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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA DELLA SUBACQUEA
PERIODO: XVIII-XIX SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Scafandri
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Il Triton
Nel 1808 comparve il famoso Triton di M. Frédéric de Drieberg. Lo strumento, a differenza dei suoi predecessori, non fu progettato come scafandro da palombaro ma come una vera e propria “machine à plonger”, un prototipo di un sistema di autorespiratore subacqueo. Vediamo come era costruito: di massima si trattava di un “polmone” portato sulla schiena dal palombaro. Il “polmone” erogava aria per mezzo di un soffietto azionato da un delicato meccanismo mosso con i movimenti del capo (cinto da una strana corona).
Il “polmone” erogava aria per mezzo di un soffietto azionato da un delicato meccanismo mosso con i movimenti del capo (cinto da una strana corona). Sul Tritone ci fu anche uno strascico (abbastanza frequente per quei tempi) che potremmo definire di “plagio”. Drieberg accusò un certo Monsieur Coessin di aver presentato la sua invenzione al Ministro della Marina francese senza il suo permesso e senza sapere se lo stesso si fosse fregiato del titolo di inventore di detta macchina. Comunque fossero andate le cose, la storia consegnò la paternità del Triton a M. Frédéric de Drieberg.
Di questa macchina non si hanno notizie di applicazioni pratiche e comunque, dalla sua struttura, siamo convinti sia stata di difficile applicazione pratica. La cosa “rivoluzionaria” fu l’idea del passaggio da “scafandro”, all’interno del quale veniva posto il palombaro, e l’apparecchiatura autonoma portata sul dorso, antesignana dell’apparato autonomo di Rouquairol e Denayrouze.
,Lo scafandro di James
Arriviamo quindi al 1825 con lo scafandro autonomo di William Henry James, dove la riserva di aria compressa a trenta atmosfere veniva portata “in cintura” dal palombaro. Da questa riserva, attraverso il rubinetto (b) il palombaro la faceva affluire all’elmo.
L’aria viziata veniva convogliata ad una valvola posta sulla sommità dell’elmo attraverso un tubo interno che era posizionato davanti alla bocca del palombaro. Lo scafandro autonomo di James fu un interessante progetto perché prevedeva una serie di soluzioni ingegnose. Ad esempio, lo scafandro era munito di una valvola di sfogo che poteva essere manovrata manualmente per far uscire l’aria in eccesso dallo scafandro nel caso si fosse generata una eccessiva positività idrostatica. James pensò anche di munire lo scafandro di una riserva di aria di emergenza, contenuta in una sfera caricata a 15 o 20 atmosfere e collegata direttamente all’elmo.
La rivoluzione di Charles Deane
Mentre James ideava questo scafandro, nel 1823 Charles Deane brevettò lo Smoke Helmet nel 1823 che descrisse come: ‘an apparatus or machine to be worn by persons entering rooms or other places filled with smoke or other vapour, for the purpose of extinguishing fire or extricating persons or property therein’.
Inizialmente fu progettato per uso terrestre, a corredo dei vigili del fuoco per entrare in ambienti pieni di fumo ma, nel 1828, fu sviluppato per l’uso subacqueo. Lo “Smoke Helmet” avrebbe dato il via al perfezionamento del moderno scafandro elastico da Palombaro di Augustus Siebe, vera rivoluzione copernicana nel lavoro e nella esplorazione sottomarina.
Fabio Vitale
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storico della subacquea tra i più importanti in Italia. Ha partecipato come esperto a numerose trasmissioni televisive tra cui lo speciale sui palombari di Alberto Angeli. E’ socio della Historical diving society e autore di numerosi libri sulla subacquea e sui suoi protagonisti
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