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livello elementare
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ARGOMENTO: SUBACQUEA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: check list
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Nel 1935 un modello sperimentale di aereo, che divenne poi il famoso B-17 “Fortezza volante”, precipitò subito dopo il decollo perché i piloti avevano dimenticato di attivare lo sblocco del timone di coda e degli alettoni durante le procedure di preparazione al volo. A seguito del grave incidente ci si rese conto che i nuovi aerei erano divenuti molto più complessi da operare senza un’applicazione metodica delle procedure. Il nuovo velivolo necessitava di un numero di azioni da effettuare durante le diverse fasi di volo che superava la capacità di esecuzione basata sulla sola memoria. Divenne perciò necessario creare delle liste da usare come guida. Il concetto di checklist era nato; questo venne in seguito ulteriormente sviluppato negli anni ed applicato in tutte le situazioni dove gli operatori devono confrontarsi con sistemi complessi.
Metodo
I subacquei operano in un ambiente difficile e mutevole e devono affidarsi ad una serie di sistemi che necessitano di essere predisposti ed utilizzati in modo corretto, per garantire la loro sopravvivenza in immersione. Sebbene se ne parli in tutti i corsi di insegnamento, l’uso delle checklist viene spesso ignorato sulla base dell’esperienza. Niente di più errato. Un approccio metodico e standardizzato riduce il carico sulla memoria e consente di immergersi in sicurezza e con maggiore efficienza.

esempio di check list. La preparazione delle check list deve essere accurata .. ad esempio il compilatore della check list di base che vediamo potrebbe avere dimenticato i calzari ed i ricambi di emergenza
Tipologie
Analizziamo ora le diverse tipologie delle liste di controllo che possono essere impiegate in funzione delle diverse necessità, partendo dalla più semplice:
– la lista della spesa
i vari punti della lista sono raggruppati in categorie. Un tipico uso è quello per una checklist dell’attrezzatura subacquea da preparare. Ad esempio una sezione della lista può riguardare la muta, maschera, pinne, cappuccio, guanti; un’altra includerà gli erogatori, il GAV, le bombole, il computer subacqueo e così via. L’idea è di raggruppare le varie attrezzature secondo una logica di appartenenza ad una specifica categoria in modo da rendere più semplice seguire la checklist;
– lista sequenziale
le azioni devono essere eseguite secondo un ordine definito. Un subacqueo può usare questo sistema nell’assemblare e configurare l’attrezzatura. Ad esempio di solito il GAV deve essere connesso alla bombola prima degli erogatori;
– lista iterativa
le azioni devono essere ripetute. Questa checklist può essere usata durante i controlli pre-immersione; i due compagni di immersione controlleranno le reciproche attrezzature ripetendo perciò due volte la checklist;
– lista diagnostica
segue un diagramma di flusso ed è utile come guida per operazioni complesse che non vengono effettuate molto spesso come ad esempio localizzare e risolvere un malfunzionamento dell’attrezzatura durante la fase di configurazione pre-immersione.
A loro volta le checklist possono dividersi in “normali” e “di emergenza”.
Una checklist normale è ad esempio quella usata durante i controlli pre-immersione. In caso di emergenza il problema si complica in quanto non si ha il tempo per accedere ad una lista scritta; in questo caso è necessario addestrarsi preventivamente al fine di essere in grado di eseguire le necessarie azioni secondo una sequenza prestabilita. In questo caso l’addestramento è fondamentale e la sequenza delle azioni deve essere appresa durante le fasi di istruzione iniziali.
Esistono anche checklist di contingenza che consentono al subacqueo di avere a disposizione profili di immersioni alternativi, ovvero già pronti nel caso si debbano cambiare i parametri di immersione (tempo, profondità, gas decompressivi) o di un malfunzionamento del computer subacqueo. La loro utilità è apprezzabile quando il subacqueo, sotto stress, deve si trova a dover effettuare i conteggi necessari per ricalcolare il profilo di immersione. In questo caso una lista di contingenza può ridurre gli errori e salvare la vita.
Durante le fasi addestrative si possono utilizzare checklist più complesse e dettagliate al fine di spiegare meglio le fasi critiche e migliorare il processo di apprendimento. Queste liste non sono da utilizzarsi nelle fasi operative, per evitare un sovraccarico di dettagli. La forma più semplice di checklist è scritta su di un foglio o una lavagnetta in plexiglass che ne consente l’uso anche durante le immersioni subacquee. Se si prevede di doverla leggere sott’acqua bisogna avere cura di usare caratteri e colori che rimangano chiaramente comprensibili anche in scarse condizioni di luce e visibilità.
Checklist elettroniche sono utilizzate in sistemi più complessi come i rebreather. In questo caso le varie fasi di controllo e configurazione vengono elencate sullo schermo del computer che controlla l’elettronica del rebreather. Non ultimo, molto spesso per attivare il sistema è necessario che il subacqueo confermi tutti i punti della lista, questo per evitare di omettere alcuni controlli.
Come eseguire la nostra check list
Il metodo più comune di effettuare una checklist è configurare il sistema secondo quando imparato e successivamente leggere i vari punti della stessa verificando la correttezza delle azioni assieme al suo compagno d’immersione; in risposta, quest’ultimo dovrà confermare lo stato del sistema. Utilizzando questa procedura si inseriscono ridondanze multiple a vantaggio della sicurezza dell’immersione.
E’ molto importante che durante l’esecuzione della checklist il subacqueo eviti di distrarsi.
In caso di una forzata interruzione la checklist dovrebbe essere re-iniziata da capo per evitare di omettere qualche punto. Sembra una banalità ma il modo migliore per imparare ad usare le checklist è di utilizzarle spesso e, possibilmente, fin dall’inizio dei corsi di preparazione ed addestramento.
Purtroppo l’uso delle checklist da parte della comunità subacquea sportiva è ancora limitato nonostante studi e ricerche abbiano provato che il loro uso può ridurre l’incidenza di errori gravi del 36%; ossia più di un terzo di questi errori potrebbero essere evitati semplicemente dedicando pochi minuti a controllare in modo sistematico la propria attrezzatura e la correttezza dei piani d’immersione.
Quale che sia la checklist utilizzata il subacqueo deve essere sempre ben consapevole che, pur essendo questa un’ulteriore difesa contro gli errori, conoscenza ed esperienza sono sempre fondamentali per immergersi in sicurezza.
Giorgio Caramanna
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geologo (PhD) ed oceanografo, ha fondato la società di consulenza GeoAqua nel 2015 anche al fine di condividere la sua esperienza di ricercatore e subacqueo scientifico, sensibilizzando l’opinione pubblica sui principali problemi ambientali. In possesso di una notevole esperienza in idrogeologia e geochimica ed oltre quindici anni di esperienza come subacqueo scientifico in una varietà di ambienti ha condotto diverse attività di ricerca ed è sttao delegato del gruppo europeo di immersioni scientifiche. Ha lavorato come ricercatore presso molte istituzioni internazionali operando in ambienti multidisciplinari con diverse università. È autore di più di cinquanta articoli ed è revisore di riviste internazionali. Attualmente lavora negli Stati Uniti collaborando come consulente al Woods Hole Oceanographic Institution. Nel 2018 ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche subacquee. Non ultimo è main reporter di OCEAN4FUTURE dagli Stati Uniti