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livello elementare.
ARGOMENTO: GEOLOGIA
PERIODO: GIURASSICO
AREA: INDIA
parole chiave: Ittiosauro
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La rivista PLOS ONE ha pubblicato la notizia del ritrovamento di uno scheletro articolato e parzialmente conservato di un ittiosauro nella Formazione Katrolica Superiore giurassica in un sito a sud del villaggio di Lodai, presso Kachchh, nel Gujarat (India occidentale).

Field photograph (A) accompanied with a sketch (B) of the excavated ichthyosaur skeleton in the Katrol Formation near Lodai village, Kachchh, India. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0185851.g003
Lo studio del dottor Prasad GVR, et alii del 2017, pubblicato da PLOS ONE, intitolato “Discovery of the first ichthyosaur from the Jurassic of India: Implications for Gondwanan palaeobiogeography”, ha rivelato che lo scheletro del fossile appartiene alla famiglia degli oftalmosauridi, una species degli ittiosauri. Questa nuova scoperta in India porta nuove informazioni sui fossili di questi dinosauri che abitavano i vecchi continenti Gondwanani.
Sulla base della lunghezza dello scheletro e della parte anteriore del muso, si ritiene che si tratti di un esemplare adulto che poteva avere una lunghezza di 5,0-5,5 m. La diffusa presenza di oftalmosauridi nei depositi del Giurassico Superiore della Tetide Occidentale, Madagascar, Sud America e India indica possibili scambi faunistici con i continenti gondwanani attraverso una via marittima meridionale.

scheletro di Ophthalmosaurus cenius del Medio Giurassico. L’esemplare fu ritrovato nel Oxford Clay, in Peterborough, Gran Bretagna.
Gli Oftalmosauridi erano caratterizzati da un corpo simile a quello dei tonni, compatto e idro dinamico; le pinne dorsali e caudali erano sviluppate in altezza come è stato evinto dalla decisa curvatura delle sue vertebre caudali; le sue zampe si erano evolute in appendici simili a pagaie ed erano piuttosto corte ed arrotondate, al contrario di quelle degli altri ittiosauri. Le caratteristiche che lo rendevano unico risiedevano nel suo cranio, lungo e sottile ma sostanzialmente privo di denti e dotato da caratteristiche orbite gigantesche da cui il suo nome oftalmosauro che significa “rettile occhio”‘
Il nome ittiosauro deriva proprio dall’aspetto pisciforme (dal greco Ichtys) e la loro forma ricorda quella degli attuali delfini. Il loro Ordine era composto da animali di medie-piccole dimensioni provvisti di due paia di pinne pari e coda che, a differenza dei delfini, era disposta verticalmente, simmetrica e falciforme. Le loro prede dovevano essere piccoli pesci o molluschi a corpo molle come i cefalopodi, che venivano catturati dalle lunghe fauci dell’ittiosauro e strette fra i lunghi denti conici. Ma non facciamoci confondere, nonostante le somiglianze, si trattava sempre di rettili marini. Gli ittiosauri erano probabilmente ovovivipari. Alcuni fossili sembrano confermare il “parto” di piccoli già formati.
Figli del Triassico
Apparvero nel primo Triassico (Olenekiano) e sopravvissero fino al tardo Cretaceo (Cenomaniano) con una distribuzione cosmopolita. Sebbene gli ittiosauri subirono pesantemente l’estinzione di massa del Triassico, il loro numero crebbe nuovamente nella prima parte del periodo giurassico, come dimostrato da un gran numero di esemplari articolati e eccezionalmente ben conservati trovati in Inghilterra, in Germania e nell’America settentrionale.
La recente scoperta di uno scheletro di un thunnosauro in Iraq ha dimostrato che essi sopravvissero nel Cretaceo. In India, resti di ittiosauri furono trovati in precedenza nella Formazione Karai del Cretaceo inferiore nel bacino di Cauvery, situato nell’India meridionale, ma essi erano limitati ad alcune vertebre e denti isolati. Sebbene l’India ospiti numerosi depositi di giurassici marini, sia nelle regioni dell’Himalaya e dell’India peninsulare (Kachchh, Jaisalmer), fino ad ora non erano stati documentati residui di ittiosauri di quell’era geologica.
Una scoperta eccezionale
Durante una campagna di scavi, condotta nel gennaio e febbraio del 2016, fu scoperto uno scheletro di un ittiosauro parzialmente conservato nella Formazione Katrolica Superiore del Giurassico Superiore Kimmeridiano, a sud del villaggio di Lodai (N 23 ° 22,391 ‘, E 69 ° 54,690’ ), a circa 30 km a nord-est di Bhuj, nel distretto di Kachchh, nell’India occidentale (Fig. 1). Il fossile rappresenta il primo scheletro di ittiosauro giurassico articolato ritrovato nello strato mesozoico dell’India, uno dei pochi reperti ritrovati di questi rettili che vissero nei mari dell’antico continente Gondwana.

Geological map of the Kachchh region (modified after Fürsich et al. [39]), B. Inset map of India showing the location of Kachchh. C. Location map of the ichthyosaur site. da journal.pone.018585
Il bacino di Kachchh è orientato verso la zona pericratonale orientale del margine occidentale dell’India, che si formò durante il tardo Triassico tra l’India e l’Africa. In questa regione le rocce giurassiche sono esposte in tre aree, il Kachchh sulla terraferma, l’isola Belt all’interno delle saline del Grande Rann di Kachchh, e il Wagad Uplift nella sua parte orientale. Le pietre basilari della Formazione di Katrolio sulla terraferma di Kachchh hanno anche prodotto delle ammoniti di età tardiva all’età di Kimmeridgian in un certo numero di località. L’ittiosauro è stato trovato proprio all’interno della formazione Katrol inferiore insieme ad un certo numero di ammoniti appartenenti a Katroliceras lerense, Spath, 1931 e Katroliceras sp.

Katroliceras lerense Spath, 1931 (RUC2016IKH 01) in lateral view (A). Inner whorl of Katroliceras sp. (RUC2016IKH 02) (B1-B2) from the lower Katrol Formation (Upper Kimmeridgian) at the study site in lateral (B1) and ventral (B2) views. Scale bars equal 1 cm. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0185851.g002
Il professor Guntupalli VR Prasad, che ha condotto la ricerca, ha dichiarato che questo grande fossile, di 5,5 metri di lunghezza era praticamente completo ad eccezione delle ossa del cranio e della coda. Il team internazionale di ricerca ha confermato che l’ittiosauro potrebbe essere identificato con un membro degli Ophthalmosauridae, che vivevano negli oceani primordiali tra 165 e 90 milioni di anni fa. La scoperta è eccezionale perché evidenzia l’evoluzione e la diversità di questi grandi rettili nella regione Indo-madagascana, confermando una connessione biologica con l’India e con gli altri continenti del Giurassico, aiutando a comprendere le connessioni marittime fra India e il Sud America di circa 150 milioni di anni fa. Un altro passo per comprendere la storia remota dei nostri mari e delle sue creature.
Immagine in anteprima: fossile di ittiosauro del Giurassico, ritrovato nella Formazione Poseidonsheifer, Germania. Mostra il momento di un evento di nascita avvenuto 180 milioni di anni fa, catturando la morte della madre ittiosauro prima della nascita del quarto figlio ancora nel grembo.
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