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L’incrociatore portoghese Adamastor

tempo di lettura: 4 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: PORTOGALLO
parole chiave: Adamastor
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Negli anni ’90 dell’Ottocento il cantiere navale Orlando di Livorno costruì alcune navi da guerra per conto di marine estere. Una di queste fu il piccolo incrociatore non protetto, o grande cannoniera come era definito da alcune fonti, Adamastor, ordinato dalla Marina portoghese. L’ordine fu il risultato di una gara internazionale indetta dalla Marina portoghese; al concorso che vide vincitore il cantiere Orlando parteciparono anche i cantieri Forges et Chantiers de la Mediterranée, lo Stabilimento Tecnico Triestino e i due cantieri tedeschi Germaniawerft e Vulcan. L’incrociatore fu varato nel 1896 e consegnato nei primi giorni di luglio dell’anno successivo.

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l’Adamastor in porto a Livorno, 1897, subito dopo la consegna

L’Adamastor aveva un dislocamento di 1.962 tonnellate a pieno carico con 419 tonnellate di carbone nei carbonili. Aveva una lunghezza di 73,8 metri tra le perpendicolari e di 79,6 metri fuori tutto; la larghezza era di 10,73 metri e l’immersione massima di 4,6. Lo scafo era di acciaio a doppio fondo parziale ed era suddiviso in 23 compartimenti stagni principali; il ponte inferiore era anch’esso di acciaio ed era dotato di portelli stagni. La parete d’acciaio della torre di comando era spessa 75 mm.

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Adamastor, 1898

L’armamento era composto da due cannoni Krupp da 150 mm collocati uno sul castello e uno sul cassero, otto cannoni Krupp a tiro rapido, quattro da 105 mm e quattro da 65 mm collocati sul ponte di coperta su mensole sporgenti dallo scafo, due mitragliere Hotchkiss da 37 mm sul ponte di comando e due mitragliatrici Nordenfelt da 6,5mm sulle coffe dei due alberi; infine, era dotato di tre tubi lanciasiluri da 355 mm, uno a prua e due sulle fiancate.

Particolare cura era stata dedicata alla ventilazione: a quella naturale era affiancata, per l’impiego in climi caldi, la ventilazione meccanica era procurata da due ventilatori elettrici del diametro di 1,2 metri che iniettavano aria nelle cabine, nei depositi e nel locale della macchina del timone. L’apparato propulsore, su due assi elica, era stato costruito anch’esso dalla ditta Orlando ed era costituito da due macchine alternative a triplice espansione collocate in due compartimenti separati. Le macchine erano alimentate da quattro caldaie anch’esse poste in compartimenti stagni separati. Vi erano quattro maniche a vento per la ventilazione naturale delle caldaie e quattro ventilatori del diametro di 1,6 m per quella forzata. Due pompe centrifughe consentivano di scaricare fuori bordo 100 t di acqua all’ora.

Nelle prove di velocità di accettazione l’Adamastor superò la velocità stabilita contrattualmente di 16 per un periodo di 16 ore, sviluppando 17,19 nodi con ventilazione naturale. Nella prova di velocità con ventilazione forzata per la durata di due ore, l’incrociatore raggiunse la velocità di 18,04 nodi. L’autonomia alla velocità di crociera di 10 nodi era di 8.896 miglia.

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L’Adamastor ebbe un ruolo importante durante la rivoluzione repubblicana del 5 ottobre 1910 che pose fine alla monarchia portoghese

L’Adamastor servì nella Marina portoghese fino al 1933, anno in cui fu radiato.

Una vita operativa avventurosa
La nave era stata originariamente costruita con il denaro di una sottoscrizione pubblica al fine di ripristinare l’onore del Portogallo dopo essere stata umiliata dalla Gran Bretagna nel 1890, a cui era stato impedito di fare una rotta via terra dalle sue due colonie dell’Angola e del Mozambico. Dopo la sua entrata in servizio nella marina portoghese, nel 1897 la nave fu schierata sulla costa marocchina, insieme a navi spagnole e alla corazzata portoghese Vasco da Gama, per dare la caccia ai pirati che infestavano quelle acque. Nel 1908 visitò Timor portoghese e si fermò nelle Indie orientali olandesi. A seguito della rivoluzione del 5 ottobre 1910 a Lisbona, la Marina portoghese svolse un ruolo importante a sostegno della rivoluzione repubblicana. Che decretò la fine della monarchia e l’istituzione della Prima Repubblica del paese a seguito di un colpo di stato organizzato dal Partito Repubblicano Portoghese. L’Adamastor e il NRP Sáo Rafael, bombardarono il Palazzo Necessidades del Re del Portogallo diventando di fatto un simbolo della rivoluzione.

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Adamastor a Shangai il 5 ottobre del 1927

Durante la Prima guerra mondiale, nel 1917, le forze tedesche entrarono nel Mozambico portoghese sconfiggendo le forze di terra portoghesi e britanniche, e l’Adamastor ed un altro incrociatore furono inviati nell’importante porto di Quelimane impedendo l’occupazione della città dopo la battaglia di Nakamura. Dopo essersi incagliato nell’ottobre 1929, fu rimesso in servizio. Il 18 giugno 1932, ancorato a Macao, fu riclassificato come avviso di 2° classe. Nonostante le pessime condizioni generali della nave, in particolare del suo apparato di propulsione, fu deciso di ridurne l’equipaggio e avviarlo al disarmo. Dopo un travagliato viaggio di 8.000 miglia, tormentato da numerose avarie arrivò a Lisbona a luglio. Dopo 36 anni di onorato servizio, la vecchia unità fu cancellata dai ruoli dall’Armada Navios il 16 novembre 1933. NdR.

Aldo Antonicelli

 

FONTI

Amezaga, La mostra della Marina da guerra e mercantile all’esposizione generale italiana in Torino 1898.

Scientific America, supplement n° 1156, 26 febbraio 1898.

Conway’s All the World Fighting Ships, 1860-1905.

 

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