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livello elementare
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ARGOMENTO: SCIENZE DEL MARE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Vespucci, Marina Militare
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Martedì 30 luglio 2024
Ci siamo lasciati alla vigilia della partenza dalla splendida Honolulu. Nave Amerigo Vespucci, seguendo gli alisei con un vento costante intorno ai 20 nodi da NE (al giardinetto di dritta), è ora diretta verso Tokio. Dopo la partenza ha navigato verso SSW, per sfruttare il vento a giardinetto di dritta, per poi riaccostare portandolo su quello di sinistra. Un ottimo vento didattico per gli allievi dell’Accademia e tutto l’equipaggio.
Abbiamo usato spesso il termine giardinetto e alcuni di voi ci hanno chiesto da cosa deriva questo curioso termine marinaresco. Con il termine giardinetto si intende quella parte della nave che si arrotonda per formare la poppa. Il suo nome deriva dall’antica usanza di sistemare a poppa delle galee delle piccole verande con fiori e piante, per lo più a scopo ornamentale (anche se alcuni portavano con se piante officinali e ad uso di cucina). Nel tempo è entrato in uso il termine di “andatura a giardinetto” per una nave a vela che naviga con vento proveniente dai settori a poppavia del traverso (ma non a fil di ruota). Di conseguenza, si parla di vento o di mare a giardinetto quando il vento o il mare che batte sulla nave in navigazione sono al giardinetto ovvero in direzione tra i vento largo e quello di poppa.
Mercoledì 31 luglio 2024
Navigazione regolare. Durante questa lunga navigazione tratteremo diversi argomenti, approfondendo alcuni che avevamo iniziato a raccontare e che hanno suscitato molte curiosità. Nell’articolo precedente avevamo parlato degli allievi del Genio Navale che condividono la campagna addestrativa con gli altri corpi. Come ricorderete la storia del Corpo del Genio navale iniziò subito dopo la proclamazione del Regno d’Italia quando, con la nascita della Regia Marina, l’allora ministro della Marina Camillo Benso conte di Cavour, istituì il corpo del Genio navale, potenziando il già esistente “Corpo degli Ingegneri costruttori navali della Real Marina“. Al corpo del Genio Navale vennero assegnati con R.D. 1 aprile 1861 “compiti di studio e progettazione di macchine e scafi”, assumendo, con il R.D. 9 dicembre 1866 n. 3486 lo status militare. Se da un lato gli studi e la progettazione erano affidati agli ingegneri, la condotta delle macchine veniva invece affidata ad un “Corpo di ufficiali macchinisti“, provenienti dai sottufficiali ed iscritti in un ruolo aggregato al corpo di Stato Maggiore. In maniera analoga, La funzione di riparazione degli scafi e degli apparati motori veniva invece affidata agli “Ufficiali di arsenale“, inquadrati in un ruolo a parte e sempre aggregato al corpo di Stato Maggiore.
Benedetto Brin in tenuta da ispettore generale del Genio Navale – Fonte
https://www.marina.difesa.it/media-cultura/editoria/marivista/Documents/150_ANNI_RM_1868_2018.pdfBenedetto Brin in divisa.jpg – Wikimedia Commons
Si dovette arrivare all’Ordinamento Brin (legge 3 dicembre 1878, n. 4610) perché il Corpo dei macchinisti venisse aggregato, ma sempre con ruolo a parte, al corpo del Genio navale, Curiosamente gli Ufficiali di arsenale vennero trasferiti in un “Corpo civile tecnico”. Vi furono Nel 1913 venne ripristinata la situazione organica precedente, aggregando nuovamente gli ufficiali macchinisti al corpo di Stato Maggiore. Nel 1924 con l’Ordinamento “Thaon di Revel, gli Ufficiali Macchinisti vennero staccati dallo Stato Maggiore e costituirono il “Corpo degli ufficiali per la direzione di macchine”. Nel 1926, infine, con l’Ordinamento Mussolini, in seguito alla legge 8 luglio 1926 n. 1178, il Corpo degli Ufficiali per la Direzione di macchine venne sciolto e, previa l’acquisizione della laurea in ingegneria navale e meccanica, venne integrato nel Corpo del Genio navale. Tale ordinamento, con le opportune e necessarie varianti, che nel tempo hanno tenuto conto dei cambi organizzativi interni della Marina Militare, è tuttora in vigore e fissa, all’art. 27, i compiti assegnati al Corpo del Genio Navale. Va sottolineato come Il Corpo del Genio Navale fu fondamentale per lo sviluppo industriale e tecnologico del giovane Regno italiano realizzando navi da guerra apprezzate nel mondo e collocando, già nel 1890, la flotta della Regia Marina italiana al terzo posto del mondo, con innovazioni rivoluzionarie nel settore delle costruzioni navali militari, nella dottrina navale e nel concetto stesso di potere marittimo. Tra le costruzioni vale la pena di ricordare la vasca navale di La Spezia, il progetto delle corazzate monocalibro e dei sommergibili.
Giovedì 1 agosto 2024
Navigazione regolare risalendo verso una delle isole più interessanti dell’arcipelago delle Hawaii, Kauaʻi, che è anche una delle principali isole hawaiane con una superficie di 562,3 miglia quadrate. Con una popolazione di circa 74 mila abitanti gode di un buon flusso turistico grazie al Waimea Canyon e del Na Pali Coast State Park. La natura selvaggia si è sviluppata sui resti di un vulcano a scudo eroso con una caldera sommitale di 9,3-12,4 miglia di diametro e due caldere fiancheggianti, circondate da pianure dove veniva coltivata con un certo successo la canna da zucchero. Le ultime eruzioni, avvenute tra 0,6-1,40 milioni di anni fa, hanno lasciato flussi di lava e coni sui due terzi orientali dell’isola dalla quale svetta la sommità selvaggia di Kawaikini (1.598 m).
Danzatore del fuoco a Kilohana Plantation, Kauaʻi – Autore Frank Schulenburg Lūʻau Fire Dancer at Kilohana Plantation, Kauaʻi.jpg – Wikimedia Commons
Una curiosità: colonizzata da coloni tahitiani intorno al II-VI secolo, mantenne a lungo le sue tradizioni e fu una delle ultime a unirsi al regno di Re Kamehameha (XVI secolo), resistendogli per anni. Il re Kamehameha preparò due volte un’enorme armata di navi e canoe per prendere le isole con la forza, e due volte fallì, una volta a causa di una tempesta e una volta a causa di un’epidemia. Fu solo di fronte alla minaccia di un’ulteriore invasione che il re di Kauaʻi, Kaumualiʻi, decise di unirsi come vassallo al regno del conquistatore senza ulteriori spargimenti di sangue nel 1810. Saggezza polinesiana.
Venerdì 2 agosto 2024
I giovani allievi e i marinai non dimenticheranno facilmente la loro sosta alle Hawaii. In particolare quelli che, alle bellezze naturali, hanno cercato di apprendere anche parte della cultura millenaria polinesiana. Gli antichi Hawaiani, come la maggior parte delle culture indigene del triangolo Polinesiano (di cui le Hawaii sono il vertice settentrionale, l’isola di Pasqua quello meridionale e quello a sud ovest la Nuova Zelanda), hanno una profonda connessione con la natura, cercando di spiegare i fenomeni naturali con miti e leggende che rivivono ancora oggi nella loro cultura. Probabilmente una delle dee più famose nella cultura hawaiana è Pele, la dea del vulcano. La sua leggenda è lunga e vanno ricercati nel cattivo rapporto che aveva con il suo amante, Kamapua’a.
Nella mitologia hawaiana, Kilauea è la casa di Pele, la dea del vulcano. Alcune persone lasciano ancora corone di fiori ed offerte ai punti panoramici attorno al vulcano Pele gifts4.jpg – Wikimedia Commons
Dopo l’ennesimo litigio Pele si era nascosta nelle caverne di Kilauea, e lui corse per cercarla. Alle sue grida disperate, la terra tremò e dal pendio un fiume di lava scivolò verso di lui, dando alle fiamme cespugli, alberi e i villaggi che incontrò sul suo cammino. Secondo le leggende locali, per ingraziarsi la dea bisogna visitare il cratere Halema’Uma’u e fare offerte di cibo, fiori e del suo gin preferito. Ma attenzione! se vi venisse voglia di portare via con voi una roccia di sabbia nera potreste essere rincorsi dalla dea del vulcano fino alla sua restituzione. Nonostante alcuni la ritengano una leggenda degli antichi hawaiani, sembrerebbe invece nata solo nel XX secolo e fu probabilmente inventata dai ranger del parco al fine di tenere i turisti lontano dalle rocce. Superstizioni simili si ritrovano anche nei parchi indiani della West Coast in cui si avvisano i visitatori di non asportare souvenir da quelle terre sacre agli dei indigeni per evitare maledizioni spiacevoli … a meno di dare una buona mancia alle guide. Paesi che vai, usanze che trovi.
Sabato 3 agosto 2024
Navigazione regolare. A proposito dei vulcani hawaiani: nel 1916 fu inaugurato l’Hawaii Volcanoes National Park, risultato geologico di centinaia di migliaia d’anni di vulcanismo, che fecero emergere dall’oceano una terra spoglia che nel tempo sviluppò complessi ecosistemi ed una particolare cultura marittima. Il parco comprende diversi habitat che spaziano dal livello del mare alla cima del più alto vulcano, il Mauna Loa con i suoi 4.169 metri. Imperdibile una visita guidata al vulcano Kīlauea sull’isola di Hawaii, uno dei più attivi del mondo, che riserva ai turisti turisti spettacoli eruttivi imperdibili. La lava del vulcano, raffreddandosi velocemente al contatto con l’acqua marina, forma nuvole di gas e vapore, estendendo contemporaneamente la superficie dell’isola; spettacolari le improvvise fontane di lava, con ricadute e solidificazioni di ceneri e la loro formazione di tunnel di lava.
In qualche occasione, il Kīlauea è stato protagonista di forti esplosioni di vapore, che nel 1790 hanno provocato numerose vittime. Un altro pericolo per la popolazione locale è legato alle scosse sismiche. Il Kīlauea ha prodotto, il 29 novembre del 1975, uno dei più violenti terremoti del XX secolo, raggiungendo una intensità di magnitudo di 7,2. Forse la dea Pele, in quell’occasione, era particolarmente nervosa …
Domenica 4 agosto 2024
Navigazione regolare seguendo il flusso degli alisei. Durante la navigazione gli allievi di Stato Maggiore mettono in pratica le nozioni apprese durante il primo anno accademico, sia per quanto riguarda la navigazione costiera che quella di altura effettuando diversi tipi di punti astronomici utilizzando i metodo delle rette di altezza. Come ricorderete in antichità la latitudine veniva calcolata nel nostro Emisfero prendendo l’altezza della Stella polare. La Longitudine veniva stimata misurando l’altezza del sole meridiana e in prossimità del 1° verticale contemporaneamente alla lettura dell’ora cronometrica. Nella moderna navigazione si misurano quasi simultaneamente le altezze di più astri (opportunamente scelti) riferite ad una lettura cronometrica.
Per ogni lettura di altezza, attraverso un metodo geometrico-matematico, si ricavano delle rette di altezza ovvero dei luoghi di posizione. L’intersezione di queste rette fornisce la posizione della nave nel momento dell’osservazione. Inutile dire che la precisione della misura è legata da molti fattori: esperienza dell’osservatore, taratura dei sistemi di misura, errata valutazione dell’errore del cronometro di misura … e molti altri. L’osservatore, al momento della misura dell’osservazione, da lo stop al cronometrista che segna su un tabella l’orario esatto. In parole semplice le letture e i corrispondenti tempi saranno gli elementi di calcolo di partenza.
Lunedì 5 agosto
Navigazione regolare. Riprendendo il concetto di ieri … se il parallelo fondamentale di latitudine 0° è fissato dalla Natura (Equatore), il Meridiano varia col tempo. Se ci troviamo in mare e sappiamo prevedere con certezza che una certa stella passa al Meridiano Fondamentale (Greenwich) ad una certa ora, la stessa stella passerà dal nostro meridiano in un tempo diverso a seconda se si troverà a est o a ovest del meridiano. In parole semplici, il sole sorge prima ad Est per cui al passaggio al nostro zenit avrà un ritardo (o un anticipo) legato alla longitudine. Conoscendo quindi con precisione la differenza di orario è possibile valutare la longitudine. Facile a dirsi ma richiese secoli per poter avere lo strumenti adeguati di misura: i cronometri. Una curiosità, sebbene Galileo si fosse cimentato per il calcolo della longitudine attraverso l’osservazione di Giove, il suo metodo risultò poco pratico e si dovette aspettare un evento drammatico per convincere le Autorità ad investire in tal senso. Mi riferisco ad un naufragio avvenuto il 22 ottobre 1707 presso le isole Scilly, vicino alla punta sud occidentale dell’Inghilterra, quando quattro navi da guerra britanniche s’incagliarono andando distrutte e quasi duemila marinai persero la vita. La tragedia portò, nel 1714, il Parlamento inglese ad approvare The Longitude Act, che stanziava un premio di 20.000 sterline destinato a chi avesse inventato un metodo attuabile per determinare la longitudine in mare con una precisione di mezzo grado.
Di fatto fu un umile orologiaio inglese, John Harrison, un genio della meccanica, a trovare la soluzione: dotare ogni nave di un cronometro in grado di segnare sempre l’ora “esatta” di Londra da confrontare con l’ora locale di bordo fornita da un orologio che doveva rispondere a precise caratteristiche: essere privi d’attrito, non necessitanti di lubrificazione o pulizia, costruiti con materiali inattaccabili alla ruggine, in grado di mantenere le parti mobili in perfetto equilibrio reciproco, anche in presenza dei bruschi movimenti della nave. Ci riuscì con un orologio non proprio tascabile ma che rispondeva alle specifiche richieste … ed il suo nome restò legato alla longitudine al punto che, anche nell’epoca del GPS, la sigla H rappresenta una chiara e inequivocabile individuazione dei cronometri di bordo creati da Harrison. Per chi volesse approfondire Gli orologi H: la vera scoperta della longitudine di Giovanni Libardo • (ocean4future.org)
Andrea Mucedola
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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