368).jpeg – Wikimedia Commons
Come tutti i molluschi bivalvi, ha un guscio costituito da due parti incernierate tra loro, che si chiudono per proteggere il corpo dell’animale all’interno. Il guscio è grande, pesante e allungato, di colore tipicamente bruno-giallastro da giovane e più scuro con l’età. La superficie interna della conchiglia è bianco perla, talvolta sfumata con attraenti colori cangianti. Secondo il World Wildlife Fund (WWF) l’esemplare più vecchio raccolto aveva la veneranda età di 280 anni. Sebbene questi invertebrati abbiano una lunga durata della vita grazie al loro basso metabolismo sono una specie in via di estinzione. La loro popolazione sta diminuendo a causa di una varietà di fattori legati all’Uomo, inclusi danni e cambiamenti agli habitat fluviali.
Tubeworm
Escarpia laminata
I tubeworm sono invertebrati che hanno una lunga durata di vita nell’ambiente freddo e stabile delle profondità marine. Uno studio del 2017 pubblicato sulla rivista The Science of Nature ha rilevato che l’Escarpia laminata, che vive sui fondali oceanici nel Golfo del Messico ad una profondità variabile tra i 1000 e i 3000 metri vive regolarmente fino a 200 anni ma alcuni esemplari ritrovati avevano un’età stimata di più di 300 anni.

Escarpia laminata Chemo III project, BOEM and NOAA OER
C’è da dire che quest vermi a tubo hanno un basso tasso di mortalità con poche minacce naturali, non essendo di interesse dei predatori, cosa che li ha aiutati a evolversi per avere una vita così lunga.
Vita stimata + 350 anni
Lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è un grande squalo di profondità che vive negli oceani Artico e Nord Atlantico (sebbene alcuni esemplari siano stati avvistati più a sud). Secondo il St. Lawrence Shark Observatory canadese possono arrivare ad una lunghezza di oltre sette metri, con una dieta che include una varietà di altri animali, inclusi pesci e mammiferi marini come le foche.

Close up di un squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) scattata a Admiralty Inlet, Nunavut. 2 Settembre 2007 – Fonte Autore Hemming1952 Greenland shark profile.jpg – Wikimedia Commons
L’età del più vecchio esemplare ritrovato è stata stimata in circa 392 anni ma i ricercatori sospettano che essi possano raggiungere oltre 400 anni. I ricercatori hanno utilizzato tracce del carbonio 14, prodotte dai test nucleari degli anni ’50, per determinare l’età di questi straordinari squali della Groenlandia, esaminando i cristallini dei loro occhi).
Vita stimata + 500 anni
Arctica islandica
Per superare i 5 secoli troviamo un altro bivalve, la vongola quahog oceanica altresì nota come Arctica islandica, che abita l’Oceano Atlantico settentrionale. Come altre specie di vongole è un filtratore ma la sua attività di alimentazione è legata ai livelli di luce, che possono essere degli indicatori della disponibilità di cibo.

Arctica islandica ritrovata a Gullane, East Lothian, Scotland – autore della fotografia S. Rae (Scotland) – UK Creative Commons Attribution 2.0 Arctica islandica (Ocean quahog) – Flickr – S. Rae.jpg – Wikimedia Commons
Ciò significa che nell’area in cui vive l’alimentazione è concentrata durante soli otto mesi all’anno. Durante il resto dell’anno queste vongole si nutrono solo per pochi giorni al mese. Un metabolismo quindi piuttosto lento che è il segreto della loro longevità. Un esemplare trovato al largo delle coste islandesi nel 2006 aveva una vita stimata di oltre 500 anni (507), secondo il National Museum Wales del Regno Unito.
Una curiosità: quell’antica vongola fu soprannominata Ming poiché nacque all’incirca, nel 1499, quando la dinastia Ming regnava sulla Cina. |
Vita stimata + 4.000 anni
corallo nero (Leiopathes sp.)
A differenza degli animali che abbiamo descritto questi sono animali coloniali. Essi sono costituiti da esoscheletri di invertebrati chiamati polipi. Essi si moltiplicano continuamente e si sostituiscono creando una copia geneticamente identica, che nel tempo fa sì che la struttura dell’esoscheletro del corallo cresca sempre più grande e diffusa nell’ambiente. La durata della vita di un corallo è quindi un lavoro di squadra.
coralli neri di acque profonde (Leiopathes sp.) – Autore NOAA Leiopathes NOAA.jpg – Wikimedia Commons
I coralli possono vivere per centinaia di anni o più, ma ne esistono alcuni, come i coralli neri di acque profonde (Leiopathes sp.) che sono tra i coralli più longevi. Questo tipo di coralli forma ramificazioni che possono raggiungere anche i tre metri di altezza. La colorazione può variare dall’ocra rossastro al bruno. Gli esemplari di corallo nero trovati al largo delle coste delle Hawaii sono stati misurati con radiocarbonio C14 in 4.265 anni.
Vita stimata + 10.000 anni
Altri animali coloniali decisamente longevi sono le spugne che possono vivere anche per migliaia di anni. Tra di loro le spugne di vetro sono tra le spugne viventi più longeve. Il loro nome scientifico è Euplectella aspergillum e vivono negli abissi oceanici. Note anche come “Cestello di Venere”, hanno una struttura decisamente unica.
Uno gruppo di spugne di vetro (Euplectella aspergillum), 21 marzo 2012 – Fonte http://www.photolib.noaa.gov/htmls/expl7519.htm – Autore NOAA Okeanos Explorer Program, Gulf of Mexico 2012 Expedition Euplectella aspergillum Okeanos.jpg – Wikimedia Commons
In particolare, la loro composizione di fibre realizzate in silicio che la spugna estrae sotto forma di acido salicilico dall’acqua di mare, trasformandolo in sottilissime fibre di vetro. Essa interagisce con l’acqua di mare influenzandone l’idrodinamica a proprio vantaggio, cosa che le rende estremamente interessanti per progettare nuovi materiali ma anche soluzioni per edifici, ponti, veicoli marini e aerei, e a tutto ciò che deve rispondere alle forze imposte dal flusso di aria o acqua, garantendo la sicurezza della struttura. Uno studio del 2012, pubblicato sulla rivista Chemical Geology, ha stimato che una spugna di vetro appartenente alla specie Monorhaphis chuni avesse oltre 10.000 anni (11.000).
Vita stimata: quasi immortali
Parliamo ora di una medusa che avevamo già descritto in un articolo dedicato, la Turritopsis dohrnii, definita la medusa immortale perché potenzialmente in grado di vivere per sempre. Le meduse nascono come larve, prima di stabilirsi sul fondo del mare e trasformarsi in polipi. Questi polipi producono quindi nuove meduse.
la medusa Turritopsis dohrnii – Autore della foto Bachware Turritopsis dohrnii.jpg – Wikimedia Commons
Secondo l’American Museum of Natural History esemplari di Turritopsis dohrnii maturi possono trasformarsi di nuovo in polipi, se danneggiati fisicamente o in mancanza di nutrimento, per poi tornare al loro stato di medusa. I Turritopsis dohrnii sono minuscoli, meno di 0,2 pollici (4,5 millimetri) di diametro, per cui sono facilmente divorati dagli altri animali, che di fatto gli impediscono di raggiungere la potenziale immortalità.
Tra i “potenzialmente immortali” abbiamo anche l’Hydra, un gruppo di piccoli invertebrati simili alle meduse. Questi invertebrati sono in gran parte costituiti da cellule staminali che si rigenerano continuamente attraverso la duplicazione o la clonazione. Anche loro non vivono per sempre in condizioni naturali, a causa di minacce come predatori e malattie, ma senza queste minacce esterne potrebbero essere immortali. Fanno venire i brividi se ci pensate.
L’elenco non è certo esaustivo ma dimostra quanto la natura sia straordinaria. Sebbene esistano animali in grado di poter vivere molto a lungo, spesso è dovuto al loro metabolismo lentissimo. Noi Umani abbiamo invece una vita decisamente movimentata, caratterizzata da periodi in cui il nostro metabolismo deve affrontare prove difficili. La nostra vita media si è certamente allungata grazie ad una migliore alimentazione, una vita più confortevole e la possibilità di essere meglio curati dai mali che prima o poi ci colpiscono. C’è chi sogna l’immortalità, un desiderio che si perde nel tempo (basta ricordare la saga di Gilgamesh ed il suo logico esito). C’è chi cerca con mille artifizi di sembrare sempre giovane. Un desiderio un pò di tutti ma che talvolta si copre di ridicolo, cercando di mascherare i segni implacabili del tempo, come se non fossero visibili ai più. Forse, con un pò più di saggezza, più che cercare di ingannare i segni del tempo, potremmo augurarci una vita serena fino alla fine del nostro orologio biologico, senza porre il quanto davanti al come.
Buona vita a tutti.
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