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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XVI SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: tesoro, Ribault
A volte le cose cambiano. Processi di anni hanno spesso dato ragione ai cacciatori di tesori togliendo agli antichi proprietari il diritto sui beni contenuti nei relitti. Questo non è avvenuto nel caso che scopriremo oggi, a seguito del quale è nato un precedente legale importante per tutti i cercatori di tesori. Questo farebbe sperare per il recupero di tanti tesori che sono stati in passato venduti all’asta, disperdendo artefatti che appartengono alla storia dell’Umanità.
Tutto incominciò con la scoperta nel 2016 da parte della Global Marine Exploration Inc. dei resti di un naufragio del XVI secolo. Nel suo interno furono ritrovati oggetti del valore di milioni di dollari. A chi appartenevano di diritto?
Jean Ribault
Secondo l’analisi storica, avvalorata dal tribunale, i resti appartenevano alle navi di Jean Ribault, un ufficiale della marina francese del XVI secolo, navigatore e celebre colonizzatore di quello che sarebbe diventato il sud-est degli Stati Uniti.
La sua storia vale la pena di essere raccontata. Jean Ribault nacque nella città di Dieppe, in Normandia, nell’anno 1520. Entrò nella marina francese sotto il comando del grande ammiraglio degli Ugonotti Gaspard de Coligny che, nel 1562, lo prescelse per condurre una spedizione per fondare una colonia francese nel Nuovo Mondo. Lasciando la Francia il 18 febbraio con una flotta di 150 coloni, Ribault attraversò l’Oceano Atlantico ed esplorò la foce del fiume St. Johns nella moderna Jacksonville, in Florida. Lo chiamò “May River” (dal nome del mese in cui lo trovò) e vi eresse una colonna di pietra che rivendicava il territorio sotto il dominio francese. La flotta di Ribault proseguì poi verso nord, consentendo ai cartografi di tracciare nuove coste e fiumi. Alla fine arrivarono al Port Royal Sound nell’attuale South Carolina, e Ribault scelse di stabilire un avamposto sull’isola Parris, una delle isole al largo della costa, costruendo un piccolo forte, che chiamò Charlesfort in onore del re francese Carlo IX. Ribault vi lasciò 27 uomini sotto il comando di Albert de la Pierria e rientrò in Francia.
Floridae Americae Provinciae Recens & Exactissima Descriptio Auctore Iacobo Le Moyne cui Cognomen de Morgues, qui Laudonierum … Una mappa di straordinaria rarità e importanza, una delle prime del Sud Est americano mai pubblicata. Fu disegnata dall’artista francese Jacques Le Moyne de Morgues c. 1565 e pubblicato da Theodore de Bry nel 1591, questa magnifica mappa descrive la penisola della Florida e la costa della Carolina da Cuba alle Bahamas, alla “bandiera di Prom Terra” o, come è noto oggi, a Cape Lookout vicino a Beaufort, nella Carolina del Nord. 1591 De Bry and Le Moyne Map of Florida and Cuba – Geographicus – Florida-debry-1591
L’intenzione di Ribault era di far provvista di forniture per Charlesfort e di ritornare entro la fine dell’anno con dei rinforzi. Quando arrivò a Le Havre, scoprì però che in Francia erano scoppiate le guerre di religione, tra una maggioranza cattolica romana e gli ugonotti protestanti. Ribault diede manforte agli Ugonotti a Dieppe ma fu costretto a fuggire in Inghilterra quando la città cadde. Mentre era in Inghilterra, riuscì ad ottenere un’udienza con la regina Elisabetta I per proporre un piano di colonizzazione in America. Tuttavia, nonostante un primo cordiale benvenuto, gli Inglesi si insospettirono e Ribault fu arrestato e detenuto nella Torre di Londra come spia. Durante la sua permanenza in Inghilterra, Ribault scrisse un resoconto del viaggio, che sopravvive solo nella sua traduzione inglese. Finalmente l’accordo di Pace di Amboise del 1563 permise a Coligny di pianificare un nuovo viaggio nel Nord America.
René Goulaine de Laudonnière – autore Rouargue frères – Fonte Les Navigateurs français: histoire des navigations, découvertes et colonisations françaises, Léon Guérin, Belin-Leprieur et Morizot, 1846 File:Laudonniere.png – Wikimedia Commons
Nel frattempo, Ribaut era stato sostituto da René Goulaine de Laudonnière, suo ex sottoposto. Durante questo periodo vi era stato un ammutinamento a Charlesfort a causa della pesante e forse inumana disciplina imposta dal capitano Albert de la Pierria. Alla fine lo stesso fu deposto e ucciso in Florida il 12 ottobre 1565 ed un incendio distrusse la maggior parte delle scarse riserve della colonia. I sopravvissuti cercarono di rientrare in Francia ma solo pochi raggiunsero le coste inglesi. Laudonnière alla fine salpò il 22 aprile 1564 e arrivò in Florida due mesi dopo. Il piano per Ribault fu di seguirlo nella primavera del 1565 con rinforzi e rifornimenti freschi. Quando Charlesfort fu abbandonata, la spedizione decise di fondare una nuova colonia sulle rive del fiume St. Johns, nei pressi dell’attuale Jacksonville, Florida. Battezzarono il nuovo insediamento Fort Caroline. A causa del conflitto religioso in Europa, Ribault, che doveva ripartire nel 1965, dovette posporre la sua partenza. La colonia subì un ammutinamento e alcuni soldati divennero pirati, attaccando le navi spagnole nei Caraibi. La situazione fu esacerbata da uno scontro con gli Utina, una tribù indiana di Timucua che risaliva il fiume a sud.
Il ritorno di Ribault
Jean Ribault finalmente organizzò la sua flotta nell’estate del 1565, partendo dalla Francia con 800 nuovi coloni e cinque navi. Arrivò in Florida il 28 agosto, nel momento in cui Laudonnière si preparava a salpare verso casa. Ribault sollevò dall’incarico Laudonnière come governatore e assunse il comando di Fort Caroline.
“FLORIDA INDIANS WORSHIPING A COLUMN. From an engraving after Jacques Le Moyne de Morgues, published by Theodore de Bry (Brevis Narratio, Frankfort, 1591). The column was set up by the French in 1562 as a symbol of royal authority in Florida. The indians considered it a god.”Florida worship french column 1591.jpeg – Wikimedia Commons
Nel frattempo, gli Spagnoli si prepararono per cacciare i francesi da Fort Caroline. All’inizio di settembre Pedro Menéndez de Avilés, appena nominato Adelantado della Florida, attaccò le navi di Ribault all’ancora al largo del fiume May. Dopo una breve schermaglia navale le navi francesi riuscirono a fuggire. Menendez si ritirò nella successiva insenatura più a sud, sbarcò con i suoi uomini il 7 settembre ed occupò l’insediamento di Sant’Augustin.
Prima che tutte le attrezzature ed i rifornimenti potessero essere scaricati, Menéndez mandò la sua nave ammiraglia San Pelayo a Hispaniola, poiché troppo grande per entrare nella Baia. Menéndez si aspettava un attacco da Jean Ribault che infatti attaccò poche ore più tardi, cercando di catturare lo spagnolo che era a bordo di una nave più piccola al largo. Questi riuscì, non senza pericolo, ad attraversare il banco di sabbia alla foce dell’ingresso e raggiunse il porto. Essendo i galeoni francesi troppo grandi per attraversare l’insenatura, Ribault si diresse con tre galeoni verso sud per inseguire il San Pelayo. A questo punto avvenne l’irreparabile. L’11 settembre si scatenò un forte uragano che portò le navi di Jean Ribault più a sud, fino alla loro affondamento, probabilmente nei pressi di Canaveral. I sopravvissuti riuscirono a raggiungere la costa ma furono barbaramente uccisi dagli Spagnoli.
Il massacro
Durante l’uragano Menéndez ordinò ai suoi fanti di marciare quaranta miglia a nord verso Fort Caroline, e gli Spagnoli il 20 settembre catturarono l’insediamento francese. Inutile dire che per i cattolicissimi Spagnoli, quel pericoloso nido di pirati ed eretici sul territorio spagnolo doveva essere eradicato. Fu una mattanza: di fatto solo circa 60 tra donne e bambini furono risparmiati. René Laudonnière e altri quaranta fuggirono dall’ira degli Spagnoli e ritornarono in Europa per raccontare le loro storie. Complessivamente, Ribault e oltre 350 dei suoi ufficiali e uomini persero la vita nei due massacri.
Questo tragico evento porta ancora oggi il nome di “Matanzas” termine spagnolo per “massacri”. Menéndez aveva eseguito i suoi ordini per annientare l’incursione francese ovvero di eradicare questi Francesi miscredenti dal nuovo mondo. Nel 1568 un nobile francese divenuto pirata, Dominique de Gourgues, vendicò Ribault attaccando Fort Caroline, mettendo a morte tutti i suoi prigionieri.
Il ritrovamento ed il suo seguito in tribunale
La società di salvataggio marino della Florida Global Marine Enterprises (GME) aveva localizzato tre cannoni in bronzo ornato del relitto – ognuno del valore di oltre un milione di dollari US ed un monumento in marmo ora considerato di “inestimabile” valore al largo di Cape Canaveral a maggio e giugno 2016. In tribunale, il GME aveva sostenuto che i predoni spagnoli avevano saccheggiato i cannoni e il monumento della prima colonia francese a Fort Caroline in Florida nel 1565 e, nel momento dell’affondamento, si trovavano a bordo di una nave spagnola probabilmente diretta verso Cuba. La corte decretò però che in mancanza di altre prove essi potevano essere stati trasportati sull’ammiraglia di Ribault, La Trinité, che affondò durante la tempesta al largo della Florida nel 1565.
Per quanto sopra, secondo l’alta corte statunitense, tutti gli artefatti del relitto appartengono di diritto ancora alla Francia. Oltre ai tre cannoni di bronzo e al monumento recante lo stemma del re di Francia, i sommozzatori del Global Marine Exploration avevano trovato diciannove cannoni di ferro, dodici ancore ed altri oggetti sepolti sotto circa tre metri di sabbia. La Francia, appoggiata dallo stato della Florida, aveva sostenuto in tribunale che il relitto. forse La Trinité, era protetto da un diritto sovrano, riconosciuto dalla legge degli Stati Uniti, che impediva il salvataggio non autorizzato di navi da guerra. La corte alla fine le ha dato ragione.
Va sottolineato che questa sentenza consentirà il proseguo dello scavo del relitto da parte dello Stato della Florida in collaborazione con gli archeologi francesi. Una sentenza che farà sicuramente discutere fra i cercatori di tesori e gli archeologi ufficiali, di fatto creando un precedente interessante sull’attribuzione delle scoperte e sull’usufrutto dei valori ritrovati.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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