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NO PLASTIC AT SEA

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Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

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  Address: OCEAN4FUTURE

Raffaele Pallotta d’Acquapendente

Reading Time: 7 minutes

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livello elementare

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ARGOMENTO: PROTAGONISTI DEL MARE
PERIODO: XX SECOLO
AREA:  MEDICINA SUBACQUEA
parole chiave: fisiopatologia subacquea, medicina

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Il professor Raffaele Pallotta d’Acquapendente piace alla gente per il suo pensiero e l’interpretazione della Vita in maniera scientifica e un pò mistica. Familiarmente chiamato “Lello” dagli amici, per la sua affabilità. Passa alla Storia come “Il cacciatore di bolle” per l’impegno nella ricerca in medicina subacquea e iperbarica. “Uomo affascinante” lo aveva definito il mitico Enzo Maiorca.

La “raggiera dorata” che si irradiava dal viso rassicurante del Professore e le sue parole “Ce l’avimmo fatta!”,  quanto vide e senti Enzo al suo risveglio da una grave sincope che lo tenne al confine tra la vita e la morte. Ninì Cafiero ricorda il viso del Professore che sorrideva attraverso l’oblò della camera iperbarica, dove rimase tutto il tempo del trattamento tenendolo sveglio. La sera il Professore gli offrì pizza, fritto di pesce e birra. Tantissimi sono i subacquei salvati dalla virtù del Professore. Per un subacqueo incidentato o con la diagnosi di una malattia che minacciava la non idoneità all’immersione, il solo nome del Professore era garanzia di essere nelle mani di un Grande.

Non solo subacquea
Negli anni 80 il professore Mauro Ficini, altro pioniere della medicina subacquea, gli telefonò da Firenze “Sto per perdere la gamba a seguito di una ostruzione dell’arteria, non ho nessuna intenzione di vivere da invalido”. “Mauro, tieni duro, non dire sciocchezze e non farti tagliare niente, sto arrivando”. Organizzò con il professore Giampaolo Novelli, direttore dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione della Università di Firenze e con il Roberto Galeazzi, proprietario di una Ditta produttrice di camere iperbariche, l’allestimento di un impianto iperbarico che permise a Ficini di salvare l’arto.

Il suo rapporto con l’ossigenoterapia risale alla sua entrata in scena. Il 30 settembre 1931 nasce, in Roma, asfittico e al padre viene data la notizia che era nato morto. Un’infermiera tedesca lo buttò in acqua e ghiaccio e appena riprese a respirare, l’ossigeno lo salvò. Il suo imprinting per la medicina subacquea avvenne a otto anni: in Vietri sul Mare, rimase incastrato tra due rocce mentre era in apnea, svenne e si salvò dall’annegamento solo grazie alla risacca del mare che lo recuperò in superficie. Nel 1958, a 27 anni, il giovane Raffaele Pallotta, ufficiale medico della Marina Militare, assistette in camera iperbarica un ufficiale della Marina greca affetto sia da un grave incidente da decompressione che dallo shock settico per una gangrena gassosa all’arto inferiore destro. Durante il trattamento iperbarico, Pallotta dovette rianimarlo con la respirazione artificiale e l’ausilio di un autorespiratore a circuito chiuso in ossigeno (ARO).  Per il notevole impegno fisico e la disidratazione, Pallotta svenne ripetutamente al termine del trattamento iperbarico e cadde in un sonno profondo.

Le sue condizioni erano tali che il Ministero della Difesa, il Capo di Stato Maggiore, l’Ammiraglio Ispettore per la Sanità informarono la moglie Mariolina che diversi giornali stavano riportando la morte del marito, eroico ufficiale medico “Si sacrifica per salvare un ufficiale di marina ellenico” (Il Giornale d’Italia, mercoledì 27 agosto 1958). Per fortuna, non fu così. Nel 1960 (a 29 anni), su invito del professore Boerema, partecipò all’esperimento “Live Without Blood” che è un pilastro della medicina iperbarica.

Alcuni maiali, ai quali era stato sostituito quasi tutto il sangue con una soluzione Ringer (acqua e sali), sopravvissero in camera iperbarica a 3 bar. Iniziava una nuova era della fisiologia umana. Nel 1975 il Professore fu fra i fondatori della Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica (SIMSI), della quale divenne Presidente nel 1980. Nel 1992, per le Edizioni Curto, pubblicò il trattato in due volumi “La Medicina Subacquea e Iperbarica” che tuttora è la Bibbia italiana della disciplina. Il Trattato connette diverse discipline mediche alle quali afferisce la terapia iperbarica, coinvolgendo i professionisti di maggior talento. Nel 1997, in un difficile momento per la medicina iperbarica italiana, accettò la Presidenza della Associazione Nazionale Centri Iperbarici Italiani (ANCIP) con l’obiettivo di opporsi alle speculazioni politiche e rilanciare la disciplina.

Insigne e studioso pioniere della medicina subacquea ed iperbarica. Come suggello per la sua abnegazione, sul suo petto rifulgono sei Medaglie d’Oro (tra le quali quella del Valore Civile, del Valore di Marina, della Sanità Pubblica, della “Missione del Medico”, quella greca per Atto d’eccezionale coraggio) e diverse Croci d’Argento (tra le quali quella al Merito Sportivo). Ammiraglio Medico della Marina Militare Italiana. E’ stato consulente dello Stato Maggiore della Marina per la Medicina e ha rappresentato  l’Italia nel Comitato per le Emergenze  in Mare della NATO. Membro dell’Alto Comitato de l’Academìe Européenne des estero dell’Accademia di Francia. Cavaliere della Legion d’Onore. Citazione d’Onore del Congresso  degli Stati Uniti. Presidente d’Onore della International Hyperbaric Medical Society. Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta. Commendatore di Giustizia dell’Ordine del Santissimo Salvatore. Cavaliere con Placca del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio. Past Presidente della Guardia Costiera Ausiliaria. Orgoglioso di essere stato fondatore e primo Presidente, in  Ustica nel 1983, della prestigiosa Accademia Internazionale delle Scienze e delle Tecniche Subacquee che rappresenta l’Italia nel Reseau des Accademies Mediterranèens de l’UNESCO, composta dalle più importanti personalità che nel mondo hanno ricevuto il “TRIDENTE d’ORO” (il Nobel della Cultura Marinara). Di essere stato ideatore e Presidente dell’Ente Morale “Biennale del Mare” che agisce per lo sviluppo delle relazioni culturali e imprenditoriali tra i popoli costieri mediterranei, sotto il Patronato Permanente dell’UNESCO, l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di numerosi Ministeri, Università ed Enti. Ha ricevuto l’AWARD d’onore dell’International Hystorical Diving Society quale “Pioniere della Medicina Subacquea, è stato il primo a intuire e sperimentare le proprietà farmacologiche dell’Ossigeno Iperbarico e a usarlo nella cura di varie patologie, salvando molte vite”. Diverse le cittadinanze onorarie (Massalubrense, Ustica, Tolone). Chiara la sua visione di una Società migliore per la realizzazione della quale si è attivamente adoperato. Rotariano dal 1969. Past President dell’Istituto Culturale Rotariano Italiano. Direttore del Rotary Internazionale, dopo esserne stato il portavoce per l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente; rappresentante presso l’UNESCO (Parigi) e la FAO (Roma). Ha diretto le riviste “Rotary” e “Realtà Nuova”. Gli sono state conferite nove “Paul Harris Fellow” (3 Rubini), la “Distinguished Service Award” (massimo riconoscimento della Rotary  Foundation), la “Distinguished Award in the Polioplus Campaign” (campagna per la promozione della vaccinazione antipolio). L’amore per la moglie Mariolina, conosciuta ai tempi dello formazione universitaria in medicina, per i figli (Annamaria, Roberta, Flavia e Fabrizio Michele) è stata la sua principale fonte di energia. Ci ha lasciato il 6 agosto 2017.

Un ricordo di Pasquale Longobardi
Per me è il Maestro. Fu leggendo, su Mondo Sommerso, i suoi articoli di medicina subacquea che decisi, ancora adolescente, di intraprendere questa disciplina. Lo conobbi nel 1988, ancora studente al secondo anno di medicina. Mi affascinò il suo desiderio di trasmettere la conoscenza e l’esperienza che aveva acquisito. Come tutte le grandi persone, non è mai  stato avaro di consigli e spiegazioni. Ho vissuto con Lui il sogno dell’Istituto di Ricerche e Studi Subacquei e Iperbarici della Amministrazione Provinciale di Napoli, istituito nel 1980 come progetto multidisciplinare che anticipava i tempi: troppo rispetto al ritmo della Politica. Una grande occasione perduta per Napoli e l’Italia. La Sua Scuola Interdisciplinare di Medicina Iperbarica Napoletana (SIMIN) ha alimentato la mia passione: ogni incontro era sorgente di innovativi progetti di ricerca sulla medicina subacquea e iperbarica. Il Professore mi ha trasmesso l’impegno verso l’innovazione giusta ed equilibrata, superando le resistenze dell’ambiente scientifico tradizionalmente conservatore. Era a Lui cara l’affermazione di George Bernard Shaw: “L’uomo ragionevole si adegua al mondo; quello irragionevole si ostina a tentare di adeguare il mondo a se stesso. Dunque il progresso dipende dagli uomini irragionevoli“. Ciò significa sacrificio costante e impegno attivo per essere in una élite derivante dal lavoro e dal comportamento morale, intollerante verso la mediocrità. Mi ha insegnato che solo l’entusiasmo può costituire il carburante capace di fare partire la locomotiva del nostro impegno professionale e sociale. Con Lui, ero e sono in continua attività – da un progetto all’altro – attento al continuo miglioramento. Questa è la lezione che lascia viva in me, in noi. Mi piace concludere con il messaggio dell’Onorevole Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute (8 agosto 2017) “Voglio esprimere le mie più sincere condoglianze a tutti voi. Pioniere della Medicina Subacquea ed Iperbarica in Italia, con lui è venuto a mancare un punto di riferimento per tutti noi. Lo ricorderemo sempre come brillante e proficuo Autore di pubblicazioni internazionali, validissimo professionista dedito alla sua missione, per la quale ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali spicca la Medaglia d’Oro al merito della Sanità Pubblica. La Sua scomparsa è un grave lutto per la nostra Sanità e per il nostro Paese. Rimarrà sempre nei nostri cuori e a Lui andranno sempre la nostra stima ed il nostro apprezzamento” Grazie di cuore, Onorevole Ministro, il Professore Raffaele Pallotta d’Acquapendente, “Lello”, è effettivamente impresso in noi.

Pasquale Longobardi
Nato a Napoli il 23 dicembre 1961, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli, con il massimo dei voti e una distinzione (24 luglio 1986). Ha superato l’esame di stato nella seconda sessione per l’anno 1986 a Napoli (immatricolato 08/18793, certificato il 16 febbraio 1987). Si è laureato nel corso specialistico in Medicina Subacquea e Iperbarica presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Napoli (1987), e si è specializzato in Medicina delle attività di nuoto e immersioni presso l’Università di Chieti il 30 ottobre 1989. 

 

Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica
info@simsi.it
Via Fiume Montone Abbandonato 275/1, 48124 Ravenna 

 

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