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livello elementare
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ARGOMENTO: ECOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: Migaloo, megattere
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Il 28 giugno 1991 una megattera completamente bianca fu fotografata mentre passava per Byron Bay, il punto più orientale dell’Australia. Questa insolita balena era l’unica megattera completamente bianca documentata al mondo e fu chiamata “Migaloo“, il nome che la comunità aborigena australiana nel Queeensland usa per descrivere un “uomo bianco”. Tutti conoscono il romanzo Moby Dick la balena bianca, considerato il capolavoro di Hermann Melville, uno dei più grandi libri della letteratura americana e mondiale che, per il suo carattere allegorico, fu paragonato alla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il racconto narra l’ossessionante ricerca da parte del capitano Achab della balena bianca Moby Dick. Nell’attesa dell’incontro con il grande cetaceo, Melville si abbandona in meditazioni scientifiche, religiose, filosofiche ed artistiche che fanno del libro un capolavoro. Il protagonista è sempre l’oceano, con i suoi misteri e le sue creature che vivono negli abissi come i nostri più intimi segreti ma che possono riemergere con tutta la loro possenza in superficie. Chissà cosa penserebbe Melville di questa straordinaria scoperta.
Oltre agli avvistamenti, che dal 1991 si sono ripetuti periodicamente, nell’ottobre 2004 i ricercatori del Centro di ricerca sulle balene della Southern Cross University furono in grado di raccogliere campioni di pelle di Migaloo. Niente di cruento, piccoli pezzi di pelle caddero nell’acqua e furono raccolti e analizzati per determinare il suo DNA. Dalle analisi risultò che Migaloo è un maschio e che potrebbe avere oggi circa 35 anni, essendo nato nel 1986. È stata inoltre ottenuta la sua impronta genetica che potrebbe consentire ai ricercatori di verificare la presenza di parenti di Migaloo tra le altre balene conosciute nel Pacifico di cui sono stati raccolti nel tempo dei campioni.
Ma perché questa grande balena è bianca?
L’ipotesi più accreditata è che Migaloo sia semplicemente una balena albina ma, senza prove definitive, per il momento è conosciuto come una megattera “ipo-pigmentata” … decisamente bianca.
Gli avvistamenti di Migaloo forniscono preziose informazioni anche sul comportamento migratorio delle megattere lungo la costa orientale dell’Australia. Ad esempio, Migaloo è stato avvistato numerose volte in anni consecutivi con un’altra megattera maschio, conosciuta come “Milo“, che può essere facilmente riconosciuto dal suo modello di pigmentazione che sembra unico. La loro interazione ha permesso di tracciare nel loro vagabondare nell’oceano non il cammino di una singola balena ma di due esemplari maschi di megattere che viaggiano, chissà da quanto tempo, come compagni di viaggio durante le loro migrazioni.
Migaloo fa parte della popolazione di megattere dell’Australia orientale, che ora si sospetta contasse circa 15-17.000 individui nel 2012. Questa popolazione è in diminuzione a causa della caccia commerciale alle balene che continua ad essere perpetuata da parte di altri Paesi del Pacifico. Si è stimato che prima dell’inizio della caccia commerciale la popolazione delle balene era probabilmente di circa 30.000 esemplari ma, probabilmente, si ridusse ad appena 104 individui negli anni ’60 quando la caccia commerciale sulle megattere venne sospesa.
Il pericolo di estinzione
Numerose specie di grandi balene arrivarono vicino all’estinzione e varie nazioni si riunirono negli anni ’30 tentando di regolamentare l’industria baleniera. Nel 1948 venne firmata la Convenzione Internazionale per la Regolamentazione della Caccia alla Balena (ICRW) per provvedere alla corretta conservazione degli stock di balene e quindi rendere possibile uno sviluppo disciplinato dell’industria baleniera. La Commissione sui Cetacei Internazionale (IWC) venne fondata quale suo corpo operativo ed era in origine composta da 14 stati membri. L’IWC ha adottato regolamenti sui limiti di cattura, metodi di caccia ed aree protette, e, negli anni recenti, si è orientato alla conservazione dei grandi cetacei, includendo procedure per mitigare il rischio delle catture accidentali nelle reti da pesca.
Oggi la caccia delle balene è vietata nella maggior parte del mondo, ma alcuni Paesi continuano indisturbati la loro caccia, in particolare in Giappone, dove il Governo ha fatto sapere che il Giappone non fermerà la caccia alle balene nonostante il divieto sancito della Corte dell’Aia.
La popolazione di queste megattere australiane è una delle sei nell’emisfero meridionale che migrano ogni anno a nord dall’Antartide per partorire nelle acque tropicali. Al fine di ridurre i rischi e lo stress da contatti accidentali sono state emanate linee guida per l’osservazione delle balene per proteggere le megattere nelle acque australiane. Questi includono velocità di avvicinamento lente (sei nodi) quando si trovano entro 300 metri da una megattera adulta. Inoltre, alle navi è vietato avvicinarsi a meno di 100 metri di adulti o 300 metri se è presente un piccolo.
Poiché Migaloo è una balena così unica, è coperto da una legislazione speciale del Queensland e del governo del Commonwealth che viene emanata ogni anno per proteggerlo dalle molestie. Che dire … Buon Natale anche a Migaloo.
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contrammiraglio in congedo della Marina Militare Italiana (riserva). Ha frequentato l’Accademia di Livorno dal 1977 al 1981. Nei suoi 40 anni di servizio ha servito 15 anni a bordo delle unità di superficie, in numerosi Comandi nazionali e all’estero e in zone di guerra. E’ laureato in scienze marittime delle difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. E’ un analista indipendente di sicurezza marittima per diversi Think Tank geopolitici e collabora con riviste on line del settore italiane ed internazionali. Istruttore subacqueo, con immersioni effettuate in quasi tutti gli oceani, si è brevettato Scientific Diver nel 1993 presso l’International School Scientific Diving di cui, l’anno successivo, è diventato docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare. Nel 2015 ha ideato OCEAN4FUTURE con lo scopo di divulgare la cultura del mare. Nel 2019 ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee.
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