.
livello elementare
.
ARGOMENTO: SCIENZE DEL MARE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Vespucci, Marina Militare
.
27 agosto 2024
Nave Vespucci in porto a Tokio. Numerose le attività culturali che si susseguono al Villaggio Italia. Non ultima la masterclass “Iconic wines of Italy”, promossa da Agenzia ICE e realizzata da Vinitaly. All’evento hanno partecipato per Veronafiere il presidente, Federico Bricolo, e il direttore generale, Adolfo Rebughini, per Agenzia ICE il presidente, Matteo Zoppas, e il direttore dell’ufficio di Tokyo, Gianpaolo Bruno. L’iniziativa si inserisce nel quadro più ampio delle attività congiunte di Vinitaly e Agenzia ICE per consolidare la presenza del vino italiano sui mercati asiatici, in un momento in cui la domanda di prodotti di fascia medio-alta è in costante crescita. Il Giappone, in particolare, rappresenta il principale partner del vino italiano in tutta l’Asia, con oltre 200 milioni di euro di importazioni all’anno, per l’80% di vini Dop e Igp. Quale migliore occasione che si spera venga ripetuta nelle prossime tappe. «Con questa prestigiosa masterclass, Vinitalym ribadisce il proprio ruolo di brand-bandiera per la promozione del vino italiano – ha dichiarato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. Si tratta di una iniziativa vincente per il sistema-Paese che ci ha visto collaborare con il Ministero della Difesa, Agenzia ICE con il suo ufficio di Tokyo e l’Ambasciata italiana in Giappone».
«La nostra presenza a Tokyo a bordo del Vespucci – ha inoltre commentato Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere – è un ulteriore tassello della nostra strategia di proiezione sui mercati esteri, forte di una rete di roadshow, preview, academies e una manifestazione specifica, dedicata a quest’area del mondo: Wine to Asia».
Nel frattempo il 31° Gruppo Navale italiano dislocato nel Pacifico ha ripreso il mare. In breve, il 31° Gruppo Navale italiano, composto dalla portaerei STOVL Cavour e la fregata Alpino, dopo aver raggiunto Darwin, Australia, il 9 luglio scorso, per partecipare all’esercitazione internazionale Pitch Black 2024, ha lanciato i suoi velivoli da combattimento AV-8B Harrier II Plus e F-35B STOVL Lightning II, appartenenti al Gruppo Aerei Imbarcati (GRUPAER), per raggiungere la base aerea della RAAF di Darwin per partecipare all’esercitazione1.
Dopo la parentesi operativa australiana, il 31° Gruppo Navale aveva incrociato nave Vespucci in uno storico incontro nell’Oceano Pacifico, lungo la direttrice che le ha portate in Giappone. A differenza del Vespucci il Gruppo Navale ha fatto sosta nel porto di Yokosuka con a bordo gli allievi del secondo anno dell’Accademia Navale, imbarcati per completare l’iter addestrativo del primo biennio della Accademia.
Per completezza, anche il PPA (Pattugliatore Polivalente d’Altura – Multi Purpose Combat Ship) “Montecuccoli”, dopo aver partecipato anch’esso alla RIMPAC, farà presto scalo alla base navale di White Beach di Okinawa dal 30 agosto al 2 settembre. A questo punto una domanda è d’obbligo: per quale motivo la Marina militare italiana ha dislocato una task force comandata dal ITS Cavour nell’Indo Pacifico? Gli interessi economici e geopolitici nel cosiddetto “Mediterraneo allargato” per garantire la libertà di navigazione nell’Oceano Indiano e nel Mar Rosso quali vie d’accesso al Mediterraneo, non può non essere collegata ad una grand strategy che vede l’oceano Pacifico come il bacino più caldo del XXI secolo. Senza rinvangare la “Indo-Pacific re-balancing Strategy” di Obama intesa a ribilanciare gli equilibri futuri per il contenimento delle ambizioni cinesi e gestire le crisi nel mar cinese meridionale, in questi ultimi anni le tensioni lungo le faglie geopolitiche orientali si sono ampliate e potrebbero estendersi a livello globale. L’invito a partecipare, per la prima volta, all’esercitazione Rim of the Pacific (RIMPAC) 2024 è quindi giustificato dall’interesse comune ad esercitarsi insieme in un teatro lontano ma estremamente connesso con le rotte di interesse nazionale. In sintesi, l’edizione 2024, il cui motto è stato “Partners: integrated and prepared” ha raggiunto l’obiettivo promuovendo l’integrazione dei partecipanti in teatri operativi molto distanti al fine di essere pronti ad affrontare minacce comuni ed a garantire una risposta coordinata ed efficace per assicurare la stabilità e la prosperità nella regione dell’Indo-Pacifico. Dopo la parentesi operativa australiana, il 31 Gruppo Navale ha fatto sosta nel porto di Yokosuka dove gli allievi del secondo anno dell’Accademia Navale, imbarcati per completare l’iter addestrativo del primo biennio della Accademia, hanno potuto incontrare i loro giovani colleghi.
28 agosto 2024
Nave Amerigo Vespucci in porto e tante possibilità per l’equipaggio di scoprire il Giappone e le sue tradizioni. Quando si parla di Giappone non possiamo non ricordare i samurai, nobili cavalieri feudali, cultori delle arti marziali. L’ammiraglio Marco Bandioli, nostro autore e da anni appassionato studioso della storia e dei costumi del Sol Levante nonché cintura nera di karate, ci ricorda un altro legame tra il Giappone e la Marina Militare italiana. Agli inizi del 1900 le arti marziali orientali pervennero nei Paesi occidentali grazie alle attività d’oltremare effettuate dalle varie marine militari operanti in Estremo Oriente, in quello che a quei tempi veniva chiamato Sud-Est Asiatico.
marinai sulla regia nave Vesuvio praticano tecniche di Judo
Non fu quindi un caso che le prime cinture nere italiane di Judo (ma anche di Ju-Jitsu) furono dei sottufficiali della Regia Marina italiana di stanza in Cina sulla Regia Nave Vesuvio, a Tientsin e successivamente a Shanghai, subito dopo la cosiddetta “Rivolta dei Boxer” (1899); una rivolta che venne alimentata e sostenuta da molte scuole di Kung-Fu (più propriamente di “Wushu”), impropriamente chiamate di “pugili” (in inglese dei “boxer” da cui il nome). Tra le tante cose, va ricordato che anche la prima cintura nera italiana di Karate fu un marinaio.
Nel settembre 1907 a bordo del RN Vesuvio si disputarono le gare semestrali imposte dal Ministero della Marina per mantenere in allenamento gli equipaggi. La gara di ju jitsu fu vinta dal sottocapo cannoniere Raffaele Piazzolla di Trani sul cannoniere scelto Carlo Oletti, diciannovenne torinese che fu però destinato a lasciare un segno profondo nella storia della disciplina in Italia. Favorevolmente impressionato dagli «esercizi di scherma di bastone in vigore sulle navi giapponesi», nel settembre 1907 il comandante del Vesuvio Eugenio Bollati introdusse a bordo anche un corso di ken jitsu («arte della spada») che riteneva «utilissimo, col ju jitsu, per sviluppare l’ardire e la forza dei nostri equipaggi». Sul finire del 1921, un altro marinaio, il capo cannoniere di prima classe Carlo Oletti, fu chiamato a dirigere i corsi di ju jitsu introdotti alla Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica a Roma. |
29 agosto 2024
Ieri, nell’ambito della sosta di Nave Amerigo Vespucci, è stata organizzata una tavola rotonda dal titolo “Invest in Italy: where innovating is tradition” con la partecipazione del Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, il Vice Ministro giapponese dell’Economia, Commercio e Industria Nobuhiro Yoshida, l’Ambasciatore italiano a Tokyo Gianluigi Benedetti, Mario Andrea Vattani, Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo 2025 Osaka e Amedeo Teti Capo Dipartimento Imprese e coordinatore dello Sportello Unico attrazione investimenti esteri del Governo Italiano.
Presenti i rappresentanti di alcune delle maggiori imprese nipponiche presenti nel nostro Paese: Denso, Hitachi, Ihi, Marelli Holdings, Marubeni, Mitsui, Mitsubishi, Nippon Sanso, NTT Data e Shionogi ai quali sono state presentate sia le nuove opportunità di investimento in Italia, in una fase cruciale di trasformazione industriale e tecnologica verso un’economia sostenibile e digitalizzata, sia l’attività del nuovo Sportello Unico “Invest in Italy”, un’interfaccia singola a livello nazionale per gli investitori esteri creata per accompagnare e supportare in tutti gli adempimenti e le pratiche utili alla concreta realizzazione dell’investimento. “Siamo qui con un pezzo d’Italia, e il Vespucci che è un ambasciatore itinerante, per esporci, ma soprattutto per dirvi: venite in Italia a investire”, ha dichiarato il Viceministro Valentini. “L’Italia è pronta ad accogliere le imprese con un apparato legislativo e amministrativo rinnovato, e forte della storica amicizia alla base dei rapporti tra i due Paesi, che ogni giorno si rafforza nella collaborazione e in quello che le imprese giapponesi fanno in Italia”. “I nostri governi hanno la ferma intenzione di promuovere ulteriormente la collaborazione tra l’Italia e il Giappone nel commercio, nell’industria e negli investimenti”, ha ribadito il Vice Ministro Yoshida. “La collaborazione tra le aziende è altrettanto viva e le imprese potranno trarre vantaggio anche dagli eventi che ci attendono nei prossimi mesi per sviluppare ulteriormente le loro relazioni, a cominciare da Expo Osaka e poi in occasione delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina nel 2026 ”.
Come è noto le relazioni bilaterali tra Italia e Giappone si sono intensificate significativamente negli ultimi anni, con 557 investimenti diretti giapponesi in Italia che impiegano oltre 58.000 dipendenti e generano un fatturato complessivo di oltre 31 miliardi di euro. I rapporti tra i due Paesi hanno ricevuto nuovo impulso dalla firma nel gennaio 2023 da parte del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Primo Ministro Fumio Kishida di un “Partenariato Strategico”. Dopo il convegno i relatori sono poi saliti a bordo di Nave Vespucci per visitare un’esposizione organizzata assieme all’ADI Design Museum e dedicata a 60 anni di storia del design italiano con progetti iconici e rappresentativi della creatività del nostro Paese. Durante il convegno la Ntt Data, una multinazionale giapponese che si occupa di system integration, ha annunciato un nuovo investimento in Italia, a Cosenza, per la costruzione del suo nuovo Polo che vedrà occupate oltre 500 persone, un investimento considerato di importanza strategica per il Gruppo perché legato allo sviluppo delle sue attività in essere di supporto ai clienti e di un nuovo Lab sull’Intelligenza Artificiale connesso all’ambizioso progetto AI Metamorphosis. – Fonte ed immagini fornite dall’Ufficio stampa Tour Mondiale di Nave Amerigo Vespucci e Villaggio Italia.
30 agosto 2024
Siamo giunti all’ultimo giorno in Giappone. I preparativi a bordo di Nave Vespucci sono a buon punto e il Corso dell’Accademia Navale Okeanos, nome battezzato il 20 agosto scorso durante la traversata verso il Giappone, partirà per la nuova destinazione in programma, Manila, Filippine, dove arriverà il 14 settembre, percorrendo circa 2.000 miglia. Tirando le somme, la visita di Nave Vespucci, preceduta in Italia nel 2013 da due navi scuola della marina giapponese, ha rinforzato i rapporti tra la marina militare italiana e quella giapponese. Due marine geograficamente lontane che subirono al termine della seconda guerra mondiale dure restrizioni che ne limitarono per molti anni lo sviluppo. In particolare, il Paese del Sol Levante dovette transitare attraverso forti limitazioni politiche, ribadite dall’articolo 9 della costituzione giapponese che, stabilendo che “Il popolo giapponese rinuncia per sempre alla guerra come diritto sovrano della nazione e alla minaccia di un uso della forza per risolvere le dispute internazionali” afferma anche che “i potenziali di forze terrestri, aeree o navali non saranno mai mantenuti”. Ciononostante il bilancio che viene stanziato annualmente dal governo giapponese per il JSDF (Forze congiunte di Difesa) è di 45,8 miliardi di dollari all’anno, il quinto al mondo dopo Stati Uniti d’America, Cina, Inghilterra e Francia, di cui circa il 50% della spesa è usato per il mantenimento delle forze mentre il resto è diviso tra rifornimenti, nuove armi, aggiornamenti etc. Sebbene nel novembre 2005 il governo Koizumi avesse proposto diverse modifiche alla costituzione per creare un “Ministero della difesa” al fine di considerare formalmente le JSDF come una forza militare si dovette arrivare al 2007, con il governo di Shinzō Abe per la sua creazione. Nel 2015 il Giappone ha approvato il concetto di autodifesa collettiva (Shudan teki jieiken), resa esecutiva con la Legge sulla pace e la sicurezza del 2019 che autorizza anche l’intervento all’estero, opzione fino ad allora preclusa. In numeri le Forze di autodifesa marittime giapponesi comprendono oggi circa 44.400 membri che operano su moderne unità missilistiche da pattugliamento e da combattimento costiero, navi posamine, navi anfibie, navi ausiliarie, moderni aerei ad ala fissa ed elicotteri con base a terra.
Non ultime le porta velivoli Izumo, lunghe 250 metri e da oltre 27.000 tonnellate che possono imbarcare gli F 35 (di cui è in corso l’IOC), il caccia porta elicotteri Kaga (DDH-184) e le fregate classe Kongō, le prime navi al di fuori degli Stati Uniti dotate del sistema di combattimento Aegis con capacità di difesa missilistica balistica. Oltre alla forza di superficie il Giappone può vantare una notevole componente subacquea di 22 battelli che hanno evidenziato una capacità tecnologica ormai in grado di operare autonomamente in scenari complessi di sicurezza marittima. Il 14 agosto 2024 le navi HMCS Charlottetown e TCG Gaziantep dello Standing NATO Maritime Group 2 (SNMG2) 2, insieme al vice ammiraglio ROS Constantin Balescu dello Standing NATO Mine Countermeasures Group 2 (SNMCMG2), hanno condotto esercitazioni nel Mediterraneo orientale con JS Kashima e JS Shimakaze dello Squadrone di addestramento della Forza di autodifesa marittima giapponese. Una condivisione di forze a tutto tondo per essere pronti insieme perché del doman non c’è certezza.
Se volete approfondire l’argomento consiglio un nostro precedente articolo Giappone, l’Impero nato da una spada – parte I • (ocean4future.org) scritto da Gino Lanzara.
1 settembre 2024
Ed eccoci nuovamente in mare … le coste del Giappone si allontanano e la nave dirige verso le Filippine. Dopo tanti racconti mare oggi vogliamo dare risalto al neo corso Okéanos. Questi 115 ragazzi (di cui 29 donne) il giorno 20 agosto alle ore 13:30 fuso K, in posizione 32° 20′ Nord – 142° 44′ Est, a bordo di nave Vespucci in navigazione verso Tokio, dopo i consueti tre intensi giorni di ritiro e di lavoro collettivo, hanno scelto il nome del loro Corso che li accompagnerà per tutta a vita, di fatto creando una loro identità di gruppo, coniando un motto e realizzando la loro bandiera.
Questa antica tradizione si perde nel tempo e vuole che, dopo la scelta effettuata nei locali della 3 squadra, gli allievi fuoriescano dal portellone (restato chiuso durante quello che potremmo definire “conclave”) e salgano sugli alberi per issare con orgoglio sull’albero maestro la loro bandiera. In tempi di Intelligenza artificiale, tecnologie digitali e grande solitudine, vedere le foto di questi ragazzi di vent’anni salire a riva con la gioia e l’entusiasmo negli occhi, gridando quell’urlo che sarà solo loro per tutta la vita riempie il cuore.
Perché Okeanos?
Gli allievi hanno scelto questo nome rifacendosi alla mitologia greca nella quale Okeanos era il più antico tra i Titani, figlio primogenito di Urano e Gea, nonché padre di tutte le divinità fluviali, che veniva rappresentato sulle antiche mappe come un grande fiume generatore di tutti i mari che circonda e collega tutto il globo; se vogliamo come Nave Vespucci nel suo giro del mondo. Il motto prescelto QUIS CONTRA NOS? (CHI CONTRO DI NOI?) riprende un celebre motto dannunziano di esortazione a coloro che si apprestano a compiere una difficile e coraggiosa impresa, osando per i propri ideali, ma anche l’unione tra di essi, nata sin dagli arbori negli austeri corridoi dell’Accademia Navale, maturata durante l’anno scolastico tra prove sempre più impegnative e, soprattutto, durante le miglia percorse in mare superando insieme tanti ostacoli. Un collante indelebile che unirà molti di loro tutta la vita.
Non ultima la bandiera, cucita febbrilmente sui tavoli della 3a squadra, utilizzando come base il colore del corso (in questo caso il Blu 3), e realizzando poi i contenuti con al centro l’emblema che non poteva essere che un oceano in tempesta da cui emerge il titano Okeanos che stringe tra le mani un serpente marino. Non a caso, dai flutti emerge anche un drago orientale che richiama la prevista tappa in Giappone. Un dettaglio caratterizzante, nel nome scritto in alfabeto greco, è la lettera Omicron, penultima lettera del nome del Corso, sostituita dal simbolo dello storico passaggio dell’antimeridiano di Greenwich avvenuto durante la navigazione tra Honolulu e Tokio. Avendo vissuto le stesse sensazioni, che restano vive nel mio cuore anche dopo 46 anni, auguro che il loro entusiasmo mantenga sempre viva la fiamma in tutta la loro carriera: sono solo all’inizio di una vita unica e straordinaria che gli regalerà tante soddisfazioni ma richiederà anche molti sacrifici; come tutti ci riusciranno e gli Okeanos sono pronti ad armare la prora e salpare verso il mondo.
2 settembre 2024
Nave Amerigo Vespucci prosegue la sua rotta verso il mare delle Filippine. Il vento ed il mare potrebbero non essere favorevoli a causa degli effetti del passaggio del Tifone nel Giappone meridionale che ha portato piogge anche a Tokio. Di fatto dalle ultime immagini satellitari sembrerebbe che si stia indebolendo ma ne sapremo di più nelle prossime 24 ore. L’immagine sottostante evidenzia il regime dei venti attuale con raffiche, nella zona di transito dell’Amerigo Vespucci, di oltre 25 nodi.
La rotazione dei venti è in senso antiorario rispetto al ciclone che è chiaramente visibile nell’angolo inferiore sinistro dello schema. Possiamo immaginare che il Vespucci stia procedendo di bolina … cosa che potrebbe consentirle una buona andatura forse cercando di portarsi in un’area di vento a circolazione oraria. Lo scopriremo con il prossimo articolo.
Andrea Mucedola
1 la Pitch Black 2024 è uno degli eventi addestrativi più complessi e realistici della regione Indo-Pacifico, attesa dalle Forze Armate Australiane rafforzate da contingenti aerei e navali di 18 nazioni (Italia, Francia, Germania, Corea, India, Indonesia, Giappone, Malesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Singapore, Spagna, Thailandia, Regno Unito, Stati Uniti, Brunei, Canada, Fiji e Nuova Zelanda). Inoltre, in campo nazionale, sono stati ridislocati a terra due F 35 del task group dell’Aeronautica Militare italiana.
2 il SNMG2 è un task group integrato multinazionale della NATO che esegue un’ampia gamma di compiti, tra cui esercitazioni e operazioni nel mondo reale in periodi di crisi e conflitto. SNMG2 è una delle quattro forze navali permanenti che operano sotto il comando marittimo alleato della NATO, con sede a Northwood, Regno Unito. Il SNMG2 dà priorità allo sviluppo della capacità di prontezza collettiva attraverso l’integrazione e l’interoperabilità delle sue forze. Il suo obiettivo è la deterrenza e la difesa contro tutti gli avversari nel dominio marittimo, sostenendo la libertà di navigazione, proteggendo le rotte commerciali marittime e le principali linee di comunicazione. Durante il suo dislocamento esegue esercitazione (PASSEX) con unità anche non NATO per affinare la capacità di poter operare insieme.
3 tradizionalmente i colori dei corsi dell’Accademia Navale sono quattro: blu, verde, grigio e amaranto. Il corso Okeanos ha il colore blu, il prossimo corso avrà il verde e via così. La bandiera del corso sarà poi conservata nella Sala storica dell’Accademia Navale di Livorno, ovvero nella sala delle bandiere. Cliccando su link seguente troverete molte notizie sull’Accademia.
PAGINA PRINCIPALE - HOME PAGE
.
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
.
- autore
- ultimi articoli
ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.