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livello elementare
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ARGOMENTO: POESIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: mare
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Oggi è la domenica delle palme. Nella tradizione cristiana si celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, accolto da una folla festante che lo acclama scuotendo i rami di palma. In ricordo di quel giorno, i fedeli portano a casa rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli come simbolo di pace e scambiarne parte con parenti e persone amiche. Uno scambio di pace e di amore in attesa della rinascita spirituale che avverrà a Pasqua con la Risurrezione di Cristo. Quest’anno la situazione mondiale non ci consentirà di goderne in pieno la felicità della giornata, tradizionalmente occasione di riunione con amici e parenti all’aperto. Ma non è questa limitazione fisica la pena maggiore. Siamo tutti amareggiati da questa epidemia che non riusciamo ancora a debellare del tutto ed il pensiero va a coloro che non ci sono più, agli affetti persi, ad un mondo che non sarà più lo stesso.
Quante volte abbiamo sentito questa frase?
Eppure l’Umanità è passata attraverso guerre sanguinose e pestilenze, risorgendo sempre con rinnovata voglia di rinascere. Come dopo la tempesta il sole risplende, dobbiamo avere nel nostro cuore la gioia e la speranza che quando tutto sarà finito avremo un mondo migliore. Il sole risplenderà portando pace nei nostri cuori tormentati, nuova pace e consapevolezza degli errori fatti. Mai come nelle disgrazie rinasce lo spirito dell’Uomo.
Saremo in grado di comprendere pienamente i nostri errori passati o la logica del cieco consumismo ed egoismo personale prevarrà nuovamente?
I marinai sanno che dopo una tempesta il sole splende nuovamente, i venti calano ed il mare diventa favorevole. Ma i marinai sanno anche che bisogna sempre scrutare l’orizzonte per essere pronti a reagire in caso di nuove avversità, non addormentarsi cullati dalle onde ma essere sempre vigili.
Così dovremo procedere, con la barra al centro, per uscire da queste acque tempestose.
Nell’attesa di questo giorno magico, perché di speranza per tutti, voglio lasciarvi con un tre magiche poesie che hanno come filo conduttore il mare.
La ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge.
La vagante luna ascendeva in cielo e non si fermava mai: dolcemente saliva, saliva in compagnia di una o due stelle
I suoi raggi illusori davano aspetto di una distesa bianca brina d’aprile a quel mare putrido e ribollente; ma dove si rifletteva la grande ombra della nave, l’acqua incantata ardeva in un monotono e orribile color rosso.
Al di là di quell’ombra, io vedevo i serpi di mare: si muovevano a gruppi di un lucente candore, e quando si alzavano a fior d’acqua, la magica luce si rifrangeva in candidi fiocchi spioventi.
Nell’ombra della nave, guardavo ammirando la ricchezza dei loro colori: blu, verde-lucidi, nero-vellutati, si attorcigliavano e nuotavano; e ovunque movessero era uno scintillio di fuochi d’oro.
O felici creature viventi! Nessuna lingua può esprimere la loro bellezza: e una sorgente d’amore scaturì dal mio cuore, e istintivamente li benedissi: certo il mio buon Santo ebbe allora pietà di me, e io inconsciamente li benedissi.
Nel momento stesso potei pregare; e allora dal mio collo libero l’Albatro cadde, e affondò come piombo nel mare.
L’uomo e il mare di Charles Baudelaire
Uomo libero, amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima
Nello svolgersi infinito della sua onda, E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.
Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine;
L’accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore Si distrae a volte dal suo battito Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia.
Siete entrambi tenebrosi e discreti: Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi, O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti! E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli Vi combattete senza pietà né rimorsi, Talmente amate la carneficina e la morte, O eterni rivali, o fratelli implacabili!
La nostra vita naviga su un mare di Rabindranath Tagore
La nostra vita naviga su un mare Mai attraversato,
le cui onde, si inseguono l’un l’altra giocando a un eterno rimpiattino.
È il mare agitato del mutamento, che pascola le sue schiumanti greggi, e mille volte le disperde, che batte incessante le sue mani contro la calma del cielo.
Nel centro di questa volteggiante Danza di guerra di luce e di buio, amore, tua è quell’isola verde, dove il sole bacia la ritrosa ombra della selva ed il silenzio è corteggiato dal canto di uccelli.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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