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livello elementare
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ARGOMENTO: BIOLOGIA E ECOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: nudibranchi
I più belli del reame
Forse gli animali marini più fotografati dai subacquei sono i nudibranchi, lumachine che popolano tutti i mari del mondo. La varietà nelle dimensioni, nei colori e nelle forme li rende un soggetto ideale per gli appassionati. Sebbene i nudibranchi possano essere trovati in tutti gli oceani essi sono più comuni nei mari temperati e tropicali caldi, a tutte le profondità. Gli esemplari di maggiori dimensioni crescono in acque poco profonde. La maggioranza dei nudibranchi sono bentonici ovvero vivono a stretto contatto con il fondale ma alcune famiglie, come Phylliroidae e Glaucidae, sono considerate planctoniche in tutte le fasi del loro ciclo vitale.
L’ordine dei nudibranchi, per “branchie esposte“, è costituito da lumachine di mare (in inglese Sea slugs or Nudis), che fanno parte della classe dei Gasteropodi, nel phylum dei Molluschi. Si suddivide in quattro sottordini: doridini, eolidini, arminini ed i dendronotinima, a loro volta suddivisi in moltissime famiglie.
Conosciamoli velocemente
Sottordine Doridini
Raggruppa dei nudibranchi di grossa taglia, ovali e ben visibili anche agli occhi dei meno esperti. Sono appiattiti in senso dorso-ventrale e hanno tutti branchie a ciuffo (ciuffo branchiale) che circonda la papilla anale, situata in posizione dorsale. Il gruppo è molto numeroso ed in Mediterraneo sono state censite oltre 120 specie, quasi tutte consumatrici di Poriferi o di briozoi e ascidie. Il piede dei Doridini, chiamato notum, è spesso provvisto di spicole calcaree, che formano dei tubercoli che si presentano come delle papille circondate dalle spicole. Il notum è spesso liscio o tubercolato, quasi sempre carnoso. Il ciuffo branchiale è sempre contrattile, ma solo nei Doridini e nei Porodoridini è completamente retrattile in apposite guaine.
Doride dipinto, Hypselodoris picta, lo si incontra dalla superficie fino i 50 metri di profondità. Ha una colorazione particolare e variabile dall’azzurro al viola, dal giallo al verde, con macchie gialle irregolari. Raggiunge i 20 cm di lunghezza. Ha il corpo allungato, il bordo del mantello è ondulato. Posteriormente presenta un ciuffo di branchie, anteriormente i rinofori sono a lamelle.
Sottordine Eolidini
nudibranchi a forma di lumaca (limaciformi) dal piede lungo e stretto. Ha un capo con tentacoli orali lisci, rinofori di vario tipo non retrattili. Possiede una radula uniseriata o triseriata. Essi raggiungono dimensioni sino a 70 mm. Quasi tutti si nutrono di cnidari.
Cratena peregrina, è endemica del Mar Mediterraneo e si nutre di idrozoi – autore Jean-Marc Kuffer – licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.
Sottordine arminini (limaciformi)
con velum cefalico, rinofori contrattili ma privi di guaine, e spesso lamellati. Papilla anale quasi sempre in posizione laterale.
Arminino ianolo (appartenente alla famiglia degli arminini) è l’unico rappresentante del suo genere nel mar mediterraneo. La sua dieta è prevalentemente composta di briozoi. Le sue ovature sono di colore rosa, in cordoni a forma di festoni. La colorazione del corpo e dei cerati varia a seconda della dieta e spazia dalle tonalità del giallo, all’arancione fino al celeste – foto credit Antonio Martin Antonio Martin | Flickr
Sottordine Dendronotimina
Sono esemplari limaciformi con dimensioni sino a 30 centimetri. Possiedono coppie di appendici respiratorie al lati del corpo. Il loro apparato boccale è coperto da un velo orale spesso sfrangiato. I rinofori sono retrattili in larghe guaine. L’ano si trova in posizione laterale o dorso-laterale. Si nutrono principalmente di Cnidari.
Proprio per le loro differenze, i biologi marini per inquadrarli tassonomicamente utilizzano le loro caratteristiche anatomiche, ovvero la loro struttura respiratoria, che è situata nella parte posteriore superiore dell’animale, i rinofori (organi sensoriali a forma di appendici poste sulla testa), i tentacoli (organi sensoriali allungati) e la struttura che porta le estensioni della ghiandola digestiva. Purtroppo queste identificazioni sono distruttive per cui una volta catturati i poveri nudibranchi devono essere trattati con procedure che ne comportano la morte.
Parliamo un pò di loro
I nudibranchi hanno una forma irregolare a simmetria bilaterale, con un corpo allungato e flessibile che può variare da 0,6 centimetri ad oltre 60 centimetri. La durata media della vita di un nudibranco può variare da settimane ad un anno, spesso in base all’abbondanza del cibo a disposizione.
vista dorsale di un esemplare adulto di Berghia stephanieae (Valdés, 2005) (Aeolidiella stephanieae}. Legenda ot = tentacoli orali, ft = tentacoli del piede e = occhio, r = rinofori, cn = cnidosacs alle punte cerata. c = cerata – Fonte Kristof A. & Klussmann-Kolb A. (22 January 2010). “Neuromuscular development of Aeolidiella stephanieae Valdéz, 2005 (Mollusca, Gastropoda, Nudibranchia)”. Frontiers in Zoology 7: 5. doi: 10.1186/1742-9994-7-5 Aeolidiella stephanieae.png – Wikimedia Commons
Sono carnivori e per mangiare usano la radula, una sorta di nastro dentato e chitinoso, simile ad una lingua che li aiuta a triturare gli altri organismi. Questa è l’attività più comune per i nudibranchi che passano mangiando gran parte del loro tempo (in media trascorrono solo 3-5 ore al giorno inattive). Si nutrono di molte specie animali come idroidi, anemoni di mare, coralli, spugne ed uova di pesce, ma anche di altri nudibranchi (come la come Roboastria tigris).
Ogni specie sembra si specializzi su un animale sessile specifico su cui alimentarsi. I nudibranchi si possono dividere in due gruppi: quelli dotati di apparati rigidi, come denti o placche cornee e quelli con apparati molli, che si nutrono inglobando la preda oppure secernendo enzimi digestivi che ne sciolgono i tessuti così da permettere loro di risucchiare il liquido predigerito.
Una curiosità Alcuni nudibranchi sono “alimentati ad energia solare”, impiegando nei loro tessuti esterni gli zuccheri prodotti dalla fotosintesi delle alghe zooxantelle presenti nei coralli dei quali si nutrono, divenendo essi stessi simbionti delle alghe dalle quali traggono beneficio. |
Sul capo (regione antero-dorsale) sono alloggiati i rinofori che, nonostante il nome (portatori di naso) non sono organi olfattori ma organi tattili, adatti a percepire i movimenti dell’acqua. I rinofori non sono fissi ma possono essere ritratti in un’apposita tasca dermica.
I nudibranchi si muovono grazie all’azione muscolare del piede, un muscolo piatto ed ampio che gli consente di aggrapparsi a rocce, coralli, e spugne. Ai lati del corpo possono essere presenti dei parapodi con funzione natatoria. Moltissime specie sono bentoniche, ma alcune sono pelagiche, e nuotano flettendo il corpo dorso ventralmente o lateralmente. Alcuni possono nuotare per brevi distanze flettendo i loro muscoli, muovendosi ad una velocità … si fa per dire … di circa 10 metri al giorno. D’altronde sono lumache. Spesso sono in grado di assumere il colore delle loro prede preferite, come le spugne, per rendersi meno visibili agli altri predatori.
Flabellina con ovature – foto Francesco Turano
Riproduzione
I Nudibranchi sono ermafroditi ovvero hanno sia organi di sesso maschile sia femminile. Anche se ermafroditi, la loro fecondazione avviene solo quando i pori riproduttivi di due nudibranchi si allineano. Una volta fecondati, sono in grado di produrre fino a 1 milione di uova che di solito si depositano all’interno di una spirale a forma di gelatina. Il nudibranco fertilizzato pone le uova in prossimità di una fonte di cibo in modo che le larve possano alimentarsi quando emergono. Le uova contengono tossine chimiche per dissuadere qualsiasi predatore. Una volta fuoriuscita, la larva si muove verso le acque più profonde dove potrà svilupparsi fino alla fase adulta, fino a raggiungere la maturità sessuale. L’aspettativa di vita media è di circa un anno, ma alcuni vivono solo per alcune settimane. Nella loro evoluzione hanno perso il loro guscio protettivo (a volte presente solo allo stadio larvale) e quindi si affidano ad altre forme di protezione e di difesa per dissuadere i predatori.
Pochi nemici e capacità di difesa “intelligenti”
I “Nudis”, come spesso vengono chiamati, hanno pochi predatori e sono a rischio solo da altri nudibranchi, dalle tartarughe, alcuni granchi e naturalmente da parte degli esseri umani. I nudibranchi possiedono diversi sistemi difensivi chimici per sfuggire alla predazione. I colori e le forme luminose dei nudibranchi servono da segnale di avvertimento ai predatori. Inoltre, la colorazione dei nudibranchi funge anche da meccanismo di mascheramento ambientale. Un altro è quello di mostrare colori luminosi o impressionanti come un avvertimento ai predatori che la loro carne è tossica.
Alcuni nudibranchi, come la comunissima vacchetta di mare, hanno sul dorso caratteristici tubercoli spinosi che sono non appetibili agli altri predatori.
Sono noti alcuni nudibranchi che possono emettere odori chimici per scoraggiare i predatori. I nudibranchi eolidi hanno sviluppato una curiosa strategia di stinging contro i predatori. Possono infatti inghiottire intere cellule che si trovano all’interno dei tentacoli degli anemoni e, conservarle in sacchi speciali posti nelle punte della loro cerata. Queste sostanze possono essere utilizzate per autodifesa. In compenso, i nudibranchi sono abbastanza invasivi, mangiando una varietà di anemoni, briozoi, spugne e idroidi. Ognuno fa come può.
Andrea Mucedola
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Foto di copertina Francesco Pacienza
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
Interessantissimo articolo grazie. Volevo però segnalare che Nudibranchi significa “branchie nude” (per le branchie esposte), non “senza branchie”. Cordiali saluti
grazie della segnalazione che abbiamo fatta nostra