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livello elementare
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ARGOMENTO: RECENSIONE
PERIODO: IX – VII SECOLO AVANTI CRISTO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Omero, Ulisse, Odisseo
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Quanti di noi hanno letto l’Odissea, l’epico racconto del lungo viaggio di Odisseo (Ulisse per i Latini) sulla via di ritorno verso casa?
Sicuramente molti. Se lo avete mancato, é un libro che consiglio a tutti di leggere e non solo per la sua storia ma perché é un documento, forse unico, che narra le conoscenze nautiche degli antichi navigatori dell’età del bronzo.
Il personaggio, Ulisse/Odisseo, è straordinariamente moderno, oggi diremmo uno spirito libero, sempre spinto tra il desiderio di espandere la sua conoscenza oltre i limiti stabiliti dalle regole sociali e religiose ma anche combattuto dai suoi doveri familiari. Sotto un certo aspetto è l’antitesi del mito dell’eroe greco, basato sull’onore ed il coraggio, sempre alla ricerca della gloria immortale; Ulisse, più che la forza, utilizza l’astuzia, dominando passioni e sentimenti altrui al fine di ottenere ciò che vuole. Ha le doti tipiche dei marinai, abili navigatori nelle peripezie della vita come nei commerci per raggiungere i propri scopi tra mille insidie. Dante, nella Divina Commedia riporta che incitando i suoi marinai indecisi a oltrepassare le colonne d’Ercole, gli urla: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.” Ed è la voglia di conoscenza che lo spinge nel suo viaggio senza fine verso l’ignoto.
L’eroe acheo è una figura tormentata, sempre in lotta tra il desiderio di nuove avventure e gli affetti familiari, ma sa che non potrebbe vivere diversamente; si rende conto delle sue debolezze ed egoismi, che fanno parte della sua personalità, e cerca di combatterli pur sapendo che alla fine ricadrà nei suoi errori a causa della sua umanità. Un personaggio estremamente moderno in cui molti si possono riconoscere e le cui avventure meritano una rilettura ad ogni età.
L’opera
Scritta tra il IX e il VII secolo avanti Cristo, l’Odissea è costituita da 24 libri raccolti in tre parti:
- la Telemachia (libri I-IV), dedicati al figlio di Ulisse, Telemaco.
- I viaggi di Odisseo (libri V -XII) che narrano il naufragio di Ulisse a seguito della furia di Poseidone presso i Feaci, nell’isola di Scheria, e la sua permanenza sull’isola durante la quale Ulisse racconta tutte le sue disavventure.
- Il ritorno e la vendetta di Odisseo (libri XIII – XXIV) e il seguito … dopo la partenza da Scheria, Ulisse riesce a raggiungere sotto mentite spoglie Itaca ed attua la sua vendetta contro i Proci che insidiano la sua famiglia.
Trama
L’Odissea si apre con un proemio costituito dall’invocazione della musa in cui sintetizza il contenuto dell’intera opera.
In particolare, viene descritto Ulisse e evidenza le sue divergenze con l’eroe Achille. Ulisse è il re acheo di Itaca, un pò marinaio, un pò pirata, sempre attratto dall’avventura ma pieno di contraddizioni. Al desiderio di avventura contrappone la nostalgia per la lontananza da casa; è intelligente ed astuto, pronto a sfruttare ogni situazione per i suoi rendiconti ed insaziabilmente curioso. Questo suo viaggio avventuroso ne mostrerà tutti i difetti e virtù.
Telemachia (libri I-IV)
Sono trascorsi dieci anni dalla fine della guerra di Troia. Telemaco, figlio di Ulisse, ha ormai vent’anni e vive con la madre Penelope in una casa occupata dai Proci, arroganti nobili di Itaca che vorrebbero sposare Penelope che ritengono sia vedova. Lo scopo di ognuno è di sposarla per diventare re dell’isola. Penelope promette che sceglierà il futuro re solo dopo aver terminato la tela, che sta tessendo per Laerte, padre di Ulisse. In realtà durante la notte disfa il lavoro fatto di giorno in attesa del ritorno del marito. Nel frattempo Odisseo/Ulisse si trova da otto anni dalla ninfa Calipso sull’isola di Ogigia. Gli dei decidono di permettere il ritorno dell’eroe … tutti tranne Poseidone/Nettuno che odia Ulisse per avergli accecato il figlio Polifemo. La dea Atena/Minerva, assunte le sembianze del re Mentes, si reca da Telemaco, per indurlo a partire alla ricerca del padre. Inizia così il racconto del viaggio di Telemaco che si reca prima da Nestore, uno degli eroi greci reduci da Troia, Nestore, e poi da Menelao, a Sparta. Quest’ultimo gli rivela che Odisseo è trattenuto dalla ninfa ad Ogigia. Telemaco scopre della morte di Agamennone, assassinato dalla moglie Clittemnestra e dall’amante Egisto. Intanto a Itaca, sotto la guida di Antinoo, i Proci si stabiliscono tramano un agguato per uccidere Telemaco al suo ritorno. Penelope chiede aiuto ad Atena che apparendole in sogno la rassicura.
I viaggi di Odisseo (libri V-XII)
Calipso, dopo aver ricevuto dal dio Ermes/Mercurio l’ordine di lasciare partire Ulisse, cerca invano di trattenerlo arrivando a promettergli anche l’immortalità, ma lui rifiuta per tornare dalla moglie e dal figlio.
Dopo alcuni giorni di tranquilla navigazione, Ulisse costruisce una zattera e parte ma incorre in una violenta tempesta scatenata da Poseidone. Con l’aiuto della dea Atena, riesce ad approdare sulla spiaggia dell’isola di Scheria, dove stremato, si addormenta. Ritrovato sulla spiaggia dalla giovane Nausicaa, figlia del re, si reca a palazzo. Durante un banchetto ascolta da un cantore la storia della guerra di Troia, si commuove e decide di rivelare la sua identità. Inizia così a narrare le disavventure del suo ritorno a partire dalla fine della guerra di Troia.
Racconta gli incontri con i Ciconi, con il ciclope Polifemo, con i cannibali Lestrigoni fino alla maga Circe grazie alla quale scende nell’Ade. Nella discesa negli inferi incontra gli eroi morti durante la guerra o dopo il loro ritorno e l’indovino Tiresia, che gli predice la lotta contro i Proci al suo ritorno, e gli annuncia la sua morte futura lontano dalla patria. Ulisse, tornato all’isola di Circe, raccoglie il suo equipaggio e riparte per il mare. Sulla sua rotta incrocia le Sirene, che adulano con il loro canto i marinai portandoli a sicura morte contro gli scogli.
Ulisse/Odisseo viene avvisato da Circe del canto mortale delle sirene. Fa porre della cera nelle orecchie dei suoi compagni ma decide di farsi legare all’albero per poterle ascoltare.
Come consigliatogli dalla maga Circe, prima della partenza Ulisse fa turare le orecchie dei suoi marinai con della cera. Incuriosito dai racconti di Circe si fa però legare all’albero della nave per ascoltare il loro canto. La nave supera le insidie dei mostri Scilla e Cariddi ed approda in Trinacria, dove i compagni, stremati dal lungo viaggio e dalla fame, si cibano delle vacche sacre del dio Sole. Quest’ultimo si infuria e si vendica con una tempesta non appena essi riprendono il mare. L’unico a sopravvivere è Ulisse che riesce ad approdare all’isola della ninfa Calipso da dove ripartirà su una zattera per tornare a casa. Dopo il lungo racconto i Feaci, commossi dalle tante peripezie di Ulisse si impegnano di dargli una nave che lo riporti ad Itaca.
Il ritorno e la vendetta (libri XIII-XXIV)
L’ultima parte racconta il suo arrivo ad Itaca, Con l’aiuto di Atena, che lo rende irriconoscibile, rientra alla sua reggia dove i Proci effettuano ogni nefandezza nell’attesa che Penelope si decida a sposarne uno.
Ulisse/Odisseo uccide i Proci, che insidiano il suo regno e la sua casa, stampa di Gustav Schwab (1882)
Dopo aver osservato la situazione decide di svelare la sua identità al figlio, appena rientrato da Sparta, ed insieme organizzano la vendetta contro i Proci ed i servitori e le ancelle traditrici. Arrivato a Palazzo, sotto le spoglie di un vecchio mendicante, viene riconosciuto solo dal suo fedele cane che muore fra le sue braccia. Incontra Penelope e senza rivelarsi la informa del prossimo ritorno di Ulisse. Penelope indice una gara con l’arco di Ulisse per scegliere il nuovo re. Sposerà chi riuscirà a scoccare una freccia attraverso l’anello di dodici scuri.
Tutti i Proci falliscono miseramente, ma Ulisse chiede di provare, tende l’arco e riesce nel suo intento. Intanto i fedeli servi bloccano tutte le uscite. Ulisse, con l’aiuto di Telemaco, inizia la mattanza sterminando tutti i Proci. Penelope è ancora sospettosa e chiede al presunto marito di descrivere il loro letto nuziale. Ulisse, riconosciuto dalla sua fedele moglie, si reca quindi dal padre Laerte, con cui placa, con l’aiuto di Atena, un’ultima rivolta dei familiari dei Proci. Ulisse ritorna re di Itaca con propositi di pace.
Un libro bellissimo che vi farà sognare ma anche meditare sulle debolezze umane e sui valori veri della vita.
Andrea Mucedola
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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