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Approvato il Polo nazionale della Subacquea

tempo di lettura: 5 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: TECNICA SUBACQUEA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: SUBACQUEA
parole chiave: ricerca, sviluppo

 

Dopo una notte di votazione in Commissione Bilancio della Camera è stato approvato un emendamento alla proposta di Legge di Bilancio 2023-2025 che istituisce il Polo Nazionale della Subacquea.

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Il sottosegretario alla Difesa Perego di Cremnago ha espresso la sua soddisfazione “per questo importante riconoscimento per la Marina Militare e per la Difesa. L’istituzione del Polo Nazionale della Subacquea permetterà di valorizzare, implementare e promuovere le potenzialità e la competitività del nostro Paese nel campo dell’underwater, settore in cui la Marina Militare rappresenta una eccellenza; e,  oltre a ciò, a istituire un tavolo tecnico di coordinamento interministeriale permanente allo scopo di favorire l’attività di ricerca e sviluppo, il supporto operativo alla difesa, la creazione di un modello economico di sviluppo del settore, la creazione e il consolidamento di una rete permanente di collaborazione tra le realtà coinvolte”.

Secondo il Sottosegretario, con l’approvazione del recente emendamento sarà possibile dare concretezza a questa realtà per costruire e mantenere la sovranità tecnologica nel settore, un dominio strategicamente importante sia in campo militare che civile con obiettivo anche quello di proteggere le infrastrutture strategiche nazionali e tutelare, preservandoli, i collegamenti subacquei del Mediterraneo.

La manovra prevede l’istituzione del Polo Nazionale della subacquea a La Spezia sotto la supervisione e il controllo della Marina Militare italiana e con uno stanziamento di due milioni di euro annui a decorrere dal 2023. È un progetto lanciato negli anni scorsi dal Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti per rafforzare la ricerca e innovazione nel dominio sottomarino e per mettere quest’ultimo in sicurezza al fine di favorire anche le opportunità industriali ed economiche.

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È stata già individuata la sede ideale presso il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (CSSN), storica sede di ricerca, sviluppo e sperimentazione dei mezzi subacquei della Marina Militare, strategicamente vicina ad altre strutture e infrastrutture nazionali e NATO che operano nel campo specifico come il Centro di Ricerca e Sperimentazione marittima (CMRE) della NATO.

I progetti sono stati individuati e inseriti nel Piano Nazionale della Ricerca Militare (PNRM) attinenti al cluster underwater, al fine di dare concreta e tempestiva applicazione agli obiettivi da perseguire, coinvolgendo l’eccellenza del settore, rappresentata dalla filiera delle piccole e medie imprese, da coinvolgere direttamente nei programmi. Fondamentale sarà la creazione di un tavolo tecnico di coordinamento interministeriale permanente allo scopo di favorire l’attività di ricerca e sviluppo, il supporto operativo alla difesa, la creazione di un modello economico di sviluppo del settore, la creazione e il consolidamento di una rete permanente di collaborazione tra le realtà coinvolte.

Perché è così importante?
Dal punto di vista militare la componente subacquea presenta numerosi aspetti sensibili, partendo dalle missioni di deterrenza fino alle missioni difensive e offensive al fine di preservare gli interessi nazionali. Esse si esplicano in acque nazionali ma anche internazionali ovvero dove esistono dei “corridoi strategici legati all’approvvigionamento energetico, alla connettività, alla presenza di gasdotti e di dorsali sottomarini per la trasmissione del traffico dati e che come tali devono essere sorvegliati e protetti”.

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cavi di fibra ottica corrono sul fondo dei mari assicurando le linee dati vitali per le nostre tecnologie – https://geografiaeducacional.blogspot.com/2016/03/fibra-otica-no-fundo-do-mar.html

Se un tempo la minaccia era legata alle capacità umane di condurre mezzi subacquei contro queste infrastrutture critiche, lo sviluppo della tecnica ha portato alla realizzazione di sistemi filoguidati e autonomi in grado di effettuare missioni indipendenti, anche di lunga durata. Un esempio si è avuto nel recente conflitto in Ucraina dove moderni mezzi subacquei sono stati utilizzati insieme a mezzi considerati erroneamente obsoleti come le mine navali. Fondamentale sarà quindi adeguare le risorse disponibili per fronteggiare tali minacce, integrando i nuovi sistemi di combattimento navale in architetture robuste e agili che consentano di ottimizzare le risorse subacquee. Allo sviluppo tecnologico dovrà essere accoppiato quello dottrinale, fattore da sempre di forza della Marina Militare italiana, e dei mezzi disponibili nelle sue componenti speciali (COMSUBIN) e specialistiche (MARICODRAG e SOMMERGIBILI) supportate dalle unità e dai mezzi dell’Istituto Idrografico.

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un moderno mezzo ROV impiegato per la sorveglianza delle pipeline e dei cavi sottomarini – cortesia Marina militare italiana

Da questa sinergia potrà nascere una risposta effettiva e concreta alle sfide del III millennio sintetizzabili in sempre maggiore competizione per il dominio dell’alto mare, dei fondali e delle loro risorse in aree economiche esclusive. Il concetto di Mediterraneo allargato appare quindi restrittivo a fronte degli interessi del traffico mercantile nazionale che toccano tutti gli oceani del mondo approvvigionando le risorse necessarie per il mantenimento del benessere della nostra nazione.

Come le navi onerarie portavano a Roma il flusso di grano necessario per la sopravvivenza dell’Impero, il traffico mercantile odierno trasporta petrolio e gas ma anche minerali tecnologicamente preziosi. Il loro trasporto, in particolare attraverso i passaggi marittimi ristretti (choke point) richiede una sorveglianza che va dallo spazio alle profondità del mare dove, silenziosamente e subdolamente, forze ostili possono operare contro gli interessi nazionali.

Non ultimo, vanno menzionate le condutture subacquee, arterie ramificate che attraversano i fondali dei nostri mari trasportando energia ma anche informazioni sotto forma di flussi di dati vitali per le attività di comunicazione. Le recenti esperienze nel Mar Baltico hanno dimostrato la loro vulnerabilità e la necessità di studiare sistemi di controllo rapido ed efficace per preservarne l’impiego. Non sono compiti facili che richiedono alta tecnologia e risorse adeguate. Fondamentale sarà il rapporto con l’industria ed il mondo accademico, fucina di idee e di progresso nel campo tecnologico, che dovranno essere indirizzate in un rapporto biunivoco coordinato con il Piano Nazionale della Ricerca Militare.

 

in anteprima un quadro del www.submarinerart.com  rappresentante un ipotetico scenario subacqueo con la partecipazione di un sommergibile e altri mezzi subacquei di sorveglianza

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