.
livello elementare
.
ARGOMENTO: TECNICA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: BRASILE
parole chiave: recuperi navali
.
.
Era l’8 gennaio 1974, quando un incendio distrusse la nave da carico Ais Giorgis, attraccata al porto di Santos, Brasile. Esattamente sei mesi dopo, l’8 luglio, la violenza di una tempesta investì il relitto già danneggiato e ruppe gli ormeggi.
La nave venne spinta quasi al centro del canale navigabile del porto ed affondò. Negli anni successivi furono compiuti vari tentativi per poter ridurre le ingombranti dimensioni del relitto affondato ma la maggior parte delle strutture della nave rimasero sul fondo del canale impedendo l’espansione delle attività portuarie. Nel settembre del 2011, la CUT (Cutting Underwater Technologies), impresa leader di tagli sottomarini a mezzo di cavo diamantato, fu chiamata per tagliare il relitto sommerso in “fette” affinché potesse essere definitivamente rimosso. Venne quindi deciso di progettare una macchina ad hoc dividendo le attività di studio e progettazione tra gli uffici della TS Tecnospamec di Genova e l’ufficio della CUT do Brasil di Rio de Janeiro.
Nell’arco di tre settimane di intenso lavoro venne preparato un progetto di massima di come avrebbe dovuto essere la macchina; i disegni preliminari iniziarono a essere prodotti e la macchina cominciò a prendere forma sugli schermi degli elaboratori. In seguito a sopralluoghi a Santos e di sondaggi sul relitto venne riscontrato che lo stesso giaceva arenato su un fondale con una profondità variabile dai 5 ai 12 metri con una parte dello scafo affondata nel sedimento fangoso per circa 1,5 metri. La macchina avrebbe quindi dovuto tagliare non solo la parte di struttura affondata e sporgente dal fondo ma anche quella infangata. Un opera complessa in cui la tecnologia ‘Sub Bottom Cutter’ sviluppata dalla TS Tecnospamec fu fondamentale per rispondere a questa ulteriore sfida. Va detto che la TS Tecnospamec / CUT Group gestisce un “Quality Management System” (QMS) aziendale in conformità agli standard ISO 9001: 2008, al fine di raggiungere la massima eccellenza operativa. La Top Management della Società è pienamente impegnata nell’attuazione del QMS e nel miglioramento continuo della sua efficacia,
L’operazione
Sezionare una nave di quasi 140 metri a fette non fu un impresa da poco. La soluzione scelta dalla CUT Group fu quella di costruire una grande macchina “affettatrice” a portale, una specie di ghigliottina con una luce di 25 metri di larghezza, alta 24 metri e in cui la ‘lama’ era un cavo di acciaio diamantato. Le colonne di supporto furono munite di un sistema di scavo/dragaggio in maniera da poter portare il cavo a tagliare anche sotto il sedimento. Tutto il sistema di controllo elettrico ed elettronico venne sviluppato nel laboratorio di Rio de Janeiro mentre la progettazione della macchina e i disegni furono preparati in Italia a Genova. Infine la macchina fu costruita a Rio de Janeiro da una società locale (Soc. Zinque). Il primo pezzo costruito fu una parte delle colonne con cui vennero studiate e ottimizzate le migliori soluzioni per la realizzazione della struttura; successivamente venne realizzato il traliccio centrale con il sistema di tensionamento e di controllo di taglio, recupero e trascinamento del cavo ed il sistema di controllo elettronico.
Nelle immagini in alto potete vedere le varie fasi dell’operazione. Quando i pezzi della macchina furono pronti, vennero caricati su tre camion e inviati al porto di Santos per venire montati presso una banchina del porto adibita a cantiere di allestimento dove la macchina sarebbe stata preparata. Pochi giorni dopo l’arrivo dei pezzi, la macchina fu montata ed eseguiti i test funzionali per essere certi del corretto funzionamento delle varie parti ed arrivare al momento critico e più difficile del progetto ovvero posizionare la macchina sul relitto per il primo taglio. L’operazione ebbe un assoluto successo.
Inutile dire che una macchina di quelle dimensioni deve garantire solidità e assicurare la possibilità di eseguire la manutenzione programmata regolarmente. La macchina si dimostrò perfettamente adeguata allo scopo e tutto funzionò perfettamente. In pochi mesi l’equipe cosmopolita della CUT Group aveva ideato, progettato, costruito e posto in opera un’imponente e inedita macchina di taglio che potrà essere ancora utilizzata per altre operazioni di taglio di relitti affondati operando nel rispetto dell’ambiente marino e dei suoi abitanti. Va considerato che la tecnologia del cavo diamantato (Diamond Wire Cutting System, in breve DWCS) non rilascia nell’ambiente altro che piccole quantità di polvere residua (limatura) che in breve tempo scompare. Inoltre da vari anni la CUT (Cutting Underwater Technologies) utilizza sulle centraline dei fluidi biodegradabili che, in caso di sversamento accidentale, vengono smaltiti da microrganismi e non è quindi necessario l’intervento dei mezzi di pulizia portuali contro gli idrocarburi.
dott. Antonio Bottiani
ha più di 20 anni di esperienza all’estero: Svizzera, Germania, Norvegia, Medio Oriente, Regno Unito e infine Singapore dove è arrivato nel 2002. Ufficiale della Marina Militare Italiana in congedo, si è laureato presso l’Accademia Navale di Livorno (Corso Tempeste 1973-77) e Università di Pisa. E’ attualmente il Direttore Generale di CUT Asia Pacific, una società specializzata in servizi subacquei per l’industria petrolifera e del gas offshore e progetti speciali per impianti petrolchimici e lavori subacquei di taglio di strutture con il Sistema brevettato da TS Tecnospamec denominato Diamond Wire Cutting System. Trascorre il suo tempo libero a fare jogging, andare in bicicletta, cucinare, viaggiare, leggere.
e-mail: antonio.bottiani@cut-ap.com
Una sorpresa per te su Amazon Music unlimited Scopri i vantaggi di Amazon Prime
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
,
- autore
- ultimi articoli
ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
Io Filippo Minonne, insieme ai miei collegi sommozzatori dipendenti della TS Tecnospamec, nei primi anni ottanta, abbiamo costruito in officina e utilizzato in mare, i primi prototipi di cut wire machines, con risultati ottimi. Sono sinceramente orgoglioso di aver fatto parte della mitica TS/Tecnospamec.
Complimenti, un tecnologia decisamente avveniristica per quel tempo
Ho partecipato al taglio della nave AIS GIORGIS nel porto di Santos da Gennaio a Maggio 2012. Leggendo l’articolo mi sono ricordato tutto il lavoro svolto dalla costruzione al taglio delle varie parti. E’ stato un progetto eccezionale, funzionante in tutti i componenti. Non sono mancati i problemi in acqua che sono stati risolti da un team di subacquei locali. E’ stato bello ed interessante far parte dell’ equipe CUT GROUP per il difficile recupero del relitto.
Grazie della sua testimonianza