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livello elementare.
ARGOMENTO: ARCHEOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: CIPRO
parole chiave: Amathus, Cipro, archeologia delle acque
L’apertura al pubblico di un parco archeologico sottomarino ci da l’occasione per parlare della antica città portuale di Amathus, situata nell’isola di Cipro.
La città di Amathus, nota anche con il nome di Amatunte, fu probabilmente abitata sin dal 1050 a.C, anche se le sue origini non sono ancora chiare. Durante gli scavi archeologici furono ritrovate delle ceramiche greche dell’Eubea risalenti al X secolo a.C. Forse fondata dagli Eteo-ciprioti, un gruppo sociale caratterizzato da una loro lingua redatta in una scrittura sillabica. Sebbene gran parte delle iscrizioni siano in gran parte ancora non decifrabili si ritiene che esse costituiscano la lingua originaria parlata dagli abitanti autoctoni di Cipro in alcune enclave quali, ad esempio, la città di Amatunte. I resti più antichi sono delle tombe della prima età del ferro che presentano influenze greco-fenici (1.000-600 a.C.).Grazie alla sua particolare struttura costiera, l’isola fiorì e crebbe nel tempo, ospitando coloni Greci, Fenici, Persiani, Tolomei fino ai Romani. L’insediamento fu costruito sulle alture rocciose costiere, sfruttando la vicinanza ad un porto naturale. Nell’area, oltre alle rovine degli abitati, sussistono numerosi cimiteri che testimoniano la persistenza delle diverse presenze. Ad esempio, il tophet racconta l’importante presenza fenicia che non ebbe carattere occasionale. In epoca post-fenicia, intorno all’VIII secolo a.C., fu eretto un palazzo e fu potenziato il porto, che serviva ai traffici dei Greci con il Levante. Per gli Elleni, in alto sulla rupe fu costruito un tempio, che divenne un luogo di culto dedicato ad Afrodite Amathusia, adorata insieme ad un maschio barbuto chiamato Afrodito, che risale all’incirca nel I secolo a.C.. Secondo la leggenda, era qui che si svolgeva la festa dell’Adonia, in cui gli atleti gareggiavano nella caccia al cinghiale ma anche nel ballo e nel canto, in onore di Adone. Amathus era un regno ricco e densamente popolato con una fiorente agricoltura (grano), allevamenti di pecore e miniere di prezioso rame, situate a nord-est di Kalavasos. Nell’elenco dei tributi ciprioti a Esarhaddon di Assiria (668 a.C.), terzo re della dinastia sargonide del nuovo impero assiro, Amathus veniva identificata con il nome fenicio di Kartihadasti (Città Nuova).
visione aerea degli scavi di Amathus – da Dialogues d’historie ancienne – Le Palais d’Amathonte : bilan des fouilles des dix dernières années (2004-2014) – fonte
Una piccola città ma protagonista della sua epoca
Cipro faceva parte dell’impero persiano. Quando gli Ioni si ribellarono al dominio persiano, Onesilus conquistò la città greca di Salamina e usurpò il trono di suo fratello Gorgus Chersides. Nella sua ribellione conquistò tutte le città dell’isola ad eccezione della città-stato greco-fenicia di Amathus, che era restata fedele ai Persiani. Nel 497 a.C, i Persiani attaccarono Cipro con l’aiuto delle navi fenicie. Nella violenta battaglia Onesilus sconfisse la flotta persiana, affondando anche molte navi fenicie ma, nella seguente battaglia terrestre fu sconfitto dal generale persiano Artybius. Di conseguenza, la flotta ionica si ritirò da Cipro e, cinque mesi, dopo i Persiani ripresero il controllo dell’isola reintegrando Gorgus come re di Salamina. Amathus, che era stata assediata dagli Ioni di Onesilus senza successo, si vendicò catturando e poi uccidendo lo stesso come descritto da Erodoto:
“Poiché li aveva assediati, gli Amathusiani tagliarono la testa di Onesilos e la portarono ad Amathous, dove l’appesero sopra le porte. Poiché era rimasta vuota, uno sciame di api vi entrò e la riempì di favo. Quando chiesero consiglio su questo evento, un oracolo disse loro di abbassare la testa e seppellirla, e di fare un sacrificio annuale a Onesilos come eroe, dicendo che sarebbe stato meglio per loro se lo avessero fatto. Gli Amathusiani fecero come erano raccontato e ancora compiono questi riti ai miei giorni”. (Storie 5.114).
Intorno al 385-380 a.C., il filo-elleno Evagora di Salamina fu similmente osteggiato da Amathus nel suo tentativo di predominio. La città doveva essere molto potente in quanto resistette all’annessione greca anche al tempo di Alessandro. La sua importanza politica nel tempo svanì ma il tempio di Adone e Afrodite Amathusia rimase famoso anche in epoca romana. La struttura portuale fu maggiormente potenziata tra il 312 e il 294 a.C. quando Cipro fu al centro del conflitto tra due successori di Alessandro Magno (Tolomei). Si pensa che lo stretto ingresso del porto fosse stato costruito dal re macedone Demetrio I Poliorcete ovvero l’Assediatore, che ne voleva fare una base navale. Il porto mantenne comunque un uso mercantile grazie alla sua favorevole posizione che permetteva di proteggersi dai forti venti del sud (Scirocco).
La sua importanza crebbe al punto che, nel periodo tolemaico, quando il porto di Paphos, capitale dell’isola di Cipro, incominciò a decadere, Amathus divenne un hub commerciale di primaria importanza per molto tempo.
Il nuovo parco archeologico subacqueo
Oltre alla vista delle rovine della città, recentemente, Cipro ha aperto il suo primo “parco archeologico sottomarino” sui resti dell’antico porto di Amathus. Il sito, che si trova in un’area marina protetta (AMP) sulla costa meridionale vicino a Limassol, conserva gli antichi moli ormai sommersi, a circa 60 metri dalla riva ed in acque poco profonde (2 metri). Un’occasione ghiotta per gli amanti dello snorkeling e dei subacquei appassionati di archeologia. I testi della struttura consistono in tre massicci moli, ciascuno della lunghezza di circa 380 metri, realizzati utilizzando 5.000 blocchi di tre metri. Guardandoli possiamo immaginare le grandi gru in legno che furono impiegate dagli operai del tempo per manovrare quei pesanti blocchi e metterli in posizione. Le navi si affiancavano a quei moli per scaricare le loro merci provenienti da tutti i mercati del Levante.
Amathus è considerata una delle strutture portuali antiche meglio conservate nel Mediterraneo orientale e l’unico sito del genere a Cipro. Preparato nell’ambito del programma transfrontaliero ANDIKAT dell’UE per creare percorsi di immersione nelle AMP e promuovere il patrimonio sottomarino in Grecia e a Cipro, la sua realizzazione è stata intrapresa dal Laboratorio di ricerca archeologica marittima dell’Università di Cipro in collaborazione con i dipartimenti delle antichità e della pesca e della ricerca marina. Questi ministeri hanno dato il via libera al progetto nonostante le preoccupazioni espresse dagli ambientalisti sul fatto che il progetto avrebbe causato gravi danni alla coesistente prateria di Posidonia oceanica, una fanerogama protetta nell’area, che è stata in parte sacrificata per liberare le strutture sottostanti e renderle più visibili ai visitatori. Secondo le autorità cipriote l’impatto sull’area marina è stato però minimo. Sono stati installati cartelli illustrativi per guidare subacquei e bagnanti nella visita sia subacquea che sul terreno. Tutta l’area archeologica subacquea è stata comunque documentata con rilievi fotogrammetrici e, il 9 giugno 2022, il sito è stato inaugurato dal ministro dei trasporti dell’isola Yiannis Karousos con un’immersione sulle strutture sommerse. Una ragione di più per visitare la bellissima isola di Cipro.
in anteprima pesce policromo in terra cotta, da Amatunte, Museo del Louvre – autore Jebulon
Poisson polychrome terre cuite chypre amathonte Louvre AM 976.jpg – Wikimedia Commons
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