.
livello elementare
.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: Titanic
Era il 1 settembre del 1985 quando Robert Ballard fece forse la scoperta più importante della sua vita: il relitto del Titanic, la grande nave passeggeri affondata a seguito dell’urto contro un iceberg nell’oceano Atlantico alle ore 23:40 del 14 aprile 1912.
La grande nave giace ora adagiata sul fondo dell’Atlantico, ad oltre 3.800 metri di profondità. Ricorderete tutti il film di Cameron, che racconta la sua storia, che viene narrata a bordo di una delle tante navi di ricerca che continuano ad esplorare il relitto per ricercare il recupero dei suoi tesori. Nell’agosto 1996 fu portato a galla una parte del ponte di prima classe comprendente due cabine per un totale di 10 tonnellate. L’operazione si svolse grazie all’utilizzo di palloni riempiti di gasolio, un liquido più leggero dell’acqua. Una collezione di oggetti prelevati dal relitto è stata venduta l’11 aprile all’asta da Guernsey, oltre 100 anni dopo il drammatico viaggio inaugurale del Titanic, proprio nella città di destinazione del transatlantico. I banditori hanno stimato il valore di questo “volutamente tenuto” unico lotto per una cifra di $ 189 milioni di dollari.
Una raccolta unica per ricordare questa immane tragedia
Arlen Ettinger, presidente di Guernsey, ha detto che questa collezione è stata posta in un unico lotto a “perpetuare la memoria di questa grande nave” e “in modo che le generazioni future avranno sempre l’opportunità di vederlo.”
Gli oggetti sono disparati: dai kit per la rasatura ritrovati nelle cabine ai giocattoli per bambini, ed i bottoni di ottone delle uniformi indossate dal capitano Edward Smith e dai suoi ufficiali. Oggetti che ricordano il lusso di bordo come bottiglie di cristallo di decantazione provenienti dalle cabine di prima classe, un lampadario del ristorante principale, piatti d’argento e raffinati piatti in porcellana blu e oro. Ma anche lettere, foto personali, abiti ed oggetti nautici, come una bussola, orologi dalla timoneria, un trio di fischi della plancia in bronzo ed anche una campana.
Orologio da tasca recuperato da una vittima sconosciuta del disastro, fermo sulle 02:28, otto minuti dopo l’orario in cui il Titanic si inabissò – autore Digiblue – File:Titanic watch.jpg – Wikimedia Commons
Tra gli oggetti più emotivamente toccanti si ritrova un orologio che si fermò 8 minuti dopo l’orario in cui la grande nave si inabissò. Gli oggetti sono stati recuperati in una serie di spedizioni dal 1987 da una società chiamata Titanic, una filiale di Premier Exhibitions. La Premier Exhibitions vorrebbe donare una parte dei proventi generati dalla vendita al Titanic Preservation Trust, un fondo di dotazione creato dalla società per la conservazione e la manutenzione dei manufatti che in futuro saranno rimossi dal sito del relitto.
Il Titanic fu ritrovato 612 chilometri a Sud-est di Terranova, in acque internazionali. In base alle leggi internazionali, un relitto che si trovi in queste acque non risponde ad alcuna giurisdizione nazionale per cui chiunque sia in grado di poterlo esplorare può pretenderne poi il recupero e la proprietà delle ricchezze nascoste fra le lamiere.
Vista della prua del RMS Titanic fotografata nel giugno 2004 dal ROV Hercules durante una spedizione di ritorno al relitto del Titanic. Per gentile concessione di NOAA/Institute for Exploration/University of Rhode Island (NOAA/IFE/URI) – http://www.gc.noaa.gov/gcil_titanic.html
Titanic wreck bow – Relitto del RMS Titanic – Wikipedia
Secondo National Geographic, sembrerebbe che “i visitatori sono già riusciti a lasciare le loro tracce: nell’area del relitto ci si imbatte facilmente in rifiuti moderni e, secondo alcuni esperti, i sommergibili (da ricerca) hanno danneggiato il transatlantico, fermandovisi sopra o andandoci a sbattere.” Nonostante la grande profondità, in assenza completa di luce, alcuni particolari molluschi hanno attaccato il legno, mentre i microrganismi stanno divorando i metalli formando i rusticles, formazioni di ruggine dalla forma simile a quella delle stalattiti. Si tratta di un batterio, l’Halomonas titanicae, scoperto nel dicembre 2010 da Henrietta Mann et alii. la cui origine non è al momento conosciuta … potrebbe essersi adattato a quelle condizioni estreme oppure abitare quegli abissi.
La vasca nel bagno del capitano Smith. Si possono notare i rusticles che crescono sulla maggior parte dei tubi e degli infissi nella stanza. autore Lori Johnston, RMS Titanic Expedition 2003, NOAA-OE. – http://oceanexplorer.noaa.gov/explorations/03titanic/media/titanic_bathtub.html Captain Smith’s bathroom – Relitto del RMS Titanic – Wikipedia
Preservare un santuario del mare si può fare
Anni di dispute legali sul relitto sono riusciti a risolvere ben poco. Ma secondo Robert Ballard si potrebbe trovare una soluzione per proteggere questo grande relitto, ormai sott’acqua da più di un secolo, e che quindi, di fatto, potrebbe rientrare tra i siti di interesse storico dell’UNESCO. Nonostante la grande profondità, la maggior parte dei danni sono da attribuirsi ai predatori moderni. Sempre secondo Ballard, lo scafo, sprofondato per oltre trenta metri nel sedimento, è molto resistente e la parte di prua è ben incassata nel fondale, il che permette alla struttura del transatlantico di rimanere un tutt’uno. Il collasso delle parti superiori, più fragili, in gran parte in legno, ne provoca un incassamento verticale. Ma cosa si può fare? Sebbene esistano tecnologie idonee per effettuare degli interventi di conservazione il problema sono i fondi disponibili. Ballard aveva notato in occasione della sua scoperta la presenza sullo scafo della pittura anti-vegetativa originale che ancora faceva il suo lavoro. Circa un secolo dopo, la pittura sembra essere ancora funzionale. Si potrebbe pensare quindi di applicarla su tutto lo scafo per preservarne le strutture e di costi potrebbero non essere proibitivi.
Queste immagini drammatiche ci mostrano nella loro spettralità i resti di questa grande tragedia del mare, un santuario del mare che dovrebbe essere preservato in memoria degli uomini e donne che persero la vita in quella terribile e gelida notte del 14 aprile 1912.
in anteprima The steamship Titanic RMG BHC3667 – PICRYL – Public Domain Media Search Engine Public Domain Image (getarchive.net)
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
PAGINA PRINCIPALE
- autore
- ultimi articoli
ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.