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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: USS Wabash, marina unionista, Hampton roads, Samuel Francis du Pont
Alla fine di ottobre 1861, una potente flotta, che trasportava marinai e soldati dell’Unione, salpò da Hampton Roads, Virginia, per Beaufort, Carolina del Sud. La missione, soprannominata la Grande Spedizione, detto Piano Anaconda o “Scott’s great snake”, era stata organizzata in risposta alla richiesta del presidente Abramo Lincoln di bloccare i porti confederati nel sud.
Schema del cosiddetto Piano Anaconda messo a punto nel 1861 da Winfield Scott – Fonte The Library of Congress/American Memory (Digital ID: g3701s cw0011000) – Autore J.B.Elliott
Scott-anaconda.jpg – Wikimedia Commons
All’epoca i servizi meteorologici erano praticamente inesistenti per cui, a parte la scelta della stagione dell’anno (per ridurre i rischi di incontrare tempeste e uragani), le navi effettuavano le loro traversate sperando nel buon tempo. La stagione era al limite (i maggiori uragani, come oggi, si avevano nel periodo estivo/autunnale) e la grande flotta si diresse verso sud, inconsapevolmente verso la traiettoria di un maledetto uragano. Vedremo come, prima ancora di scendere in battaglia, quei soldati e marinai dell’Unione combatterono una battaglia contro Madre Natura, lasciando molte perdite, maggiori di quelle che avrebbero sostenuto nella loro prima battaglia contro i confederati. Raccontiamo oggi questa storia del mare, cercando di immaginarci quella terribile giornata in cui marinai e soldati, partiti per una guerra fratricida, dovettero affrontare un nemico ancora più implacabile, un uragano.
U.S.S. Wabash – autore sconosciuto
USS Wabash (1855).jpg – Wikimedia Commons
Uomini contro la furia della natura
La mattina del 29 ottobre 1861, la flotta unionista si radunò a Hampton Roads e, seguendo gli ordini, le unità si disposero su tre linee parallele, una dietro l’altra a circa mezzo miglio di distanza fra di loro. La nave ammiraglia era la USS Wabash, una fregata a vapore da 4800 tonnellate, entrata in linea nel 1856 che aveva partecipato all’operazione per contrastare la spedizione di un avventuriero americano, William Walker, presidente delle effimere repubbliche della Bassa California e di Sonora da lui create su territori del Messico e poi, sedicente presidente del Nicaragua dal 1856 al 1857, nel suo sogno di unire le nazioni dell’America Centrale in un vasto impero militare guidato da lui stesso. Messa in disarmo era stata richiamata in servizio durante la guerra civile, il 16 maggio 1861, con il capitano Samuel Mercer al comando e Thomas G. Corbin (discendente da un’importante famiglia della Virginia ma anche ufficiale di marina di carriera dell’Unione) come ufficiale esecutivo (comandante in seconda).
Il Wabash era partita da New York il 30 maggio 1861, come nave ammiraglia dello squadrone navale comandato dal contrammiraglio Silas H. Stringham, godendo inizialmente di mare calmo e venti leggeri. La sua prima azione era stata la cattura del brigantino Sarah Starr al largo di Charleston, Carolina del Sud, il 3 agosto 1861, e della goletta Mary Alice, catturata in precedenza dalla CSS Dixie. In poco tempo le sue prede salirono a cinque dopo la cattura dei brigantini Hannah, Balch e Solferino. In pratica si coprì di gloria grazie ad un equipaggio ben addestrato e motivato.
Il 26 agosto 1861, il USS Wabash lasciò Hampton Roads, diretto a Hatteras Inlet, nella Carolina del Nord, per prendere parte al primo assalto anfibio combinato della guerra di secessione, in un convoglio che trasportava oltre 900 soldati sotto il comando del maggiore generale Benjamin Butler. Un’azione vincente in cui le forze dell’Unione, dopo essere sbarcate, catturarono i forti Hatteras e Clark il 29 agosto 1861, non subendo vittime e prendendo più di 700 prigionieri.
la fregata a vapore statunitense USS Wabash nella tempesta della notte del 29 novembre 1856, al largo di Capo Hatteras – Fonte http://collections.rmg.co.uk/collections/objects/140911 – Autore Collins, John (artist); Endicott and Co. (engravers)
U.S. Steam Frigate Wabash In a gale on the night of the 29th of Novr 1856, off Cape Hatteras RMG PY0964.jpg – Wikimedia Commons
Dopo aver effettuato al Navy Yard di New York le riparazioni necessarie, il 21 settembre 1861, il USS Wabash, grazie ai suoi precedenti, fu designato nave di bandiera dell’ammiraglio Samuel Francis du Pont, comandante del dispositivo navale responsabile di effettuare il blocco navale dei porti confederati. Di fatto, la flotta d’invasione era la più grande mai organizzata dalla Marina unionista, con 77 navi e 16.000 soldati comandati dal celebre generale di brigata Thomas W. Sherman. Secondo gli ordini ricevuti, la flotta si riunì alla fine di ottobre e salpò verso la zona di operazioni. Improvvisamente e inaspettatamente la pressione incominciò a calare e una tempesta tropicale incominciò a formarsi a sud della Florida, risalendo la costa orientale. Nelle ore seguenti, la tempesta tropicale si intensificò e, il 1° novembre, doppiando Capo Hatteras, i venti aumentarono fino a scatenare una violenta burrasca. Lo stato del mare di fatto spezzò l’imponente formazione navale disperdendo la flotta.
A bordo del piroscafo Winfield Scott, 500 soldati della 50a Pennsylvania combatterono per mantenere a galla la nave mentre le onde sferzavano la struttura: gli alberi si spezzarono ed un’enorme falla si aprì sullo scafo, allagando i locali interni con una violenza tale che fiumi di acqua salata si riversarono all’interno della nave. I soldati, sebbene poco avvezzi al mare, lavorarono febbrilmente per pompare l’acqua fuori dallo scafo; seguendo gli ordini degli ufficiali di bordo, per alleggerire la nave, gettarono in mare tutto il carico, comprese armi e munizioni. Una situazione disperata resa ancora più drammatica dalla perdita degli ufficiali tecnici travolti dai marosi. La Bienville, un’altra nave della formazione, cercò di correre in soccorso del piroscafo, ormai in balia delle onde, per cercare di mantenerlo a galla … la manovra non funzionò ma, miracolosamente, il Winfield Scott sopravvisse alla tempesta e fu in seguito rimorchiato in salvo dal piroscafo Vanderbilt. Nel contempo il SS Governor incominciò ad affondare ma, grazie all’intervento eroico del USS Isaac Smith e del USS Sabine, quasi tutti i 700 uomini dell’equipaggio furono messi in salvo prima che la nave sprofondasse negli abissi.
sullo sfondo l’ammiraglio Du Pont, a bordo del USS Wabash – autore sconosciuto – Fonte https://archive.org/stream/photographichist06mill#page/n12/mode/1up
USS Wabash DuPont.jpg – Wikimedia Commons
Il 4 novembre, le navi dello Squadrone, sebbene in cattivo stato, continuarono in ordine sparso la loro rotta ed iniziarono a riunirsi in formazione presso il Port Royal Sound, pochi giorni prima dell’iniziò della battaglia di Port Royal, il 7 novembre. Nonostante tutto, quei valorosi marinai, riuscirono a sbarcare le forze dell’Unione che, dopo 4 ore di combattimenti, presero il controllo di Fort Walker e Fort Beauregard, mettendo in fuga le forze confederate e prendendo possesso della base, di fatto strategica per le future operazioni di blocco dei porti confederati. Ma questa è un’altra storia.
Andrea Mucedola
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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