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Due inventori straordinari, Robert Fulton e Samuel Colt: le loro scoperte anticiparono la guerra asimmetrica in mare

tempo di lettura: 10 minuti

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livello elementare 
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ARGOMENTO: STORIA  
PERIODO: XVIII SECOLO
AREA: STATI UNITI D’AMERICA
parole chiave: biografia, Robert Fulton, Samuel Colt, Nautilus, torpedini
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Robert Fulton
Robert Fulton, nacque a Little Britain (oggi Fulton) in Pennsylvania nel 1765; dotato di una forte personalità unita ad un’innata curiosità, decise di trasferirsi in Gran Bretagna per approfondire gli studi di ingegneria.

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Robert Fulton, Incisione di B. West – fonte Appletons’ Cyclopædia of American Biography, 1892, v. 2, between pp. 562 and 563 – user Bob Burkhardt
File:Appletons’ Fulton Robert.jpg — Wikimedia Commons

Sebbene maggiormente noto come l’ideatore della propulsione navale a vapore, fu l’ideatore dei primi battelli subacquei concepiti per essere usati appositamente come arma subacquea. Nel 1797, entusiasta del clima rivoluzionario politico e sociale della Repubblica francese, si recò in Francia, dove mise a disposizione il suo ingegno per creare una nuova arma da impiegare contro la flotta inglese. Nonostante non fosse un militare e tanto meno un analista di problemi strategici, aveva una concezione molto moderna del potere marittimo che sintetizzava con “la liberté de la mer fera le bonheur de la terre“. Fulton aveva compreso che il dominio sul traffico marittimo avrebbe permesso di indebolire lo strapotere inglese sui mari ma per farlo doveva contrastarne la predominanza. Nonostante le vittorie terrestri degli eserciti di Napoleone, la flotta francese era stata duramente battuta e si trovava in condizioni di netta inferiorità rispetto a quella britannica.

Nautilus
Si rendeva quindi necessario sviluppare una nuova arma,  insidiosa e rivoluzionaria, per cambiare il corso degli eventi in mare. Fulton, memore dell’esperimento di Bushnell con l’american turtle, realizzò un nuovo battello subacqueo che fu denominato Nautilus.

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Disegno del Nautilus, 1798 FultonNautilus.jpg – Wikimedia Commons

Al fine di realizzare la sua invenzione, Fulton scrisse una lettera al Direttorio di Francia in cui si propose, dietro il pagamento di un premio per ogni nave affondata, di combattere la marina britannica fino alla sua resa. Per quanto tale richiesta possa sembrare frutto di un ingegno mercenario, mirato al lucro, essa era giustificata dal fatto che Fulton, per poter realizzare le proprie idee, aveva bisogno di molto denaro. Nella sua lettera, si preoccupò anche di richiedere per l’equipaggio una sorta di salvacondotto affinché, in caso di cattura, i suoi membri non fossero considerati pirati, per cui poteva essere prevista la pena di morte, ma come prigionieri di guerra. Il battello, lungo circa sei metri, aveva una forma ellissoidale ed era dotato di un doppio sistema di propulsione: a vela per la navigazione in superficie e meccanico per quella in immersione. Sebbene taluni storici, ipotizzino che Fulton avesse studiato un sistema di propulsione a vapore per il suo Nautilus non se ne hanno prove certe e comunque non fu mai utilizzata. Il concetto della doppia propulsione è rimasto valido fino ai giorni nostri per tutti i battelli subacquei convenzionali che ancor oggi sfruttano la propulsione diesel in superficie e quella elettrica in immersione.

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la mina navale (torpedine) ideata da Fulton – Fonte: The Pictorial Field Book of the War of 1812 – autore Benson Lossing File:Fulton’s torpedo.jpg — Wikimedia Commons

Per poter fornire un’adeguata letalità alla sua invenzione, Fulton giunse alla conclusione che l’arma migliore per questo tipo di battello era lo sviluppo del Barilotto di Bushnell, utilizzando cariche, poi denominate torpedini, dal nome del pesce dotato di organi capaci di emettere potenti scosse elettriche; negli anni a venire la torpedine divenne sinonimo di mina subacquea e siluro, un ordigno da applicare contro gli scafi o da rilasciare alle imboccature dei porti per effettuarne il blocco.

Per questo scopo, sembra che il Nautilus fosse in grado di trasportare fino a trenta torpedini. Il piano di Fulton era quello di bloccare la flotta britannica minandone i porti ed impedendo di fatto la capacità di uscire in mare; in tale modo avrebbe danneggiato l’economia inglese, dipendente principalmente dai traffici mercantili. Come il Turrini   descrive “... era l’idea del sommergibile posamine che tanto successo ottenne soprattutto durante la prima guerra mondiale”. Nonostante le premesse ed i notevoli finanziamenti ricevuti, il Nautilus non raccolse i successi che Fulton si immaginava, soprattutto a causa della mancanza di adeguate tecnologie non ancora disponibili all’epoca. Ottenuto il finanziamento necessario, il Nautilus venne velocemente costruito presso il cantiere Perrier a Rouen,  e nel dicembre 1797 fu effettuato un primo esperimento nella Senna e poi nella località di Camaret-sur-Mer, all’ingresso della rada di Brest dove Fulton insieme a tre membri dell’equipaggio si immersero fino alla profondità di otto metri per un’ora, senza il minimo inconveniente.  Per poter fornire un’adeguata letalità alla sua invenzione, l’inventore giunse alla conclusione che l’arma migliore era lo sviluppo delle cariche trasportate dal barilotto di Bushnell, che vennero denominate torpedini, da applicare contro gli scafi o da rilasciare alle imboccature dei porti per effettuarne il blocco navale. Per questo scopo, sembra che il Nautilus fosse in grado di trasportare fino a trenta torpedini. Nel 1801 Fulton tentò di attaccare alcune navi inglesi al largo di Brest senza ottenere alcun successo pratico. Nello stesso periodo sviluppò un primo prototipo di mina ormeggiata, costituito da un cilindro in rame contenente cento chili di polvere nera. Al di sopra della cassa era situato un sistema di fuoco molto simile ad un grilletto di un moschetto che, se urtato da una nave, avrebbe dovuto sparare sulle polveri provocando la detonazione della carica principale. Al di sotto della cassa era posta una seconda cassa, colma di sughero, per assicurarne l’assetto positivo.

Durante questi primi tentativi riuscì anche ad affondare il Dorothea, uno schooner, ovvero un veliero a due o più alberi inclinati verso poppa, utilizzando una torpedine trainata fin contro il bersaglio. Nonostante i primi esiti, i Francesi non rimasero impressionati dalle sue prestazioni e ne bloccarono lo sviluppo. L’inventore fu messo da parte e, dietro invito di un vecchio amico, Lord Stanhope, si recò in Inghilterra per esporre alle autorità britanniche il suo progetto. La commissione inglese lo reputò non attuabile ma fu molto interessata all’idea delle torpedini al punto di finanziare una spedizione contro la flotta francese a Boulogne sur mer … ma il tentativo non ebbe successo e le mine scoppiarono lontano dagli scafi francesi senza creare alcun danno. Le correnti ebbero il sopravvento e la letalità di quelle armi era ancora troppo legata alla fortuna dell’attaccante.

Dorothea affondata da fulton

Torpedo test 18 ottobre 1805, brigantino Dorothea affondò in 20 secondi – fonte Robert Fulton, Torpedo war, and submarine explosions, William Elliot, New York, user Matrek
Torpedo-Test 15 Okt 1805 Ship Dorothea …jpg — Wikimedia Commons

Va osservato quanto, in entrambe le situazioni i maggiori antagonisti di Robert Fulton continuarono ad essere gli Stati Maggiori delle marine francese e britannica che, nonostante le curiosità iniziali, non vedevano di buon occhio lo sviluppo di armi che non fornissero ai loro bersagli possibilità uguali di difendersi. Quell’arma insidiosa appariva poco controllabile e non particolarmente leale. Nel 1806 Fulton, dopo diciannove anni, rientrò negli Stati Uniti dove fu finanziato con un premio di 5.000 dollari per sviluppare le sue “torpedini”. Inoltre, nel 1813, ricevette un riconoscimento per “Several Improvements in Maritime Warfare, and Means for injuring and destroying Ships and Vessels of War by igniting Gunpowder under Water.”

L’ingegno di Fulton lo portò a progettare un innovativo sistema di sbarramento dei canali con l’utilizzo di piani inclinati, macchinari per tessere il lino e produrre cordami nonché per la lucidatura del marmo. Ma la sua più famosa progettazione riguardò lo sviluppo dei battelli a vapore.  Fulton cominciò ad interessarsi alle navi a vapore nel 1777, ispirandosi alla macchina a vapore  di  James Watt. Durante il suo soggiorno parigino Fulton incontrò James Rumsey, un inventore della Virginia che aveva costruito il suo primo battello a vapore a Shepherdstown (ora in West Virginia) nel 1786. L’idea gli parve buona e, già nel 1793, Fulton propose dei progetti di alcune navi a vapore al governo degli Stati Uniti ed a quello britannico. In realtà nel 1783 un francese, Claude de Jouffroy, aveva sviluppato in Francia un battello a vapore funzionante. L’incontro in Francia con Robert R. Livingston, che era stato nominato Ambasciatore degli Stati Uniti in Francia nel 1801, fu fondamentale ed insieme costruirono un nuovo battello a vapore che fu testato sulla Senna.

In quell’occasione ebbe modo di sperimentare gli effetti resistivi dell’acqua su varie forme di scafo, realizzando diversi disegni e modelli. Alla prima prova la barca funzionò perfettamente ma, nel corso di una ulteriore prova, il 9 agosto 1803, il battello affondò nella Senna. La barca era lunga 20 metri ed aveva una velocità di 6.4 km/h contro corrente; una velocità notevole per l’epoca. L’amicizia e collaborazione con Livingston fu galeotta e nel 1806 Fulton ne sposò la nipote. Gli sforzi comuni continuarono e, nel 1807, Fulton e Livingston riuscirono a costruire il primo battello a vapore commerciale, il Clermont (North River Steamboat), che fu adibito a trasporto passeggeri tra New York e Albany, compiendo la tratta di 300 miglia in sole 32 ore. Le ricadute di queste invenzioni nel campo navale furono eccezionali: le unità seguenti si avvalsero di questa nuova potenzialità che consentiva di operare senza essere più schiavi del vento, con maggiori capacità evolutive e di manovra.


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Robert Fulton morì nel 1815 e fu sepolto a New York.

Samuel Colt
Qualche anno dopo,  nel 1842, il Colonnello Samuel Colt, sicuramente più famoso ai lettori per l’invenzione del celebre revolver, propose al Governo degli Stati Uniti un progetto per far detonare le mine a distanza tramite un segnale elettrico inviato da un osservatore a terra.

Samuel_Colt_engraving_by_John_Chester_Buttre,_c1855

Steel Engraving of Samuel Colt with a Colt 1851 Navy Revolver. Based on a lost daguerreotype by Philipp Graff (1814-1851) taken between 1847 and 1851 – autore John Chester Buttre, 1885
Samuel Colt engraving by John Chester Buttre, c1855.jpg — Wikimedia Commons

In pratica, consisteva in un cavo elettrico, spellato alla sua estremità ed inserito in una cartuccera di polvere nera. Una volta chiuso il circuito, il calore prodotto dal riscaldamento del cavo causava l’accensione della polvere e quindi la successiva detonazione. Colt dimostrò l’efficacia di tale sistema al Presidente confederato Tyler affondando, nel 1842, un brigantino da 500 tonnellate in navigazione sul fiume Potomac, con l’attivazione elettrica delle torpedini poste a cinque miglia di distanza. inoltre, Samuel Colt pose le basi delle “catene di ritardi di innesco” per poter rendere maggiormente efficace gli effetti delle esplosioni contro gli scafi: uno studio fondamentale per i futuri congegni delle mine navali. La riservatezza con cui Colt trattò la materia gli causò non pochi problemi ed il Governo, nonostante fosse molto impressionato dai risultati, sospese i finanziamenti nel 1844. Anche in questo caso l’interesse dei militari fu piuttosto blando in quanto, pur essendo un geniale inventore, era noto per essere un abile e spregiudicato uomo d’affari. All’avvicinarsi della guerra civile americana egli fornì armi da fuoco sia al Nord che al Sud. Era noto per aver venduto armi anche in Europa ai belligeranti indifferentemente dalle loro posizioni politiche. Nel 1859, Samuel Colt costruì un’armeria negli Stati del Sud riuscendo a vendere, già nel 1861, 2.000 rivoltelle. Sebbene gli scambi con gli Stati del Sud non fossero limitati a quel tempo, giornali come il New York Daily Tribune, il New York Times e l’Hartford Daily Courant lo etichettarono come un simpatizzante degli Stati confederati e traditore dell’Unione. In risposta a queste accuse, il 16 maggio 1861 fu promosso al grado di colonnello del 1° Regiment Colts Revolving Rifles dello Stato del Connecticut, naturalmente armato con il suo fucile girevole. Colt produsse anche le prime cartucce per le sue armi, collaborando con un altro personaggio che restò famoso fino ai nostri giorni, Samuel Morse (quello del codice omonimo). Con i soldi ricavati dalle cartucce, Colt e Morse si applicarono per la produzione di un cavo telegrafico impermeabile, ritenendo che l’attività sarebbe prosperata insieme all’invenzione di Morse. Fu proprio quel cavo che consentì di realizzare un cavo subacqueo per attivare a distanza le torpedini.

Le prime mine a controllo remoto furono realizzate grazie a quei lunghi cavi, studiati per poter portare a distanza dei segnali elettrici di comunicazione. Questo tipo di mine furono in seguito impiegate con successo in ruolo strategico, fino al secolo seguente, cambiando spesso la sorte dei conflitti. Colt mori a soli 47 anni, nel 1862, lasciando un patrimonio equivalente a due milioni di dollari attuali. Colt, forse senza rendersene pienamente conto, aveva contribuito a trasformare le regole del combattimento per terra e per mare degli anni a venire.

Un’eredità esplosiva

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disegno di una torpedine confederata da THE BRITISH ARMY BOOK By PAUL DANBY and Lieut.Col. CYRIL FIELD, R.M.L.I.Published by Blackie & Sons. Ltd., 1915 https://www.ajhw.co.uk/books/book499/book499.html#top

A fattore comune, è interessante notare che nessuno dei due geniali inventori era un ufficiale di marina o comunque un vero militare; nel campo navale, gli ufficiali, per poca visione o per sospetto, cercarono sempre di ostacolarli trattando con sufficienza le loro attività. Le torpedini ed il mezzo sommergibile di Robert Fulton e gli inneschi elettrici remoti furono visti talvolta come curiosità e non come sistemi rivoluzionari. In campo navale si usciva dalla marina velica per quella a vapore entrando in una nuova epoca in cui la minaccia occulta avrebbe nociuto più dei cannoni. Nel giugno del 1862, Matthew Fontaine Maury, un eclettico scienziato,  fu inviato in Europa per approvvigionare nuovi materiali per lo sviluppo delle prime mine navali. Maury era a conoscenza dei lavori di Colt e, con lo scoppiare della guerra di secessione, convinse lo stato maggiore confederato di proteggere le vie d’acqua del Sud con delle torpedini. 

Fu così che fu ideato il primo sistema per comandare a distanza le mine che consentì al capitano Beverly Kennon di effettuare il minamento del fiume Potomac e di creare la prima difesa sistematica costiera lungo il Mississippi. Ma di questo parleremo in un altro articolo.

Andrea Mucedola

 

immagine in anteprima:  progetto del Submarine (“Submarine Vessel, Submarine Bombs and Mode of Attack”) for the United States government. Submarine vessel, longitudinal section. Scan from original engineering design in pencil, ink, and watercolor, 1806 di Robert Fulton, Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Fultondesign7.jpg – Wikimedia Commons

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