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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: marina brasiliana
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A settembre del 1893 la Marina brasiliana, concentrata nella base navale di Rio de Janeiro, si ribellò contro il governo di Floriano Peixoto che, dopo le dimissioni del Presidente Deodoro, in qualità di vicepresidente aveva assunto la Presidenza senza indire le elezioni previste dalla Costituzione. Mentre gli equipaggi della maggior parte delle navi della Marina aderirono alla rivolta, le guarnigioni dell’Esercito che presidiavano le fortezze che difendevano la rada di Rio de Janeiro rimasero fedeli a Peixoto. Il governo brasiliano si trovò all’improvviso senza alcuna unità navale a sua disposizione; per contrastare la Marina ribelle, fu quindi costretto ad improvvisare una “nuova” Marina acquistando in tutta fretta all’estero un gruppo di piccole unità, tra le quali torpediniere, cannoniere, yacht affrettatamente armati e una grossa nave mercantile statunitense da adibire a incrociatore ausiliario. La nuova Marina fu soprannominata “frota de papelão”, ossia flotta di cartone. Il bastimento prescelto fu il piroscafo S.S. El Cid adibito al trasporto di passeggeri e mercanzia, costruito l’anno precedente nel cantiere Newport News Shipbuilding and Dry Dock Co., per conto della compagnia di navigazione Morgan Line.
Fu armato, oltre che con artiglierie convenzionali, con un esemplare di cannone pneumatico a dinamite del tipo ideato dal capitano Zalinsky e simile a quelli con i quali l’US Navy aveva armato l’incrociatore Vesuvius entrato in servizio tre anni prima e dai quali ci si attendevano grandi risultati. L’El Cid dislocava 6.600 t, era lungo 124 m, largo 14,7 e pescava 6,3 m; l’apparato motore era costituito da una macchina a triplice espansione a cilindri verticali e la sua velocità era di 14,5 nodi. L’acquisto e la trasformazione del bastimento in incrociatore ausiliario furono effettuati con grandissima rapidità: tornato a New York da un viaggio commerciale il 26 ottobre 1893, il 3 novembre fu portato ai “docks” della Morgan Iron Works a Manhattan, che si trovavano ai piedi del ponte di Brooklyn dove, sotto la supervisione di un ex ufficiale della US Navy ora Direttore generale della Hotchkiss Ordnance Co., ebbe installato l’armamento. Il 18 novembre la trasformazione era stata completata e il 20 novembre l’incrociatore ausiliario salpò per il Brasile con il nuovo nome di Nictheroy [1].
Il Nictheroy
L’armamento principale era costituito dal cannone pneumatico a dinamite singolo da 15 pollici, 381 mm (per i dettagli di quest’arma si veda il precedente articolo “La USS Navy e il cannone a dinamite Zalinsky”) posto in un apprestamento “a barbetta” realizzato sul castello di prua e leggermente disassato rispetto alla linea di chiglia della nave.
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A differenza dei cannoni pneumatici del USS Vesuvius, costruiti appositamente per la nave, quello installato sul Nictheroy sembra più simile a quelli acquistati nel 1890 dall’Esercito statunitense che li installò nella cosiddetta “dynamite battery” a Fort Winfield Scott a San Francisco.
Nella fotografia sottostante, la numero 3, è chiaramente visibile il trave trapezoidale di supporto della lunga ma sottile canna, indispensabile per evitarne la deformazione sotto il suo stesso peso.
Secondo le fonti dell’epoca, a differenza dei cannoni del USS Vesuvius che erano fissi sia in brandeggio che in elevazione, quello del Nictheroy era brandeggiabile come quelli della dynamite battery; inoltre, anche se su questo punto le fonti non concordano, poteva anche esserne modificata l’elevazione. Se le sue prestazioni erano simili a quelli dell’US Army, alla pressione di 140 kg/cm2 avrebbe potuto lanciare un proietto da 500 lb alla distanza di 2.500 yarde; uno sotto-calibrato da 10 pollici e 200 libbre a 4.000 yarde e uno da 6 pollici e 50 libbre a 5.800 yarde [2]. L’armamento dell’incrociatore ausiliario era completato da un cannone a tiro rapido da 4,7 pollici (47 mm) posto a poppa, due cannoni da 33 libbre (4 pollici, 100 mm) Hotchkiss a tiro rapido collocati sul castello in corrispondenza dei masconi, 8 cannoni Hotchkiss a tiro rapido da 6 libbre, due posti in coperta a poppa e gli altri lungo le fiancate sul ponte di corridoio che sparavano attraverso i portelloni di imbarco del carico e nove cannoni da 1 lb Hotchkiss a tiro rapido, dei quali otto collocati sul cielo delle tughe e 1 su quello della timoneria. Infine, sul ponte di corridoio vi erano quattro tubi lanciasiluri per siluri tipo Howell, dei quali i rappresentanti del governo brasiliano avevano acquistato dieci esemplari.
L’arrivo in Brasile e il primo impiego
Quando il Nictheroy salpò alla volta del Brasile trasportava sul ponte di coperta due piccoli yacht trasformati in torpediniere e armati ciascuno con un singolo tubo lanciasiluri e un cannoncino a tiro rapido. Tra l’equipaggio dell’incrociatore e delle altre unità si trovavano numerosi marinai statunitensi assoldati per l’occasione. Responsabile del cannone era un certo Edward Brinley, che probabilmente aveva servito per breve tempo nella US Navy con il grado di alfiere ma si era dimesso nel 1883. L’incrociatore giunse a Rio de Janeiro a marzo del 1894, dopo aver sostato prima a St. Thomas, dove secondo un articolo pubblicato il 3 dicembre 1893 dal New York Times eseguì uno o più tiri di prova del cannone pneumatico, e poi a lungo a Pernambuco in attesa dell’arrivo di altre unità della marina governativa. Il cannone a dinamite non venne mai impiegato; con l’arrivo della squadra governativa davanti a Rio de Janeiro sostenuta dall’esercito il 14 marzo del 1894 la ribellione nel Brasile settentrionale si spense e i ribelli si rifugiarono sui bastimenti portoghesi Mendelo e Afonso de Albuquerque. Lo stesso giorno in cui entrò in porto il Nictheroy probabilmente eseguì un tiro di prova con il cannone pneumatico contro l’isola di Pao con ottimi risultati.
La ribellione continuò ancora per qualche tempo nel sud del Brasile. Nelle prime ore del 16 aprile il Nichteroy guidò l’attacco di quattro torpediniere contro la corazzata ribelle Aquibada [3], che era riuscita a fuggire da Rio de Janeiro e a rifugiarsi a Santa Caterina; mentre l’incrociatore apriva il fuoco contro le fortificazioni costiere per coprire l’attacco delle torpediniere, la torpediniera Gustavo Sampaio al secondo tentativo riuscì a silurare la corazzata, che si adagiò sul fondale e fu abbandonata dall’equipaggio. Il suo affondamento segnò la fine definitiva della ribellione della Marina. Sempre il New York Times riferì che il comandante della Marina governativa intendeva utilizzare il cannone pneumatico del Nictheroy per un secondo attacco all’Aquibada, ma l’abbandono della corazzata da parte del suo equipaggio lo rese inutile. Con la fine della ribellione, il Nictheroy venne quindi passato in disarmo; non vi sono notizie certe sulla fine che fece il suo cannone, anche se pare che sia stato installato in una fortificazione costiera.
L’acquisizione da parte della US NAVY
Allo scoppio della guerra ispano-americana, nel 1898 il Nictheroy fu acquistato dalla US Navy che lo ritrasformò in incrociatore ausiliario e lo mise in servizio ufficialmente a settembre con il nome di Buffalo, armato con due cannoni da 5 pollici e 4 da 4 pollici.
Dopo un primo periodo di disarmo nel 1900 fu trasformato in nave scuola. Nel 1906 dopo un secondo periodo di disarmo fu rimesso in servizio come nave trasporto, ruolo nel quale fu intensamente impiegato negli anni successivi. Nel 1911 l’USS Buffalo fu utilizzato nella prima di tre successive “Alaskan Radio Expedition” il cui compito era di installare nuove stazioni radio nelle principali località costiere dell’Alaska. Il Buffalo ritornò nelle acque dell’Alaska nel 1914 con in una terza spedizione per ammodernare e riparare le sette stazioni installate precedentemente.
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Le fotografie 10 e 11 mostrano il Buffalo ormeggiato davanti alla cittadina alaskana di Sitka mentre posa il cavo sottomarino destinato a collegare la stazione radio della marina ubicata sull’isola Japonski con l’Ufficio Militare Radiotelegrafico che si trovava sulla terraferma. Dopo un lungo periodo nel quale fu assegnato alla Flotta del Pacifico, alla fine del 1917 fu convertito in nave appoggio cacciatorpediniere e cacciasommergibili.
.A metà del 1918 fu inviato a Gibilterra dove fino al 1919 servì come nave officina per cacciatorpediniere. Rientrato negli stati uniti fu riclassifico AD-8. Tra il 1921 e il 1922 fu destinato a Cavite, nelle Filippine.
Alla fine del 1922 fu posto in disarmo a San Diego dove servì come nave caserma per le flottiglie di cacciatorpediniere fino al 1927, anno nel quale venne radiato e venduto per la demolizione.
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Aldo Antonicelli
testo e immagini fornite dall’autore
Note
[1] Il nome della nave è reso anche come Nitheroy, dal nome della città brasiliana che oggi è conosciuta come Niterói, un nome di origine indigena che all’epoca era scritto indifferentemente Nictheroy o Nitheroy.
[2] I cannoni di Fort Winfield potevano essere brandeggiati su un arco completo di 360° nel tempo di 41 secondi, ed elevati o depressi in 8 secondi.
[3] Questa unità è più generalmente nota con la versione anglicizzata del suo nome Aquidaban, ma il nome corretto è Aquidaba.
Illustrazioni:
Dove non diversamente indicato la fonte è il Naval History and Heritage Command.
Fonti:
List of Officers of the Navy of the United States and of the Marine Corps from 1775 to 1900, New York, 1901.
Naval History and Heritage Command, Dictionary of American Naval Fighting Ships.
Navsource Naval History, Photographic History of the U.S. Navy.
New York Times Archives, articoli vari.
Proceedings of the United States Naval Institute, vol. XX, n° 1, Annapolis 1894,
Pedro dos Santos Filho, A historia do canhão misterioso, Revista de Villegagnon, 2012.
https://laststandonzombieisland.com/…/warship-wednesday-au…/
http://brasilianafotografica.bn.br/?p=2375, A Revolta da Armada.
http://www.fortwiki.com/Battery_Dynamite_(3)
Wikipedia, voce Revolta de Armada.
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